Confrontando gli indicatori-chiave delle principali economie europee, l’Italia si conferma leader nella green economy. Il tasso di riciclo dei rifiuti da imballaggi in Italia raggiunge il 72%, superando significativamente la media UE del 53% e gli obiettivi europei fissati per il 2025. Il settore dei green jobs in Italia conta 3,2 milioni di lavoratori, pari al 13,9% degli occupati totali. Si prevede la necessità di 3,9 milioni di nuovi lavoratori per i settori green nei prossimi cinque anni.
Sono questi alcuni dei dati incoraggianti sull’economia circolare in Italia emersi dalle giornate di studio previste alla mostra Ecomondo in scena dal 5 all’8 novembre presso il Quartiere Fieristico di Rimini.
Ecomondo: l’Italia guida la green economy
Secondo il quinto Rapporto nazionale sull’economia circolare, realizzato dal Circular Economy Network in collaborazione con Enea, l’Italia si conferma leader tra le principali economie europee. Il nostro Paese totalizza 20 punti su una scala di performance di circolarità, seguito da Spagna (19 punti), Francia (17 punti), Germania (12 punti) e Polonia (9 punti).
Nel 2023, l’Italia ha consolidato la sua posizione di eccellenza nel riciclo di imballaggi, raggiungendo un tasso del 72%, significativamente superiore alla media europea del 53%. Questo risultato supera già gli obiettivi europei fissati per il 2025 (65%) e si avvicina a quelli del 2030 (70%), confermando l’efficacia delle politiche italiane in materia di gestione dei rifiuti.
Su circa 14,7 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo, oltre 10,5 milioni hanno trovato una seconda vita. L’Italia si distingue non solo per le quantità riciclate, ma anche per l’efficienza economica del processo, gestendo il riciclo a costi inferiori rispetto alla media europea. Il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo si attesta al 18,4%, ben al di sopra della media UE dell´11,7%. Nonostante una leggera flessione rispetto all’anno precedente, l’Italia mantiene una posizione di rilievo in questo ambito. Nel 2023, i materiali maggiormente avviati al riciclo sono stati la carta (4,4 milioni di tonnellate), seguita dal vetro (2,3 milioni), dal legno (2,2 milioni) e dalla plastica (1,15 milioni). Questi risultati sono il frutto di un sistema di recupero maturo e diversificato, che si basa su una collaborazione efficace tra i Consorzi di filiera del sistema CONAI (47% del totale riciclato), gli operatori indipendenti (51%) e i sistemi autonomi (2%).
Questi risultati sono particolarmente significativi considerando il contesto globale. Il tasso di circolarità nell’economia mondiale sta diminuendo, passando negli ultimi cinque anni dal 9,1% al 7,2%. In questo scenario, l’Italia si distingue, dunque, per la sua capacità di mantenere e migliorare le proprie performance nella sostenibilità.
Tuttavia, il Paese mostra alcune criticità nel consumo di suolo, con il 7,1% della superficie totale coperta da superficie artificiale, un dato superiore alla media UE del 4,2%. Questo aspetto richiede particolare attenzione e l’implementazione di politiche mirate per limitare l’espansione urbana e promuovere la rigenerazione delle aree già urbanizzate.