Nuova Floricoltura Meridionale è una cooperativa che riunisce 300 produttori alle falde del Vesuvio ed esporta fiori recisi in tutta Europa. Qualità, freschezza, made in Italy e certificazione Mps sono alla base di un progetto lungimirante in un territorio difficile. Ne abbiamo parlato con Luigi D’Amora, presidente dal 2012 di Nuova Floricoltura Meridionale.
Il mercato europeo del fiore reciso è condizionato dall’importazione di produzioni provenienti da paesi che usano ancora antiparassitari vietati da decenni in Europa e in taluni casi operano senza alcun rispetto dell’ambiente e degli stessi lavoratori. Una condizione che genera una concorrenza sleale a danno dei produttori italiani ed europei che operano in un contesto di economia circolare. Da un punto di vista commerciale, le certificazioni, come Mps, hanno proprio l’obiettivo di caratterizzare le produzioni che rispettano certi standard e semplificare la selezione dei migliori produttori da parte dei buyer.
In Italia è interessante l’esperienza dalla Nuova Floricoltura Meridionale di Pompei (NA), una cooperativa che riunisce e gestisce commercialmente la produzione di 300 piccoli e medi floricoltori della zona vesuviana. Va notato il contesto particolare in cui opera Nuova Floricoltura Meridionale: se è vero che la Campania è uno dei primi poli floricoli italiani, è anche vero che il contesto è contraddistinto da molte fragilità, come la presenza di piccoli appezzamenti e la mancanza di infrastrutture per collegare le varie “porzioni” del contesto produttivo.
Grazie ai centri di confezionamento e logistica si è specializzata nella vendita di fiori recisi, verde ornamentale e materiale decorativo, è certificata Mps fin dal 2012 ed esporta in tutta Europa dove è apprezzata per la qualità e la freschezza dei prodotti e un avanzato servizio logistico che quotidianamente spedisce fiori a temperature controllate.
Per saperne di più abbiamo incontrato Luigi D’Amora, presidente di Nuova Floricoltura Meridionale.
Da Pompei all’Europa grazie all’organizzazione
GreenRetail: Quanti soci ha Nuova Floricoltura Meridionale?
Luigi D’Amora: Oggi siamo circa 300 soci e il numero varia ogni anno. Nuova Floricoltura Meridionale è un’organizzazione nata con lo scopo di aiutare i produttori locali a promuovere il proprio prodotto all’estero, soprattutto nei mercati europei. Per raggiungere l’obiettivo abbiamo riunito in un unico polo un’offerta ampia e soprattutto standardizzata per soddisfare le esigenze dei buyer.
L’organizzazione è stata fondata nel 1996 e, dopo varie sperimentazioni, oggi ha trovato un equilibrio. Siamo fortemente insediati in Olanda, Germania e Francia, mercati che assorbono l’80% del nostro fatturato. Ovviamente esportiamo anche in altri paesi, da Dubai, all’Australia, alla Russia.
GreenRetail: Come avete conquistato i mercati europei più importanti?
Luigi D’Amora: Con la qualità e la freschezza dei nostri prodotti. Il problema del fiore reciso è l’alta velocità nella vendita, poiché è un prodotto altamente deperibile. Noi abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti “diretti” solo prodotti freschi e dopo il terzo giorno cediamo l’invenduto nelle aste. Non realizziamo un prezzo “pieno” ma in questo modo riusciamo a tenere sotto controllo la qualità e la freschezza della nostra produzione a favore dei nostri clienti. In questo mercato la qualità è l’unica politica che premia.
GreenRetail: Orientate anche le produzioni dei soci?
Luigi D’Amora: Certo: ogni anno incontriamo i nostri soci e decidiamo insieme cosa piantare e in che zona. Un aspetto positivo di avere tanti soci su una zona così ampia è la biodiversità. Alcune aree sono più calde altre più fredde, alcune hanno terreni leggeri altri compatti. Quindi selezioniamo i prodotti più pertinenti per il tipo di clima e terreno.
Non solo: abbiamo produttori con terreni sul livello del mare o altri a 400/500 metri di altitudine. Avendo temperature più fresche in collina, usiamo questa differenza per posticipare di 15/20 giorni alcune produzioni. Tanti miglioramenti che ci permettono di ottimizzare le nostre prestazioni.
L’importanza della sostenibilità e della certificazione Mps
GreenRetail: Siete certificati Mps-Abc dal 2012. Quanto sono importanti per voi e i vostri clienti le certificazioni come Mps?
Luigi D’Amora: Abbiamo iniziato un percorso di certificazione con Mps nel 2012 e non è stato semplice, perché abbiamo un alto numero di produttori. Oggi però sono in tanti quelli che ci hanno seguito e penso che in breve tempo riusciremo a inserire più produttori in questo processo di certificazione.
La certificazione non è ancora determinante per tanti mercati e questo purtroppo è demotivante, anche perché raggiungere la certificazione ha un costo. Tuttavia noi siamo molto attenti a questi temi e vogliamo essere sempre in anticipo rispetto agli altri. Siamo presenti sul mercato, siamo tra i leader del nostro settore e pensiamo sia giusto prestare una forte attenzione all’ambiente in cui lavoriamo e alla sostenibilità dei nostri prodotti.
Abbiamo investito nei pannelli solari, stiamo lavorando con tutti i soci produttori per ridurre l’impatto sull’ambiente e controlliamo i fitofarmaci utilizzati dai nostri produttori. Posso dare una notizia in anteprima: l’anno prossimo tutti i nostri sacchetti in plastica verranno sostituiti dalla carta. Con un duplice obiettivo: quello di essere pronti per la grande distribuzione, dove c’è un più rigido controllo, ma soprattutto perché vogliamo lavorare per ridurre le nostre emissioni e cercare di avvicinarci all’impatto zero.
GreenRetail: I buyer richiedono le certificazioni? Ci sono differenze in questo senso tra l’Italia e l’Europa?
Luigi D’Amora: Molte differenze: noi vendiamo anche alla grande distribuzione italiana e nessuno richiede certificazioni. Nel 2012 quando ci siamo certificati Mps abbiamo iniziato la nostra prima esperienza in Inghilterra e catene come Tesco e Spencer chiedevano già allora la certificazione. Anche nel mercato olandese le catene Jumbo e Aldi chiedono al certificazione.
C’era un progetto molto interessante in Olanda e Germania, volto ad accettare solo fiori certificati Mps dal 2021, ma è stato rimandato al 2023 a causa del Covid. Mi auguro non venga ulteriormente prorogato perché ci può distinguere da alcuni paesi, soprattutto africani, che oggi portano in Europa fiori coltivati con fitofarmaci che noi non usiamo da decenni e senza alcun controllo.
GreenRetail: State lavorando anche per aumentare il numero di soci certificati Mps. In alcuni casi però parliamo di piccole imprese (3/5.000 mq): quali difficoltà incontrate?
Luigi D’Amora: Il problema è proprio questo: le piccole aziende non vogliono investire in certificazioni, magari perché non hanno il ricambio generazionale o semplicemente per motivi economici. In alcuni casi bisogna essere realisti: talvolta gli adeguamenti alle strutture necessari per raggiungere la certificazione sono ingenti. C’è però un’alta percentuale nel nostro gruppo che aspira ad avere la certificazione.
Il webshop B2B sviluppa il 65% del giro d’affari
GreenRetail: Avete realizzato anche un webshop B2B per permettere ai vostri clienti un acquisto in autonomia. Quanto è importante l’e-commerce per voi?
Luigi D’Amora: Circa il 65% del nostro fatturato arriva tramite webshop. I clienti trovano le fotografie online, i prodotti freschi in tempo reale, le disponibilità, ecc. Ormai tanti non ci chiamano neanche più.
Si tratta ovviamente di un B2B: sono nostri clienti che hanno un accesso privato con credenziali e sono già profilati. Nel webshop in alcuni periodi dell’anno ci sono anche 7.000 linee di prodotto: la consultazione libera rischia di essere più lunga e caotica per il cliente. Abbiamo perciò introdotto una serie di filtri, personalizzati per ogni cliente in base agli acquisti precedenti e al tipo di impresa, che propongono solo una parte del nostro stock, quella più adatta alle esigenze personali del singolo cliente. Se si tratta di un piccolo fiorista vedrà le proposte a mazzi e non a secchi, se è più orientato sul wedding vedrà gli articoli per i matrimoni, se è un buyer della grande distribuzione gli mostriamo i carrelli e le grandi disponibilità. Ci sono clienti che preferiscono consultare tutta l’offerta ma altri, magari meno avvezzi alla tecnologia, preferiscono trovare subito quello che stanno cercando.
Sono da sempre appassionato di informatica e curo personalmente lo sviluppo del webshop. L’abbiamo realizzato nel 2014: il primo anno è stata dura perché abbiamo dovuto modificare il nostro modo di lavorare. Ma oggi il webshop è totalmente automatizzato: il Cmr autofattura e addirittura spedisce ai clienti le foto dei prodotti contenuti nell’ordine per permettergli di aggiornare i loro webshop già all’atto dell’emissione della fattura. Così, mentre il prodotto è in viaggio, possono già iniziare a venderlo. Addirittura ad alcuni clienti forniamo il servizio di aggiornamento dell’e-commerce: quindi siamo direttamente noi a inserire i prodotti negli e-shop dei clienti. A noi è costato qualcosa introdurre questo servizio e al cliente chiediamo un contributo irrisorio: ma in questo modo lo fidelizziamo perché è un servizio unico.
GreenRetail: L’azienda è stata fondata da tuo padre, prematuramente scomparso a 52 anni. Il tuo ingresso nel 2012 ha segnato però una svolta in Nuova Floricoltura Meridionale: la certificazione Mps e l’e-commerce sono due esempi…
Luigi D’Amora: Sento questa azienda un po’ mia, proprio perché è un progetto lanciato da mio padre. Ho assunto la presidenza anche per il lato economico ma soprattutto per l’affetto familiare che mi lega a questo progetto. Oggi siamo un’azienda innovativa e lo spirito è sempre giovane, anche se siamo nati nel 1996. Anzi vogliamo motivare i giovani a entrare nel nostro settore, anche se impone uno stile di vita stressante e con orari molto impegnativi durante i picchi di lavoro. Il ricambio generazionale è un grosso problema, sia tra i produttori sia tra i commercianti: in poco tempo i players saranno sempre meno.