È stato presentato il Report CSR di Leroy Merlin relativo all’anno 2016 con l’obiettivo di creare una cultura dell’abitare responsabile, attraverso un’organizzazione sostenibile e che metta a disposizione soluzioni e prodotti per una casa ideale. Tutto questo si riassume nella mission che recita: “Ogni persona ha diritto alla propria casa ideale”.
Oltre all’innovativa metodologia di bilancio partecipato, attraverso il quale gli stakeholder possono presentare le loro necessità, valutare le performance aziendali e il beneficio prodotto, per misurare in modo ancora più efficace l’effettivo raggiungimento degli obiettivi in ottica CSR Leroy Merlin è stata la prima azienda profit in Italia ad adottare come parametro quello del BES, il “benessere equo e sostenibile” introdotto dalla recente riforma di Bilancio come uno degli strumenti di programmazione e valutazione della politica economica nazionale.
Il BES viene calcolato in una realtà aziendale specifica analizzando 12 indicatori che rientrano in quattro macro processi: 1) approvvigionamento; 2) deposito, trapor to e negozio; 3) vendita e uso; 4) comunità.
Report CSR di Leroy Merlin Italia: Habitat, Casa, Azienda
Nel dettaglio, i campi d’intervento di Leroy Merlin nell’ambito della sostenibilità sono tre: l’habitat, l’azienda e la casa, e per ognuna di queste categorie è stato calcolato l’impatto materiale e immateriale prodotto dall’azienda in termini di sostegno alle comunità in cui essa opera.
Per quanto riguarda strettamente l’ambiente, molto significativa è la politica riguardante il legno: da gennaio 2017, infatti, il 100% dei prodotti dei fornitori Leroy Merlin devono seguire i valori definiti dalla politica di gestione legno, men-tre l’origine dei prodotti in legno tropicale deve essere tracciata. A dicembre 2016, il 98% dei prodotti in legno o a base legnosa sono stati tracciati/certificati: l’obiettivo quindi è stato raggiunto al 100%.
Altra iniziativa impor tante a livello ambientale è Supply Chain Green: con il progetto cross-docking, l’azienda ha ridotto le consegne dirette dai fornitori ai negozi dal 90% al 23% dell’acquistato totale, diminuendo così gli automezzi in circolazione, il consumo di carburante e la CO2 prodotta.