Durante l’ultima riunione mondiale dei florovivaisti si è parlato anche dell’impatto ambientale di piante e fiori e di progetti volti a misurarlo e mitigarlo.
Dal 17 al 21 settembre si è svolta a Suncheon, in Corea del Sud, la 75esima edizione del Congresso dell’International Association of Horticultural Producers (Aiph), l’associazione internazionale che riunisce i florovivaisti mondiali dal 1948, attualmente presieduta dall’italiano Leonardo Capitanio. Nell’incontro del 19 settembre è stato dedicato ampio spazio alla carbon footprint dei prodotti florovivaistici e all’esigenza di migliorare la trasparenza, verso rivenditori e consumatori finali, attraverso un’etichettatura che informi dettagliatamente riguardo l’impatto ambientale.
“Ai coltivatori e agli stakeholders del settore della floricoltura vengono poste frequentemente domande del tipo come gestite l’acqua? e quanta plastica usate? Una visione affidabile degli impatti ambientali dei prodotti orticoli offre grandi opportunità, aiutando i coltivatori a ridurre il loro impatto e a mitigare le emissioni” ha spiegato Albert Haasnoot, responsabile della sostenibilità per Royal Flora Holland e partecipante al progetto Flori Pefcr, attualmente in fase di sviluppo, per arrivare a norme europee univoche sull’impatto ambientale di piante e fiori e dei prodotti della floricoltura in generale.
Uno dei compiti di Flori Pefcr è di analizzare i diversi marchi di certificazione coinvolti, per armonizzare le regole per il calcolo dell’impronta ambientale delle piante in vaso e dei fiori recisi a livello comunitario. La metodologia aiuterà a prevenire il greenwashing fornendo un unico standard per tutto il settore.
“La comparabilità tra i vari marchi è discutibile – ha dichiarato Albert Haasnoot -. Esiste il rischio di greenwashing poiché le aziende possono avanzare affermazioni senza fondamento. E poi le aziende che fanno uno sforzo reale non vengono riconosciute per il loro lavoro”.
Mps fa parte del gruppo di lavoro Flori Pefcr e il suo calcolatore Horti Footprint sarà uno degli strumenti utilizzati nel progetto.
Flori Pefcr esamina l’interno ciclo di vita di un prodotto e ne valuta le fasi rispetto a 16 impatti documentati. Ciò produce una mappa dell’impronta di un prodotto durante tutta la sua vita, indicando quando e dove si trovano i punti “caldi”. I produttori avranno così uno strumento per individuare i difetti e migliorare le proprie performance.