Nel 2019 il fatturato del mercato Diy nel mondo ha raggiunto i 618 miliardi di euro, sfondando così il fatidico tetto dei 600 miliardi, con un aumento del 4,22% rispetto all’anno precedente (593 miliardi di euro). È quanto riporta la nuova edizione del “Global Home Improvement Report 2020“.
Il Nord America e l’Europa insieme rappresentano circa l’86,6% del mercato Diy nel mondo, sebbene la loro popolazione sommata rappresenti solo il 16% della popolazione mondiale. I mercati del fai da te di questi due continenti ammontano a 535 miliardi di euro, con un aumento del 3,68% rispetto al valore del 2018 di 516 miliardi di euro. Il Nord America e l’Europa raggiungono rispettivamente il 58% e il 28% del mercato mondiale. Il Nord America ha registrato la spesa media pro capite per il fai da te più alta nel 2019, con 972 euro rispetto ai 932 euro del 2018.
Circa l’81% del mercato Diy nel mondo (502,2 miliardi di euro) è concentrato in soli 8 paesi: USA, Germania, Canada, Giappone, Regno Unito, Francia, Australia e Italia. Inoltre, i tre principali mercati del fai da te in Europa (Germania, Francia e Regno Unito) rappresentano il 50% del mercato del continente.
I primi 10 principali rivenditori di fai da te al mondo sono: Home Depot (Usa), Lowe’s (Usa), Adeo (Francia), Kingfisher (Uk), Menards (Usa), Bunnings (Australia), Obi (Germania), Bauhaus (Germania), Ace Hardware (Usa) e Sodimac (Cile). Solo Home Depot e Lowe’s rappresentano il 26,3% della quota di mercato globale.
Informazioni più dettagliate, tra cui un’analisi globale, dati dettagliati su oltre 50 dei più grandi mercati del fai da te e sui primi 10 gruppi di bricolage in tutto il mondo, sono contenute appunto nella nuova edizione del Global Home Improvement Report 2020.