Dopo l’anno migliore mai registrato per le vendite di terricci per il giardinaggio, il 2022 ha prevedibilmente visto una leggera contrazione del settore. Di questo, dei trend in atto e delle aspettative per il futuro abbiamo parlato con 10 imprese leader del settore.
Dodici mesi fa avevamo constatato che il 2021 era stato un anno record per le vendite di substrati di coltivazione per hobbisti, che avevano raggiunto i 75 milioni di euro di sell in e 140 milioni con prezzi al consumo.
Era immaginabile quindi che queste cifre difficilmente si sarebbero ripetute nel 2022, anno nel quale, secondo le stime che abbiamo tracciato grazie alla collaborazione delle aziende del settore, il mercato dei terricci per il giardinaggio consumer ha fatto registrare vendite per circa 73 milioni di euro di sell in, pari a un giro d’affari totale di circa 137 milioni.
Quasi tutte le imprese intervistate hanno confermato questo calo, comunque riconosciuto come fisiologico e che ha in ogni caso permesso al mercato di mantenersi su livelli superiori rispetto agli anni precedenti al Covid.
Tra le cause di questo rallentamento le aziende del settore annoverano la crescita dei prezzi delle materie prime, la definitiva eliminazione delle ultime restrizioni rimaste dalla pandemia, il minore potere d’acquisto delle famiglie, la situazione internazionale e un meteo insolito, con una siccità prolungata.
Per questo inizio di 2023 sembra che il mercato sia stato caratterizzato da una certa prudenza negli acquisti da parte dei rivenditori, forse sovraccaricati da un 2022 che non ha rispettato le aspettative, e in seguito da una meteorologia sicuramente sfavorevole per il mercato del giardinaggio (se non addirittura “devastante” come è successo in Romagna).
Parallelamente però, molte imprese hanno segnalato una ripresa delle vendite di substrati consumer dal mese di giugno, quando le temperature si sono stabilizzate ed è stato scongiurato (almeno fino a fine luglio) lo spettro di un’estate siccitosa come la scorsa. La stagione 2023, quindi, sembra essersi spostata in avanti rispetto allo storico degli anni passati, infondendo cauta fiducia nella maggioranza degli intervistati per i mesi a venire.
Per quanto riguarda le tendenze in atto, i prodotti più richiesti sono ancora di gran lunga i terricci universali e, nonostante alcune nicchie di consumatori inizino a prediligere le confezioni più contenute, il risultato del nostro sondaggio vede ancora i litraggi maggiori farla da padrone, con i dosaggi sopra i 25 litri che rappresentano quasi il 75% delle vendite.
I consumatori più informati ed esigenti, che spesso coincidono con le fasce più giovani di acquirenti, sono più disposti a spendere cifre maggiori in cambio di prodotti innovativi, Bio (in costante crescita) e realizzati con packaging ecosostenibili, mentre la clientela più tradizionale sembra meno incline a questo cambio di abitudini.
Ecco le considerazioni delle imprese che abbiamo intervistato lo scorso luglio, in ordine alfabetico: Arber Horticulture, Cargill per il marchio Raggio di Sole, Cifo, Compo, Fertil, Ital-Agro, Sementi Dom Dotto, Tercomposti, Terflor e Vigorplant.
Il calo “fisiologico” del mercato del giardinaggio nel 2022
GreenRetail: Come giudicate l’andamento del mercato dei substrati hobby nel 2022? Quali trend sono emersi e quali hanno caratterizzato le vendite?
“L’andamento del mercato, sempre più dipendente da condizioni climatiche in continua mutazione, ci costringe nella direzione dell’ecosostenibilità delle industrie – afferma Erika Toscano, logistic and sales manager di Arber Horticulture Italia -. Veniamo da un 2022 che ha visto il mercato dei “substrati hobby” in continua instabilità dovuta anche all’aumento sconsiderato dei costi delle materie prime. Questo ha portato i consumatori ad essere più prudenti nei primi mesi del 2023, anche a causa della stagione primaverile in forte ritardo”.
“Nella primavera 2022 abbiamo registrato un andamento positivo (anche se in calo rispetto al 2020-2021, anni del boom in periodo Covid) del mercato dei “substrati hobby”, anche in termini di preordini, nonostante l’impatto del clima, con una primavera quasi inesistente, fredda, poco piovosa, poi esplosa con un caldo anomalo – dichiara Paola Barbieri, retail buyer e category manager No Feed di Cargill -. Dal 2020 il mercato ha avuto un andamento altalenante. Rispetto ai nostri competitor, durante il lockdown Raggio di Sole ha potuto continuare a vendere perché i nostri clienti (principalmente rivendite agrarie e agri-service) hanno potuto tenere aperti i loro punti vendita in quanto vendono anche mangimi per animali, considerati un bene primario. Il 2020 quindi è stato per la nostra azienda davvero un anno record, sia perché abbiamo guadagnato spazi nelle rivendite (anche grazie al fatto che in quel periodo i garden erano chiusi, con una conseguente riscoperta dell’agraria come negozio di prossimità, che può offrire tutto per la cura del verde oltre che degli animali, con un servizio professionale e di qualità per il cliente finale), sia perché molti italiani hanno cambiato il loro stile di vita, investendo di più per migliorare la qualità dell’abitazione, verde compreso, e per cercare un hobby sano e piacevole, che consentisse loro di passare il tempo durante il lockdown, in uno spazio verde accogliente e fiorito in casa o all’aperto. I principali trend che sono emersi e che hanno caratterizzato le vendite di substrati nel 2022, a nostro avviso, sono stati da un lato la ricerca di confezioni più piccole in base alle esigenze delle piante verdi e fiorite coltivate in vaso e dall’altro un interesse sempre crescente da parte del consumatore nel verde e nella cura di orto e giardino, con sempre maggiore attenzione verso i prodotti Bio e sostenibili, naturali ed efficaci”.
“Il mercato dei substrati hobby, così come tutto il settore, ha subìto nel 2022 un calo che credo si possa definire fisiologico, considerato che nel 2021 si erano registrati numeri eccezionali e fatturati da record – conferma Maria Chiara Siciliani, product manager Home & Garden di Cifo –. Probabilmente anche il clima caldo e siccitoso e il timore per una crisi legata al conflitto Russia-Ucraina sono stati elementi che hanno influito sulla contrazione delle vendite. In ogni modo siamo soddisfatti dei risultati dei substrati Cifo, in quanto siamo riusciti a chiudere l’anno con un leggero decremento, performando decisamente meglio rispetto alle aspettative. Quanto ai trend che sono emersi, continua l’incremento delle vendite di substrati universali, che rispondono a un più ampio numero di esigenze. In particolare, in Cifo, continuano a crescere i numeri del nostro universale Torfy, un substrato consentito in agricoltura biologica a base di un mix di torbe di alta qualità”.
“Un’inevitabile contrazione dopo due anni di floride campagne non ha significato per gli italiani una perdita d’interesse e desiderio per il giardinaggio – afferma Gioele Allevi, product manager di Compo -. I nuovi giardinieri, nati e cresciuti durante il forzato lockdown, hanno mantenuto vivo e rigoglioso il loro spazio verde, e nonostante la riduzione dello scontrino medio, hanno dedicato tempo e cura al rinvaso e alla cura delle piante. Il 2022 ha confermato lo sviluppo dei trend 2021: sempre più consumatori si cimentano, nonostante le piccole superfici a disposizione, nell’autoproduzione con uno sguardo e un interesse al biologico, alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi”.
“È stato un anno di difficile lettura, sia per le condizioni climatiche di siccità seguite da piogge abbondanti, sia per la condizione socio-economica – sottolinea Filippo Colleoni, responsabile commerciale di Fertil -. Questo ha portato le vendite a subire oscillazioni tra i vari mesi, con un allungo di stagione su giugno”.
“Il mercato 2022 ha subìto una contrazione in termini sia di volume che di fatturato – spiegano dall’ufficio marketing di Ital-Agro -. Nel nostro piccolo non sono emersi specifici trend di mercato o caratteristiche degne di nota che hanno potuto influenzare l’andamento dello scorso anno. La siccità ha sicuramente influenzato il calo delle vendite nei mesi di maggio e giugno, che rappresentano di solito uno dei periodi di maggiore consumo”.
“Il mercato dei substrati, come terricci, cortecce e lapilli non ha registrato sostanziali aumenti o decrementi dei volumi di vendita rispetto all’anno precedente – dichiara Michele Olivo, tecnico commerciale di Sementi Dom Dotto -. Nel 2022, a pandemia ormai conclusa, l’utilizzo di materiale home & garden si è allineato agli anni pre Covid. Gli acquisti sono stati meno impulsivi e più mirati e consapevoli rispetto al periodo sopracitato. Il terriccio di litraggio superiore (70/80 litri) ancora risulta il formato più scelto; vi è un interesse crescente per i terricci derivanti da materie prime biologiche”.
“Il 2022 si è chiuso in linea con le nostre aspettative di crescita – afferma Romina Tribi, direttore marketing di Tercomposti -; per noi è stato un anno molto positivo, soprattutto grazie alle tante novità proposte sul mercato e al restyling di tutta la linea hobbistica. Molto bene i nuovi mini formati della linea Pocket con la pratica confezione apri e chiudi, decisamente apprezzati dal consumatore e dai rivenditori stessi. Anche l’export ha fatto registrare dei risultati importanti, sempre più distributori esteri apprezzano il made in Italy anche nel mondo del giardinaggio e premiano il nostro sforzo a fornire loro packaging non solo esteticamente belli ma soprattutto ecosostenibili con miscele ad alto contenuto tecnologico”.
“Il 2022 è stata una doccia fredda rispetto alle due annate precedenti che avevano fatto segnare dei risultati davvero importanti per tutto il settore grazie alle condizioni particolari create dalla pandemia – constata Simone Gatti, responsabile marketing e vendite di Terflor -. I motivi che hanno portato a una forte contrazione delle vendite sono stati sostanzialmente tre. Innanzitutto un vertiginoso e costante aumento dei prezzi delle materie prime e delle fonti energetiche; in secondo luogo la fine del “regime pandemico” che limitava gli spostamenti dei cittadini costringendoli spesso nella propria abitazione, dove il giardinaggio era una delle poche “valvole di sfogo” facilmente fruibili; infine una primavera non proprio delle migliori con un marzo freddo e un maggio estremamente afoso. A questo si aggiunga che le aspettative di molti erano che il trend potesse continuare e quindi la disattesa è stata ancor più grande. La realtà è che il 2022 ci ha riportato con i piedi per terra e ci ha fatto ritornare agli anni pre Covid”.
“Come era prevedibile, dopo due anni particolarmente brillanti, si è registrata una flessione del mercato, non solo in termini di consumi, confermata anche da ricerche interne e da confronto diretto e costante con i nostri clienti – conferma Melissa Parente, marketing specialist di Vigorplant Italia -. Inoltre gli elementi macroeconomici, che sotto diversi aspetti e a più riprese hanno influito sulla capacità di spesa del consumatore italiano, sono stati un elemento sfidante per il nostro mercato. Tra il mix di prodotti venduti, le proposte legate al mondo orto risultano il miglior trend in quanto sono in forte crescita rispetto al passato”.
2023: la lenta partenza e la ripresa estiva dei substrati
GreenRetail: Come valutate l’andamento delle vendite di substrati consumer nel primo semestre 2023?
“Il meteo sfavorevole e le condizioni poco adatte a praticare il giardinaggio (con temperature piuttosto basse e una primavera che è arrivata molto in ritardo) del primo semestre 2023, certamente hanno avuto un impatto sulle vendite del comparto – spiega Paola Barbieri di Cargill -. Noi di Raggio di Sole abbiamo registrato soprattutto molta prudenza negli acquisti da parte dei rivenditori, con preordini piuttosto tardivi, che hanno rallentato il sell in e quindi anche il sell out. I rivenditori sono stati molto cauti: uscivano da anni molto buoni, ma la situazione internazionale, i costi e l’inflazione crescenti e il punto di domanda rappresentato dall’andamento della stagione successiva li ha spinti a “mettersi alla finestra”, per capire cosa fare. Il meteo è sicuramente un fattore molto rilevante per l’andamento di questo settore (per il segmento concimi ancora di più che per quello dei substrati) e, in generale, per un’azienda come la nostra, che lavora principalmente con i mangimi e con le giornate del pulcino in primavera.
L’alluvione in Romagna ha avuto certamente un importante impatto: abbiamo tanti clienti in quella zona che purtroppo sono stati direttamente coinvolti. Grazie alla generosità dei nostri dipendenti, tramite il comitato benefico di Cargill Cares, ci siamo subito attivati per sostenerli, inviando mangime per diverse tipologie di animali e donando fondi e generi alimentari”.
“Di certo il 2023 ha visto un atteggiamento cauto da parte dei rivenditori, che hanno fatto ordini più misurati, perché probabilmente vogliono capire se il mercato si sia assestato sui numeri del 2022 – afferma Maria Chiara Siciliani di Cifo -. La primavera fredda e piovosa, inoltre, non ha certamente incoraggiato a fare scorte”.
“Sicuramente i conflitti attuali, il caro vita e il meteo poco favorevole non hanno dato la giusta spinta al primo semestre 2023 – conferma Gioele Allevi di Compo -: cautela e prudenza sono state le parole chiave utilizzate dai rivenditori. Maggio e giugno hanno però riacceso il via vai nei punti vendita e la fiducia dei rivenditori. Leggeri recuperi si sono registrati lungo quasi tutta l’Italia e ciò ci fa ben sperare in una buona chiusura dell’anno, puntando su orti settembrini, piante d’appartamento e intramontabili orchidee”.
“Concordo nel dire che il meteo non ci è stato amico in questa primavera – aggiunge Filippo Colleoni di Fertil -; anche se la prima parte è stata caratterizzata da sole e clima ideale, la prolungata siccità ha spaventato molti nella realizzazione del verde che, per la paura di vedere il loro giardino rovinato, hanno preferito rimandare i lavori. Abbiamo infatti assistito ad una partenza ritardata alla quale sono seguiti momenti di picco e momenti di calo anche nel giro di poco”.
“Il primo semestre si conclude con un positivo a doppia cifra, che chiaramente non è sicuramente rappresentativo in quanto non siamo i leader di mercato, ma ci fa ben sperare per il secondo semestre – afferma l’ufficio marketing di Ital- Agro -. Sicuramente la partenza è stata un poco in salita, ma già da marzo si sono visti i primi forti incrementi nelle vendite e anche nel mese più sfavorevole per il giardinaggio, maggio, abbiamo chiuso con un sostanziale pareggio rispetto allo scorso anno”.
“I primi mesi dell’anno in corso hanno subìto un notevole rallentamento nelle consegne di substrati e in genere di articoli per l’orto domestico – dichiara Michele Olivo di Sementi Dom Dotto -. La meteorologia ha influenzato in maniera negativa il comparto, inoltre il potere d’acquisto delle famiglie italiane, ormai da mesi, si è notevolmente ridotto a causa dell’inflazione che solo ora sembra stia rallentando. Nel 2023 quindi anche i terricci e i substrati in genere hanno subìto aumenti consistenti di prezzo dell’ordine del 20% circa. Le perdite di fatturato si sono compensate solamente in parte, a partire da giugno. La catastrofica alluvione in Romagna ha chiaramente frenato le vendite nei territori interessati”.
“Il primo semestre è partito molto lentamente – conferma Romina Tribi di Tercomposti -; dapprima si aveva il timore di una primavera/estate molto calda, in qualche comune si parlava già a marzo di eventuali divieti idrici, i consumatori quindi timorosi di non poter effettuare le dovute irrigazioni hanno aspettato a procedere con i consueti lavori di giardinaggio, poi invece si è passati improvvisamente a un meteo caratterizzato da piogge abbondanti: la primavera quest’anno è stata del tutto anomala. Questo sicuramente ha influito sull’affluenza nei garden center. Proprio in questo momento in piena estate, in un periodo completamente inusuale, ci ritroviamo con un aumento di ordini e richieste di materiale da parte dei rivenditori, a dimostrazione che non esiste più una marcata stagionalità per i nostri prodotti come invece accadeva in passato”.
“Ad oggi il 2023, sotto l’aspetto delle performance di mercato, ha ricalcato l’annata precedente con una primavera che però è stata, atmosfericamente parlando, ben peggiore – concorda Simone Gatti di Terflor -. Temperature sotto la norma fino ad aprile (con grave perdita nel comparto orto) e un maggio estremamente piovoso non hanno certo aiutato. C’è da dire che l’area giardinaggio ha però ripreso bene e, una volta allontanato lo spettro siccità e le relative restrizioni idriche, ha decisamente performato meglio dello scorso anno. Anche gli aumenti delle quotazioni delle materie prime e delle fonti energetiche sembrano in parte rientrati riassestandosi (almeno negli ultimi due mesi) su livelli più ragionevoli. Resta da vedere come evolverà il resto della stagione e come si comporterà il mercato delle materie prime da oggi a fine anno, periodo cruciale per gli acquisti che saranno alla base della produzione 2024”.
“I primi mesi dell’anno 2023 hanno registrato segnali positivi mantenendo i volumi dell’anno precedente – spiega Melissa Parente di Vigorplant Italia -. Confermiamo che il mese di maggio si è rilevato complesso, in quanto le condizioni meteorologiche non hanno favorito i riacquisti precedenti, facendo registrare mancate vendite rispetto al passato”.
Sostenibilità contro convenienza: una dicotomia generazionale?
GreenRetail: Il “terriccio” non è più un “prodotto” ma una vera e propria “categoria” composta da varietà e imballaggi differenti, con soluzioni adatte sia per gli hobbisti più esigenti sia per chi ha la necessità di risparmiare. I consumatori stanno premiando gli sforzi in termini di ricerca ed ecosostenibilità delle industrie?
“A nostro avviso si possono rilevare due diverse categorie di consumatori – afferma Paola Barbieri di Cargill -: da un lato quelli più tradizionalisti e sensibili al prezzo e dall’altro quelli invece più attenti, consapevoli, informati ed esigenti, che ricercano la qualità e l’ecosostenibilità e che quindi sono anche disposti a spendere un po’ di più per i prodotti per il verde. Le generazioni più giovani sono sicuramente le più attente alla leggibilità dell’etichetta e del packaging e al trend della sostenibilità, ad esempio prediligendo i prodotti senza torba e quindi a basso impatto ambientale, come il nostro Terriccio Orti e Giardino Bio, realizzato con materie prime vergini di origini vegetali non trattate e naturali provenienti da fonti rinnovabili a basso impatto ambientale: con fibra e granulo di cocco, compost verde, sabbia riciclata e rigenerata e lupini. I consumatori più tradizionalisti sono invece ancora orientati ai prodotti con 100% torba, che restano molto apprezzati per la qualità della materia prima, anche se sono certamente meno “green” in termini di sostenibilità ed impatto sull’ambiente.
Cresce inoltre la richiesta di prodotti completi e altamente performanti, in grado di apportare da soli il giusto quantitativo di nutrienti alle piante. Per venire incontro alle richieste dei neo green lovers (principalmente donne e millenials), Raggio di Sole si è impegnata a sviluppare prodotti con etichette il più trasparenti e leggibili possibile per l’utilizzatore finale, mentre sui pack abbiamo subito inserito i simboli relativi al corretto smaltimento e riciclaggio. Sempre in tema di sostenibilità, abbiamo lanciato prodotti con packaging che contengono il 60% di plastica riciclata. La nostra vasta gamma si è inoltre arricchita nel tempo, arrivando ad includere anche prodotti biologici”.
“La nostra offerta è molto variegata, per venire incontro alle esigenze di tutti i consumatori – spiega Maria Chiara Siciliani di Cifo -. È per questo che abbiamo affiancato alle referenze classiche anche i terricci della Linea Ecoline, a ridotto contenuto di torbe e con pack ecologici. È giusto andare in questa direzione, ma è anche giusto riconoscere che, almeno per la nostra esperienza, al momento, questi prodotti vengono scelti solo da particolari nicchie di consumatori, più competenti e in generale più sensibili al tema della sostenibilità. Nella maggior parte dei casi i consumatori non sono ancora pronti e disposti a spendere qualcosa in più per un prodotto più ecologico e innovativo e magari su questa scelta incide anche la ritrosia a cambiare un prodotto che conoscono e con cui si trovano bene con un prodotto di differente composizione”.
“Da anni Compo ha a cuore la sostenibilità del nostro pianeta, per questa ragione sviluppa sempre più strategie volte a ridurre l’impatto ambientale – sottolinea Gioele Allevi -: prodotti consentiti in agricoltura biologica, confezioni riciclate, recupero di sottoprodotti dell’industria agro-alimentare e torba certificata Rpp (Responsible Produced Peat) caratterizzano sempre di più la nostra offerta. Gli orientamenti socio-politici stanno richiamando l’attenzione soprattutto dei consumatori che, con consapevolezza e costante ricerca sugli scaffali, richiedono prodotti in linea con una visione ecosostenibile. Nel 2024 Compo ha in serbo per loro novità sempre più green”.
“Sì, i clienti spaziano da quello più esigente che richiede un prodotto professionale in ambito hobby al cliente che invece vuole un prodotto più economico – concorda Filippo Colleoni di Fertil -. Noi ci impegniamo per offrire sempre un prodotto di elevata qualità a tutta la clientela, ma soprattutto ideale per l’applicazione finale. Il consumatore è sempre più attento ed istruito, questo nel lungo termine premierà le aziende più virtuose”.
“Per quanto riguarda la nostra offerta, solo quest’anno abbiamo cominciato a inserire dei terricci ecosostenibili (senza torba) – dichiarano dall’ufficio marketing di Ital-Agro -. I dati al momento per noi disponibili sono pochi per definire quale sia l’evoluzione del mercato, ma sempre più ci rendiamo conto che le nuove generazioni che si affacciano a questo mercato sono sempre più esigenti in termini di packaging, ecosostenibilità, prodotti biologici e contemporaneamente sono molto più recettive alle innovazioni. Sicuramente queste sono le sfide che dovremo valutare e cogliere nei prossimi anni”.
“I consumatori si dividono in due nette categorie – conferma Michele Olivo di Sementi Dom Dotto -: da una parte hobbisti esigenti e attenti al packaging e alla sostenibilità del prodotto, dall’altra utenti molto più inclini alla ricerca del miglior prezzo, spesso a discapito della qualità. Terricci biologici e sostenibili sono maggiormente apprezzati e ricercati nei garden center specializzati, mentre la rivendita agraria solitamente è più attenta al prezzo al consumatore e meno a certe indicazioni in etichetta. Il futuro comunque sarà sempre più caratterizzato dalla ricerca di sostenibilità, attenzione a tematiche ambientali, materie prime di origine controllata e biologica”.
“Sì, il consumatore finalmente sta iniziando a capire che «nel terriccio non c’è la terra» – spiega Romina Tribi di Tercomposti -, ma una miscela ad alto contenuto tecnologico composta da materie prime selezionate, frutto di studi e ricerche di agronomi specializzati in grado di favorire la salute e il benessere delle piante. Per troppo tempo il terriccio è stato considerato un prodotto accessorio, ora il consumatore è sempre più attento e tende a informarsi per capire le peculiarità di ogni miscela: ad ogni pianta il suo terriccio…”.
“Il problema non sono i consumatori finali che, a mio avviso, sono sempre più preparati e molto ricettivi alle novità, a patto che siano ben comunicate e comprovate e sono quindi disposti a premiare i prodotti validi anche in termini economici – afferma Simone Gatti di Terflor -. Il vero scoglio da superare è la mentalità dei rivenditori, che, in molti casi, fanno del prezzo il nodo principale e che vedono un aumento di pochi centesimi come un ostacolo insormontabile e severamente penalizzante per la vendita, fissandosi sul commercio dei soliti prodotti e non considerando le novità di mercato.
Purtroppo questo genere di mentalità permea il nostro settore da tempo e non solo nel comparto del giardinaggio (basti ad esempio pensare al florovivaismo: il geranio all’ingrosso si vende allo stesso prezzo al quale veniva ceduto nei primi anni ’90!)”.
“Anche nel mercato del giardinaggio si registra un aumento di conoscenza e capacità di recuperare le informazioni da parte dei consumatori – conclude Melissa Parente di Vigorplant Italia -; questo di recente ci ha spinto, in modo pionieristico e precursore nel nostro settore, a offrire 5 categorie di prodotto, in modo tale da abbracciare le differenti esigenze dei consumatori in base a tutte le loro necessità. Il continuo trend positivo legato al mondo della sostenibilità e dell’orto rende un connubio perfetto la realizzazione di alcuni prodotti innovativi come il terriccio professionale per Piccoli Frutti e prodotti rientranti nella linea ammendanti, anche sostenibili e 100% naturali”.
www.arber.it
www.cifo.it
www.compo-hobby.it
www.fertil.it
www.fuoridiverde.it
www.raggiodisole.biz
www.sementidotto.it
www.tercomposti.com
www.terflor.it
www.vigorplant.com/it