Tre vivaisti trentini nei guai a causa dell’operazione Fiori del male condotta per due anni dalla Guardia di Finanza e che avrebbe fatto emergere una evasione fiscale superiore ai 2 milioni di euro. Lo ha annunciato l’Ansa il 9 maggio.
La Guardia di Finanza sostiene che i vivai abbiano acquistato piante pronte per la vendita e non abbiano svolto un’attività di coltivazione vera e propria, pur godendo della tassazione della rendita catastale dei terreni.