Nel primo semestre del 2023 le vendite dei centri brico hanno registrato una crescita del 4%, ma il comparto del giardinaggio ha perso il 14%, come riportato da una recente rilevazione di GfK.
Il primo semestre 2023 ha fatto tornare con i piedi per terra molti manager del gardening italiano, speranzosi che i fatturati sviluppati nel 2020/2021 fossero facilmente replicabili in eterno. Più che dal “ritorno alla normalità” e alle vacanze post Covid, nel 2022 e 2023 le abitudini d’acquisto degli italiani sono state influenzate maggiormente dagli aumenti dei costi energetici, dei mutui e dell’inflazione in generale, a fronte di un potere d’acquisto rimasto immutato.
Il 2023 in particolare è stato anche influenzato da una meteorologia che non ha certo premiato i consumi del mercato del giardinaggio. Con una primavera fredda e ritardataria e con weekend piovosi nel periodo più importante per il settore: ricordiamo tra l’altro l’alluvione di maggio in Emilia Romagna. Cui è seguito un rapido passaggio a temperature torride con ondate di calore anomale, che ci hanno portato al luglio più caldo di sempre rispetto alla media dell’epoca preindustriale. Le acque del Mediterraneo hanno raggiunto una temperatura superficiale di 30°C, oltre 5°C sopra la media del periodo.
Non esistono studi sull’andamento dei consumi di giardinaggio in Italia che coinvolgano tutti i canali distributivi coinvolti (garden center, centri bricolage, Gdo, ferramenta, vivaisti, motoristi, e-commerce, ecc.). L’istituto di ricerca GfK analizza però, mensilmente e da molti anni, le vendite dei centri brico: pur non rappresentando l’intero mercato, si tratta comunque di una market share rilevante ed è un “indice” interessante per capire l’andamento dei consumi.
I “prezzi medi” del giardinaggio non sono aumentati
Secondo i dati presentati da Roberto Fogliata, sales lead di GfK Italia, all’ultima edizione di Bricoday, nel primo semestre 2023 le vendite totali del canale diy hanno toccato un giro d’affari di oltre 2,7 miliardi di euro, con un aumento del 4% rispetto ai primi sei mesi del 2022. Si tratta del miglior primo semestre degli ultimi anni, anche rispetto al 2019 pre Covid, quando le vendite si fermarono a 2,3 miliardi di euro. Rispetto al 2019, il primo semestre di quest’anno è superiore del 16,5%.
Le prestazioni però non sono uguali per tutti i settori. Il giardinaggio, che è il 3° comparto e vale l’11% del fatturato (quindi circa 300 milioni di euro), ha subìto la flessione peggiore: -14% rispetto al primo semestre 2022. Calano anche i prodotti per la cura della casa (-10,9%), l’arredamento (-8,8%) e l’illuminazione (-7,3%).
Al contrario, crescono maggiormente i settori legati ai bonus edilizi, come sicurezza/ferramenta (+17,3%), costruzioni (+10,7%) e sanitari (+9,1%).
L’andamento delle vendite dei prodotti per il giardinaggio nei centri bricolage nel primo semestre 2023 ha un altro segno distintivo: è l’unico settore con i “prezzi medi” in diminuzione, pari a -0,4%. Probabilmente il frutto di azioni promozionali. Tutti gli altri comparti hanno “prezzi medi” in aumento, alcuni a due cifre: +21,2% cura della casa, +17,3% sicurezza/ ferramenta, +11,2% gli elettroutensili e +9,2% per le costruzioni, che sono il primo settore con il 17% delle vendite totali.
Non tutti i prodotti per il giardinaggio sono diminuiti: GfK rileva che il “prezzo medio” dei barbecue venduti è di 154 euro, con un aumento del 17% rispetto al 2021. I tosaerba sono aumentati del 18% rispetto al 2021, con un “prezzo medio” di 195 euro. Il “prezzo medio” del comparto delle macchine per la cura del giardino è aumentato dell’8% nel 2023, del 6% nel 2022 e dell’1% nel 2021.
Il consumatore sembra premiare le soluzioni smart, facili da usare ed ecologiche. All’interno delle stesse categorie di prodotto si possono quindi notare delle tendenze differenti: i tosaerba cordless sono in crescita del +10% (dopo il -1% del 2022), in controtendenza con il -5% dei tosaerba “classici” (dopo il -14% fatto registrare nel 2022).
Un altro esempio è rappresentato dai prodotti biologici per concimare e difendere le piante, rispetto alle soluzioni “tradizionali”.