Come ogni anno è stato pubblicato il Garden Media Group Trend Report sui trend del garden nel 2022, quindi sulle tendenze che guideranno il mondo del giardinaggio (e non solo) nei prossimi mesi. Si intitola “Dalla crisi all’innovazione” e punta molto su social network e voglia di rinnovarsi, ma anche su sostenibilità, fiori recisi e flora e fauna selvatiche.
I trend del garden nel 2022: “Dalla crisi all’innovazione”
“Dalla crisi all’innovazione”: è questo il titolo del Garden Media Group Trend Report 2022, l’edizione annuale della ricerca svolta da Garden Media Group, società statunitense di pubbliche relazioni che studia le tendenze economico-socio-culturali in atto e la loro possibile applicazione da parte dei retailer di garden.
L’innovazione a cui si fa riferimento non è tecnologica, ma sarà guidata dagli individui nel loro tentativo di superare la stagnazione degli ultimi 2 anni attraverso una trasformazione e una crescita personale, iniziata lo scorso anno con “il grande reset” (titolo e tema principale del Garden Media Report 2021).
Il “grande reset” del 2021 ha visto le persone fare il punto sulla propria vita privata ma anche e soprattutto lavorativa, grazie alla spinta del trend “Yolo” (“You Only Live Once” – si vive una volta sola), che stimola a rivoluzionare la propria carriera, cambiare lavoro e prendere questo tipo di decisioni in maniera molto meno cauta rispetto alla generazione precedente. Secondo il Report, stiamo entrando in un’era fortemente contraddistinta dalla libertà personale e nel 2022 saranno in molti a spiccare un salto nel buio che non avrebbero avuto la libertà o il coraggio di fare prima.
A scuola di “creator”
Non tutto il male vien per nuocere: grandi compagnie come Disney, Cnn, Mtv, Microsoft, Instagram, Uber ed Airbnb sono state fondate durante un periodo di recessione economica.
Nei momenti di bonaccia solitamente non avvengono grandi cambiamenti, mentre il caos e le avversità portano spesso con sé un ribaltamento delle regole, dei valori culturali e dei modelli da seguire. I nuovi leader sono i “creator”: persone spinte da spirito di innovazione che plasmano il proprio futuro come individui al di fuori, per esempio, di un’identità aziendale.
Secondo i dati di Linkedin, 2/3 delle persone che hanno lasciato il proprio lavoro nell’ultimo anno lo hanno fatto per cercare di iniziare un progetto legato a una o più passioni personali. Pensiamo per esempio a chi ha iniziato un’attività su Etsy (e-commerce all’interno del quale gli iscritti possono vendere prodotti artigianali oppure oggetti vintage) o agli influencer di vario tipo che utilizzano i social network come fonte primaria di reddito e spingono le stesse software house a creare app e servizi sempre più mirati a supportare questo tipo di professioni.
Un altro cambio di tendenza che può influenzare i consumatori è la spinta verso tutto ciò che è locale e indipendente. Le piccole attività locali permettono ai consumatori di fare acquisti liberi da quel senso di colpa che secondo il Report contraddistingue gli under 40 quando comprano qualcosa su Amazon. Quando per esempio una libreria indipendente o un piccolo fioraio aprono in un determinato quartiere, meglio ancora se riqualificando uno spazio abbandonato, i residenti (soprattutto i più giovani) sono ben felici di diventarne clienti e di spendere il proprio denaro supportando una piccola attività locale.
Shoppertainment o social commerce
Lo scoppio imprevedibile della pandemia da Covid-19 ha costretto la scuola, le attività sociali e la grande maggioranza di quelle lavorative a trasformarsi da fisiche a virtuali praticamente dal giorno alla notte. Per capire la portata di tale cambiamento basti pensare che nel 2020 la piattaforma di videochiamate Zoom è passata in 6 settimane da 10 milioni di utenti giornalieri a 300 milioni.
Uno delle tendenze e quindi nei nuovi trend del garden nel 2022 dominanti sarà la crescita, già conclamata in paesi come gli Stati Uniti e la Cina e sempre più in voga anche in Italia, del cosiddetto social commerce o shoppertainment, ossia la pratica per cui è possibile compiere acquisti online direttamente attraverso diverse piattaforme social. Negli Usa si prevede che il social commerce nel 2022 possa raggiungere il 4,3% del totale dello shopping online, per un valore di oltre 36 miliardi di dollari. Secondo il Report, il business del futuro sarà una via di mezzo tra fisico e virtuale e uno dei metodi che va per la maggiore al momento negli Stati Uniti è quello di metterci la faccia, ma attraverso il web. Jjengas’ Plants, per esempio, è l’account Instagram di un’appassionata di piante di Los Angeles che, partita con pochi follower, ha poi creato un e-commerce di piante, sul quale le sue talee vanno letteralmente a ruba in pochi minuti, e a giugno ha aperto anche un negozio fisico.
O ancora, l’azienda florovivaista Costa Farms, che rifornisce numerosi garden center in Nord America e vende anche online direttamente ai consumatori, punta molto sui nuovi mezzi di comunicazione: molte vendite sono trainate dai video postati sui social dell’azienda da parte del vice presidente Mike Rimland, che si definisce un “cacciatore di piante” (nel senso che è alla continua ricerca di nuove varietà), che descrive in maniera accattivante la storia di ogni tipo di pianta e suggerisce consigli su come inserirla al meglio come elemento decorativo in diversi tipi di case, terrazze o giardini. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, Vivai Le Georgiche di Brescia sta sfruttando al meglio questo trend grazie al suo testimonial Sebastiano Guarisco.
Il valore aggiunto dato dallo shoppertainment in questi casi è la possibilità immediata, dovunque ci si trovi, di procedere a un acquisto mentre ancora si sta guardando il video, direttamente dalla pagina social in questione, con un paio di click e senza neanche essere re-indirizzati alla pagina web principale dell’azienda.
Consigli… di zona
Un altro trend del garden nel 2022 che può essere sfruttato dai retailer del nostro settore è la rinnovata concezione degli spazi, interni ed esterni, adottata da molte persone in seguito alle restrizione indotte dalla pandemia negli ultimi 2 anni. Passare in casa molto più tempo, compreso quello dedicato al lavoro o allo svago dei più piccoli, ha infatti spinto molti di noi a intervenire sull’assetto delle proprie case e, quando disponibili, dei propri spazi all’aperto.
Un esempio è la crescente importanza attribuita da chi vive in una casa monofamiliare alla zona di “accoglienza” esterna. Nel 2021 le combinazioni di parole “front yard” (il tipico giardino che si affaccia sulla strada nelle villette) e “front porch” (portico o veranda di ingresso) sono comparse sui social più di quanto fosse successo negli ultimi 5 anni. È una tendenza che può essere sfruttata proponendo per esempio complementi di arredo esterno, fioriere e piante che siano al contempo gradevoli alla vista e necessitino di poca o nessuna manutenzione. Per farvi un’idea, provate a dare un’occhiata ai video con cui l’azienda Star Roses and Plants promuove le rose Knock Out sul proprio canale Youtube.
Come abbiamo detto, sono in molti ad aver rinnovato la disposizione della propria casa durante il lockdown. Pensiamo per esempio a quanti erano abituati a recarsi fisicamente a lavoro ogni giorno e si sono ritrovati a lavorare da casa: in molti hanno deciso di ricavarsi una vera e propria postazione lavorativa dove prima non c’era, per sottolineare anche fisicamente una distinzione tra le ore di svago e quelle dedicate al proprio impiego, seppur rimanendo praticamente sempre in casa.
Per sfruttare al meglio queste e altre tendenze, il Report consiglia ai retailer di ricreare nel proprio punto vendita diverse “zone” da cui il cliente possa trarre ispirazione (un po’ come avviene nei negozi Ikea, per intenderci). I centri giardinaggio potrebbero allestire per esempio dei corner per lo smart working ravvivati da qualche bella pianta (magari tropicale, per una sensazione di staycation, ossia andare in vacanza senza muoversi), o mostrare come creare delle zone ombreggiate per chi può sfruttare uno spazio all’aperto anche per lavorare.
All’esterno del garden si potrebbe ricreare un giardino “tipo”, con delle aree giochi per i bambini ed esempi di intrattenimento (come scacchiere giganti, altalene), varietà di siepi che garantiscono la maggior privacy o piante e fioriere che meglio resistono alle intemperie.
Il Report di Garden Media Group prevede inoltre tra i trend del garden nel 2022 un’ulteriore crescita della vendita di piante da interno e raccomanda ai rivenditori di seguire alcuni accorgimenti:
• Annunciare costantemente alla propria clientela le nuove varietà a disposizione, mostrando sui social persino il momento dello scarico dei furgoni dei fornitori.
• Ridurre il materiale plastico utilizzato negli imballaggi e nell’esposizione (per esempio nelle etichette delle piante) ed evidenziare le scelte ecologicamente sostenibili.
• Puntare sul trend che al momento vede un ritorno dell’amore per gli anni ’70: le piante da proporre secondo il Report sono quindi potos, ficus, clorofito, violetta africana e tutti i tipi di felce.
I nuovi green lovers
Sappiamo tutti che la pandemia ha avuto un impatto decisivo sull’importante aumento degli appassionati di giardinaggio e ora sta agli operatori del settore cercare di trattenere questa nuova clientela, innanzitutto imparando a conoscerla.
Secondo il Report, i nuovi amanti del verde cercano in questo hobby uno sfogo per lo stress, apprezzano soprattutto la coltivazione di orti domestici e di varietà utili agli insetti (soprattutto api e farfalle). La maggior parte dei nuovi appassionati è composta da uomini con meno di 35 anni e uno studio citato nel Report rivela che 8 giovani su 10 pensano che il giardinaggio sia un passatempo cool e che preferiscono recarsi in un garden center piuttosto che in discoteca. Inoltre, il 78% degli intervistati sostiene che per dilettarsi con il giardinaggio non siano fondamentali spazi esterni di grandi dimensioni.
Nonostante in media spendano meno degli hobbisti di lunga data, i nuovi green lovers sono comunque un target importantissimo per i retailer del settore. I loro acquisti si concentrano sugli attrezzi base, ma anche su sementi, piante edibili, fioriere e piante ornamentali, il tutto il più organico e naturale possibile.
Essendo in grande maggioranza amanti del fai da te, i nuovi appassionati del verde amano veder germogliare piante, erbe e ortaggi che hanno coltivato con i propri sforzi dall’inizio alla fine. Un’idea per i garden center potrebbe essere quella di selezionare determinati prodotti tra quelli in stock e creare e proporre dei kit fai da te per la coltivazione contenenti dei semi, il terriccio adatto, un vaso carino, del fertilizzante e magari altri accessori a seconda della varietà di pianta scelta (come supporti per i rami o un nebulizzatore). Un altro plus è quello di offrire la possibilità di personalizzare alcuni prodotti: poter sfoggiare (in primis sui social) un accessorio unico può essere una leva di acquisto importante.
L’ABC del gardening nel 2022
Non dimenticate di completare il tutto con video divertenti sui social e tutorial che accompagnino i nuovi green lovers durante i loro primi esperimenti verdi. Sulle pagine Facebook e Instagram dei vostri garden (o della vostra azienda di terricci, sementi, attrezzi…) lasciate sempre disponibili dei video con delle indicazioni di base per la coltivazione delle piante più in voga o per l’utilizzo di determinati prodotti.
Altri spunti per i retailer suggeriti dal Report: creare all’interno delle serre uno spazio tipo “Scopri qual è la tua pianta a seconda del tuo segno zodiacale”; rendere sempre disponibile (online, ancora più che nel punto vendita) un “medico delle piante” che risponda in tempi brevi ai dubbi dei novellini e non solo; curare una sezione del sito che attiri l’interesse degli shoppertainers; e ancora: offrire ai consumatori soluzioni di pagamento elettronico, utilizzare i codici Qr, cercare di profilare la clientela e di promuovere la creazione di comunità online che si scambino esperienze e idee (e, ovviamente, consigli su piante e accessori da acquistare).
Dal vivo è meglio!
Il bird watching è un’altra attività che ha visto un grande aumento dei suoi appassionati negli ultimi anni e in molti si sono riscoperti amanti dei volatili anche solo dopo l’acquisto di una casetta per gli uccelli e di un po’ di mangime. È un passatempo per persone di ogni età, facile e poco costoso.
Nel 2020, 67,2 milioni di persone (o famiglie) hanno acquistato almeno una pianta in quanto benefica per gli insetti impollinatori o gli uccelli. Spiccano tra questi consumatori le famiglie con bambini.
Il fascino dei volatili, inoltre, porta facilmente gli appassionati a interessarsi anche alle piante, o almeno ad alcune varietà: segnalate le piante in vendita più utili agli uccelli (come quelle che in inverno offrono loro delle bacche di cui cibarsi). Stringete partnership con enti locali che si occupano della protezione di questi (e altri) animali, organizzate gite a tema pubblicizzandole nel punto vendita e online e aggiungete sui social contenuti attinenti al tema, come una guida ai luoghi più vicini adatti per il bird watching.
Il potere dei fiori
Si dice che donare o ricevere fiori stimoli degli ormoni legati alla sensazione di benessere e negli ultimi 2 anni tutti abbiamo sperimentato periodi più o meno lunghi e intensi di scoramento. Secondo il Report anche per questo le vendite di fiori recisi sono esplose, raggiungendo nel 2020 il valore di 6,5 miliardi di dollari negli Stati Uniti e con un incremento di un ulteriore 9,8% nel 2021, secondo i dati dell’associazione di categoria. Su Tiktok spopolano i video sul design floreale e in tanti si sono appassionati dopo la visione della serie The Big Flower Fight su Netflix, un reality in cui diverse coppie composte da fioristi, scultori e garden designer si sfidano tra di loro per creare le sculture più audaci e imponenti.
Oltre a ricordare di puntare sulle celebrazioni stagionali, come San Valentino e la Festa della Donna, il Report stila anche un elenco dei fiori più in voga al momento, suddivisi in 3 categorie. Tra i fiori primaverili troviamo tulipani, narcisi, allium, muscari, iris siberiani, cuori sanguinanti (Dicentra spectabilis), primule e peonie. Tra i fiori estivi più venduti ci sono gigli, dalie, gladioli, crocosmie, flox, echinacee, salvia perenne, lavanda, zinnie, delfinio e rose. Molto ricercate sul mercato anche le piante edibili (coltivate rigorosamente in maniera organica): nasturzi, violette, petali di tulipano, viole del pensiero, emerocallidi, monarda, calendula, rose, hosta e fiori delle erbe aromatiche.
Per stimolare le vendite seguendo quelli che saranno i trend del garden nel 2022, promuovete stagionalmente i bulbi e le piante da fiore più ricercati, organizzate lezioni (anche online) di design floreale o per insegnare ricette di piatti, tisane o cocktail che prevedano l’uso dei fiori edibili.
Chi entra nel vostro negozio alla ricerca di bulbi o semi di fiori è molto probabile che ne esca non solo con quelli, ma con almeno una piantina o un accessorio.
Negli Stati Uniti, dove la cultura del giardinaggio è ancora decisamente più diffusa che da noi, esistono iniziative come i #FreshFlowerFridays, in cui garden e fiorai promuovono bouquet di fiori coltivati in zona, o gli sharing gardens, giardini e orti in comune che sorgono ovunque ci sia uno spazio di terra libero e un gruppo di persone che si accorda per prendersene cura e condividere i frutti del lavoro (in senso figurato e non).
I trend del garden nel 2022: proteggere la natura
Secondo i dati del Report, una specie di pianta su 5 è a rischio di estinzione (4.400 solo negli Stati Uniti) e secondo gli studi più recenti di biologia della conservazione sono 65 quelle praticamente già estinte in tutto il Nord America (7 di queste si trovano ormai solo in qualche giardino botanico). Diverse organizzazioni come Center for Plant Conservation, Botanic Gardens Conservation International (Bgci) e giardini botanici come Mt Cuba Center nel Delaware supportano gli sforzi verso la conservazione delle piante attraverso le raccolte fondi, la ricerca e la creazione di “giardini in via di estinzione”. Molte specie a rischio vedono garantita la loro sopravvivenza in questi luoghi, ma servirebbe un impegno sempre maggiore in questo senso per proteggere la fondamentale biodiversità del nostro pianeta.
I garden center possono farsi promotori, nel loro piccolo, della conservazione di varietà a rischio e acquisire allo stesso tempo nuovi clienti interessati al tema: ricordando che tante piccole azioni possono fare la differenza a un livello superiore, soddisfate la “fame” di piante rare dei tanti appassionati, che siano giardinieri esperti che vogliono arricchire la biodiversità dei loro giardini o “nuove leve” alla ricerca di like sui social.
Una parte fondamentale di questo processo è l’educazione dei green lovers:
• spiegate ai clienti in che modo le loro azioni possono aiutare o nuocere alle piante;
• fatevi promotori di un “club di giardinieri per piante a rischio”;
• documentatevi sulla storia delle piante più particolari in vendita e raccontatela a chi le compra;
• praticate (e pubblicizzate) la sostenibilità in ogni forma possibile.
• Mettete a disposizione alcuni esemplari di piante a rischio tramite “adozione”: il cliente le porta a casa, se ne prende cura e può addirittura moltiplicarle. Il giardino botanico di Città Del Messico ha creato al suo interno il Centro per l’adozione delle Piante proprio a questo scopo. Gli appassionati possono adottare fino a 40 specie di piante messicane a rischio, vengono registrati come “genitori adottivi” (con tanto di certificato) e si impegnano ad aggiornare i responsabili del giardino botanico sull’evoluzione delle loro creature.
Go green!
Secondo Jenny Clark, specialista dei colori più in voga per Wsgn, azienda statunitense che si occupa della predizione di trend, la natura continuerà ad essere un fattore chiave per i consumatori e quindi il verde, e in particolare il verde clover (trifoglio) è una delle tonalità su cui puntare maggiormente.
Che si tratti di vasi, attrezzi, cuscini, tessili o arredi per esterni, il verde e le fantasie floreali (o comunque a tema “natura”) devono farla da padrone nei vostri negozi.