Il mercato del giardinaggio nel 2022 in Europa ha visto diminuire il giro d’affari dell’1,2% a fronte di un calo dei volumi del 5,8%. Eppure la primavera 2022 ha registrato vendite da record. Ne abbiamo parlato con Ivano Garavaglia, Head of Retail di GfK Italia.
Lo scorso 22 febbraio in occasione del Congresso annuale dell’Associazione Italiana Centri Giardinaggio (Aicg) l’istituto di ricerca GfK ha presentato un’interessante fotografia dell’andamento del mercato del giardinaggio in Europa e in Italia nel 2022.
Ricordiamo che GfK rileva continuativamente le vendite di quasi tutti i beni di consumo non-food in più di 70 paesi nel mondo, grazie alla collaborazione di oltre 130.000 insegne retail partner del progetto. GfK organizza dei panel dedicati ai singoli canali distributivi (centri diy, garden center, ferramenta, agrarie, ecc.) che, insieme, mostrano una fotografia generale dell’evoluzione dei vari comparti, in una logica multi-merceologica e multi-canale. Questo vale per tutta Europa ma non per l’Italia, dove ancora manca un panel dedicato ai garden center, mentre sono attivi da anni quelli dei centri bricolage e delle ferramenta.
Il mercato del giardinaggio nel 2022 in Europa
Secondo i dati rilevati da GfK in 12 paesi europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera e Ungheria), il mercato del giardinaggio europeo ha sviluppato nel 2022 un giro d’affari di oltre 10 miliardi di euro con un calo del -1,2% rispetto al 2021.
Solo la categoria “irrigazione e pulizia del giardino” (cioè acqua a bassa e alta pressione) è risultata in crescita (+4,7%) e vale il 15% del mercato totale. Le categorie merceologiche più importanti hanno registrato una leggera diminuzione: gli “utensili elettrici da giardino” che valgono il 35% del mercato hanno perso il -2,3% mentre i “prodotti per la cura e la coltivazione delle piante”, che rappresentano il 32% del mercato totale, sono sostanzialmente stabili con un -0.2%.
È interessante però notare come la primavera del 2022 abbia fatto registrare in Europa un record di vendite: nel mese di maggio sono state superiori anche al 2020 e 2021, che erano stati due anni particolarmente positivi, per poi diminuire nel proseguimento dell’anno, in particolare a giugno e agosto e con un dicembre tornato ai livelli del 2019.
La perdita del 2022 è stata attutita dall’aumento dei prezzi: infatti al -1,2% del giro d’affari corrisponde un calo delle vendite in volume del -5,8%. Una tendenza già iniziata nel 2021, quando il fatturato era salito del +7,8% ma i volumi erano diminuiti del -2,1%.
Il mercato del giardinaggio nel 2022 in Italia
I fattori esterni hanno inciso pesantemente sull’andamento delle vendite di prodotti per il giardinaggio nel 2022 in Italia. Dopo l’impatto del Covid sulle famiglie e sulle imprese abbiamo assistito all’aumento dei costi delle materie prime che ha innescato una spirale inflazionistica a due cifre, con la conseguente diminuzione del potere d’acquisto. Il tutto aggravato dal conflitto russo-ucraino e dal conseguente aumento dei costi energetici.
Un quadro che sta inducendo molte famiglie italiane a contenere le spese non necessarie. Uno studio di GfK Italia ha rilevato come la propensione ad acquistare prodotti non programmati, gli acquisti d’impulso, sia in forte diminuzione. Coinvolgeva 21,9 milioni di italiani nell’autunno 2021, che sono scesi a 18,5 milioni nella primavera 2022.
Come abbiamo scritto, non esiste un panel dei garden center in Italia e quindi manca una visione d’insieme. GfK analizza però i canali dei centri bricolage e delle ferramenta che veicolano una buona parte dei prodotti per il giardinaggio. I centri bricolage hanno sviluppato nel 2022 un giro d’affari di 5,3 miliardi di euro, di cui il giardinaggio rappresenta l’11,4%, con un calo del -0,1% rispetto al 2021. Le ferramenta invece hanno sviluppato nel 2022 un giro d’affari di 11,3 miliardi di euro, in cui il giardinaggio rappresenta il 3% del fatturato totale ed è in crescita del +4,8% rispetto al 2021.
Nel 2022 nei centri bricolage italiani sono aumentate le vendite di “accessori giardino” (+4%) e dei “prodotti per la cura e la coltivazione” (+3%). Segnano invece una forte diminuzione gli elementi per la “costruzione” del giardino (-11%) e il “verde vivo” (-17%). Un risultato negativo anche per gli “attrezzi manuali” (-6%), gli “utensili elettrici” (-5%) e le “sementi” (-4%). Le ferramenta hanno invece incrementato le vendite di “recinzioni” (+38%) e di “prodotti per la cura e la coltivazione” (+21%). Buoni risultati anche per le “sementi” (+12%), “irrigazione e pulizia” (+8%) e “accessori giardino” (+9%). Le uniche famiglie merceologiche che hanno fatto registrare un risultato negativo sono “costruzioni giardino” (-25%) e “utensili manuali” (-4%).
Per approfondire l’analisi dei dati relativi al mercato italiano e per perorare la nascita di un panel dedicato ai centri giardinaggio anche in Italia, abbiamo incontrato Ivano Garavaglia, Head of Retail di GfK Italia.
GfK sta lavorando al panel dei garden center italiani
GreenRetail: GfK analizza i flussi di vendita di quasi tutti i beni di consumo non-food in più di 70 paesi in tutti i continenti. È un punto di vista privilegiato che vi permette di cogliere i macro trend che spesso incidono sulle performance dei singoli paesi. Come è andato il non-food nel mondo nel 2022 e quali saranno i trend che caratterizzeranno l’andamento del mercato nel 2023?
Ivano Garavaglia: GfK è leader mondiale nella rilevazione delle vendite dei prodotti “durevoli”, in Italia abbiamo in rilevazione continua circa 30 canali della distribuzione moderna e tradizionale.
Questi canali, che vanno dalle grandi aziende della Gdo e dell’e-commerce fino ai negozi tradizionali come le ferramenta, hanno generato un valore di circa 57 miliardi di euro nel 2022, in crescita del +3,8% rispetto all’anno precedente. Come si può vedere nel grafico “La performance dei mercati non-food nel 2022” (qui sotto, ndr) sono molti i settori che hanno fatto registrare un segno positivo. In particolare, l’Automotive, il Piccolo Elettrodomestico e l’Arredamento hanno performato molto bene. Anche il settore Home Improvement con un +6% ha archiviato un altro anno positivo.
GreenRetail: Focalizzandoci sul mercato del giardinaggio, nel recente Congresso Aicg hai spiegato che – contrariamente a quanto avviene negli altri paesi europei – in Italia analizzate i canali degli ipermercati, dei centri bricolage e delle ferramenta, ma non esiste un panel dedicato ai centri giardinaggio. Il limite è la mancanza di catene o c’è qualcosa di più?
Ivano Garavaglia: In Italia non è attiva la rilevazione del canale garden center. In tutti gli altri paesi d’Europa GfK rileva i centri del giardinaggio e addirittura in alcuni casi anche i motoristi e le rivendite agrarie. Purtroppo nel nostro paese non è mai stato possibile avviare questo progetto per diverse ragioni. Certamente una distribuzione composta da catene moderne come in Francia, per esempio, faciliterebbe la costruzione di un panel di punti di vendita garden center. Questa differenza non è per noi un limite, GfK ha il know how necessario per gestire canali tradizionali e frammentati, basti pensare che lavoriamo da circa 15 anni con canali distributivi molto complessi, come le ferramenta, le cartolerie e i grossisti di materiale idro-termo sanitario.
Gli ostacoli maggiori che furono sollevati in passato erano principalmente due: la mancanza di sistemi gestionali per trasmettere i dati di vendita in maniera precisa e continuativa e la ridotta volontà di alcune insegne di condividere i dati di vendita.
Tuttavia, con l’evoluzione digitale degli ultimi tre anni e un mercato del gardening sempre più competitivo, la nostra speranza è che ci sia oggi una maggiore informatizzazione del settore e soprattutto una maggiore propensione delle aziende a utilizzare strumenti moderni per gestire al meglio la propria impresa.
GreenRetail: Vogliamo ricordare brevemente il rapporto di collaborazione che GfK propone ai centri giardinaggio?
Ivano Garavaglia: Il rapporto che GfK instaura con i retailer è di partnership e volutamente privilegiato rispetto ai produttori. Non c’è alcun costo da sostenere per il partner di GfK ed è utile sottolineare che la riservatezza del dato che viene fornito a GfK è massima. I retailer si impegnano a inviarci mensilmente o settimanalmente i dati del loro venduto tramite il loro software gestionale e GfK fornirà continuativamente le informazioni relative alla loro arena competitiva. I dati di vendita di un retailer sono inseriti all’interno dei nostri database insieme ai dati di tutti gli altri partecipanti al panel. Nessuno sarà in grado di riconoscere e risalire al retailer che ha fornito i dati. A massima tutela della riservatezza, GfK non dichiara neanche se un retailer è presente o meno nel panel.
GreenRetail: Quali sono i vantaggi che un proprietario di un garden center avrebbe collaborando con GfK?
Ivano Garavaglia: I vantaggi sono molteplici: ottenere informazioni affidabili e accurate per programmare le attività commerciali e ridurre il rischio nel prendere le decisioni aziendali. Avere accesso a informazioni utili per misurare la propria performance nei confronti del mercato e misurare le performance delle marche che operano nel settore gardening.
Inoltre, coloro che collaborano con GfK possono accedere a informazioni relative ad altri canali che trattano i prodotti del giardinaggio e ai mercati esteri, spesso precursori di interessanti tendenze da poter sfruttare a proprio vantaggio. Il tutto è facilitato dagli esperti di mercato che GfK mette a disposizione di chi collabora per supportarlo nella lettura e analisi del mercato.
GreenRetail: Qual è il tipo di profondità dei dati richiesti?
Ivano Garavaglia: Il dettaglio che richiediamo è la singola referenza/ articolo venduto: oggi con le casse che leggono i codici a barre dei prodotti è piuttosto semplice estrarre queste informazioni. Inoltre, tramite i software gestionali solitamente si imposta un’estrazione automatica ogni mese o settimana e senza intervento umano i sistemi trasmettono i dati a GfK.
GreenRetail: So che in alcuni mercati avete instaurato collaborazioni anche con i singoli punti vendita indipendenti…
Ivano Garavaglia: Ogni garden center può decidere di collaborare direttamente con GfK: la scelta di condividere i dati del venduto spetta sempre al singolo imprenditore. GfK ha il compito di illustrare da un lato i vantaggi che avrebbe il retailer collaborando e dall’altro la rigida politica di riservatezza e tutela del dato che viene condiviso, dopodiché ogni imprenditore avrà tutti gli elementi per valutare l’eventuale adesione al panel garden center.
GreenRetail: Siete quindi interessati a creare un panel dedicato ai centri giardinaggio anche in Italia?
Ivano Garavaglia: Certamente siamo interessati a valutare nuovamente la possibilità di riattivare il progetto Garden Center. Stiamo collaborando con l’associazione di categoria per capire se a distanza di una decina d’anni ci siano i presupposti e la volontà comune di intraprendere questo progetto.