Con i suoi 75.000 mq, Florguarino è uno dei più grandi produttori del sud Italia e fin da subito ha adottato le certificazioni ambientali Mps e Global Gap. Un modello positivo per tutto il mercato. Ce ne parla il suo amministratore, Francesco Guarino.
Prosegue il nostro viaggio tra i florovivaisti italiani sensibili alle tema-tiche ambientali e all’impatto dell’attività produttiva sui territori. Avanguardisti che sfruttano le certificazioni come Global Gap e Mps per vendere più facilmente all’estero ma anche per misurare e quindi migliorare le proprie performance nel corso degli anni.
Florguarino è un’azienda giovane, fondata nel 2007 in provincia di Ragusa: un territorio ricco da un punto di vista naturalistico ma con infrastrutture talvolta inadeguate per le imprese. La famiglia Guarino ha però voluto fin da subito creare un’azienda rispettosa dell’ambiente e all’avanguardia, portando in Sicilia tecnologie nord-europee. A partire dai sistemi di irrigazione a flusso e riflusso, che permettono il totale recupero e riutilizzo delle acque e una riduzione dei consumi idrici e di fertilizzanti chimici. Ma anche il riscaldamento basale a pavimento radiante, l’ombreggiamento con teli in fibra di alluminio, invasatura e movimentazione meccanizzate o sistemi di illuminazione fotoperiodica con lampade di accrescimento. Poi l’uso di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica finalizzata all’autoconsumo, fino alle certificazioni Global Gap e Mps.
Oggi, grazie a una serie di ampliamenti seguiti al successo commerciale dell’azienda, Florguarino coltiva e commercializza oltre 5 milioni di piante raggruppate in più di 150 specie. Col tempo l’azienda ha raggiunto una superficie totale di circa 75.000 mq, di cui 44.000 occupati da serre e magazzini per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti. Numeri che ne fanno la più grande e tecnologicamente avanzata azienda agricola del sud Italia, specializzata nella produzione di piante ornamentali, aromatiche e da orto in vasi di piccole e medie dimensioni. I suoi clienti sono tutti i retailer a contatto con il grande pubblico: grande distribuzione, garden center, grossisti, fioristi e agrarie.
Abbiamo incontrato il suo amministratore, Francesco Guarino, per capire in che modo l’impegno per l’ambiente venga riconosciuto dai consumatori e dalla filiera.
Come nasce un leader
GreenRetail: Come è nato il progetto Florguarino?
Francesco Guarino: In passato c’era una vecchia azienda in cui producevano ortaggi e fiori recisi in piena terra. Le uniche colture in vaso erano le Stelle di Natale.
Nel 2007 siamo partiti con il primo blocco di 18.000 mq importando le tecnologie dall’Olanda, come il flusso e riflusso, il riscaldamento basale e una meccanizzazione più spinta rispetto a quella che si vede in Italia.
Nel 2012 abbiamo acquisito i primi clienti della Gdo e nel 2017 abbiamo realizzato un nuovo blocco di 7.500 mq. La continua crescita ci ha portato al terzo ampliamento di quest’anno con altri 2 ettari di serre. Tutte realizzate con una concezione moderna, rispettosa della natura e innovativa rispetto all’esistente.
GreenRetail: Chi sono i vostri clienti?
Francesco Guarino: Il 90% delle nostre piante è destinato al mercato italiano, il restante viene venduto in Olanda e a Malta. In Sicilia ormai serviamo quasi tutti i più grossi player della Gdo, italiani ed esteri, ma abbiamo clienti anche in Veneto e in Lombardia. Anche i garden center sono fra i nostri clienti, specialmente in Veneto.
GreenRetail: Nella Gdo spesso le piante non vengono valorizzate come nei centri giardinaggio. Quanto sono interessanti per voi i garden center?
Francesco Guarino: Preciso che non lavoriamo in esclusiva con la Gdo: lavoriamo con tutti e i garden center sono già nostri clienti.
Noi usiamo tutte le precauzioni e forniamo le piante con le vaschette, con i panni inumiditi e con tutte le tecnologie per idratare correttamente le piante.
La certificazione ambientale come strumento per migliorare
GreenRetail: Sappiamo che all’estero i buyer, anche della Gdo, richiedono la presenza di certificazioni come Mps e Global Gap come precondizione per trattare un articolo. Voi lavorate in Italia, come mai avete scelto di certificarvi Global Gap e Mps?
Francesco Guarino: Abbiamo affrontato la certificazione Global Gap più che altro per noi.
Penso sia sicuramente un valore aggiunto per l‘azienda. Non soltanto per l’immagine, che mi interessa poco visto che siamo già abbastanza conosciuti mentre pochi clienti sanno cos’è Global Gap, ma soprattutto per una regolamentazione interna.
Per esempio per poter gestire meglio il rispetto di determinate normative che riguardano i trattamenti e tutti gli indici indicati nel disciplinare della Global Gap. L’abbiamo implementato in azienda per darci un codice di autodisciplina.
Le certificazioni Global Gap e Mps non vengono molto richieste dalla Gdo che opera in Italia, ma sono state fondamentali per entrare in una rete di aziende che parteciperanno a un grosso progetto integrato di filiera finanziato dalla Regione Sicilia.
GreenRetail: Al di là del dato certificato, la misurazione costante di una serie di parametri è anche uno strumento per migliorare ogni anno. Potete sperimentare nuove tecniche e misurare con certezza gli esiti…
Francesco Guarino: Certo, perciò lo considero un valore aggiunto per noi. Siamo un’azienda moderna, abbastanza giovane e cerchiamo di proporre un prodotto che soddisfi anzitutto la sicurezza. La sicurezza sanitaria ma anche quella del personale che lavora con noi e di chi dovrà manipolare le piante nei negozi. Meno trattamenti si fanno e meglio è: noi usiamo la lotta integrata già da sei anni e siamo abbastanza avanti anche da questo punto di vista.