Fitt ha presentato a Spoga+Gafa 2019 il nuovissimo prototipo di tubo 100% biodegradabile.
Partendo da polimeri biodegradabili e 100% compostabili (secondo la normativa UNI EN 13432:2002), l’azienda vicentina – già vincitrice di un bando del Mise da 10 mln di euro per lo sviluppo di prodotti sostenibili – ha messo in campo tutto il proprio know-how tecnologico per lo sviluppo di un innovativo concept per la produzione di un prototipo di tubo realizzato completamente da fonti rinnovabili. Forte dei suoi cinquant’anni di innovazione e di una squadra di 40 ricercatori, da tempo Fitt lavora su materiali innovativi, con caratteristiche funzionali di nuova generazione, che permettono di sostituire il tradizionale pvc o diminuire notevolmente la quantità di materia prima nei propri prodotti. In accordo con i principi dell’economia circolare, Fitt sta sviluppando la capacità di utilizzare materiali naturali e di trasformarli in un prodotto che alla fine della propria vita tornerà in natura senza alterarla.
Nell’anno del proprio cinquantesimo anniversario, Fitt guarda alla sostenibilità come a uno degli obiettivi fondamentali della propria mission: “L’impresa che siamo chiamati a compiere – dichiara Alessandro Mezzalira, Ceo di Fitt – è contribuire a rendere questo mondo un posto migliore, per noi e per le generazioni che verranno. Credo che oltre a pretendere politiche di tutela ambientale da parte delle amministrazioni, sia fondamentale che privati e aziende assumano in prima persona la responsabilità di scelte sostenibili. Ognuno può fare la differenza, per noi di Fitt questa è la più importante sfida quotidiana”.
Il tubo 100% biodegradabile è solo l’ultimo passo di lungo percorso
Questo prototipo di tubo 100% biodegradabile è l’ultima evoluzione della ricerca Fitt sui prodotti sostenibili. Già nel 2007, precorrendo i tempi, l’azienda ha bandito dai propri prodotti sostanze come ftalati e altri inquinanti (come accadeva con il tubo Acua, brevetto FCU – Food Contact Use); inoltre ha già all’attivo diversi progetti per prodotti privi di PVC o altri plastificanti come il Native, sempre del 2007, o prodotti parzialmente realizzati con materia vegetale come il Bios lanciato nel 2010.
“Il concept che presentiamo oggi è frutto di uno studio sui materiali da fonti rinnovabili che il team ha avviato 2 anni fa – spiega Marco Bucci, direttore dell’area Innovation&Technology di Fitt –. Questa però non è l’unica linea di ricerca attiva. Stiamo percorrendo più direzioni: dalla riduzione di materia prima allo studio sul packaging riutilizzabile, dall’efficientamento dei processi produttivi e della distribuzione al tema del fine vita. Sappiamo che non esistono ancora soluzioni complete e soddisfacenti in termini di economia circolare – continua Bucci – più probabilmente la formula vincente sarà un mix di soluzioni tra il riuso, il riciclo, e il biodegradabile”.
Sempre in ottica di sostenibilità, Fitt impiega ogni anno più di 8.000 tonnellate di granulo di pvc rigenerato, 30% del quale proveniente da processi di trasformazione sviluppati internamente – con il riuso totale degli scarti di produzione – e l’acquisto di scarti provenienti da altri mercati, ad esempio l’automotive e l’edilizia. Inoltre, i suoi maggiori siti produttivi a Fara Vicentino e a Sandrigo, sono dotati di impianti di cogenerazione che coprono non solo il fabbisogno energetico dei processi produttivi, ma anche la termo-regolazione degli uffici.