Alessandro Mezzalira, Ceo di Fitt, ci ha parlato dell’impegno dell’azienda nella sostenibilità ambientale e sociale. Una svolta importante per l’azienda veneta, capofila di un gruppo che, con un giro d’affari intorno ai 300 miliori di euro, rappresenta il “made in Italy” su tutti i mercati internazionali.
In occasione del suo 50esimo anniversario, festeggiato nel 2019, Fitt ha scelto di guardare al futuro e alla prossime generazioni e ha quindi inserito la sostenibilità al centro del suo fare impresa. L’obiettivo è quello di creare valore per le persone e per l’ambiente, oltre che valore economico.
I passi più recenti di questa strategia sono stati la modifica dello statuto in Società Benefit e l’adesione al Global Compact delle Nazioni Unite. Una visione innovativa, sicuramente all’avanguardia per il mercato del gardening e che abbiamo approfondito insieme ad Alessandro Mezzalira, Ceo di Fitt.
Fitt diventa Benefit: per il profitto ma anche per un mondo migliore
GreenRetail: Oggi siete una società Benefit ma la sostenibilità non è una novità per Fitt, sbaglio?
Alessandro Mezzalira: Era già un tema nella Vision 2015 e nel 2019 è diventata uno dei pilastri portanti. Intendiamoci, non che la sostenibilità fosse una cosa nuova e senza radici per noi: le attività legate all’ambiente e al sociale fanno parte della storia di questa azienda, con me e prima ancora con mio padre. Però un conto è sviluppare un’attività in modo randomico e un conto è scrivere che la sostenibilità è centrale. Nel 2019, anno del nostro 50esimo, abbiamo festeggiato inserendo la tutela ambientale negli obiettivi futuri. E abbiamo iniziato a metterla in pratica.
GreenRetail: In che modo?
Alessandro Mezzalira: Nel 2019 era una volontà: un libro con un titolo da riempire di tanti desideri. Ma non è semplice, in parte perché eravamo impreparati e in parte perché le attività per diventare ecosostenibili sono tante e diversificate e bisogna sapere quali affrontare per raggiungere risultati interessanti. Oggi la sostenibilità è di moda ed è tutto green, ma noi vogliamo evitare il “green washing”: preferiamo i fatti alle parole.
Oggi, dopo la modifica statutaria, l’obiettivo di Fitt non è solo il profitto ma anche la sostenibilità ambientale e sociale. Non è una campagna di marketing: è scritto nello Statuto e rimarrà per sempre.
GreenRetail: Quanto è stato difficile?
Alessandro Mezzalira: Nel 2021 abbiamo realizzato il nostro primo Report Sostenibilità relativo al 2020 e stiamo già lavorando al Report 2021. Il primo Report Sostenibilità 2020 è una fotografia degli obiettivi che possiamo raggiungere e il Report 2021 inizierà a dirci dove siamo arrivati rispetto a quegli obiettivi. Una cosa è scrivere un Report e un’altra cosa è misurarsi e lavorare per migliorarsi fino a diventare zero carbon.
Redigere il Report Sostenibilità 2020 non è stato facile perché abbiamo dovuto creare moltissimi processi di rendicontazione su temi che prima non misuravamo. Dal nulla è nato un documento di analisi di 100 pagine, realizzato coralmente in azienda e trasversale a tutte le attività. La sostenibilità deve essere connaturata al nostro lavoro quotidiano e il Report diventerà il nostro bilancio.
GreenRetail: Lo scorso ottobre siete anche entrati nella Top Job 2021-22, che identifica le imprese che si distinguono per la qualità dell’ambiente di lavoro. Quanto è stato importante il team per l’evoluzione in società Benefit?
Alessandro Mezzalira: Noi abbiamo una cultura partecipativa e preferiamo prendere le decisioni in modo corale e non top/down. Quando si introducono concetti nuovi e importanti come la sostenibilità vogliamo che tutti siano formati e coinvolti per poter partecipare.
Il primo perimetro “sociale” è proprio l’azienda. L’obiettivo di un’azienda “normale” è di generare profitto, l’obiettivo di una azienda Benefit è di produrre profitto ma anche molto altro. Quindi la nostra organizzazione serve per mandare avanti l’azienda, ma è anche mezzo e fine del nostro fare.
Il primo obiettivo “sociale” è la nostra comunità interna, poi viene la comunità esterna più o meno locale e poi ci sono anche le attività internazionali. Siamo neofiti su questi argomenti ma siamo molto concentrati. Organizziamo degli incontri mensili con i nostri 200 impiegati, in cui raccogliamo suggerimenti e stimoli per migliorare ed è stato come aprire un vaso di Pandora: la maggioranza delle persone non aspettava altro che Fitt facesse questa scelta. Sono rimasto positivamente stupito e non abbiamo dovuto fare grandi sforzi per convincere il nostro team ad affrontare la sostenibilità. È importante, perché da solo non potrei fare molto.
“Oggi le aziende devono avere un piano di sostenibilità”
GreenRetail: Fitt ha una visione internazionale del mercato, avete sedi negli Stati Uniti e in Europa e gran parte dei vostri prodotti vengono esportati. Quanto è importante oggi che le imprese si dotino di un Report di Sostenibilità ambientale?
Alessandro Mezzalira: Oggi le aziende devono avere un piano di sostenibilità. Io posso collaborare con un’azienda che non ha un piano di sostenibilità perché condividiamo l’obiettivo del profitto; ma so che è un soggetto con cui non posso spingere certi concetti e lo sviluppo futuro potrebbe essere limitato. Al contrario, se un altro soggetto condivide con Fitt i valori della sostenibilità, allora entrambi ci impegneremo maggiormente e faremo di tutto per far crescere insieme i business nella direzione desiderata. La sostenibilità porta interdipendenza. Questo mondo non lo salviamo in due o tre gatti: o tutte le aziende fanno rete in senso positivo o non cambierà nulla. Trovare sempre più partner in grado di seguire questa direzione deve diventare un must.
GreenRetail: Tra i rivenditori però c’è ancora poca attenzione verso questo tema. O sbaglio?
Alessandro Mezzalira: Noi vorremmo che fossero tutte società Benefit, perché sarebbe un vantaggio per tutti e abbiamo quindi iniziato ad analizzare i Report Sostenibilità dei nostri clienti.
Se è vero che i distributori hanno una sensibilità non ancora particolarmente sviluppata, in realtà il consumatore finale ce l’ha.
In Europa Leroy Merlin ha un piano strutturato e si sono compiaciuti della nostra scelta. Ma volendo allargare lo sguardo anche all’America posso dire che catene come HomeDepot, Lowe’s e Target hanno dei Report di Sostenibilità migliori rispetto ai colleghi europei. Tra i loro obiettivi per esempio c’è la scelta di fornitori con un piano di sostenibilità e di prodotti con Lca certificata (Life Cycle Assessment, cioè il metodo analitico per misurare l’impronta ambientale di un prodotto nel suo ciclo di vita – ndr).
GreenRetail: Arriveremo al tubo per giardino con zero carbon footprint?
Alessandro Mezzalira: Lo studio Lca condotto su Fitt Force dimostra che questo innovativo tubo emette il 43% di CO2 eq in meno rispetto ad un tubo tradizionale in Pvc. Possiamo andare a zero grazie alla compensazione del carbonio: lo abbiamo già realizzato e lo presentiamo quest’anno. Ovviamente non possiamo ancora scalarlo su tutta la produzione aziendale, ma su alcune linee di prodotto sicuramente lanceremo dei prodotti carbon neutral. Naturalmente nel pack spiegheremo al consumatore finale cosa significano “impatto zero” e “compensazione”. Oggi compriamo i crediti di carbonio da un’azienda certificata Gold Standard: il nostro obiettivo è di creare compensazioni “native”, cioè gestite da noi.
Comunque tutti i nostri nuovi prodotti saranno certificati Lca e quindi avranno un’impronta di carbonio evidente.
Aumenti generalizzati: rischi e opportunità
GreenRetail: Il 2021 è stato caratterizzato dai rincari di un po’ tutte le materie prime, però sembra aumentata la domanda. Forse spinta dalla pandemia…
Alessandro Mezzalira: Nei mercati americani ed europei le vendite sono aumentate a doppia cifra. Noi abbiamo tanti business non-garden che ruotano attorno alla casa, per esempio la piscina, e tutti sono cresciuti a doppia cifra.
Però temo che in Italia ci sia stata un’influenza della pandemia, perché non potevamo spendere soldi altrove, e forse un anticipo di spese programmate per il futuro. Probabilmente in buona parte si tratta di una “bolla” ma che ci lascerà un aumento di appassionati. Le materie prime hanno reso difficile la programmazione della produzione, ma comunque nel 2021 abbiamo portato il nostro giro d’affari sopra i 300 milioni e i volumi sono aumentati del 10% rispetto al 2020. Quindi direi che siamo riusciti ad affrontare bene l’emergenza.
GreenRetail: Gli aumenti dei costi di trasporto dall’Estremo Oriente hanno però spinto il made in Italy sui mercati internazionali. Avete riscontrato un aumento nell’export?
Alessandro Mezzalira: Stiamo crescendo in Europa e anche in altri paesi come l’America. Negli Stati Uniti abbiamo un budget di 10 milioni di dollari per il 2022, ne abbiamo raggiunti 5 nel 2020 e venivamo dai 2 milioni del 2019. Collaboriamo con i più grandi player americani sensibili alla sostenibilità che ci stanno guardando con grandissimo interesse. Lavoriamo con Home Depot, entreremo anche in Lowe’s e in Target. Il nostro impegno lì è apprezzato. Gli americani però avevano già una politica pluridecennale per il rientro delle produzioni negli Usa e stanno ricreando i distretti. Anche noi stiamo valutando sviluppi ulteriori in America.
GreenRetail: La “sbornia della Cina” è finita?
Alessandro Mezzalira: I costi dei trasporti e la sostenibilità ci porteranno a un’offerta local for local: produci in Europa e vendi nel mercato europeo. Per il controllo della sostenibilità, più la filiera è vicina e più è facilmente controllabile e certificabile.
La “sbornia da Cina” che abbiamo visto negli ultimi vent’anni è stata un errore. Anche noi abbiamo aperto un’azienda in Polonia ma per servire i mercati dell’est e migliorare le prestazioni logistiche: i prodotti distribuiti in Italia sono realizzati negli stabilimenti italiani. Non è un discorso facile, ma il libero mercato sul fronte della sostenibilità ha delle voragini, non dei buchi. E il legislatore è in ritardo.
Molte catene europee stanno confermando fiducia alle produzioni continentali e italiane. Anche il “made in Europe” sulle private label inizia ad avere un significato importante per il consumatore attento alla sostenibilità.
Le novità 2022 e oltre!
GreenRetail: Uno dei vostri pilastri è l’innovazione e di novità ne avete lanciate molte negli ultimi anni. Su quali progetti state lavorando?
Alessandro Mezzalira: Alcune novità erano già pronte ma non siamo riusciti a presentarle a causa del Covid. L’innovazione la perseguiamo soprattutto con due linee di prodotto: Fitt Ikon e Fitt Force.
Fitt Ikon è un tubo estensibile, compatto e leggero: l’unico nel suo genere brevettato e prodotto in Europa. La gamma Fitt Force è stata ampliata nei diametri e nelle lunghezze.
Possiamo già anticipare che dal 2023 tutti questi prodotti avranno una Lca, cioè una carbonfoot print certificata da Sgs e nel 2024 tutti i prodotti della linea Fitt Force saranno totalmente compensati, quindi carbon neutral.