Dopo un primo trimestre particolarmente negativo (-19,6%) le vendite di macchine per il giardino nel 2023 sono leggermente migliorate nel secondo trimestre, riducendo il saldo negativo dei primi sei mesi a -14,5% rispetto al primo semestre 2022.
Lo spiegano gli ultimi dati di vendita elaborati dall’associazione costruttori Comagarden sulla base della rete di rilevamento Morgan.
Il calo del -14,5% è relativo alle quantità di macchine vendute: considerando l’aumento dei prezzi dell’ultimo anno il giro d’affari in valori è leggermente migliore.
Macchine per il giardino nel 2023: meno macchine a scoppio e più robot
Come nel primo trimestre si notano andamenti differenti per le varie tipologie di prodotto. Sono in calo le motoseghe (-16,8%), le motozappatrici (-23%), i trattorini (-4,6%), i soffiatori-aspiratori (-12,3%) e i ride-on consumer (-5,3%). I rasaerba “tradizionali” segnano un passivo del -24,1% ma continua il trend positivo per i modelli “robot” che registrano nel semestre un incremento del +13%.
Tra le poche voci in attivo evidenziamo quella dei tagliasiepi (+11,5%) e dei ride-on per uso professionale (+81,1% ma riferita a un numero di macchine piuttosto contenuto).
“La flessione delle vendite – spiega il comunicato ufficiale di Comagarden – è dovuta a un insieme di fattori, in primo luogo l’incertezza economica e l’inflazione, con il conseguente aumento dei prezzi di listino, che scoraggiano gli acquisti soprattutto da parte del pubblico dei privati e degli hobbisti. A questo si aggiunge l’andamento meteorologico anomalo, che ha visto lunghi periodi di siccità alternati a fenomeni alluvionali che hanno influito negativamente sullo sviluppo della vegetazione, determinando una riduzione degli investimenti per le manutenzioni nei parchi pubblici, nei giardini privati e nell’impiantistica sportiva. Al di là del particolare contesto economico e meteorologico un ridimensionamento del mercato era prevedibile, anche a compensazione dell’imponente crescita verificatasi negli anni 2020-2021 in concomitanza con la crisi del Covid, i lockdown e le restrizioni negli spostamenti, che avevano alimentato una maggiore attenzione per la cura del verde soprattutto da parte dei privati e degli hobbisti. Una maggiore stabilizzazione dell’economia e dell’andamento meteorologico potrebbero consentire un parziale recupero delle vendite nella seconda metà dell’anno, che si stima possa concludersi con un passivo intorno al 6% in ragione di circa 1 milione e 280 mila macchine e attrezzature complessivamente vendute”.