I garden center possono riaprire e possono vendere piante, fiori, piante in vaso, fertilizzanti, semi, terricci e gli altri prodotti di natura agricola.
Il chiarimento arriva dal Governo nella notte ed è figlio dell’attività della Commissione Agricoltura e dell’impegno del ministro Bellanova.
Nel sito del Governo nella sezione “Io resto a casa, domande frequenti sulle misure adottate dal Governo”, che abbiamo già citato nella notizia dell’alto ieri in merito alle consegne a domicilio, sono state aggiunte delle risposte e una riguarda proprio il commercio di verde vivo e prodotti complementari.
I garden center possono riaprire
Tra le tante domande che sono state aggiunte nella notte c’è anche quella relativa al commercio di piante, fiori e prodotti strettamente complementari.
Domanda: Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita?
Risposta: Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.
Oltre ai prodotti florovivaisti, ricordiamo che i centri giardinaggio possono vendere anche prodotti per animali, alimenti per umani e prodotti per il riscaldamento (come il pellet) che rientrano nei prodotti di primaria necessità indicati nell’allegato 1 del DPCM 11-3-2020.
A maggior ragione si possono consegnare a domicilio
Sempre nelle Faq governative troviamo un’ulteriore conferma della possibilità di effettuare vendite a domicilio e via e-commerce. Ecco di seguito le risposte.
Domanda: I negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio?
Risposta: Sì, è consentita la consegna dei prodotti a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale. Chi organizza le attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cd. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro (i prodotti di prima necessità sono elencati nell’allegato 1 al Dpcm 11 marzo 2020).
Domanda: Ho un sito per la vendita di prodotti online. Posso continuare l’attività di vendita?
Risposta: Sì, l’attività di commercio di qualsiasi prodotto effettuato online ovvero mediante altri canali telematici è sempre consentita alla luce della disciplina per gli esercizi commerciali prevista dall’allegato 1 del Dpcm 11 marzo 2020, ancora vigente.
Trovate tutto a questo link: www.governo.it/it/faq-iorestoacasa.
La dichiarazione del ministro Bellanova
“Al netto di più puntuali verifiche tecniche che gli uffici faranno domattina presto – ha spiegato il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova – un’ottima notizia per il settore del florovivaismo che rischiava di esser messo in ginocchio in un periodo così importante dell’anno ed è frutto del serrato lavoro di questi giorni di concerto con gli altri ministeri”.
Cosa cambia realmente?
Il fatto di poter vendere al pubblico verde vivo e prodotti complementari non significa la fine dell’emergenza per i garden center: comunque i consumatori hanno limitate possibilità di uscire di casa (e anche paure fondate) e non dobbiamo immaginare i negozi pieni, come invece sono di solito in questo periodo dell’anno. Chi deciderà di riaprire dovrà contingentare gli ingressi, come sta succedendo nei supermercati. Sarà sicuramente la Gdo a trarre maggiore vantaggio da questa situazione.
L’aspetto sicuramente positivo è il chiarimento, in modo inequivocabile, della possibilità di effettuare consegne a domicilio per i centri giardinaggio, i fioristi e i florovivaisti. Un’attività che nelle ultime settimane è stata fortemente limitata a causa delle libere interpretazioni di Comuni e Prefetture.
ATTENZIONE: poiché l’agricoltura dipende dalle Regioni, vanno valutate eventuali norme locali che possono introdurre delle limitazioni.