Grazie anche alle certificazioni Mps e Global Gap il Consorzio RB Plant ha conquistato i centri giardinaggio tedeschi, francesi e del nord Europa. Ce ne parla Francesca Bruzzone, presidente di RB Plant.
Esporta il 90% del suo giro d’affari e dopo aver conquistato il mercato tedesco si sta affermando anche in Francia e nell’Europa del nord e dell’est, grazie a una gamma di piante, fiori e aromatiche coltivate in vaso di qualità certificata. Stiamo parlando del Consorzio RB Plant di Albenga (SV), fondato nel dicembre 1994 grazie a una intuizione di Antonio Rebella e Angelo Bruzzone, cognati nella vita, da cui prende l’acronimo dell’azienda.
Verso la fine degli anni Ottanta nella Piana di Albenga si coltivavano soprattutto margherite e i fondatori di RB Plant avevano iniziato a vendere parecchi carrelli a un cliente tedesco, Giorgio Lehrhuber, proprietario di Mediflora, che ancora oggi collabora con il Consorzio di Albenga essendo diventato nel tempo il distributore esclusivo per tutta la Germania.
Negli anni gli acquisti erano sempre maggiori, la qualità della produzione italiana era sempre più apprezzata dai garden center tedeschi e la produzione veniva garantita da un numero sempre maggiore di imprese. Nasceva però l’esigenza di centralizzare alcuni servizi: a partire da un’unica fatturazione. Il Consorzio RB Plant nasce così nel 1994, con l’obiettivo primario di espandere l’attività in altri paesi stranieri, obiettivo raggiunto in breve tempo in Austria e Olanda.
Poiché il mercato richiedeva un’offerta più ampia, RB Plant ha iniziato a diversificare la propria offerta di piante in vaso, introducendo le piante aromatiche e coinvolgendo anche altri produttori extra consortili disposti a produrre in esclusiva per il Consorzio. Con l’obiettivo di una produzione del 90% all’interno del Consorzio e del 10% dall’esterno.
La seconda generazione, oltre a informatizzare la produzione e la vendita, ha sposato con passione la strada delle certificazioni: Mps, Global Gap (lo standard internazionale per la produzione agricola sicura, sostenibile ed efficiente) e Bioagricert (Organismo di Controllo e Certificazione per le produzioni biologiche). Strumenti che hanno permesso a RB Plant di migliorare e di rispondere alle richieste provenienti in modo sempre più pressante dai buyer specializzati europei.
Per saperne di più abbiamo incontrato Francesca Bruzzone, presidente del consorzio RB Plant.
Piante di qualità solo per i garden center
GreenRetail: L’idea iniziale di tuo padre Angelo e tuo zio Antonio di non rivolgervi alla Gdo è stata vincente alla fine…
Francesca Bruzzone: L’idea di rivolgersi solo al garden center e a pochissimi grossisti ci ha permesso di preservare la qualità a prescindere dal prezzo, mentre la Gdo, senza disprezzarla perché ha e ha avuto un ruolo importante sul mercato, qualche anno fa era più attenta al prezzo. Una scelta che ci ha permesso di conquistare il mercato tedesco che più di altri cerca la qualità. Oltre alle certificazioni, in Germania abbiamo lanciato anche un nostro brand, Sunny Herbs, per distinguere la nostra linea di aromatiche, controllata con esami di laboratorio per dimostrare l’uso limitato di fitofarmaci.
In questi anni abbiamo cercato in primis di preservare la qualità ma anche di stare al passo con le richieste dei clienti. Per esempio per soddisfare le richieste di nuove piante non coltivate nella Piana di Albenga, che ci hanno spinto a stringere collaborazioni nella Piana di Latina e in Puglia per aumentare ancora di più la nostra disponibilità.
GreenRetail: Quanto incidono le esportazioni sul vostro giro d’affari?
Francesca Bruzzone: Quasi il 90%. Dopo la Germania abbiamo affrontato il mercato francese e da qualche anno siamo molto forti anche nei paesi del nord Europa, come la Norvegia. Paesi che ci “fanno comodo” perché hanno una stagione ritardata. Mentre Germania, Francia o Svizzera hanno una stagionalità molto breve, da febbraio a maggio, anche se in allungamento negli ultimi anni, nei paesi scandinavi siamo riusciti ad allungare i tempi fino anche a fine giugno, perché il caldo da loro arriva un mese e mezzo dopo il sud Europa.
Quello di non limitare il nostro lavoro a quattro mesi all’anno è uno dei nostri obiettivi: allungare ed espandere l’attività nell’arco di tutto l’anno. Oggi la Germania e la Francia riescono a comprare anche nel periodo estivo.
Il 30% dei garden center preferisce piante “personalizzate”
GreenRetail: Fornite un servizio di personalizzazione del packaging?
Francesca Bruzzone: Abbiamo un ufficio dedicato a questo servizio, poiché è in aumento la richiesta da parte dei clienti di ricevere una pianta “fatta e finita”. Diamo cioè la possibilità di personalizzare ogni singola pianta con il logo del garden center e anche il prezzo di vendita. Così quando arriva il carrello nel punto vendita le piante possono andare direttamente in esposizione. Naturalmente le nostre piante contengono sempre il nostro codice a barre e le informazioni del passaporto verde.
GreenRetail: È molto richiesto?
Francesca Bruzzone: Circa il 30% dei clienti ci chiede la personalizzazione dell’etichetta. Il restante si accontenta che sul vaso ci siano, oltre alla regolamentazione del passaporto verde, il nome scientifico della pianta e il codice a barre. Però sono in aumento i clienti che preferiscono piante personalizzate con il proprio logo.
GreenRetail: Chi sono?
Francesca Bruzzone: Si tratta soprattutto di centri giardinaggio tedeschi e francesi. Come dicevo, abbiamo scelto di servire soltanto i garden center e i piccoli negozi specializzati. All’estero lavoriamo anche con quattro grossisti, mentre in Italia lavoriamo esclusivamente con i centri giardinaggio, soprattutto con quelli ubicati nelle regioni del nord.
Cresce l’attenzione per il verde certificato in Europa
GreenRetail: Perché avete scelto di certificare la vostra produzione con Mps e Global Gap?
Francesca Bruzzone: Le certificazioni sono un valore aggiunto dell’azienda. Inizialmente non è stato facile convincere i soci storici, perché qualsiasi certificazione in effetti pone in un certo senso dei “limiti” alla propria azienda poiché pretende il rispetto delle regole.
Io personalmente mi occupo di certificazioni da ormai dieci anni e all’inizio non è stato facile. Noi siamo partiti con la Global Gap, che è indiscutibilmente la certificazione più conosciuta a livello mondiale. È entrata per prima in Germania e all’inizio solo la Gdo richiedeva la certificazione. Oltre a certificare la nostra attività, stiamo proponendo queste certificazioni anche ad altre aziende di Albenga: tant’è che adesso Global Gap sulla Piana di Albenga è estesa addirittura al 90% della produzione.
Poi abbiamo Mps che è particolarmente richiesta in Francia. Io personalmente sono molto soddisfatta che nei miei stand ci sia anche il logo Mps.
GreenRetail: Mentre in passato i grandi compratori internazionali erano attenti alle certificazioni aziendali, oggi l’attenzione si è spostata sulle tecniche di produzione e sulla sostenibilità. Lo rilevate anche voi?
Francesca Bruzzone: Certo. Più che una certificazione sulla “struttura”, il mercato oggi richiede una certificazione sulla produzione e sull’impatto ambientale. Che va dai consumi dell’acqua, dell’energia e degli stessi fitofarmaci.
La nostra politica è sempre stata quella di ricorrere il minimo possibile all’uso di fitofarmaci e siamo contenti se si diffondono questo tipo di certificazioni.
GreenRetail: Sottoporsi a una certificazione significa anche misurare una serie di parametri, con la possibilità di apportare delle modifiche e misurare i miglioramenti. Oltre a un “marchio” di fiducia è anche uno strumento di crescita?
Francesca Bruzzone: È questo che intendevo prima come “valore aggiunto”. Oltre a un servizio per il cliente, la certificazione deve essere vista come una possibilità di miglioramento per la nostra azienda.
GreenRetail: Le certificazioni Mps e Global Gap sono richieste anche dai compratori italiani? È vero che all’estero c’è una maggiore attenzione?
Francesca Bruzzone: A me piacerebbe tantissimo che queste certificazioni si potessero espandere in tutti i paesi europei. Perché diventerebbe più facile anche richiederlo alle aziende agricole con cui collaboriamo: come spiegavo prima, è sempre più richiesta la certificazione della produzione.
In Francia noi lavoriamo molto bene grazie a Mps perché le promozioni dei garden center vengono effettuate quasi esclusivamente con prodotti Mps. Il mercato francese per noi è molto importante e stiamo cercando di allargare la produzione Mps su Albenga, convincendo i produttori a certificarsi. Nel 2022 quattro nuove aziende si sono certificate Mps e altre tre lo stanno affrontando. Con la Germania lavoriamo da molti anni ed è quindi ovvio che sulla Piana di Albenga ci sia una maggiore presenza di aziende certificate Global Gap anziché Mps.