Il 19 febbraio è stato presentato il 1° Rapporto sul Florovivaismo. Promosso da Coldiretti, Assofloro e Myplant è stato realizzato in collaborazione con Centro Studi Divulga e Istituto Ixé.
Presentato il 1° Rapporto sul florovivaismo: +3,5% a valore nel 2024
Nel 2024 la produzione florovivaistica italiana ha raggiunto un nuovo record storico, toccando quota 3,254 miliardi di euro di valore alla produzione. È il valore più alto di sempre e rappresenta un incremento del + 3,5% sul 2023 e del +30,8% rispetto a 10 anni fa. Lo spiega il 1° Rapporto sul Florovivaismo presentato in occasione di Myplant & Garden, promosso da Coldiretti, Assofloro e Myplant e realizzato da Centro Studi Divulga e Istituto Ixé.
A trainare la crescita è soprattutto l’export, che ha chiuso l’anno con un valore di 1,3 miliardi di euro: principalmente verso Francia, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e Regno Unito. Confermando l’alta qualità delle produzioni italiane, un fattore distintivo riconosciuto in tutto il mondo: l’Italia è il secondo esportatore europeo e il terzo esportatore mondiale.
Se da un lato il florovivaismo si conferma un pilastro dell’agricoltura e dell’economia italiana, dall’altro deve fare i conti con una congiuntura internazionale sfavorevole e la necessità di fronteggiare gli sbalzi climatici (secondo il Rapporto, il 65% delle imprese è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da eventi climatici quali alluvioni, grandinate, vento, ecc.): elementi di grande impatto per i costi di produzione e trasporto, con aumenti del +83% per l’energia, +45% per i fertilizzanti e +29% per sementi e piantine rispetto al 2020.
A questo si aggiunge il problema della concorrenza sleale da parte delle importazioni a basso costo, spesso provenienti da paesi che non rispettano gli stessi standard fitosanitari, ambientali e di tutela dei lavoratori. Il 75% delle aziende intervistate è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da una fitopatologia: la diffusione di nuove fitopatologie è un problema segnalato dal 36% delle aziende.
