Il mercato dei prodotti per la difesa delle piante destinati agli hobbisti nel 2022 ha subìto un calo che possiamo definire atteso, a causa dell’annunciata entrata in vigore del Decreto 33/2018 dall’1 gennaio 2023. Ne abbiamo parlato con le imprese del settore.
Difesa delle piante: un mercato in trasformazione
Come è ormai ben noto, dal 1° gennaio 2023, con l’entrata in vigore del severo Decreto 33/2018, l’offerta di agrofarmaci Unp (cioè per gli Utilizzatori Non Professionali) per la difesa delle piante e degli orti domestici è stata fortemente limitata nel nostro paese. Il 2022 è stato quindi un anno fuori dal comune per il comparto della difesa per hobbisti, in quanto gran parte dei prodotti che ne facevano parte non sarebbero più stati vendibili dall’inizio dell’anno successivo.
Per cercare di tracciare una fotografia dell’andamento di questo comparto, abbiamo consultato le principali imprese che ne fanno parte. Il risultato del sondaggio è la stima di un 2022 in calo rispetto all’anno precedente, con un fatturato di circa 32 milioni di euro (contro i 34 di un ottimo 2021), pari a un giro d’affari di circa 55,5 milioni di euro con prezzi al consumo.
Dalle considerazioni delle aziende appare chiaro che la “spada di Damocle” dell’entrata in vigore del decreto ha creato non pochi dubbi nei direttori acquisti del comparto, vista l’incertezza riguardo a quali prodotti sarebbero stati acquistabili dagli hobbisti a partire dal 1° gennaio. Molti rivenditori hanno quindi svuotato i magazzini ma sono stati cauti nell’effettuare nuovi acquisti, anche a causa della siccità che ha contraddistinto la seconda parte dell’anno e non ha certamente favorito le vendite.
Il tutto è stato aggravato dal ritardo con cui il Ministero ha approvato i nuovi prodotti, obbligando le aziende a dover aspettare fino a febbraio 2023 il “via libera” per stampare i nuovi cataloghi. L’offerta dei prodotti per la difesa delle piante è stata così stravolta e possiamo parlare di un nuovo corso: con l’introduzione di prodotti biologici (corroboranti e sostanze di base di origine naturale) o di linee di agrofarmaci in confezioni ridotte per gli hobby farmer dotati di “patentino fitosanitario”.
Alcune delle imprese che abbiamo intervistato hanno riscontrato buoni risultati per i prodotti biologici proposti, mentre per altre le vendite si sono rivelate al di sotto delle aspettative. Tutti sono però concordi sull’importanza in questo scenario del ruolo dei rivenditori, sia per la necessità di chiarezza espositiva e di “guida” nei confronti dei consumatori (comprensibilmente confusi), sia nell’oculatezza della scelta delle aziende con cui collaborare in questo momento.
Hanno risposto alle nostre domande Agribios Italiana (per il brand hobbistico Il Paese Verde), Cifo, Copyr, Green Ravenna, Ital-Agro, Kollant (per i brand Adama Home & Garden e Verdevivo), Met, Newpharm, Sbm Life Science (Solabiol e Protect Garden), Sementi Dotto e Zapi. Ecco le loro considerazioni, in ordine alfabetico.
Un bilancio del 2022
GreenRetail: Come giudicate l’andamento del mercato dei prodotti per la difesa delle piante a uso non professionale (Unp) nel 2022? Stiamo alludendo sia agli agrofarmaci – nel loro ultimo anno di libera vendita – sia ai nuovi prodotti biologici (sostanze di base, corroboranti, ecc.).
AGRIBIOS ITALIANA – IL PAESE VERDE
Stefano Losio
Responsabile commerciale
Premetto che Agribios non vende agrofarmaci, bensì solo prodotti per lotta alternativa. È pur vero che l’ultimo anno di presenza degli agrofarmaci ha destato un po’ confusione nell’acquirente (garden o agraria). A volte ha quindi indotto a eliminare questa categoria di prodotti con largo anticipo, altre ha spinto a farne scorta, sperando in un rinvio o nella possibilità di vendita a smaltimento del prodotto.
Sicuramente la coscienza generale del finire di un’epoca di prodotti di sintesi a largo uso ha condotto ad un’informazione obbligata da parte del rivenditore, ma anche del consumatore più attento.
Un po’ per scelta di smaltire, un po’ per facilità – dettata da anni di consigli indirizzati verso il chimico – il prodotto alternativo naturale ha destato curiosità, è stato inserito ma non ha avuto la vendita che si meritava.
CIFO
Maria Chiara Siciliani
Product manager Home&Garden
Nel 2022 il mercato dei prodotti per la difesa delle piante Unp ha fatto segnare un decremento importante, come d’altronde era nelle attese: infatti, l’imminente entrata in vigore del nuovo regolamento ha generato un prevedibile calo della domanda da parte dei rivenditori, i quali hanno evitato di approvvigionarsi di scorte che rischiavano di rimanere in magazzino perché non più vendibili. Per quanto ci riguarda, è aumentato il mercato dei prodotti biologici, e in particolare della nostra Linea Barriera, costituita da ben 14 prodotti, corroboranti e sostanze di base che, costituiti da componenti naturali o di origine alimentare, intensificano la difesa delle piante nei confronti dei patogeni e sono in grado di irrobustirle e favorirne la crescita, stimolando la loro resistenza alle avversità. Si tratta di una linea sempre più apprezzata, per la sua sostenibilità, che riguarda sia le materie prime dei formulati, sia i packaging, totalmente riciclati e riciclabili. Un altro vantaggio che attrae il consumatore, rispetto ai tradizionali prodotti per la difesa, è che la maggior parte di questi formulati consentono il consumo dei prodotti edibili senza alcun tempo di carenza, o con tempi di carenza davvero minimi. Si tratta dunque di una Linea che ci sta dando soddisfazioni e sulla quale puntiamo molto anche per il futuro, ma ad oggi, sebbene in crescita, non ci consente ancora di compensare il fatturato perso con la mancata vendita dei prodotti per la difesa di tipo chimico.
COPYR
Antonio Scopazzo
Sales manager Home&Garden
I rivenditori nel corso dello scorso anno hanno presentato a scaffale sia i prodotti convenzionali (agrofarmaci) che le alternative “biologiche”. Chiaramente, è stato un modo per sensibilizzare la clientela verso un uso di prodotti di diversa tipologia e creare interesse verso una differente modalità di difesa delle piante.
Ciò che è mancato realmente è una comunicazione univoca da parte dei ministeri coinvolti in questo passaggio epocale. Forse una “pubblicità progresso” ben fatta e una campagna di sensibilizzazione verso un uso corretto dei prodotti di difesa avrebbero aiutato tutta la filiera e sgombrato parte dei dubbi che assalgono gli utilizzatori finali.
GREEN RAVENNA
Luca Zanoletti
Marketing manager
L’ultimo anno di utilizzo dei fitofarmaci Unp sicuramente è stato positivo dal lato dei produttori (con una domanda di prodotti che non si è mai fermata), ma purtroppo non è stato così roseo dal lato dei rivenditori che, a causa della forte siccità dell’ultimo anno, hanno visto una brusca frenata nel consumo di fungicidi e insetticidi.
A causa della forte disponibilità di prodotti chimici, i nuovi prodotti bio (sostanze di base e corroboranti) non hanno avuto un grosso appeal sui consumatori, per cui la maggior parte è rimasta ferma sugli scaffali. Mi aspetto che nei prossimi anni questi prodotti inizino a farsi conoscere e ad essere utilizzati, ma devono essere spiegati bene dai rivenditori perché se non utilizzati correttamente non hanno l’efficacia sperata.
ITAL-AGRO
Simone Boroni
Marketing manager
L’andamento del mercato dei prodotti per la difesa delle piante a uso non professionale, compreso quello biologico, nel 2022 ha registrato un inizio in linea con le aspettative, nonostante la situazione climatica sfavorevole che ha influenzato i consumi. Tuttavia, il mercato ha saputo mantenere una certa stabilità, confermando l’andamento previsto. Il quarto trimestre, invece, è stato caratterizzato da una contrazione del mercato, dovuta all’incertezza della normativa e alla razionalizzazione delle giacenze da parte dei rivenditori; andamento che si è riscontrato anche all’inizio del 2023. In sintesi, nonostante le difficoltà climatiche e normative, il mercato dei prodotti per la difesa delle piante a uso non professionale nel 2022 ha evidenziato un andamento in linea con le previsioni.
KOLLANT
Paolo Panico
Direttore commerciale Italia
La situazione non ben definita da parte dei rallentamenti ministeriali e da un mercato colpito dall’aumento repentino delle materie prime ha conseguito un calo di vendite, in particolare nell’ultima parte dell’anno, dove il momento prestagionale dovrebbe invece fungere da spinta propulsiva per l’anno successivo. Abbiamo colto una cautela all’acquisto da parte del rivenditore che riscontriamo anche all’inizio del 2023.
In merito alla distinzione di segmento di prodotto, invece, notiamo una crescita di prodotti di origine naturale, sia in termini di distribuzione sia di assortimento.
MET
Federico Ponti
Direttore
È necessario trovare alternative sostenibili perché gli agrofarmaci ancora consentiti per gli hobbisti saranno sempre più limitati.
NEWPHARM
Enrico Bagarollo
Direttore generale
Il 2022 si è chiuso con un chiaro segnale positivo da parte di chi ci sceglie. La nostra filosofia, che coinvolge l’utilizzo di prodotti naturali e biologici fin dal nutrimento del terreno, ci ha premiato. Come ci ha premiato la lungimiranza di lanciare Il mio Orto Bio ormai 5 anni fa per arrivare a offrire oggi la gamma più ampia di prodotti naturali e biologici presenti sul mercato. I segnali sono chiari e concreti: non si parla soltanto di un 2022 terminato in crescendo, ma di un 2023 impetuoso per quanto riguarda gli ordini prestagionali. Questo coinvolge tutta la gamma di prodotti, dal nutrimento del terreno a quello delle piante. Risultati entusiasmanti in termini di vendita, specchio dei risultati altrettanto entusiasmanti sul campo, riguardano la difesa da malattie fungine e insetti dannosi: Arancioil, Fungibasic e Geoneem sono ormai un must per tutti gli hobbisti dell’orto e del giardino! I numeri parlano chiaramente, in linea con i trend del mercato: è una realtà che i coltivatori fai da te siano sempre più attenti ad utilizzare prodotti naturali e biologici per le proprie piante da frutto. Il lavoro che stiamo facendo è “culturale”, forniamo ai clienti tutte le informazioni necessarie per utilizzare al meglio i prodotti Il mio Orto Bio, biologici e sostenibili, sia per le piante da giardino che per l’orto.
SBM LIFE SCIENCE
Ferdinando Quarantelli
Country head Italia, Spagna, Portogallo
L’andamento del mercato dei prodotti fitosanitari a uso non professionale ha segnato un andamento negativo causato da diversi fattori, sicuramente il più impattante è quello legato all’incertezza sul futuro delle registrazioni. Per quanto riguarda il mondo dei nuovi prodotti (sostanze di base, corroboranti, ecc.) ha registrato una crescita importante e non da sottovalutare, frutto sicuramente dei consumatori, nuovi e non, che cercano sempre più soluzioni liberi dai prodotti di sintesi.
SEMENTI DOTTO
Ufficio commerciale
I corroboranti e in genere i prodotti biologici sono entrati fortemente nell’utilizzo abituale in agricoltura non professionale. L’hobbista più attento è cosciente della drastica riduzione dei fitofarmaci Unp e sceglie sempre più consapevolmente l’alternativa biologica.
La tarda primavera e l’estate 2022 sono state però molto siccitose, conseguentemente hanno portato ad una flessione nella vendita di prodotti per la difesa. Generalmente stagioni prive di precipitazioni significative portano infatti a una diminuzione della vendita di prodotti per la difesa e la cura delle piante.
ZAPI
Enrico Cesarin
Marketing manager
È stato un andamento fortemente caratterizzato dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni regolatorie in tema di utilizzo dei prodotti agrofarmaci per uso non professionale. Il rivenditore ha cercato di contenere molto gli acquisti degli agrofarmaci Unp e nello stesso tempo ha spostato la sua attenzione sui corroboranti e le sostanze di base, che vengono visti come una alternativa biologica alla difesa del verde con prodotti chimici.
Dalla sintesi all’iper-bio
GreenRetail: Da 4 mesi l’offerta dei prodotti per la difesa delle piante per gli hobbisti è molto cambiata: da fitofarmaci di sintesi di comprovata efficacia a un’offerta iper-biologica. I green lovers di città si abitueranno a usare i prodotti biologici e a perdere qualche fioritura, ma chi coltiva orti di grandi dimensioni è rimasto senza difese. Come stanno vivendo questa situazione i vostri rivenditori e come consigliereste loro di costruire lo scaffale della difesa di un negozio specializzato?
AGRIBIOS ITALIANA – IL PAESE VERDE
Stefano Losio
Responsabile commerciale
Sicuramente la chiarezza espositiva e la cartellonistica fornita dall’azienda sono due armi essenziali per educare il consumatore a un uso corretto e consapevole dei nuovi prodotti. Partendo prima di tutto da un’etichetta chiara e completa, in primis su dosi, modi d’uso e scopo del prodotto. Inoltre, cambia radicalmente anche l’approccio, da esclusivamente curativo a prevalentemente preventivo; questo porta a dover informare il consumatore che dovrà rivolgersi al rivenditore con largo anticipo, tornando ad una lotta a “calendario” per evitare che il danno si crei.
Non tutti i prodotti sono però preventivi, i curativi sono i più facili da spiegare e sono quelli che vengono prediletti dal consumatore finale. L’obiettivo sarà anche quindi far capire che la prevenzione sarà sempre più essenziale e può davvero fare la differenza.
Questi prodotti naturali per la difesa e la cura sono molto diversi anche a livello di dosi: hanno quantità al litro nettamente maggiori rispetto al chimico; quindi probabilmente comporteranno un ricambio maggiore di prodotto a scaffale.
CIFO
Maria Chiara Siciliani
Product manager Home&Garden
Abbiamo pensato anche a questa nuova esigenza e, per venire incontro alle necessità di quanti coltivano orti di grandi dimensioni, Cifo ha deciso, a partire da quest’anno, di ampliare la Linea Barriera con nuove referenze, in taglie più grandi, da un litro. In questo modo anche i rivenditori avranno delle soluzioni in più da proporre in base alla tipologia di cliente.
COPYR
Antonio Scopazzo
Sales manager Home&Garden
Il problema della difesa abbraccia non solo le piccole superfici ma anche gli orti più importanti e le terrazze e i giardini che sono la stanza in più della casa. Queste superfici sono state la “salvezza” per molte persone negli anni della pandemia e hanno contribuito a costruire la cultura del verde in molti consumatori. Oggi queste persone rischiano di perdere gran parte del bello che hanno creato. Prati infestati da malerbe, siepi con malattie fungine, piante fiorite attaccate da insetti, sono alcune delle problematiche che si trovano ad affrontare. Insomma, difficile ipotizzare l’intervento di un professionista che, evidentemente, oltre al costo del prodotto, pone costi di manodopera non trascurabili.
Il rischio reale è che vadano perse alcune essenze a causa di attacchi parassitari importanti. Quanti consumatori potranno permettersi di ricomprarle, vista anche la situazione economica attuale?
Un consiglio per i rivenditori? Creare scaffali che siano più che commerciali, comunicativi ed esplicativi. Brevi corsi per l’utilizzo dei nuovi prodotti e un paio di professionisti che siano pronti ad effettuare gli interventi più urgenti e importanti.
GREEN RAVENNA
Luca Zanoletti
Marketing ma
Purtroppo il lavoro di “cambiamento” doveva essere fatto già da diverso tempo, per iniziare a fare conoscere le nuove soluzioni di difesa e abituare gli utilizzatori a una nuova modalità di cura delle piante. Il passaggio drastico dal chimico all’iper-bio non è sicuramente facile, soprattutto perché cambia la modalità di utilizzo dei prodotti: da un utilizzo curativo si passa a un utilizzo preventivo – dalla “spesa per curare” si passa a un “investimento per prevenire” (che molto spesso non è capito/apprezzato).
Sicuramente il rivenditore deve avere sempre di più il ruolo di “consulente per l’hobbista”: avere una gamma di prodotti fito Unp affiancata a tutta la gamma di sostanze di base, corroboranti e concimi, insieme a una strategia chiara di utilizzo e combinazione dei prodotti da consigliare può essere l’elemento distintivo e di vantaggio per il futuro.
ITAL-AGRO
Simone Boroni
Marketing manager
Il primo consiglio da dare è che sicuramente il numero di principi attivi per la difesa di orto e frutteto in ambito fitosanitario si è ridotto, ma questo non significa che quelli rimasti non funzionino o non soddisfino le esigenze dei consumatori. I fitosanitari attualmente disponibili possono e/o devono essere affiancati alle sostanze di base e ai corroboranti attualmente presenti nel mercato. È quindi essenziale che i rivenditori selezionino attentamente le aziende dalle quali acquistare, privilegiando quelle che offrono una gamma completa di prodotti fitosanitari, di corroboranti e di sostanze di base, che investono in ricerca per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili e che, in particolare, rispettino le normative europee e nazionali sulla sicurezza dei prodotti fitosanitari per garantire la sicurezza dei consumatori e dell’ambiente. Nella loro fase decisionale dovrebbero inoltre tenere in considerazione quelle aziende che offrono servizi di supporto tecnico e consulenza per aiutare i consumatori a scegliere il prodotto giusto e a utilizzarlo correttamente. Dovrebbero quindi razionalizzare gli acquisti, scegliendo al massimo 3/4 aziende in grado di fornire una proposta completa per soddisfare a 360° le richieste del consumatore.
KOLLANT
Paolo Panico
Direttore commerciale Italia
Condividiamo solo parzialmente l’idea che ci sia una mancanza di prodotti per la difesa a disposizione dell’hobbista: dal nostro osservatorio agronomico anche i professionisti si avvalgono anche di soluzioni completamente naturali dall’efficacia straordinaria.
A differenza di anni fa, oggi l’hobbista può disporre di soluzioni ampie, risolutive e appoggiarsi ad un cambiamento evolutivo in termini di approccio nel comportamento alla cura di orti e giardini.
Da anni noi promuoviamo la gestione integrata del verde: significa avere una visione aperta a quelle che sono le reali necessità delle piante e procedere con consapevolezza, in prevenzione, biostimolando e fortificando il metabolismo della pianta per poi agire in emergenza solo ed esclusivamente in caso di stretto bisogno.
La figura del rivenditore è essenziale in questo cambiamento, diventerà sempre più importante informare in modo corretto, chiaro e semplice il consumatore, portando il messaggio positivo dell’efficacia di un approccio meno impattante ma ugualmente valido. Porto l’esempio del mercato francese che ha abolito l’uso dei prodotti chimici verso l’hobbista già diversi anni fa: è il mercato che sta crescendo maggiormente in Europa, nonostante basi la sua offerta solo su soluzioni di origine naturale. Il rivenditore, oggi, ha la possibilità di affidarsi ad aziende che hanno un portafoglio completo di innovazioni da proporre, caratterizzate da una costante ricerca per l’efficacia di risultato, compatibilmente con le norme stringenti e una coscienza attenta all’impatto ambientale.
MET
Federico Ponti
Direttore
Occorre che il professionista del caso sia informato delle alternative che stanno uscendo che possono essere di supporto sia in ambito professionale che hobbistico. Noi consigliamo l’impiego di olio ozonizzato emulsionato, diluendolo in acqua all’1,5-2%, da spruzzare sulle piante, assolutamente biocompatibile e registrato per l’agricoltura come corroborante, attivo su batteri, funghi e virus, e verificato anche su afidi e acari. Questo prodotto, il cui nome è Oxir Oil della Met di Bologna, abbinato all’impiego di zeoliti e zolfo, può contribuire fattivamente alla difesa delle piante.
NEWPHARM
Enrico Bagarollo
Direttore generale
In ogni cambiamento c’è sempre un’opportunità. Newpharm, con Il mio Orto Bio, ha intrapreso questa strada già 6 anni fa. Ora iniziamo a vedere i risultati, poiché sempre più rivenditori ci scelgono. Lo fanno per tre ragioni: credibilità, consistenza, formazione. Siamo credibili perché abbiamo iniziato questo percorso ben prima che venisse imposto, cercando e trovando soluzioni biologiche ma molto efficaci. La nostra gamma di prodotti è consistente: dal trattamento al bruno fino alla raccolta dei frutti abbiamo una serie di prodotti che, se adoperati in maniera sinergica, garantiscono nutrimento alla pianta e difesa della stessa. Sia che si tratti di ornamentali che di orto. Continuiamo ad investire in formazione: basti pensare che quest’inverno abbiamo realizzato una serie di webinar online dedicati alle nostre rivendite e più di 40 formazioni ad hoc per i nostri clienti. Abbiamo presentato i prodotti e sviscerato il loro utilizzo, abbiamo risposto alle domande e ai dubbi dei rivenditori, tranquillizzandoli. Newpharm, con Il mio Orto Bio, non li lascerà mai senza i prodotti adeguati che garantiscano ai propri clienti piante più sane e belle.
SBM LIFE SCIENCE
Ferdinando Quarantelli
Country head Italia, Spagna, Portogallo
Per quanto riguarda la difesa delle piante il 2023 è l’anno zero, un anno dove rivenditori e aziende produttrici hanno di fronte un arduo compito, ovvero quello di educare il consumatore alle nuove soluzioni e, con l’inizio del momento “caldo” della stagione, ne stanno prendendo consapevolezza.
Noi di Sbm Life Science siamo partiti 5 anni fa e, grazie alla intuizione del nostro marketing manager Claudio Perucchini, in Italia abbiamo lanciato Solabiol Free: una linea innovativa (zeolite cubana, olio di soia, lecitina di soia, bicarbonato di sodio, sepiolite, sapone nero e trappole monitoraggio) per “liberare” gli hobbisti dalle complicazioni degli agrofarmaci e permettere una cura delle piante “facile, sicura e sufficientemente efficace”. Le vendite di Solabiol Free sono cresciute costantemente e oggi rappresentano un completamento di gamma indispensabile per lo scaffale della protezione delle piante. Il successo di Solabiol Free ci dice che a prescindere dalle leggi, molti hobbisti hanno già fatto una scelta personale in favore della maggiore sostenibilità e hanno iniziato a sperimentare con soddisfazione i nuovi prodotti Solabiol Free.
SEMENTI DOTTO
Ufficio commerciale
I rivenditori stanno vivendo un periodo di forte insicurezza. Senza prodotti efficaci per difendersi da patogeni quali insetti e funghi vi è il timore che gli orticoltori e i frutticoltori rinuncino al proprio hobby.
Il rivenditore evoluto deve chiaramente disporre di articoli efficaci e rispettosi delle nuove normative ma soprattutto deve integrare le proprie competenze dando un servizio di assistenza maggiore, educando il consumatore a un utilizzo regolare e preventivo.
ZAPI
Enrico Cesarin
Marketing manager
È una situazione molto particolare e delicata che lascia un intero settore senza un segmento di prodotti per la cura del verde molto importante. Tuttavia, nell’ultimo allegato tecnico il Ministero della Salute ha leggermente allargato le maglie inizialmente molto restrittive concedendo la possibilità alle aziende produttrici di poter mettere a disposizione una piccola gamma di insetticidi, fungicidi e diserbanti vendibili senza patentino. Sicuramente un passo avanti, anche se la gran parte dei prodotti tradizionali ora saranno vendibili solo con patentino, creando così un vuoto di offerta molto pesante per l’hobbista appassionato dell’orto e del giardino.
L’ipotesi di un “patentino light” per gli hobbisti
GreenRetail: Anche se non è chiaro se i consumatori privati possano acquisire il “patentino fitosanitario”, molte imprese del settore hanno ampliato l’offerta con fitofarmaci con patentino ma in confezioni ridotte. Non sarebbe il caso di istituire un “patentino light” per gli hobbisti per l’acquisto di fitofarmaci in confezioni ridotte e non professionali?
AGRIBIOS ITALIANA – IL PAESE VERDE
Stefano Losio
Responsabile commerciale
Serve consapevolezza, ed è necessario inserire il concetto di “soglia di danno”. Certo, un patentino per l’hobby aiuterebbe ad avere un consumatore più consapevole e sicuramente più preparato, certamente anche in grado di gestire sia i piccoli formati che i prodotti alternativi di libera vendita, capendoli e sapendoli usare correttamente.
COPYR
Antonio Scopazzo
Sales manager Home&Garden
La normativa attuale, restrittiva riguardo all’uso degli agrofarmaci ad uso non professionale, nasce proprio dallo scorretto utilizzo in passato dei prodotti stessi. L’opportunità di un patentino destinato agli utilizzatori non professionali evoluti ha un senso. Un orto importante, un bel giardino o una terrazza devono essere difesi in tutti i modi. Tuttavia, deve essere riposta grande attenzione alle confezioni destinate a questo target di consumatori e credo che i numeri non ci siano per mettere in pista produzioni per un target così ristretto. Mi piacerebbe che una persona che ha un piccolo appezzamento di 4/5.000 metri con un po’ di piante da frutto o qualche olivo o un po’ di orto potesse gestire da sola la difesa di tali superfici.
GREEN RAVENNA
Luca Zanoletti
Marketing ma
Sicuramente un “patentino light” aiuterebbe chi ha un piccolo orto o un piccolo appezzamento di terreno, ma non risolverebbe la questione del sovra-utilizzo di sostanze chimiche che c’è stato fino ad ora e soprattutto potrebbe scoraggiare tante persone nel coltivarsi il proprio orto.
Forse un paragone con l’ambito medico potrebbe aiutare: i prodotti fito per gli hobbisti potrebbero essere venduti a fronte di una ricetta curativa prescritta da un professionista (che potrebbe anche essere il rivenditore in questione) e solamente in taglie ridotte, così da evitare un sovradosaggio o comunque una contaminazione eccessiva del terreno.
ITAL-AGRO
Simone Boroni
Marketing manager
La formazione del consumatore hobbista sull’uso consapevole degli agrofarmaci è un fattore importante da considerare per garantire la sostenibilità dell’uso di questi prodotti, fattore chiave e previsto dalla normativa europea vigente. Per questo motivo, siamo sicuramente favorevoli e riteniamo che sia opportuno istituire corsi di formazione per gli hobbisti, tenuti anche via web e con esami in presenza, in modo da garantire una formazione completa e adeguata. Questo potrebbe portare sicuramente all’istituzione di un “patentino light” per gli hobbisti, che permetta loro di acquistare fitofarmaci magari in confezioni ridotte e non professionali, previo superamento di un esame di formazione specifico.
KOLLANT
Paolo Panico
Direttore commerciale Italia
La nostra offerta comprende una sezione dedicata all’uso di prodotti professionali in taglie dedicate all’hobby farmer. Questo implica che siamo attenti e recettivi verso tutte le forme di facilitazione del processo di conseguimento del patentino, sempre nel massimo rispetto della piena comprensione e consapevolezza d’uso dei prodotti fitosanitari da parte dell’utilizzatore finale.
MET
Federico Ponti
Direttore
Non riteniamo sia necessario un “patentino” anche per gli hobbisti, ma condividiamo la necessità di formare maggiormente il personale addetto alla vendita di prodotti per l’agricoltura non professionale, in modo da far crescere anche in questi consumatori una coscienza fattivamente ecologista che già hanno culturalmente, ma che deve essere corroborata dalle giuste informazioni dai professionisti dei garden center.
SBM LIFE SCIENCE
Ferdinando Quarantelli
Country head Italia, Spagna, Portogallo
Quella del patentino “light” può sembrare una bella idea e non sarebbe da scartare, quello che preoccupa è l’aspetto amministrativo. Chi lo rilascia, quanto tempo dura, quali prodotti saranno soggetti al patentino e quali no, i prodotti vanno caricati e scaricati? Esisterà un poliziotto o un vigile urbano che controlla patente (e libretto)?
In ogni caso se questa soluzione dovesse rappresentare per i nostri consumatori e i nostri rivenditori una soluzione percorribile, come Sbm Life Science saremmo lieti di attivarci in tal senso. Che io sappia comunque nessun paese Eu (o extra Eu) ha adottato una soluzione simile e nella “usi sostenibili” non è contemplata in alcun modo (per i consumatori hobbisti).
SEMENTI DOTTO
Ufficio commerciale
Ben venga l’assegnazione di un “patentino” mirato alle esigenze dell’hobbista. Un buon raccolto può essere notevolmente compromesso senza l’utilizzo della chimica, pensiamo per esempio agli alberi da frutto.
La proposta favorirebbe lo sviluppo di tutto il comparto agricolo non professionale.
ZAPI
Enrico Cesarin
Marketing manager
Sarebbe sicuramente utile introdurre una sorta di “patentino light” anche per venire incontro alle esigenze di chi non è un professionista ma semplicemente un hobbista e non può e non vuole affrontare la spesa economica che è piuttosto elevata per fare qualche trattamento all’anno nel proprio orto o nel proprio giardino.
Questo tipo di hobbista dovrà necessariamente pensare di fare il patentino per poter acquistare tutta una serie di prodotti al momento preclusi; l’alternativa è l’utilizzo dei nuovi Unp in taglie piccole vendibili senza patentino ma probabilmente con un rapporto costo–trattamento piuttosto elevato.