In occasione dei festeggiamenti per i 40 anni di Pvg abbiamo intervistato Andrea Biagiotti, general manager dell’azienda, per parlare di questo traguardo e delle previsioni per i prossimi mesi.
Pvg ha celebrato il suo 40° anniversario lo scorso maggio con una giornata dedicata a tutti i collaboratori, che hanno avuto la possibilità di visitare la sede olandese e ammirare in prima persona la tecnologia dell’azienda. Ne abbiamo parlato con uno degli ospiti, il general manager della filiale italiana Andrea Biagiotti, con il quale abbiamo fatto un punto sul mercato del riscaldamento.
Con la partecipazione della famiglia van Vugt, titolari dell’azienda, dei 154 dipendenti e di diversi ospiti, Pvg ha organizzato una giornata di festa che ha ripercorso l’incredibile viaggio di Pvg negli ultimi quattro decenni e ha evidenziato l’impegno dell’azienda per l’eccellenza, l’innovazione e il lavoro di squadra.
Per dare il via ai festeggiamenti, Pvg ha organizzato un tour della fabbrica nel suo impianto di produzione. I partecipanti hanno avuto in questo modo l’opportunità di assistere in prima persona alla tecnologia e ai processi che hanno reso Pvg all’avanguardia nel settore.
Abbiamo chiesto ad Andrea Biagiotti, general manager di Pvg Italy, di fare un punto sul mercato del riscaldamento in Italia.
GreenRetail: Il 2022, per i motivi noti a tutti, è stato un anno anomalo in tanti settori: come ha reagito il vostro comparto in generale e in particolare Pvg?
Andrea Biagiotti: La scorsa stagione è stata sicuramente “particolare”, ma la definirei in ogni caso positiva, nonostante i trend anomali di alcune merceologie che hanno pagato gli effetti post Covid.
Per tanti prodotti di rinfrescamento e di riscaldamento da esterno c’è stato un calo, causato dalle nuove abitudini post pandemia. Per quanto riguarda il riscaldamento da interno, in seguito ai problemi derivanti dal conflitto russo-ucraino e dagli aumenti spropositati del prezzo del gas e del pellet, c’è stato un accaparramento di prodotti a settembre e ottobre, salvo poi assistere a una stagionalità mite che ha quindi riequilibrato il picco iniziale. Un occhio poco esperto potrebbe vederci una media tra due trend opposti, ma chi è operativo sul campo sa che non è facile gestire questi picchi così diversi tra loro, con un’esplosione di richieste e una repentina fase di rallentamento.
GreenRetail: Queste “isterie” nei consumi, dettate da fenomeni esterni davvero poco preventivabili, non aiuta di certo una pianificazione…
Andrea Biagiotti: Esatto, il problema è proprio la difficoltà nel preparare una pianificazione a medio-lungo termine, anche se gli ultimi anni ci stanno abituando a lavorare in questo modo.
In ogni caso per Pvg il 2022 ha fatto registrare risultati positivi, nonostante un finale di stagione caratterizzato da un meteo impazzito e da temperature anomale che contribuiscono a questa instabilità e incertezza al quale si aggiunge una contrazione di consumi dovuta all’inflazione.
GreenRetail: Far parte di un gruppo internazionale però vi consente di confrontarvi quotidianamente con altre realtà con cui condividere sensazioni e progetti…
Andrea Biagiotti: Assolutamente, questo è un valore aggiunto estremamente importante. La nostra è un’azienda sempre vigile sulle ultime dinamiche del mercato e attenta all’aspetto economico e sociale. Pvg sta inoltre monitorando le evoluzioni del mercato proponendo prodotti sempre più sostenibili e a basso impatto ambientale, domanda sollecitata dalla elevata sensibilità dei Paesi del Nord Europa, particolarmente attenti a queste dinamiche.
GreenRetail: Pur non possedendo la sfera di cristallo, possiamo provare a fare una previsione per i prossimi mesi?
Andrea Biagiotti: Di sicuro posso confermare che oggi c’è una riscoperta del punto vendita, trend confermato da diversi nostri clienti su tutto il territorio. L’online ha avuto un’esplosione di fatturato nel periodo della pandemia ma adesso si registra anche un ritorno al negozio fisico. È questa una buona base di partenza che, unita ai primi segnali di abbassamento dei costi del consumabile, ci fa sperare in un buon secondo semestre nei volumi e nei fatturati.
Tornando al discorso fatto in precedenza sulla difficoltà nella pianificazione del lavoro, in Italia registriamo anche un ulteriore ostacolo, rappresentato da una distribuzione più frammentata e che prevede tempi diversi rispetto ad altri paesi europei, dove si lavora con più anticipo e minore stress. Le sensazioni per il settore riscaldamento sono però positive, perché dopo le buone vendite dell’anno scorso, oggi la maggior parte dei negozi è scarica di stock: il sell in si preannuncia davvero interessante.