Il comunicato congiunto di Edra, Ghin e Hima diffuso il 16 giugno è un segnale significativo della crisi che stanno vivendo le industrie del mercato brico-garden nell’approvvigionarsi di materie prime e semilavorati e di rispettare gli accordi consegna con i retailer.
Il comunicato congiunto di Edra, Ghin e Hima
È significativo anzitutto poiché viene espresso, in modo congiunto, dalle tre associazioni europee più importanti dei produttori e dei rivenditori di diy: European DIY-Retail Association (Edra), Global Home Improvement Network (Ghin) e Home Improvement Manufacturers Association (Hima).
Ma soprattutto è significativa poiché le tre associazioni europee più importanti ammettono le difficoltà e invitano alla collaborazione della filiera, in particolare i rivenditori: “Chiediamo a tutte le parti interessate nella catena di approvvigionamento di trovare soluzioni ragionevoli nel caso in cui si manifestino ostacoli nelle consegne e interruzioni durante questo periodo di difficoltà, e di non ricorrere immediatamente a vie legali con sanzioni e penalità – spiega il comunicato ufficiale firmato da Ralf Rahmede, general manager di Hima, e John Herbert, general secretary di Edra e Ghin -. Una buona attività di confronto, la comprensione reciproca e una comunicazione aperta sono fondamentali. La capacità, l’apertura e la flessibilità di offrire prodotti alternativi in tempi ridotti, congiuntamente alla possibilità di rivedere i contratti di fornitura, al fine di coprire le difficoltà nell’adempimento degli obblighi contrattuali esistenti, mediante clausole di forza maggiore, possono contribuire a garantire una fornitura completa e migliore di prodotti ai consumatori”.
I problemi degli approvvigionamenti dalla Cina, in effetti, iniziano a mostrare effetti in tutta la loro gravità.
“La nostra catena di approvvigionamento – spiega il comunicato congiunto – è stata profondamente stressata, come sappiamo: l’aumento dei costi di trasporto, la carenza della capacità di trasporto, l’aumento dei prezzi delle materie prime come acciaio, legno, derivati del petrolio, stanno mettendo sotto pressione gli impianti di produzione in tutto il mondo e la produzione di merci in Cina, così come la sua capacità di rifornire i mercati globali. Oggi, i risultati della pandemia di Covid-19 rappresentano un rischio per le catene di approvvigionamento di tutto il mondo. È quindi essenziale che tutte le parti interessate nella catena di approvvigionamento lavorino insieme al fine di continuare a fornire ai nostri consumatori prodotti senza alcun tipo di disagio”.
“La pandemia di Covid-19 – prosegue il comunicato congiunto di Edra, Ghin e Hima – ha causato notevoli sconvolgimenti nell’economia mondiale. La catena di approvvigionamento internazionale, in particolare dalla Cina, ha subito enormi sollecitazioni. Molte aziende hanno avuto difficoltà a ricevere componenti o prodotti e merci a causa di arresti della produzione o hanno avuto ritardi nelle spedizioni. Oltre a ciò, l’incidente della Ever Given nel Canale di Suez sta ancora avendo un enorme impatto. Numerose aziende dipendono da spedizioni tempestive per evadere ordini urgenti ai clienti e potrebbero essere a rischio di penalità se queste spedizioni non saranno portate a termine. Altre aziende, che stanno affrontando difficoltà a causa di enormi aumenti dei prezzi, hanno dovuto aumentare i propri prezzi di listino per mantenere la normale redditività. La dipendenza dalla produzione in Cina varia da azienda ad azienda. Attualmente, alcuni produttori e fornitori dell’Ue, la cui produzione ed evasione degli ordini dipendono fortemente dalla Cina, stanno subendo penalità per le spedizioni in ritardo da parte dei retailer della GDS. Oltre a ciò, gli impianti con sede in Europa stanno affrontando sfide dello stesso tipo, nonostante siano più vicini al mercato. Quando le merci non sono disponibili dalla Cina, produttori e fornitori fanno tutto il possibile per trovare alternative di approvvigionamento, per cercare di adempiere ai loro obblighi contrattuali con i loro partner commerciali, informandoli di eventuali ostacoli nelle consegne o interruzioni della catena di approvvigionamento. Un buon scambio di dati sulla catena di approvvigionamento è un must”.