domenica, Dicembre 22, 2024

È cresciuto il florovivaismo italiano nel 2021

Il florovivaismo italiano nel 2021 è cresciuto del 5% rispetto all’anno precedente: è quanto rilevato dai dati ufficiali di Crea e Istat diffusi da Myplant & Garden, il Salone Internazionale del Verde che aprirà i battenti per l’edizione 2023 dal 22 al 24 febbraio presso Milano Rho Fiera.

Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la classifica delle regioni italiane che hanno registrato il più alto valore nella produzione del florovivaismo italiano nel 2021, cresciuto appunto del 5% rispetto al 2020.

Un valore che nel 2021 ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (il 4,6% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana), il dato più alto delle ultime annate prese in esame.

La produzione di fiori e piante in vaso nel 2021 è stata pari a quasi 1,3 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2020), generata per il 39% dalle regioni del Nord-ovest e per il 35% da quelle del Sud e delle isole.

La produzione dei vivai, pari a 1,5 miliardi di euro (+4,9%), deriva per il 60% dalle regioni centrali.

Le realtà produttive italiane sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

La Toscana mantiene saldamente il primato delle produzioni vivaistiche nazionali, con un fatturato alla produzione di 816 milioni di euro (+4% sulla media 2019-2020).

Le produzioni floricole, invece, vedono stabilmente la Liguria al vertice con 386 milioni di euro (+4,6% sul biennio precedente).


I DATI REGIONALI DEL FLOROVIVAISMO ITALIANO: VALORE PRODUZIONE VIVAISMO
(in migliaia di euro)

REGIONE2021% SU PRODUZIONE NAZIONALE
Toscana815.787ca 55%
Lombardia148.375ca 10%
Sicilia83.280ca 5,5%
Emilia Romagna62.906ca 4,2%
Puglia60.220ca 4,1%
Friuli-Venezia Giulia58.831ca 4%
Piemonte57.878ca 3,9%
Veneto46.444ca 3%
Lazio43.741ca 2,9%
Marche26.682ca 1,8%

Fonte: elaborazioni Myplant su dati Crea e Istat


Nel comparto fiori e piante in vaso non si notano scostamenti rispetto ai ritmi produttivi e di crescita degli anni passati.


I DATI REGIONALI DEL FLOROVIVAISMO ITALIANO: VALORE PRODUZIONE FIORI E PIANTE
(in migliaia di euro)

REGIONE2021% SU PRODUZIONE NAZIONALE
Liguria385.887ca 30%
Sicilia183.083ca 14%
Campania149.869ca 11,5%
Lazio126.380ca 9,7%
Puglia98.377ca 7,6%
Lombardia96.734ca 7%
Emilia Romagna70.959ca 5,5%
Veneto67.444ca 5%
Toscana49.141ca 3,8%
Piemonte18.687ca 1,4%

Fonte: elaborazioni Myplant su dati Crea e Istat


Grazie a queste performance, come anticipato, Toscana e Liguria guidano la classifica delle produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme, così composta:

  • Toscana 30%
  • Liguria 14%
  • Sicilia 9,6%
  • Lombardia 8,9%
  • Lazio 6%
  • Puglia 5,7%
  • Emilia-Romagna 4,8%
  • Veneto 4%
  • Piemonte 2,75%

Florovivaismo italiano nel 2021: cresce l’export

Considerato un vero e proprio prodotto di eccellenza dai mercati e i consumatori internazionali, il florovivaismo italiano registra la continua crescita della domanda dall’estero.

“In quanto grande piazza internazionale degli affari del verde – affermano da Myplant – registriamo con soddisfazione che l’export, centrale per lo sviluppo del settore, ha segnato un nuovo record storico, superando ampiamente il miliardo di euro”.

L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico: anche nel 2021 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 1.143 milioni di euro (903 nel 2020).
Il saldo positivo della bilancia commerciale è di 550 milioni di euro (contro i 423 del 2020).I 28 paesi dell’Ue sono il principale mercato di sbocco dei prodotti italiani (ca 80%).

Secondo i dati Eurostat, nel 2021 il valore complessivo della produzione europea, compresi i bulbi e le piante da vivaio, è stato di circa 20 miliardi di euro, dei quali quasi 7 miliardi di euro prodotti nei Paesi Bassi.

Il 70% dell’export italiano è venduto, nell’ordine, in Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Svizzera.

Paesi Bassi (75%), Germania, Spagna e Belgio sono invece i principali mercati di approvvigionamento (import) per l’Italia.

Quarantamila ettari di eccellenza internazionale tra ombre e opportunità

Da inizio 2022, dopo aver superato la profondissima crisi innescata dall’emergenza pandemica, il comparto produttivo tricolore è tornato a subire una fortissima pressione sistemica.

Come già denunciato da Myplant, il quadro inflattivo, i costi energetici e le incertezze della cornice politica internazionale stanno colpendo duramente le imprese ostacolando le produzioni, alimentando l’aumento dei prezzi, impedendo la programmazione produttiva e frenando gli scambi internazionali.

Secondo Coldiretti, nel primo semestre 2022 l’export del comparto ha segnato un +9% sul medesimo periodo del 2021, ma le importazioni del primo semestre 2022 hanno registrato un +60%, mettendo a serio rischio il saldo della bilancia commerciale di fine anno.

Secondo le stime di Assofloro, l’aumento dei costi energetici diretti per il comparto è impressionante: quasi +100% estate 2022/estate 2021 per l’elettricità; il prezzo del gasolio ha registrato un +80% nella primavera 2022 rispetto a quella 2021; il costo del metano, a luglio 2022 ha superato il +1200% rispetto al medesimo mese del 2021.

“Ciononostante – commentano da Myplant -, i nostri padiglioni saranno gremiti grazie alla fiducia e allo sforzo delle imprese, che hanno eletto la nostra fiera come ‘il place to be’ per incontrarsi, realizzare business, intercettare nuovi trend, programmare il futuro. Un futuro che intendiamo tracciare tutti insieme: il florovivaismo è una industry in grado di contribuire favorevolmente alle problematiche climatiche e ambientali, dalla forestazione urbana ai benefici economici, salutistici ed estetici che ne derivano.
Stiamo assistendo a una impennata di sensibilità e attenzione per il verde: dalla politica al sistema delle costruzioni, dalla valorizzazione degli spazi aperti ai temi della rigenerazione urbana, alla riforestazione delle città, passando per la consapevolezza di quanto le piante possano fare per combattere i cambiamenti climatici. Poi c’è l’esplosione della dimensione domestica del green living, i trend crescenti delle micro-coltivazioni, la cura dei propri spazi all’aperto (balconi, terrazzi, giardini), la coscienza del legame tra verde e bellezza, tra verde e salute, e così via. Ambiti tutti in cui il florovivaismo può assumere un ruolo da protagonista”.

www.myplantgarden.com

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