Fondata nel 1978 come azienda familiare, Vivai Bernabei è cresciuta negli anni fino a occupare oggi 13 ettari e da sei anni è certificata Mps. Ce ne parla Bruno Bernabei, Ceo dell’azienda insieme al fratello Vincenzo.
Continua il nostro percorso alla scoperta del florovivaismo italiano sostenibile e certificato. Questo mese abbiamo incontrato Vivai Bernabei, azienda marchigiana con sede a Spinetoli (AP) e una storia ultra quarantennale che affonda le proprie radici nel dopoguerra.
Dopo i primi passi mossi dal padre, i fratelli Bruno e Vincenzo Bernabei hanno creato un’azienda florovivaistica, che oggi conta sei insediamenti produttivi su 13 ettari nella valle del fiume Tronto e collabora con retailer e grossisti in Italia e all’estero.
Da sempre attenta ai temi della sostenibilità, Vivai Bernabei ha aderito sei anni fa alla certificazione Mps di cui può vantare un rating A+, facendo parte quindi delle eccellenze italiane in questo campo. Dal risparmio idrico, alla lotta integrata fino all’utilizzo di vasi riciclati, è un’azienda che ritiene importante investire tempo e risorse per coltivare le piante nel massimo rispetto dell’ambiente e delle persone.
Per parlarne abbiamo incontrato Bruno Bernabei, Ceo insieme al fratello Vincenzo di Vivai Bernabei.
Dal primo ettaro alla certificazione Mps
GreenRetail: Come è nata la vostra azienda?
Bruno Bernabei: L’azienda vera e propria è nata nel 1978, ma mio padre ha fatto questo lavoro fin dal dopoguerra, prima su un terreno in concessione e poi comprando un piccolo appezzamento sul quale in pratica ha creato il primo vivaio della zona.
Io e mio fratello Vincenzo in seguito, visto il successo che riscuotevano le coltivazioni, abbiamo acquisito nuovi terreni, ingaggiato sempre più personale e man mano ci siamo allargati fino all’estensione attuale di 6 insediamenti produttivi su 13 ettari, frazionati in 3 appezzamenti a causa della fisionomia stretta della valle in cui ci troviamo.
Di pari passo con l’espansione dell’azienda è cresciuta anche la varietà delle essenze coltivate e l’area geografica di vendita dei nostri prodotti, che oggi copre non solo l’Italia intera ma anche l’estero.
GreenRetail: Cosa coltivate e chi sono i vostri clienti?
Bruno Bernabei: Con il tempo siamo passati dalla produzione a pieno campo alla vasetteria. Produciamo piante mediterranee da esterno, cespugli fioriti, siepi, alberi da frutto in vaso e molto altro. I nostri principali clienti sono sicuramente i centri giardinaggio, poi i grossisti e gli impiantisti del verde.
GreenRetail: Quanto esportate? Le esportazioni hanno inciso sulla scelta di adottare Mps?
Bruno Bernabei: Vendiamo anche all’estero, per ora per una percentuale inferiore al 30% che stiamo cercando di incrementare, ultimamente con un po’ di fatica per la crisi economica particolarmente sentita soprattutto in Germania e in Olanda a partire dalla scorsa primavera.
Fino a 6 anni fa lavoravamo poco con l’estero, ma io fino allo scoppio del Covid ho sempre viaggiato molto in Europa: mi recavo spesso per lavoro in Olanda, Germania, Spagna e più mi guardavo intorno più vedevo aziende all’avanguardia, non tanto dal punto di vista delle piante in sé quanto sotto il profilo delle tecnologie, della meccanizzazione e dei prodotti usati. Nello stesso modo mi sono imbattuto sempre più spesso nel marchio di certificazione Mps e mi sono informato al riguardo. In un primo momento non lo ritenevo fondamentale per il nostro lavoro ma, quando diversi buyer stranieri hanno iniziato a venire a comprare direttamente nelle zone di produzione, mi sono detto che andava fatta.
GreenRetail: Quali sono i vantaggi che avete riscontrato adottando la certificazione Mps?
Bruno Bernabei: Secondo noi la certificazione Mps è importante anzitutto perché ti rende più consapevole, ti insegna a gestire in maniera virtuosa l’azienda e a migliorare il lavoro aziendale a 360°. E non parlo solo di pratiche sostenibili ma anche, per esempio, di una gestione necessariamente oculata degli investimenti e del magazzino, perché ogni acquisto di prodotti relativo all’azienda deve essere registrato sul loro sistema.
Da sempre attenti alla sostenibilità
GreenRetail: Vivai Bernabei è nata nel 1978, quando la parola “ecosostenibilità” non esisteva neppure. Quindi immagino che il vostro sia stato un approccio graduale a questo tema, per esempio dal punto di vista del risparmio idrico…
Bruno Bernabei: Noi siamo sempre stati attenti al tema della sostenibilità. Anche grazie a Consorzio Bonifica Marche, la nostra vallata è ricca di acqua di superficie molto valida, perché ha una conducibilità elettrica (Ec) molto bassa, pur avendo un pH alto che però possiamo abbassare acidificando l’acqua senza correre rischi. Nonostante questa abbondanza naturale di acqua, nella nostra azienda siamo sempre stati molto attenti al risparmio di una risorsa così importante, tanto che quando siamo passati dalla coltivazione a pieno campo alla vasetteria abbiamo sempre e solo utilizzato impianti di micro irrigazione a goccia.
Sia in serra sia all’esterno utilizziamo il tappetino di subirrigazione, in cui la pianta attinge acqua dal basso. Con delle manichette impregniamo questo tappetino con la giusta quantità di acqua, facendo in modo che non se ne sprechi neanche una goccia.
Inoltre, al momento dell’invaso, utilizziamo un concime a lenta cessione nel terriccio e poi, per mantenere in salute la pianta, continuiamo con la fertirrigazione. Non avere dispersioni idriche, quindi, evita l’immissione di concimi nelle falde acquifere attraverso gli scoli.
GreenRetail: Avete pannelli solari?
Bruno Bernabei: Abbiamo sei aziende diverse, in una abbiamo tre impianti di pannelli, due che utilizziamo per l’azienda e uno che affittiamo. Nelle altre aziende non li abbiamo ma, utilizzando l’acqua di Consorzio Bonifica Marche che ha una pressione che varia da 6 a 8 atm, durante il periodo estivo non consumiamo energia elettrica per irrigare. Il risvolto della medaglia è che il costo di quest’acqua è molto alto ma è un investimento al quale non possiamo sottrarci.
GreenRetail: Quali altre strategie sostenibili adottate?
Bruno Bernabei: Utilizziamo pochi fitofarmaci perché, irrigando le piante dal basso e non bagnando le foglie in continuazione, come succede invece con l’irrigazione per aspersione, riscontriamo pochissime malattie fungine nella nostra produzione, così come constatiamo una riduzione degli attacchi parassitari. Abbiamo diminuito l’uso degli agrofarmaci del 95%.
Una volta messe a dimora le piante, effettuiamo dei trattamenti sistematici con prodotti naturali, come quelli a base di oli che soffocano gli afidi. Somministriamo questi prodotti con apposite macchine che girano intorno al vivaio, attraverso ugelli molto sottili che vaporizzano le sostanze e inumidiscono semplicemente le foglie, diminuendo anche la quantità di prodotto necessaria.
Anche se è un investimento per il costo dei prodotti e delle macchine per somministrarli, siamo contenti di sostenerlo per il bene dell’azienda, dell’ambiente ma anche per il nostro, perché in fin dei conti noi e i nostri dipendenti lavoriamo tutti i giorni in mezzo a queste piante.
Difesa integrata e vasi sostenibili
GreenRetail: Utilizzate la lotta biologica?
Bruno Bernabei: Sì, anche se non sull’intera produzione. Quando invasiamo le piante e le mettiamo a terra fianco a fianco, riuscendo quindi a “comprimere” circa 5 ettari di coltivazioni in 5.000 mq, per non usare prodotti anticrittogamici effettuiamo il lancio degli insetti antagonisti. Fino a marzo/aprile continuiamo con i lanci e abbiamo riscontrato ottimi risultati, piante sempre pulite e senza agenti patogeni. Abbiamo ottenuto la certificazione Sqnpi (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata – ndr) che attesta l’utilizzo di questa pratica, ma al momento solo in una delle nostre sei aziende e non in tutta la struttura perché si tratta di un ulteriore investimento non indifferente. Non escludo comunque che la amplieremo in futuro, anche perché negli ultimi tempi i clienti italiani stanno diventando più sensibili a questi temi.
GreenRetail: I buyer italiani prestano meno attenzione a certificazioni come Mps rispetto ai colleghi nord europei?
Bruno Bernabei: Glielo posso confermare: i buyer italiani molto raramente richiedono certificazioni, credo che alcuni neanche riconoscano il marchio Mps che ho esposto sulla scrivania del mio ufficio. Per i compratori del nostro paese, purtroppo, il prezzo continua nella maggior parte dei casi a essere la leva trainante dell’acquisto, invece della qualità e della sostenibilità dei prodotti.
Noi invece, come ho detto, teniamo molto alla sostenibilità e lo dimostriamo investendo in questa direzione: da circa sette anni utilizziamo vasi certificati Pcr (Post-consumer recycled), realizzati cioè con plastica derivata dal ritiro del consumo urbano e non industriale, riciclati e riciclabili. La scelta dell’utilizzo di questi vasi comporta un costo maggiore da sostenere da parte nostra, ma è un investimento che ci sembra che i nostri clienti stiano finalmente iniziando a premiare, soprattutto negli ultimi due anni.