Roberto Fadda, presidente del Gruppo Cfadda, di Bricolife e di Sistema, è uno dei volti più conosciuti del mercato Diy nel nostro paese. Gli abbiamo chiesto un parere sull’attuale momento del mercato in Italia e una previsione per i prossimi mesi: ecco cosa ci ha raccontato.
Titolare e presidente del Gruppo Cfadda, insegna sarda con 11 punti vendita sull’isola, e presidente del Consorzio Bricolife, che comprende 20 aziende per un totale di 85 punti vendita lungo tutto lo Stivale: Roberto Fadda, Bobo per i tanti amici e colleghi, è uno dei protagonisti del mercato brico-garden in Italia. A lui abbiamo chiesto di raccontarci le ultime dinamiche del settore, a partire dagli ormai noti problemi relativi alle importazioni.
GreenRetail: Il 2021 è stato l’anno in cui la totalità delle filiere distributive ha dovuto fare i conti con aumenti di prezzo e ritardi, e quella del Diy non ha fatto eccezioni: come è iniziato il 2022?
Roberto Fadda: La situazione purtroppo non è cambiata, siamo in piena bufera. Nella sostanza siamo ancora fortemente condizionati dalle tempistiche di approvvigionamento, soprattutto quelle che riguardano i fornitori del Far East.
GreenRetail: Le aziende italiane, e in generale europee, sono però riuscite ad attrezzarsi sulla scorta dell’esperienza fatta lo scorso anno?
Roberto Fadda: Certo, sia i produttori sia i distributori hanno apportato degli accorgimenti necessari nel processo di approvvigionamento, proprio per evitare le rotture di stock verificatesi nel 2020 e che avevano messo in seria difficoltà l’intero mercato. Ma la luce in fondo al tunnel ancora non si vede, e chi lavora sul campo combatte quotidianamente per riuscire ad avere il prodotto disponibile e poter così soddisfare le richieste dei clienti.
GreenRetail: Ormai la partita si gioca davvero sul filo dell’equilibrio nell’approvvigionamento…
Roberto Fadda: Esatto, non basta fare maggiori scorte per evitare problemi: l’approvvigionamento deve essere giusto, perché anche l’eccedenza può costituire un serio rischio. A settembre, ad esempio, c’è stato un rallentamento delle vendite e ciò ha rappresentato un problema per chi aveva il magazzino carico di merce. Anche quest’anno non è iniziato nel migliore dei modi, perché le categorie merceologiche hanno cominciato a percepire l’aumento dei prezzi e delle bollette: stiamo registrando un rallentamento negli acquisti e anche in quelle che sono le intenzioni per i prossimi mesi.
Dobbiamo comunque farci trovare pronti ad affrontare ulteriori situazioni critiche che si potrebbero presentare nel 2022.
GreenRetail: Cosa ne pensi del boom del settore registrato in pandemia? Pensi che il 2022 confermerà il trend secondo cui tra gli italiani è scoppiata la voglia di fai da te?
Roberto Fadda: Personalmente non sono così convinto che la pandemia ci abbia consegnato più clienti. Credo piuttosto che durante i momenti di lockdown la gente abbia avuto più tempo per dedicarsi ai propri hobby, e tra questi ovviamente il bricolage ha fatto registrare ottimi numeri. Le restrizioni sulle uscite e lo smart working hanno sicuramente contribuito alla crescita del settore, ma sono convinto che chi non si dedicava alla cura della casa prima del 2020, non comincerà a farlo ora.
GreenRetail: E per quanto riguarda le singole merceologie e i singoli comparti? Su quali scommetteresti per il 2022?
Roberto Fadda: Stiamo vivendo un momento storico atipico, che probabilmente sfugge a qualsiasi tipo di pronostico. Anche gli ultimi due anni hanno fatto registrare numeri anomali, con improvvisi boom non replicati poi nei periodi successivi. Ti faccio l’esempio delle vernici, merceologia top nel 2020, in piena pandemia, che ha fatto registrare numeri da capogiro non confermati però nel 2021. L’anno scorso è stato l’anno del giardinaggio e dell’outdoor in generale, comparti che sicuramente faranno bene ma che magari viaggeranno a cifre minori. Ripeto, in questo momento ci vorrebbe la palla di vetro per poter fare un pronostico accurato sul 2022.
GreenRetail: Chi invece da anni replica il proprio successo, registrando crescite sempre più incredibili, è Amazon: cosa può fare un punto vendita fisico davanti a questo strapotere?
Roberto Fadda: Amazon è il concorrente numero 1 di tutti i retailer. Il nostro settore però, rispetto ad altri, gode di un vantaggio innegabile: nei nostri negozi si entra per risolvere un problema o per realizzare un progetto, e quindi il cliente ha bisogno di noi, ci sceglie consapevolmente. Sono convinto che, durante la pandemia, chi ha acquistato tanto su Internet l’abbia fatto più per necessità che per volontà, e quindi sta gradualmente tornando a frequentare i negozi fisici e i due canali continueranno a convivere. Non ho dubbi, i nostri punti vendita erano, sono e saranno sempre il punto di riferimento per i nostri clienti.