La Camera dei deputati ha approvato, con modifiche, il ddl “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018” che contiene, tra le altre, disposizioni relative allo smaltimento degli sfalci e delle potature. Le modifiche confermano l’esclusione dal campo di applicazione della disciplina sui rifiuti degli sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde urbano. Ora il disegno di legge verrà trasmesso al Senato per l’approvazione definitiva.
In sostanza sfalci e potature vengono specificati in un elenco di materiale agricolo e forestale che può essere riutilizzato attraverso le buone pratiche colturali.
La norma, oltre che a semplificare la gestione del materiale vegetale derivante dalla manutenzione del verde, ha anche la funzione di chiudere la procedura d’infrazione europea aperta da Bruxelles quando, con l’art. 41 della Legge 154 del 28 luglio 2016 (‘Collegato Agricolo’), l’Italia aveva escluso dalla disciplina sui rifiuti gli ‘sfalci e le potature’ della manutenzione del verde urbano, estendendo nell’art. 185 il regime di favore ai rifiuti vegetali provenienti da aree verdi urbane (giardini, parchi e aree cimiteriali) di cui all’articolo 184, comma 2, lettera e), del decreto legislativo n. 152 del 2006 e i rifiuti speciali prodotti da attività agro-industriali di cui all’articolo 184, comma 3, lettera a).
Sfalci e potature del verde non sono più rifiuti: il lavoro di Assofloro Lombardia
Assofloro Lombardia, interpretando i problemi che le aziende della filiera impegnate nella manutenzione del verde urbano hanno sul fronte della gestione dei residui vegetali, da tempo sta lavorando per una semplificazione della norma, anche nell’ottica della sostenibilità ambientale. In Lombardia, in concerto con il Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente (ex Corpo Forestale) della Regione, Assofloro Lombardia ha raggiunto nel 2017 un importante accordo, proprio a chiarimento di quanto definito dall’art.41 L 154/2016, per consentire di snellire le procedure di smaltimento e trasporto dei materiali vegetali di risulta, provenienti da sfalci e potature, sia in ambito agricolo che florovivaistico, evitando alle aziende la compilazione del formulario.
Ora, anche a livello nazionale, sfalci e potature vengono esclusi dalla disciplina dei rifiuti.
“Con le modifiche apportate tramite il ddl Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018 – ha spiegato Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia – i residui di sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde urbano, potranno essere riutilizzati attraverso altre filiere, escludendoli dalla gestione come rifiuti con obbligo di registrazione e tracciabilità. Questo ovviamente a patto che il materiale sia un materiale “non inquinato” da altro materiale e sia usato in agricoltura o per produrre energia, anche fuori del luogo di produzione, o con cessione a terzi se non si danneggia l’ambiente e non si mette in pericolo la salute. Ciò è valido indipendentemente dal fatto che a produrre il materiale di risulta sia un’azienda agricola o un’azienda artigiana. Da sottolineare che nella norma viene fatto specifico riferimento al verde pubblico dei comuni, sgomberando il campo da qualunque interpretazione riduttiva alle sole risulte prodotte dalla manutenzione del verde privato. Un risultato importante, a vantaggio di tutta la filiera del verde, per il quale mi sento di ringraziare l’avvocato Stefano Masini, responsabile dell’Area Ambiente e Territorio di Coldiretti, per il lavoro fatto in questi mesi e l’Assessore all’Agricoltura e Sistemi Verdi di Regione Lombardia Fabio Rolfi, che ha sostenuto questo strumento necessario per il sistema imprenditoriale e per l’ambiente. Un risultato che fa prevalere il buon senso, che guarda alla sostenibilità ambientale nell’ottica dell’economica circolare, dove i rifiuti vengono limitati alla fonte”.