Emanuele Simeoli, responsabile del progetto web del centro giardinaggio Simegarden di Napoli, ci racconta la sua esperienza di vendita di piante online e di grande successo sui social network.
L’esperienza della famiglia Simeoli e di Simegarden di Quarto, in provincia di Napoli, merita di essere raccontata perché è un esempio positivo dell’integrazione delle nuove tecnologie (e delle nuove generazioni) in un’attività storica e agricola, come il garden center. Simegarden nasce negli anni Novanta su iniziativa di Massimo e Maria Simeoli, inizialmente con una specializzazione nella produzione di giovani piante da orto e dal 2000 come impresa florovivaistica con garden center. La provincia di Napoli non è particolarmente ricca di centri giardinaggio e Simegarden si consolida come un punto di riferimento in cui trovare un’ampia gamma di piante e prodotti per la loro cura.
Cresciuto nel tempo, oggi il vivaio occupa 15.000 mq di cui 2.000 dedicati al centro giardinaggio. Simegarden si fa notare a livello nazionale a partire dal 2020, l’anno del Covid, quando in concomitanza con il lancio dell’e-shop affianca un’attività social molto coinvolgente su Instagram e sull’allora nascente Tiktok. Al punto che oggi, come vi abbiamo raccontato nel nostro ultimo Osservatorio Garden Center Social Club, Simegarden è il centro giardinaggio italiano con il maggior numero di follower su Instagram (159.000) ed è il leader incontrastato di Tiktok, con 143.700 follower e quasi 1 milione di like. Un’attività promossa principalmente da Emanuele Simeoli, figlio di Massimo e Maria, che compare nei video ed è il responsabile del progetto e-shop.
Un progetto nato dall’esigenza di cambiare
GreenRetail: Quando avete aperto il garden center nel 2000 immagino non ci fossero molti centri giardinaggio a Napoli e in Campania. La vostra esperienza è stata quasi unica o sbaglio?
Emanuele Simeoli: Il concetto di “garden center” non esiste in Campania: c’è ma non è inteso come nel centro-nord Italia. Qui il “garden center” viene chiamato “vivaio, che invece è un luogo di produzione: c’è un po’ di confusione anche sui termini. Ci sono delle grosse realtà e grandi vivai di produzione, ma sui garden center in senso stretto in effetti siamo un po’ arretrati.
I clienti sono abituati ai vivai di produzione, dove vanno a comprare le piante e nient’altro. Spesso senza personale qualificato per l’assistenza tecnica e con una gamma ridotta di piante. Questo è un vantaggio per noi, perché con 15/20 minuti di macchina da noi trovano tutto. Anche le rarità o le piante che dovrebbero altrimenti comprare online perché a Napoli non si trovano.
GreenRetail: Quando è nata l’esigenza di aprire un e-shop?
Emanuele Simeoli: Tutto nasce come reazione al Covid. Nel marzo 2020 ci siamo trovati in un periodo difficile: non si sapeva cosa fare, era l’inizio della primavera che è il periodo migliore per il nostro settore e avevamo sostenuto grossi investimenti. Dovendo affrontare tutte le spese con il garden chiuso, c’era il rischio di un fallimento. Abbiamo deciso di cambiare e ci siamo dirottati verso l’online. All’inizio i clienti non potevano venire nel garden e in seguito hanno potuto solo quelli del comune: per noi non era sostenibile. Così abbiamo iniziato a proporre le piante tramite Instagram con consegna al domicilio del cliente.
L’inizio è stato davvero “artigianale” e dettato dall’urgenza del momento, ma ci ha sbloccato la mente per sviluppare altri progetti. Quando abbiamo potuto riaprire il garden center, ad aprile/maggio 2020, abbiamo notato che molti dei clienti che avevamo acquisito tramite i social sono venuti a trovarci: persone che non erano mai state da noi e che ci hanno conosciuto grazie all’attività su Instagram.
L’esperienza del Covid ci ha accompagnato in una svolta e oggi stiamo raccogliendo i risultati.
GreenRetail: Il Covid ha messo il “turbo” a molti progetti di e-shop da parte dei garden center italiani, in passato un po’ reticenti a una vendita di piante online…
Emanuele Simeoli: Il Covid ha dato la spinta in generale a tutto il settore. Anche in termini economici. Inizialmente sembrava la fine del mondo, ma nel biennio del Covid abbiamo avuto un’affluenza di pubblico che dopo non abbiamo più visto e che credo non si vedrà più. Al momento della ripresa, nell’estate del 2020, noi qui avevamo addirittura il problema di accogliere tutte le macchine che arrivavano. Tutti erano proiettati verso la casa e volevano abbellirla con le piante e la cura dell’orto era diventata un passatempo per occupare il tanto tempo libero.
Poi sono arrivati gli aumenti delle materie prime e la guerra tra Russia e Ucraina: oggi viviamo una condizione diversa e quest’anno è stata molto dura. Purtroppo ogni anno succede qualcosa e noi imprenditori dobbiamo trovare le soluzioni per uscirne illesi.
Cosa ho imparato da Tiktok
GreenRetail: La grande crescita di follower in pochi anni è sostenuta da campagne pubblicitarie o è traffico organico, cioè spontaneo o virale?
Emanuele Simeoli: Quando abbiamo iniziato, quindi nella primavera del 2020, facevamo molte campagne sponsorizzate su Instagram: eravamo agli inizi e dovevamo farci conoscere e poi allora le inserzioni sponsorizzate erano molto economiche e portavano grossi risultati. Nel gennaio 2021 avevamo circa 10.000 follower (oggi 159.000 – ndr) e abbiamo iniziato a notare che qualcosa stava cambiando: i contenuti sponsorizzati costavano di più e portavano sempre meno risultati. Allora decisi di stravolgere tutto, di stoppare le campagne sponsorizzate e la pubblicità e iniziare a realizzare i video. All’inizio li facevo da solo con lo smartphone, senza neanche il supporto di un videomaker. Nel frattempo abbiamo iniziato il progetto Tiktok, che ha subito raccolto 50/60.000 follower.
GreenRetail: Siete tra i pochi garden center italiani che usano Tiktok: cosa ti spinge a usare questo social?
Emanuele Simeoli: Per me Tiktok è stato fondamentale: perché mi ha fatto acquisire la velocità nell’esposizione e nella creazione dei contenuti. Riportando il modello dei video di Tiktok su Instagram, quindi con contenuti brevi di 30/60 secondi, abbiamo iniziato un percorso di crescita esponenziale. Nel giro di 7/8 mesi abbiamo raggiunto i 100.000 follower su Instagram.
Acquisire più velocità, la proposta di video brevi e anche la disponibilità ad affrontare argomenti che esulano dalla vendita di una pianta o un prodotto: sono tutti elementi che hanno stimolato l’interesse anche da parte di persone non appassionate di giardinaggio. Noi parliamo anche di piante rare che non si trovano nel garden e non si possono acquistare, oppure mostriamo come si fanno le talee. Cose semplici, facili, alla portata di tutti e questo genera un interesse enorme nelle persone. Abbiamo creato l’interesse e molti clienti hanno iniziato a coltivare delle piante nell’ambiente domestico per la prima volta.
GreenRetail: Come costruisci il tuo palinsesto editoriale?
Emanuele Simeoli: Partiamo dal presupposto che quando lavori sui social devi essere sempre aggiornato. È uno studio continuo per cercare gli argomenti giusti. Devi essere lungimirante. Devi capire cosa vogliono le persone e trasformalo in un messaggio breve. Non è semplice: è una ricerca continua.
GreenRetail: Recentemente avete aperto anche un blog con video e articoli didattici. Serve per raccogliere visitatori organici da Google?
Emanuele Simeoli: Sì, dietro il blog c’è uno studio mirato sugli articoli e curiamo molto la Seo. Oggi tutti fanno vendite online: tutti hanno un sito, magari po’ di seguito sui social e credono sia semplice affrontare le vendite online. Invece non è semplice per niente. È un continuo investimento, sulla Seo, sulla pubblicità fatte bene, sulle persone che già ti conoscono…
All’inizio, quando investivamo di più in pubblicità, la maggior parte dei clienti non ci conoscevano. Oggi i nostri clienti online ci conoscono, sono affezionati e anche laddove dovesse crearsi un problema – un errore può capitare a tutti – non hanno l’atteggiamento aggressivo tipico del web. Oggi c’è la tendenza a scrivere facilmente recensioni negative, spesso perché non si conoscono le persone che lavorano dietro a un progetto. I nostri clienti, devo dire, sono molto affezionati: ci conoscono attraverso i social e si è instaurato un rapporto di fiducia.
Un e-shop che stimola e aiuta a migliorare
GreenRetail: Rispetto a un e-commerce “classico” la vostra proposta assomiglia più a una vendita assistita, in cui tu spieghi le caratteristiche delle piante, rassicurando il cliente all’atto dell’acquisto. Solo che non è “personalizzata” ma condivisa con migliaia di potenziali clienti. Chi segue i tuoi video sui social vive un’esperienza d’acquisto diversa rispetto a qualsiasi altro e-shop…
Emanuele Simeoli: Sì, è una vendita totalmente diversa: in questo siamo fortunati rispetto ad altre aziende. A me piace coinvolgere chi sta guardando i video o le stories. Cerchiamo di instaurare un rapporto differente e accompagniamo i clienti in un’esperienza d’acquisto diversa e che difficilmente possono trovare altrove.
GreenRetail: Il “consumatore medio” non sa cosa è una Alocasia o una Tradescantia. Quanto influiscono i video di presentazione sull’andamento delle vendite? Notate una relazione diretta tra la pubblicazione di un video e l’andamento delle vendite del prodotto trattato?
Emanuele Simeoli: Confermo: il “consumatore medio” non conosce i nomi delle piante. Però abbiamo notato che attraverso un video mirato a trasmettere la conoscenza della pianta abbiamo sollevato l’interesse e abbiamo venduto. Anche piante che, sinceramente, nemmeno noi immaginavamo di vendere! Abbiamo venduto tante varietà “strane”, ma anche tanti oggetti.
Per esempio Elho propone una vasca per i rinvasi che ti permette di non sporcare la casa e l’ambiente circostante. Noi la usiamo spesso nei nostri video e ne abbiamo vendute tantissime. Se tu hai la vaschetta in un garden, esposta su uno scaffale, rischia di rimanere nel negozio per mesi e mesi, perché il cliente non sa a cosa serve. Abbiamo realizzato un video in cui spieghiamo a cosa serve e nei nostri set è sempre presente: il cliente vede il nostro tutorial, nota l’utilità e nasce l’interesse per l’acquisto.
Lo stesso vale per le piante. Magari il cliente meno esperto si sofferma solo sull’aspetto estetico, ma se un video spiega bene tutti i vantaggi di una specifica pianta riusciamo a stimolare l’attenzione e a indirizzare l’acquisto.
GreenRetail: Mike Bongiorno diceva che a forza di entrare con la tv nelle case della gente diventi uno di famiglia. Con i social tu entri tutti i giorni negli schermi dei tuoi follower. Hai notato dei “ritorni” a favore del garden center “fisico”? Ci sono clienti che sono venuti anche solo per conoscerti o ringraziarti di un consiglio?
Emanuele Simeoli: Succede proprio così: noi riceviamo visite anche da altre regioni d’Italia. Recentemente un cliente vicentino era in vacanza a Napoli e, tra le tante bellezze da vedere qui, ha programmato anche la visita a Simegarden. A giugno sono arrivate due coppie che seguono i nostri video dal Brasile: sono operatori del settore e in occasione delle vacanze in Italia hanno fatto tappa a Roma, in Puglia e da noi.
I social sono fondamentali anche per il punto vendita: i nostri clienti storici, napoletani e casertani, sono sempre aggiornati su cosa succede nel garden center.
Come cambia l’offerta
GreenRetail: Come è cambiata l’offerta dell’e-shop dal Covid a oggi?
Emanuele Simeoli: Siamo partiti subito con un’offerta ampia, comprensiva sia delle piante sia dei prodotti per la loro cura. Naturalmente nel tempo abbiamo ampliato il numero dei prodotti e proprio in questo periodo stiamo affrontando un ulteriore lavoro di ampliamento dedicato alla “cura delle piante”. Tenderemo sempre di più a sottolineare e a mettere in evidenza questa sezione.
Oggi l’offerta sul sito è molto mirata: le piante che mettiamo a disposizione online sono nella stragrande maggioranza per la casa. Rispetto al garden center, nell’e-shop proponiamo prettamente piante da interno. Piante che siano semplici da spedire.
GreenRetail: La spedizione del verde vivo è il vero tallone d’Achille delle vendite online. Quanto è difficile spedire una pianta?
Emanuele Simeoli: Noi riusciamo a ottenere ottimi risultati perché abbiamo un packaging formidabile e un servizio di assistenza mirato a salvaguardare il cliente. Se succede qualsiasi problema nel corso del trasporto noi siamo pronti a rispondere: il cliente apprezza moltissimo la qualità del servizio.
Non per tutte le piante abbiamo trovato dei packaging sul mercato. Per molte specie abbiamo dovuto ingegnarci per trovare il sistema giusto per farle arrivare sane e salve.
Per rispondere alla domanda, confermo che vendere le piante online è molto difficile. Perché ogni ordine ha delle peculiarità e comporta un tot di minuti per la preparazione della spedizione. Io poi ci tengo particolarmente: abbiamo una buona reputazione e non possiamo fallire in quello che facciamo. Il packaging è una parte fondamentale del nostro lavoro. Il cliente che acquista da Milano, Torino o qualsiasi parte d’Italia deve vivere la stessa esperienza d’acquisto che troverebbe nel nostro garden a Napoli. I prodotti e le piante devono arrivare in ottime condizioni.
GreenRetail: Quali sono le dimensioni massime delle piante che proponete nell’e-shop?
Emanuele Simeoli: Nel sito l’altezza massima è di 120/130 cm, ma effettuiamo spedizioni fino a 2 metri d’altezza. Sono richieste che vengono espresse direttamente tramite i social o attraverso altri contatti esterni all’e-shop. Comunque il core business è costituito dalle piante d’appartamento e dai prodotti complementari: vendiamo molti substrati e vasi. L’articolo più venduto, per esempio, è proprio un vaso.
GreenRetail: Gestite tutti i prodotti in magazzino o lavorate anche in dropshipping con qualche fornitore?
Emanuele Simeoli: Non facciamo dropshipping, abbiamo un nostro magazzino. Abbiamo provato un dropshipping con Verdemax e ci siamo trovati bene perché sono strutturati per questo servizio. Altre aziende del settore mi sembrano ancora poco sviluppate in questo senso. Per me sarebbe una grande comodità: per esempio potrei vendere prodotti di grandi dimensioni che non riesco a stoccare.