Dopo aver conquistato la Cina, il livestream shopping approda anche in Italia. Una soluzione per affiancare alle vendite online un’assistenza personalizzata e un contatto diretto con i clienti. Ce ne parla Marianna Chillau, Ceo e founder di Flyer Tech, l’azienda che ha lanciato la soluzione Marlene specializzata nel livestream shopping.
Il mondo dell’e-commerce è in continua evoluzione e uno dei campi di maggiore sviluppo è l’interazione con gli utenti, che spesso all’atto di concludere l’acquisto si trovano abbandonati e senza informazioni o possibilità di contatto. L’esigenza di fornire un’assistenza personalizzata a ogni utente ha per esempio stimolato la diffusione di chatbot e altri canali di commercio conversazionale, con umani o robot, cioè risposte preimpostate alle domande più comuni.
In Cina si sta affermando il fenomeno del livestream shopping che nel 2022 ha sviluppato il 20% del giro d’affari totale delle vendite via e-commerce. Si sta diffondendo anche in Europa e in Italia e si prevede che raggiungerà 100 milioni di clienti entro il 2024, con una market share sull’e-commerce del 10%.
L’innovazione del livestream shopping è rappresentata dalla possibilità di unire le vendite online con l’assistenza e la presentazione “live” da parte di un tecnico o un venditore, che tecnicamente viene chiamato streamer. Le possibilità sono infinite, dalla televendita allo show cooking fino all’utilizzo di influencer o testimonial famosi. Il tutto finalizzato ad aumentare le vendite e fornire ai clienti in tempo reale tutte quelle informazioni necessarie all’atto dell’acquisto.
In Italia si sta affermando la società Flyer Tech di Molfetta (BA) che ha lanciato la soluzione Marlene dedicata al livestream shopping, già utilizzata negli scorsi mesi da importanti imprese del mercato del gardening. Per saperne di più abbiamo incontrato Marianna Chillau, Ceo e founder di Flyer Tech.
Livestream shopping: tra acquisto virtuale e assistenza personale
GreenRetail: Quali sono i motivi per cui un retailer del settore “casa e giardino” sceglie di organizzare e lanciare un evento di livestream shopping? Qual è il valore aggiunto di questo canale?
Marianna Chillau: Il livestream shopping abilita sul sito e-commerce un modo innovativo di promuovere e vendere prodotti, basato sull’intrattenimento e sull’interazione umana. Sugli e-commerce tradizionali, gli utenti sono abituati a cercare articoli e visualizzare schede prodotto con descrizioni accompagnate da immagini statiche, ma non vedono in funzione l’articolo né hanno una persona che spieghi come usarlo o a cui porre domande. Questa è la principale differenza con l’esperienza d’acquisto in negozio, dove i clienti possono non solo vedere dal vivo i prodotti, ma anche ricevere consigli e assistenza personalizzata da parte degli addetti alla vendita.
Il live shopping nasce per superare questo limite dell’e-commerce. In una diretta gli utenti possono vedere i prodotti mentre vengono presentati, spiegati o persino messi in funzione (a volte con veri e propri tutorial) dagli streamer, che possono anche condividere consigli utili e a cui gli spettatori hanno la possibilità di porre domande in diretta usando la chat. Questo torna particolarmente utile nel campo del fai da te e del giardinaggio, in cui ci sono diversi prodotti che possono trarre beneficio da una dimostrazione in diretta. Pensiamo a prodotti come un tagliaerba, un barbecue, ma anche piscine o articoli di arredamento outdoor.
Il punto di forza del live shopping, inoltre, è che gli spettatori possono assistere a un vero e proprio show, vivendo un’esperienza che non è solo di shopping ma anche di intrattenimento: non a caso, si parla di Shoppertainment.
Entro il 2026 varrà il 10% del mercato dell’e-commerce
GreenRetail: Quanto è importante in Italia il livestream shopping? E quali potenzialità ha?
Marianna Chillau: Il livestream shopping è il canale che sta rapidamente conquistando l’e-commerce globale e consiste nella creazione di dirette video sul sito (e non solo) tramite cui promuovere prodotti in maniera interattiva e fornire esperienze d’acquisto immersive.
Si tratta di un modello di vendita online nato in Cina, dove costituisce un mercato che nel 2022 vale 500 miliardi di dollari e rappresenta il 20% dell’e-commerce totale. Questo canale, cresciuto in maniera estremamente rapida in Cina e ormai lì affermatosi come uno dei principali canali di vendita online, si è diffuso negli ultimi tempi anche negli Usa e in Europa, dove si prevedono 100 milioni di acquirenti in live streaming entro il 2024.
Anche in Italia, dove il live shopping è arrivato da pochi mesi, c’è già un gran fermento e diversi brand anche del settore casa-giardino lo hanno già introdotto sul proprio e-commerce.I motivi del suo successo vanno cercati nella capacità di questo canale di unire diverse tendenze del mondo e-commerce, dall’uso crescente di strumenti conversazionali, come la chat, all’influencer marketing, grazie alle collaborazioni con influencer e creator come streamer delle live. In un periodo in cui i consumatori non si accontentano di esperienze d’acquisto statiche e impersonali, le dirette shopping aiutano a fornire esperienze dirompenti che uniscono l’acquisto a contenuti di intrattenimento e dal tocco umano. Anche questo concorre a spiegare i risultati a cui l’utilizzo del live shopping si associa, con valori di conversion rate fino a 10 volte più alti rispetto all’e-commerce tradizionale.
GreenRetail: Quali potenzialità ha?
Marianna Chillau: Quanto ai numeri, è vero che sono sicuramente diversi rispetti a quelli del mercato cinese, ma considerando che in Cina lo sviluppo del live shopping è avanti di almeno 5 anni, si prevedono anche da noi valori simili entro il 2026, quando si stimano vendite in live streaming che varranno tra il 10% e il 20% del mercato e-commerce complessivo. È chiaro, insomma, che parliamo di un canale dalle forti potenzialità e destinato a diventare sempre più popolare.
GreenRetail: Chi è Marlene?
Marianna Chillau: Marlene è una soluzione di livestream shopping rivolta agli e-commerce che puntano ad attivare questo canale all’interno del proprio marketing mix, integrandolo sul sito web. Marlene fornisce ai clienti una soluzione a 360° tramite cui supporta i merchant in tutte le fasi della live, dall’ideazione alla progettazione fino alla trasmissione.
Grazie a Marlene, i merchant possono trasmettere dirette video direttamente sul proprio e-commerce, dove gli spettatori hanno la possibilità di vivere esperienze realmente immersive: sul sito gli utenti possono assistere alla live e contemporaneamente cliccare sugli articoli mostrati, visualizzare le schede prodotto e procedere al checkout, senza mai abbandonare la diretta.
Ciò che fa il successo di una live experience, tuttavia, è soprattutto la creazione di eventi coinvolgenti e capaci di alimentare l’engagement degli utenti. Per questo motivo, Marlene affianca i clienti a livello strategico nella creazione del proprio piano di live streaming e nella definizione del format e dei contenuti più efficaci per ogni live. Parte integrante della strategia è anche la scelta degli streamer e pertanto Marlene aiuta a individuare le figure più adatte, a trovare gli influencer più indicati e a formare gli streamer per prepararli alla conduzione della diretta. Vendere in live streaming, infatti, non è come vendere in negozio o su altri canali, ma richiede competenze e doti specifiche che richiedono un’adeguata preparazione.
GreenRetail: Il livestream shopping è l’unico canale che unisce Shoppertainment, assistenza in tempo reale (chat) e influencer marketing…
Marianna Chillau: La possibilità di parlare in tempo reale con l’azienda è un’esigenza sempre più sentita dai clienti online: secondo le ricerche è circa il 70% dei consumatori a volerlo. Su un sito e-commerce tradizionale, in effetti, i clienti non hanno qualcuno che li guidi all’acquisto e li assista di persona come avviene in negozio. Questo può essere molto frustrante per un utente, che spesso può avere dubbi su alcuni tipi di articoli (specie nel caso di shop di settori più tecnici), ma anche su aspetti come spedizione, consegna e pagamenti. Non sorprende in tal senso che sempre più aziende stiano adottando sul proprio sito strumenti come live chat, chatbot e altri canali di commercio conversazionale, ossia canali in cui gli utenti possono avviare delle conversazioni con un operatore umano o un bot. Queste conversazioni aiutano gli utenti a sciogliere i dubbi che frenano l’acquisto e incidono pertanto anche sulle conversioni: è dimostrato infatti che gli utenti che interagiscono con un’azienda in chat hanno maggiori probabilità di acquistare.
Ebbene, il live shopping abilita un nuovo canale di commercio conversazionale dal tocco umano sul sito, tramite cui lo spettatore di una live può interagire con persone reali, visibili sullo schermo in diretta. Durante una live gli spettatori, mentre guardano gli articoli presentati dagli streamer o leggono le informazioni sulla scheda prodotto, hanno l’opportunità di condividere eventuali domande o dubbi direttamente nella chat dell’evento, senza dover contattare il servizio di assistenza clienti. Alle domande possono rispondere in tempo reale sia gli streamer, tra i quali ci sono spesso addetti vendita o esperti dello shop, sia l’azienda stessa o un operatore del customer service, che grazie alla funzione di moderazione possono lasciare risposte direttamente in chat. Inoltre, soluzioni come quella messa a disposizione da Marlene consentono di usare alcune domande emerse nel corso della live, più eventuali altre domande ricorrenti, per creare una sezione Faq nel replay, grazie a cui gli utenti in differita possono trovare rapidamente il punto del video in cui si parla di un determinato argomento.
Non dimentichiamo, però, che in una live la chat non è soltanto uno strumento di assistenza clienti: grazie a essa gli utenti possono chiedere consigli, trucchi, ma anche condividere esperienze personali, idee o persino lasciare commenti di apprezzamento verso gli streamer e/o l’azienda. Questo accade soprattutto quando c’è una forte community e gli streamer sono bravi a stimolare l’interazione.
Come approcciare il livestream shopping
GreenRetail: È un tipo di attività che solo una grande impresa può affrontare, oppure il livestream shopping è una formula adatta anche per shop più piccoli o di nicchia?
Marianna Chillau: È indubbio che all’inizio il live shopping attragga soprattutto i grandi brand nazionali e internazionali, che decidono di investire sulla sperimentazione di questo nuovo canale. Tuttavia, vediamo che è in crescita anche il numero di realtà meno grandi che stanno dimostrando interesse per il live shopping.
Questo strumento è efficace anche per aziende medio-piccole, che beneficiano del rapporto più diretto e stretto che riescono spesso a costruire con la propria community, non di rado fatta di clienti fedelissimi e affezionati al brand che si rivelano molto partecipativi a queste iniziative.
Se c’è una cosa che ci insegna la Cina è che del live shopping possono valersi attività di diversa grandezza e tipologia. Sulle piattaforme di livestream shopping cinesi, di fatto, si possono trovare grandi brand e multinazionali tanto quanto shop di nicchia e piccoli commercianti o persino agricoltori che decidono di vendere in live streaming. Certo, sarebbe sbagliato pensare che quanto avviene lì possa replicarsi in maniera identica da noi, trattandosi di mercati estremamente diversi; ma sicuramente l’esempio cinese ci fa capire come, parlando di live shopping, parliamo di uno strumento e un modello di vendita che è in linea di principio compatibile e che può trovare applicazione in realtà di qualsiasi settore, nicchia di mercato e dimensione.
È vero anche che non tutte le aziende oggi sono pronte ad affrontare il live shopping. Questo perché la sua adozione richiede un certo investimento: non parliamo solo di budget, ma anche e soprattutto di tempo, risorse e studio. Bisogna infatti essere consapevoli che non ci si può limitare a fare qualche diretta occasionale (e amatoriale) e sperare di vedere subito risultati. Occorre lavorarci seriamente, studiando una strategia e un piano di live streaming a lungo termine, tramite l’organizzazione e il lancio di diverse live. In questo senso, si può certo dire che il live shopping non è un canale per tutti, ma più che tra aziende grandi e piccole la differenza è tra aziende pronte a investire seriamente in esso e aziende che non lo sono ancora. Sempre di più, comunque, ci si accorgerà di come di questo canale non si può fare a meno se si vogliono creare esperienze d’acquisto coinvolgenti sul proprio e-commerce con cui connettersi a livello umano con i clienti.
GreenRetail: Dietro una live c’è sicuramente molta preparazione e un importante lavoro di organizzazione: ma di cosa ha bisogno un live show perché sia un evento ben riuscito? Quali sono gli elementi essenziali di una live di successo?
Marianna Chillau: Sebbene ogni live sia un evento a sé stante e non esista una ricetta universale per una diretta di successo, ci sono alcuni ingredienti che non possono mancare e che contribuiscono a fare di una live un evento ben fatto ed efficace. A noi piace riassumerli nelle 3 S del live shopping.
La prima S, già menzionata, è la strategia. Non si può fare live shopping senza aver prima definito una strategia ben studiata. Occorre definire un piano strategico di live shopping, creando un vero e proprio calendario editoriale con cui pianificare in anticipo l’organizzazione di diverse live in base alle occasioni di un dato periodo; inoltre va pensata e progettata strategicamente ogni singola diretta. È necessario per esempio scegliere il modello di live più giusto. Una live, infatti, non è solo una “televendita digitale”, né si riduce a presentare prodotti davanti a una telecamera, ma può assumere forme diverse, dalle dirette in negozio ai live cooking show, dai live tutorial a vere e proprie sfilate in diretta shopping. E, in alcuni casi, più modelli si possono combinare in una stessa diretta. Poi c’è l’aspetto promozionale da studiare, con eventuali offerte e sconti speciali riservati agli spettatori per rafforzare l’esclusività dell’evento, e ci sono tutti i contenuti da definire, meglio se con uno script preparato in anticipo in cui prevedere momenti informativi, di intrattenimento o anche “emotivi”.
La seconda S è storytelling. Non dobbiamo limitarci a presentare prodotti, offerte e contenuti promozionali, ma è bene sfruttare il potere di connessione immediata con l’audience che questo canale consente per stringere e coltivare relazioni umane. Questo è possibile ad esempio prevedendo dei momenti in cui gli streamer raccontano aneddoti, piccole chicche sul brand, brevi storie da cui ne traspaiano i valori e tutto ciò che è utile a instaurare una connessione intima e umana con gli spettatori. Naturalmente, la connessione sarà tanto maggiore quanto più gli streamer saranno bravi a entrare in relazione e in empatia con gli utenti collegati.
E arriviamo così all’ultima S: gli streamer. Sono loro i veri protagonisti della live ed è grazie a loro se un brand riesce a costruire rapporti di valore con la propria audience in una diretta. Gli streamer non solo devono essere bravi a presentare i prodotti, ma devono anche saper raccontare e trasmettere i valori del brand, devono saper interagire con gli utenti e rispondere alle loro domande in chat, devono saper intrattenere e, infine, devono saper stimolare l’interazione e il coinvolgimento. Per esempio, attraverso domande con cui invitarli a partecipare alla conversazione. Quanto alle figure chiamate a fare da streamer, non ce n’è di un solo tipo: possono essere addetti vendita, store manager, esperti del brand o esterni, oppure influencer, blogger, celebrità televisive o speaker radiofonici. Anche in questo caso, una stessa live può prevedere la partecipazione di diversi tipi di streamer.
Il live shopping, in ultimo, non è solo tecnologia e queste 3 S ce lo fanno capire: perché in una live la tecnologia non è nulla senza strategia, senza contenuti e senza le persone giuste alla conduzione.