Lo scorso 21 giugno l’Associazione Vivaisti Italiani (Avi) ha annunciato l’avvio a settembre nel Distretto vivaistico di Pistoia del progetto Da vaso a vaso con l’obiettivo di riciclare i vasi di coltivazione a km 0.
“Da vaso a vaso”: la filiera corta ecosostenibile
Il progetto nasce in collaborazione con Revet, che raccoglierà i vasi di scarto dei vivai e li tratterà fino a ricavarne il granulo con cui gli stampatori produrranno nuovi vasi riciclati. Revet si occuperà anche della certificazione del processo. Da settembre Revet inizierà la raccolta di vasi e tubi di irrigazione scartati dai vivai pistoiesi sia in loco o presso il centro di stoccaggio costituito presso Agribios per il conferimento dei piccoli vivaisti.
L’inizio di Da vaso a vaso è stato annunciato nell’ultima assemblea di Avi, presso il Pantheon del Parco Puccini-Bonacchi di Pistoia, dal presidente Alessandro Michelucci e dall’amministratore delegato di Revet Alessia Scappini. Accanto a molti vivaisti, hanno partecipato alla presentazione il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietra, l’assessore regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e l’assessore comunale al vivaismo e alle politiche ambientali Gabriele Sgueglia.
“È la prima filiera corta di riciclo dei vasi di plastica in Europa – ha spiegato Alessandro Michelucci, presidente di Avi – perché le aziende coinvolte si trovano tutte in un raggio di pochissimi chilometri. Questo significa una drastica riduzione del consumo di energia e minore impatto ambientale. E i vasi saranno certificati, con conseguenti vantaggi d’immagine e commerciali per i nostri vivai. I vivaisti di Avi vedranno quasi azzerati i costi di smaltimento della plastica, dal momento che i vasi rappresentano una gran parte della plastica utilizzata nei vivai e il conferimento degli scarti di vasi a Revet sarà gratuito, a parte i costi di trasporto e della logistica”.
L’accordo di filiera porterà benefici non solo ai vivaisti, ma a tutti i soggetti coinvolti, oltre che in generale all’ecosostenibilità del territorio pistoiese e toscano: “Per noi – ha spiegato Alessia Scappini , Ad di Revet – l’accordo comporterà un po’ di aumento della quantità di plastiche trattate e di granulo venduto, oltre al vantaggio d’immagine di contribuire a una Regione che ha costruito questa filiera unica dal punto di vista della circolarità. Mentre gli stampatori potranno contare sull’affidabilità del prodotto ricevuto da noi e avranno la certezza di un mercato locale di acquirenti dei vasi così prodotti. Lo stesso vale per le agrarie, che avranno la garanzia di essere le uniche a poter vendere ai vivaisti pistoiesi questi vasi certificati. È un accordo di filiera in cui tutti hanno benefici, purché ciascuno faccia la propria parte mantenendo gli impegni presi. Anche perché gli obiettivi di sostenibilità oggi riguardano tutti i tipi di azienda”.
Scappini ha ricordato poi che il compito di “tracciare questa filiera chiusa” spetterà a Revet “perché è l’unico soggetto che può certificare il fatto che dal rifiuto si fa una materia prima seconda da cui poi si torna a produrre l’oggetto da cui siamo partiti”.
“Questa filiera è aperta a tutti – ha concluso Alessandro Michelucci – e se c’è un altro stampatore che magari fra due mesi dice voglio iniziare anch’io, ben venga. L’importante è che sia di zona per mantenere la filiera corta. Lo stesso vale per le agrarie. E alle aziende vivaistiche interessate a smaltire la plastica dei propri vivai gratuitamente ricordo che è possibile farlo associandosi ad Avi”.