Il recupero del legno urbano sarà protagonista il 21 novembre a Torino, nell’ambito degli Stati Generali del Verde Pubblico, dove la presenza di Myplant & Garden non sarà solo una (doverosa) celebrazione di piante e foreste, né tantomeno un atto di presenza. Sarà una testimonianza diretta di come l’economia circolare applicata al riuso del legno urbano possa dare risultati di rilievo: “Si tratta di un nuovo approccio al legno urbano – spiega il comunicato stampa di Myplant – da risorsa trattata come rifiuto, a rifiuto valorizzato come risorsa”.
L’assessorato all’Ambiente e al Verde della Città di Torino promuove in occasione degli Stati Generali del Verde – arricchiti dalla ricorrenza della Giornata nazionale dell’albero del 21 novembre – una settimana di eventi dedicati al tema del rapporto tra salute e alberi in città e all’importanza del verde per il benessere della cittadinanza. Si tratta di una grande occasione per sensibilizzare le persone, ricordare quanto gli alberi siano elementi fondamentali dell’ecosistema, delle città, della lotta all’inquinamento e del miglioramento della qualità della vita di tutti.
L’importanza del recupero del legno urbano
Gli alberi sono molto più potenti di quanto si possa immaginare: sono vita pura e proteggono le nostre vite. Una pianta di 30 centimetri di diametro può assorbire fino a 30 kg di CO2 all’anno; in pratica 20 alberi possono compensare le emissioni di un’auto, fornendo in cambio l’ossigeno necessario a 200 persone. Gli alberi assorbono molte sostanze inquinanti, dalle famigerate polveri sottili (Pm10) a ossidi di azoto (N2O) e anidride solforosa (SO2), depurano le acque, riducono l’inquinamento acustico, mitigano il clima. E creano economie. La sola filiera legno genera l’1,6% del prodotto interno lordo e offre 300.000 posti di lavoro.
Il recupero del legno urbano è un’attività che s’innesta perfettamente in questa visione, andando anzi ad alimentarne la continuità e il valore economico e sociale. Gli scarti delle potature o gli abbattimenti delle piante cittadine (per ragioni di instabilità, età, malattia, pianificazione territoriale, rinnovo periodico di alberature…) costituiscono un costo economico, dalla logistica ai regolamenti, e un problema ambientale: perché gli alberi, quando cippati e bruciati, sprigionano una grande quantità di CO2 vanificando l’opera di ripulitura e raffrescamento dell’aria compiuta durante la propria vita.
L’iniziativa del 21 novembre a Torino
Valorizzare questi ‘scarti’, dando loro una seconda vita, è lo scopo del progetto #LegnoUrbano. Si tratta di un progetto ambientale, imprenditoriale e culturale, che mira a creare una filiera organizzata territorialmente (es. le segherie mobili) pronta a intervenire nel recupero del legno degli alberi urbani (pubblici e privati), per destinarli a nuovi utilizzi non distruttivi.
È un progetto di economia circolare a favore della conservazione del capitale naturale in grado di offrire una second life a una materia tanto preziosa. Garantendo a tutti la permanenza del carbonio all’interno della biomassa legnosa, evitandone ossidazione e liberazione. Nella fase di recupero del legno, anche in situ, la rete interviene con lavorazioni in grado di produrre artefatti unici – in tal caso artistici – e di grande qualità. Si tratta di un nuovo approccio al legno urbano: da risorsa trattata come rifiuto, a rifiuto valorizzato come risorsa.
È facendo appello a questa filiera che Myplant, il 21 novembre prossimo, grazie alla collaborazione con Assofloro e Rete Clima, a Torino si farà carico del recupero e del trasporto di alcune alberature abbattute per dar loro nuova vita e riproporle poi all’interno dei padiglioni in occasione della VI edizione (26-28 febbraio 2020).
I legni ricavati da queste lavorazioni costituiranno gli elementi espositivi centrali di Garden Center New Trend, all’interno della kermesse: un esempio pratico di utilizzo di questi materiali a favore delle migliaia di garden center, centri giardinaggio, rivendite agrarie, spazi vendita di fiori e piante in Italia e all’estero.