giovedì, Novembre 21, 2024

Florguarino: coltivare in Sicilia nel rispetto dell’ambiente

Con i suoi 75.000 mq, Florguarino è uno dei più grandi produttori del sud Italia e fin da subito ha adottato le certificazioni ambientali Mps e Global Gap. Un modello positivo per tutto il mercato. Ce ne parla il suo amministratore, Francesco Guarino.

Prosegue il nostro viag­gio tra i florovivaisti ita­liani sensibili alle tema-tiche ambientali e all’impatto dell’at­tività produttiva sui territori. Avan­guardisti che sfruttano le certifica­zioni come Global Gap e Mps per vendere più facilmente all’estero ma anche per misurare e quindi migliora­re le proprie performance nel corso degli anni.

Florguarino è un’azienda giova­ne, fondata nel 2007 in provincia di Ragusa: un territorio ricco da un punto di vista naturalistico ma con infrastrutture talvolta inadeguate per le imprese. La famiglia Guarino ha però voluto fin da subito creare un’azienda rispettosa dell’ambiente e all’avanguardia, portando in Sicilia tecnologie nord-europee. A partire dai sistemi di irrigazione a flusso e riflusso, che permettono il totale re­cupero e riutilizzo delle acque e una riduzione dei consumi idrici e di ferti­lizzanti chimici. Ma anche il riscalda­mento basale a pavimento radiante, l’ombreggiamento con teli in fibra di alluminio, invasatura e movimen­tazione meccanizzate o sistemi di illuminazione fotoperiodica con lam­pade di accrescimento. Poi l’uso di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica finalizzata all’au­toconsumo, fino alle certificazioni Global Gap e Mps.

Oggi, grazie a una serie di ampliamen­ti seguiti al successo commerciale dell’azienda, Florguarino coltiva e commercializza oltre 5 milioni di pian­te raggruppate in più di 150 specie. Col tempo l’azienda ha raggiunto una superficie totale di circa 75.000 mq, di cui 44.000 occupati da serre e ma­gazzini per la lavorazione e il confezio­namento dei prodotti. Numeri che ne fanno la più grande e tecnologicamen­te avanzata azienda agricola del sud Italia, specializzata nella produzione di piante ornamentali, aromatiche e da orto in vasi di piccole e medie dimensioni. I suoi clienti sono tutti i retailer a contatto con il grande pub­blico: grande distribuzione, garden center, grossisti, fioristi e agrarie.

Abbiamo incontrato il suo ammini­stratore, Francesco Guarino, per capire in che modo l’impegno per l’ambiente venga riconosciuto dai consumatori e dalla filiera.

florguarino

Come nasce un leader

GreenRetail: Come è nato il progetto Florguarino?

Francesco Guarino: In passato c’e­ra una vecchia azienda in cui produ­cevano ortaggi e fiori recisi in piena terra. Le uniche colture in vaso era­no le Stelle di Natale.
Nel 2007 siamo partiti con il primo blocco di 18.000 mq importando le tecnologie dall’Olanda, come il flus­so e riflusso, il riscaldamento basale e una meccanizzazione più spinta ri­spetto a quella che si vede in Italia.
Nel 2012 abbiamo acquisito i primi clienti della Gdo e nel 2017 abbia­mo realizzato un nuovo blocco di 7.500 mq. La continua crescita ci ha portato al terzo ampliamento di quest’anno con altri 2 ettari di serre. Tutte realizzate con una concezione moderna, rispettosa della natura e innovativa rispetto all’esistente.

GreenRetail: Chi sono i vostri clienti?

Francesco Guarino: Il 90% delle no­stre piante è destinato al mercato italiano, il restante viene venduto in Olanda e a Malta. In Sicilia ormai serviamo quasi tutti i più grossi pla­yer della Gdo, italiani ed esteri, ma abbiamo clienti anche in Veneto e in Lombardia. Anche i garden center sono fra i nostri clienti, specialmen­te in Veneto.

GreenRetail: Nella Gdo spesso le pian­te non vengono valorizzate come nei centri giardinaggio. Quanto sono inte­ressanti per voi i garden center?

Francesco Guarino: Preciso che non lavoriamo in esclusiva con la Gdo: lavoriamo con tutti e i garden center sono già nostri clienti.
Noi usiamo tutte le precauzioni e forniamo le piante con le vaschette, con i panni inumiditi e con tutte le tecnologie per idratare correttamen­te le piante.

florguarino

La certificazione ambienta­le come strumento per mi­gliorare

GreenRetail: Sappiamo che all’estero i buyer, anche della Gdo, richiedono la presenza di certificazioni come Mps e Global Gap come precondizione per trattare un articolo. Voi lavorate in Italia, come mai avete scelto di certificarvi Global Gap e Mps?

Francesco Guari­no: Abbiamo affron­tato la certificazio­ne Global Gap più che altro per noi.
Penso sia sicura­mente un valore ag­giunto per l‘azienda. Non soltanto per l’immagine, che mi interessa poco visto che siamo già ab­bastanza conosciu­ti mentre pochi clienti sanno cos’è Global Gap, ma soprattutto per una regolamentazione interna.
Per esempio per poter gestire me­glio il rispetto di determinate nor­mative che riguardano i trattamenti e tutti gli indici indicati nel discipli­nare della Global Gap. L’abbiamo implementato in azienda per darci un codice di autodisciplina.
Le certificazioni Global Gap e Mps non vengono molto richieste dalla Gdo che opera in Italia, ma sono sta­te fondamentali per entrare in una rete di aziende che parteciperanno a un grosso progetto integrato di filiera finanziato dalla Regione Sicilia.

GreenRetail: Al di là del dato certifi­cato, la misurazione costante di una serie di parametri è anche uno stru­mento per migliorare ogni anno. Po­tete sperimentare nuove tecniche e misurare con certezza gli esiti…

Francesco Guarino: Certo, perciò lo considero un valore aggiunto per noi. Siamo un’azienda moderna, abbastanza giovane e cerchiamo di proporre un prodotto che soddisfi anzitutto la sicurezza. La sicurezza sanitaria ma anche quella del per­sonale che lavora con noi e di chi dovrà manipolare le piante nei ne­gozi. Meno trattamenti si fanno e meglio è: noi usiamo la lotta inte­grata già da sei anni e siamo ab­bastanza avanti anche da questo punto di vista.

www.florguarino.com

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