Tercomposti lancia i concimi Triplo, ampliando così la sua attività produttiva anche al comparto dei fertilizzanti. Un lavoro di squadra che ha portato l’azienda lombarda a compiere un vero salto di qualità. Ce ne parla Nicola Scarselli, responsabile vendite del settore hobby di Tercomposti e del progetto Triplo.
Tercomposti lancia i concimi Triplo in versione liquida e in polvere idrosolubile
È stato un anno importante il 2018 per Tercomposti: l’azienda lombarda, fondata nel 1985 e ben nota per la produzione di substrati per il giardinaggio e l’agricoltura, ha infatti fatto il suo ingresso nel mercato dei fertilizzanti. In estate ha inaugurato un nuovo stabilimento e creato la divisione Tercomposti Agri, specializzata nella produzione di concimi per l’agricoltura: accanto ai classici stallatici e pollina, già presenti nel catalogo Tercomposti, sono stati già affiancati dei fertilizzanti specifici per l’orticoltura, la vigna e gli olivi. Una linea di prodotti dedicata al mondo professionale, con packaging e organizzazioni totalmente differenti rispetto alla storia di Tercomposti.
La novità però più importante per chi si occupa di giardinaggio è l’introduzione nella gamma hobbistica di Tercomposti di una nuova linea di fertilizzanti con marchio Triplo, il terriccio premium nato nel maggio 2014 arricchito con proteine e amminoacidi. Oggi ormai un brand vero e proprio che, grazie a un packaging coraggioso e una gamma completa, si è ben affermato nei negozi specializzati e nelle abitudini di consumo degli appassionati.
Per capire come è nata l’idea del nuovo concime Triplo, abbiamo incontrato Nicola Scarselli, responsabile vendite del settore hobby di Tercomposti e del progetto Triplo.
Triplo concime: un progetto innovativo
Green Retail: Partiamo dalla novità: ci parli del nuovo concime Triplo?
Nicola Scarselli: In questi mesi abbiamo lanciato il concime liquido Triplo L e in polvere idrosolubile Triplo P, entrambi nel formato da 1 kg. Due prodotti che nascono sulla stessa filosofia del terriccio Triplo: al di là del packaging, che mantiene il colore nero originario, nei nuovi concimi il consumatore può trovare una ricarica di proteine che permettono di prolungare la vita del terriccio Triplo, caratteristica che i clienti hanno già imparato a conoscere in questi anni e che reputano eccellente. Abbiamo voluto brandizzare i concimi con il marchio Triplo proprio per dare una continuità ai nostri consumatori più fedeli nel segno della qualità.
Anche commercialmente abbiamo seguito la stessa logica dei terricci, cioè la vendita di prodotti pallettizzabili: quindi proponiamo i concimi soltanto nel cartonbox espositore. 50 pezzi per Triplo liquido e 48 per Triplo in polvere.
Abbiamo pensato di realizzare dei “micro” cartonbox per adeguarci alle esigenze del mercato: è inutile oggi fare confezioni da 100 pezzi che poi “prendono la polvere” sugli scaffali. Riteniamo che questi formati siano più adeguati alla reale rotazione dei prodotti. Sia il liquido che l’idrosolubile hanno lo stesso posizionamento di prezzo e non ci sono costi aggiuntivi: tutto arriva in porto franco, non ci sono minimi d’ordine e niente obblighi di acquisto di altri prodotti.
Green Retail: In futuro prevedete di ampliare la gamma?
Nicola Scarselli: Sì, siamo solo all’inizio e a questa gamma affiancheremo sicuramente anche altri prodotti: arriveranno anche i fertilizzanti granulari, la confezione da 15 kg, i pronti all’uso e molto altro.
Green Retail: Realizzerete quindi anche fertilizzanti specifici per i vari tipi di coltivazioni?
Nicola Scarselli: No, il concime Triplo sarà sempre universale. Abbiamo scelto di segmentarlo per modalità d’uso, quindi il granulare, il pronto all’uso, il monodose, ecc. ma non nascerà mai una segmentazione nella specificità del prodotto. Cercheremo di realizzare solo quello che serve: un prodotto con competenze tecniche e uno spettro di utilizzo abbastanza ampio. Un prodotto per tutti.
Green Retail: Come è stato accolto dai rivenditori?
Nicola Scarselli: Devo confessare che è stato accolto molto bene e ben oltre le nostre previsioni: la prima produzione è finita in una settimana e oggi abbiamo già quintuplicato le previsioni di vendita. Posso dire con sincerità che anche noi ci siamo stupiti e ci siamo trovati addirittura in difficoltà: dopo appena 10 giorni ci siamo resi conto che i cartonbox che avevamo previsto erano insufficienti per far fronte alle richieste e abbiamo dovuto stamparne altri molto velocemente. Abbiamo dovuto rivedere i nostri programmi per quintuplicare la produzione e, in questo momento, abbiamo la sensazione che non sarà ancora sufficiente per soddisfare tutte le richieste. Dopo lo straordinario successo dei terricci, Triplo ci ha di nuovo stupiti!
Perché un fertilizzante?
Green Retail: Come è nata l’idea di ampliare la gamma di Triplo con i fertilizzanti?
Nicola Scarselli: Nasce dal fatto che oggi Tercomposti, pur non essendo un’azienda chimica, può vantare un pool di agronomi di elevata qualità. È stato davvero un lavoro di squadra che, oltre a me, annovera Stefano Losio (laureato in agronomia e responsabile vendite di Tercomposti Agri), Jan Van de Pol (agronomo olandese con esperienze internazionali e responsabile vendite export) e l’ultimo acquisto, Luigi Orlandi, un vero luminare del settore e responsabile vendite del settore professionale. Tutto il nostro lavoro è stato poi capito da Davide Ferrari, direttore marketing e giovane figlio dei fondatori di Tercomposti, che ha messo in moto tutti quei meccanismi di congiunzione tra la competenza agronomica, la produzione, il marketing e la capacità finanziaria, per far sì che il prodotto nascesse con caratteristiche di eccellenza e un prezzo congruo.
Non siamo semplicemente partiti dalla volontà di ampliare la gamma, ma dal desiderio di creare una formulazione che avesse un senso da un punto di vista tecnico.
Green Retail: Affiancare alla produzione di substrati anche quella dei fertilizzanti è un salto di qualità importante per Tercomposti: quali obiettivi vi siete posti?
Nicola Scarselli: Ci sono vari ambiti diversi. Il primo è la volontà di dare ai consumatori del terriccio Triplo una soluzione che potesse proseguire la fertilizzazione con le proteine e gli aminoacidi, con un sistema di concimazione che non fosse soltanto azoto fosforo potassio. Chi è abituato a utilizzare il terriccio Triplo oggi potrà ritrovare quell’effetto benefico e quel tipo di prestazione, con la ricarica di proteine contenuta del concime.
Un altro obiettivo è migliorare la visibilità e la conoscenza del brand Triplo nei punti vendita. Noi possiamo fare i sacchi di terricci più belli del mondo ma nessuno se ne accorge, perché vengono esposti uno sopra l’altro spesso all’aperto o, se va bene, sotto una tettoia. Il terriccio purtroppo è un prodotto sempre bistrattato nei punti vendita rispetto agli altri prodotti per la cura del verde. Gli espositori dei concimi ci permetteranno invece di portare il marchio Triplo all’interno dei punti vendita, in corsia, in avancassa e in punti strategici, con maggior passaggio e visibilità. I fertilizzanti ci permettono quindi di valorizzare il marchio Triplo.
Infine quello fra terricci e fertilizzanti è un connubio abbastanza sentito: il consumatore sa che una pianta va rinvasata ma anche fertilizzata. Avendo creato questo brand di prestazione e di affidabilità, abbiamo pensato che una estensione fisiologica di questo marchio potesse essere il fertilizzante.
Green Retail: Anche il nuovo progetto Tercomposti Agri ha avuto il suo “peso”?
Nicola Scarselli: Certo. Un paio di mesi fa abbiamo lanciato il progetto Tercomposti Agri, curato da Stefano Losio, che ci ha permesso di entrare nel mercato dei fertilizzanti per l’agricoltura. Anche per questa ragione il lancio dei concimi Triplo non è poi così distante dalla nostra mentalità.
Terricci: un settore da valorizzare
Green Retail: Toglimi una curiosità: è appurato che i substrati nei centri giardinaggio vengono spesso esposti all’aperto, talvolta sotto le intemperie, quasi sempre impilati e senza grande attenzione al visual merchandising del reparto. Tu ti sei dato una spiegazione? Eppure il terriccio è il prodotto più venduto e se spiegassimo meglio al consumatore le differenze che ci sono tra vari livelli di prezzo forse potremmo migliorare la marginalità di questi prodotti…
Nicola Scarselli: Sicuramente il terriccio è uno dei prodotti che ha maggiore rotazione all’interno dei punti vendita. Purtroppo abbiamo una stagionalità di tre mesi, ma se fosse destagionalizzato avrebbe una rotazione da largo consumo. È però un dato di fatto che molti rivenditori sviluppano nel terriccio cifre importanti, anche dal punto di vista del fatturato. Forse è messo fuori perché è più comodo da scaricare e da esporre, ma la comunicazione ne risente molto.
I reparti dedicati agli acquari, ai barbecue o alla decorazione sono tutti molto curati, mentre i terricci sono quasi abbandonati a loro stessi e in effetti non si capisce perché un settore che genera volumi, contribuzioni e fatturato venga gestito in modo trasandato.
Triplo diventa anche bio
Green Retail: Oltre ai concimi, quali altre novità lanciate nel 2019?
Nicola Scarselli: Abbiamo molte novità nel catalogo 2019, forse la più rilevante è la nuova gamma di terricci bio Triplo. A differenza del classico sacco di Triplo, è riconoscibile per il colore verde scuro e il logo bio inserito nella scritta Triplo. Anche il terriccio bio è fertilizzato con un concime che nasce all’interno di Tercomposti ed è certificato bio. Si tratta di un prodotto un po’ particolare, con le stesse prestazioni di Triplo però destinato alle piante edibili e con una componente organica.
Anche questa è una bella scommessa: merito dei nostri tecnici che hanno studiato questo fertilizzante, in particolare di Stefano Losio che è riuscito a sintetizzare la miscela.
Lo abbiamo lanciato a settembre e nell’arco di venti giorni siamo andati in rottura di stock, che avrebbe dovuto bastare per tutto l’anno!
2018: bene ma non benissimo
Green Retail: Mi dici infine come è andato il 2018, devastato dalle piogge primaverili che sicuramente non hanno aiutato il sell out dei prodotti per il giardinaggio?
Nicola Scarselli: Se dovessi definire il 2018 in una parola direi “sorprendente”. A causa delle piogge, a marzo avevamo un dato negativo a doppia cifra e la prima cifra era un 3: quindi non è stata una partenza semplice. Oggi però siamo in crescita a doppia cifra, in un anno dove tutto lasciava presagire che l’obiettivo fosse di ridurre al minimo l’impatto negativo: sinceramente in primavera eravamo più concentrati a ridurre le perdite che non a guadagnare. Chiudiamo così l’anno con una crescita, inaspettata, forti del fatto che abbiamo compiuto degli investimenti importanti: Tercomposti infatti per la prima volta nella sua storia ha realizzato una campagna pubblicitaria televisiva sulle reti nazionali.
Quindi non ci possiamo lamentare del 2018, anche se comprendiamo che non è stato assolutamente favorevole: anche noi avremmo potuto ottenere dei risultati molto più confortanti se in marzo e aprile avessimo avuto un meteo più consono. Abbiamo lavorato di più nella tarda primavera, da aprile e giugno e anche settembre e ottobre non sono stati negativi poiché sembravano un prolungamento dell’estate. Chiudiamo quindi l’anno con una positività veramente inaspettata.