Kollant affronta i mercati del plant care, dei topicidi e dei Pmc per la difesa della casa con una filosofia commerciale innovativa, incentrata sui canali. Interessante anche la nuova linea di agrofarmaci con “patentino” ma in confezioni per hobbisti. Ce ne parla in anteprima Paolo Panico, direttore commerciale Italia di Kollant.
La storia di Kollant inizia nel 1969 come azienda specializzata nella pro-duzione di colle topicide e in questi cinquant’anni è diventata un punto di riferimento nel mercato consumer dei prodotti per la protezione delle piante e degli ambienti. Nel 2006 Kollant viene acquisita dalla multinazionale Makhteshim Agan che muterà il nome in Adama nel 2018. Oggi Adama è un’azienda leader a livello mondiale nella produzione e distribuzione di commodities per la protezione delle colture e opera in più di 120 nazioni con un giro d’affari di 4,8 miliardi di dollari.
La svolta impressa da Adama nel 2018/2019 nasceva dalla volontà di continuare a investire nel mercato consumer dei prodotti per la protezione delle piante e degli ambienti, per portare agli hobbisti le soluzioni già sperimentate nel mercato agricolo professionale, ma con un’immagine e una gamma di referenze condivise da tutte le imprese del gruppo a livello mondiale.
Un progetto quinquennale che oggi, alla vigilia dell’entrata in vigore del Decreto 33/2018 che rivoluzionerà il mercato del plant care, inizia a mostrare i suoi plus con una strategia e una politica commerciali davvero innovative. Per saperne di più abbiamo incontrato Paolo Panico, direttore commerciale Italia di Kollant.
Tre offerte per gli hobbisti del verde: dal verde domestico all’hobby farming
GreenRetail: A gennaio l’offerta dei prodotti per la difesa delle piante è destinata a cambiare profondamente. Come vi siete preparati a questo appuntamento?
Paolo Panico: Avere un grande gruppo internazionale alle spalle ci ha permesso di pianificare il nostro futuro con una visione molto chiara sulle nostre tre categorie di prodotto: la difesa delle piante, i rodenticidi e i Pmc. Stiamo già lavorando all’interno di un piano quinquennale, iniziato nel 2019 e vogliamo essere degli attori di questo cambiamento.
Nella plant protection, la nostra categoria principale, veicoliamo il concetto di difesa integrata, tra i prodotti di origine vegetale del nostro marchio Verdevivo e i prodotti di sintesi di libera vendita. Non solo: abbiamo creato anche una proposta per gli hobbisti con patentino. Vogliamo aiutare gli hobby farmer, i privati con appezzamenti di terreno importanti e con la passione del giardinaggio e della coltivazione di un orto o un frutteto. Oggi un hobby farmer con il patentino trova nei negozi solo confezioni professionali: noi invece miriamo ad offrire packaging e confezioni più in linea alle sue esigenze. Abbiamo un’offerta per hobbisti sviluppata su tre livelli: prodotti naturali, prodotti sintetici di libera vendita e a patentino.
In merito alle normative stiamo ancora aspettando alcune risposte dagli organi ministeriali, con un certo ritardo. Però è chiaro che le nuove norme impatteranno in modo importante sull’offerta e Kollant vuole dare certezze al mercato e rispondere alle richieste di tutti i tipi di clientela.
GreenRetail: In effetti l’hobbista con patentino rischierà di trovare solo confezioni professionali…
Paolo Panico: Abbiamo selezionato diversi prodotti che inseriremo in un’offerta a patentino, con confezioni che si avvicineranno alle esigenze hobbistiche. In modo da offrire il giusto equilibrio e presentare i prodotti a patentino anche ai consumatori che non sono agricoltori.
GreenRetail: In che modo influisce sul lavoro di Kollant l’appartenenza a un grande gruppo come Adama?
Paolo Panico: Oggi la registrazione di un biocida o un fitofarmaco costa centinaia di migliaia di euro: se non fai parte di un grande gruppo internazionale non è semplice fare ricerca. Quando 5/6 anni fa le normative hobbistiche stavano iniziando a diventare stringenti, i grandi gruppi dell’agricoltura professionale, come Adama, si sono chiesti se proseguire o meno l’attività nel mondo hobbistico. Alcuni hanno chiuso, altri hanno venduto i brand. Adama invece ha deciso di investire sul mondo hobbistico e ha creato un cluster di aziende internazionali che operano nel mercato non-professionale, di cui Kollant fa parte. Perciò, quando a livello internazionale organizziamo incontri o consigli, non parliamo di agricoltori ma di consumatori finali. Perché i nostri colleghi internazionali hanno le nostre stesse esigenze. Le soluzioni già sperimentate positivamente nel mercato professionale vengono tradotte in prodotti per i consumatori finali.
In tema di business model c’è sempre più un divario tra aziende che commercializzano e aziende che ricercano e producono.
Kollant può contare su 7 centri di ricerca nel mondo. Come dicevo prima, abbiamo un piano di lavoro quinquennale basato su investimenti che in termini registrativi si sveleranno tra due o tre anni. Perciò parliamo di certezze.
GreenRetail: Sul fronte dei Pmc e dei rodentici come si sviluppa la vostra offerta?
Paolo Panico: Stiamo lavorando molto nel mondo dei Pmc, quindi insetticidi e pest control, dove abbiamo già una copertura ampia di gamma. Lavoreremo su tre principali asset: il gel a base di Imidacloprid, un nostro formulato che presentiamo al mercato con le trappole e le siringhe; gli insetticidi liquidi concentrati con marchio Foval e tutto il mondo delle polveri. Su questi tre asset vogliamo dire la nostra nel mercato. Per rafforzare la nostra offerta complessiva di categoria abbiamo già dal 2019 stretto un accordo di distribuzione con Sc Johnson Italia per i marchi Raid, Baygon, Autan e Off.
Nel mercato dei rodenticidi Kollant è un marchio riconosciuto e storico: la colla per topi è stato uno dei primi prodotti negli anni Sessanta. Oggi produciamo colle topicide per molte imprese del settore ed esportiamo molto in Europa. Anche in questo caso amplieremo la gamma andando a cogliere le esigenze anche nuove del consumatore. Anche in questo caso proponiamo una selezione di rodenticidi a uso residenziale di libera vendita al consumatore finale, a cui abbiamo affiancato un’offerta di soluzioni pensate per l’hobby farmer, che magari ha un pollaio o un piccolo allevamento e vuole affrontare in autonomia la lotta ai roditori.
Una nuova politica commerciale basata sui canali
GreenRetail: Come giudichi l’andamento del mercato del giardinaggio negli ultimi anni?
Paolo Panico: La visione strategica del Gruppo ci ha aiutato dal 2019 a portare avanti il nostro processo di consolidamento che ha determinato una crescita superiore all’andamento del mercato di riferimento.
Gli investimenti che il gruppo ha fatto ci hanno aiutato a presentarci al mercato nel migliore dei modi. Nel 2023 porteremo avanti la fase due della nostra evoluzione, con un cambiamento della politica commerciale.
GreenRetail: In cosa consiste?
Paolo Panico: Generalmente le politiche commerciali delle aziende che lavorano nelle nostre categorie di prodotto sono concepite per “aree”. Noi cambieremo questa visione passando da una politica per “zona” a una politica per “canale” e “cliente”. I canali sono diversi, il consorzio agrario è differente dal garden center ed entrambi sono diversi da un centro bricolage.
Questo ci porterà a sviluppare una politica commerciale con attività ad hoc per ogni canale.
Svilupperemo delle politiche di sostegno al prodotto con strumenti differenti per ogni canale, perché anche il consumatore che si rivolge ai differenti negozi è un po’ diverso. Cercheremo di esaltare tutti i punti caratteristici del canale per arrivare nel miglior modo possibile al consumatore finale. Non cambia il prodotto, perché il consumatore finale è lo stesso, cambia il modo di arrivare al consumatore: noi dobbiamo fornire tutta una serie di strumenti e di attività che aiutino il consumatore a scegliere nel modo migliore.
“Tanti hobby farmer si avvicineranno al patentino”
GreenRetail: L’offerta di agrofarmaci che uscirà dalla normativa sarà molto ridotta. Si preannuncia una guerra sugli scaffali?
Paolo Panico: Con le normative più stringenti probabilmente l’offerta delle aziende si avvicinerà molto in termini di prodotto. La differenza la farà ciò che c’è intorno al prodotto. Dobbiamo essere bravi a presentare le nuove soluzioni e a fornire le informazioni tecniche necessarie per aiutare il consumatore a usare al meglio il nostro prodotto.
Avremo molte meno molecole di libera vendita. Per le piante edibili in particolare non rimarrà molto: o usi i prodotti biologici o devi avere un patentino. Secondo noi tanti hobby farmer, i veri hobbisti, si avvicineranno al patentino.
GreenRetail: Il marchio Verdevivo dedicato ai prodotti biologici presenta molti tratti distintivi, a partire dai prodotti concentrati che permettono di ridurre i costi di trasporto e la CO2…
Paolo Panico: Sì, non abbiamo semplicemente aggiunto la scritta “bio” accanto al nostro brand ma abbiamo avuto l’opportunità di lanciare una nuova linea. Quindi abbiamo accettato sfide anche “forti”, come un formulato super concentrato. Siamo l’azienda che presenterà la nutrizione attiva, cioè biostimolante, con confezioni molto concentrate da 500 ml. È una sfida perché sullo scaffale trovi confezioni tradizionali che vanno nel verso opposto. Spiegheremo ai consumatori che i prodotti concentrati sono più ecologici ed evitano di spostare inutilmente acqua e plastica e siamo certi che verremo premiati. Se vogliamo proporre il marchio Verdevivo come sinonimo di natura, dobbiamo essere attenti a tutti, anzitutto riducendo l’impatto della produzione e rendendo sostenibile il prodotto.
Meteo e normativa condizionano il mercato nel 2022
GreenRetail: Il 2022 non dovrebbe chiudersi positivamente per il giardinaggio italiano…
Paolo Panico: Le tre categorie in cui opera Kollant stanno registrando una flessione. Non è stato un anno facile per due motivi principali: sicuramente il meteo ha sfavorito le vendite di molti di questi prodotti, ma soprattutto il problema della normativa imminente ha indotto molti rivenditori a ridurre le scorte di tanti prodotti, sia in magazzino sia nei punti vendita. La somma di queste due azioni ha generato un calo di sell in.
Grazie ad un primo consolidamento di strategia, noi chiuderemo in linea con il 2021, quindi sarà un anno comunque positivo visto l’andamento del mercato in generale.
GreenRetail: Quali obiettivi avete per il 2023, pur con tutte le incertezze dovute alle conseguenze del conflitto bellico?
Paolo Panico: Nei primi mesi ci aspettiamo un po’ di disorientamento nel mercato dei prodotti per la protezione delle piante: da parte dei rivenditori ma soprattutto da parte dei consumatori che troveranno una nuova proposta assortimentale. Probabilmente all’inizio ci saranno problemi e un calo di vendite, ma prevediamo che il 2023 possa chiudersi in linea con il 2022, grazie alla crescita dei prodotti naturali e dei prodotti a patentino.
E-commerce sì, ma non diretto
GreenRetail: Molte industrie del settore hanno aperto un e-shop “diretto”. Voi non avete ancora intrapreso questa strada: è in programma?
Paolo Panico: No, perché non crediamo che il mercato abbia bisogno di un altro e-shop. Mi spiego meglio: crediamo nell’e-commerce, ma non in uno nostro. Abbiamo una strategia che prevede uno sviluppo a favore dei nostri clienti rivenditori che hanno un e-shop, che supporteremo in termini di offerta e presentazione. Inoltre proporremo ai player già posizionati sul mercato, che non sono nostri clienti, delle soluzioni dedicate dell’e-commerce composte dai nostri prodotti. Infine guidiamo la comunicazione di prodotto sui grandi marketplace in modo che le nostre proposte vengano presentate al meglio.
Quindi presidiamo il canale in termini di comunicazione e di offerta, ma, ad oggi, non siamo orientati verso una strategia di vendita diretta. Per noi il cliente è un aspetto valoriale e il mercato non ha bisogno di un nuovo e-shop.
L’e-commerce è il nostro quinto canale di vendita, insieme agli agro-shop, ai consorzi agrari, ai garden center e ai Diy. Faremo il possibile per supportare il business dei nostri clienti.