Nonostante il maltempo primaverile, nel 2018 le vendite di barbecue in Italia sono aumentate, sfruttando anche un autunno prolungato. Ne abbiamo parlato con le principali imprese del settore: ecco cosa ci hanno raccontato.
Le vendite di barbecue non hanno risentito del clima avverso
La passione per il barbecue continua a mietere successi in Italia e le vendite nel 2018 sono risultate in crescita. In mancanza di ricerche di mercato ufficiali dedicate a questo comparto, abbiamo realizzato un sondaggio tra i principali produttori e possiamo stimare che nel 2018 siano stati venduti circa 450.000 barbecue (+15%) per un giro d’affari di circa 40 milioni di euro sell in, pari a circa 70,8 milioni di euro con prezzi al consumo (+18%).
Il maltempo e le piogge che hanno colpito l’Italia nella primavera 2018, condizionando fortemente le performance di vendita di molte categorie di prodotto del giardinaggio, sembrano non avere danneggiato le vendite di barbecue. Forse perché si tratta di un prodotto che si utilizza maggiormente nei mesi più caldi e in estate (e meno in marzo-aprile). Anzi, le vendite di barbecue hanno tratto giovamento da un autunno particolarmente prolungato nel 2018, che ha permesso la realizzazione di grigliate all’aperto fino a ottobre/novembre.
È invece difficile stimare dei dati certi riguardo alla crescita delle tre principali categorie di prodotto (carbone, gas ed elettrico), ma pensiamo di non sbagliare nel dire che le vendite di un po’ tutti i modelli hanno avuto una crescita importante nel 2018, superiore al 10%.
Naturalmente ogni azienda ha vissuto un 2018 diverso: “Il 2018 è stato un anno molto positivo per Weber Italia e per il mondo del barbecue in generale e il 2019 è iniziato sulla stessa scia – spiega Alessandro Radin, amministratore delegato di Weber Barbecue Italia –. Questo grazie alle condizioni climatiche complessivamente positive (che hanno fatto sì che la stagionalità del barbecue non si limitasse alle settimane primaverili ed estive) e alle numerose iniziative adottate da Weber per far conoscere la sua vastissima gamma di prodotti: tutte accolte con grande favore da parte del pubblico. Oltre al concorso di Natale e ai campionati di barbecue in varie località, particolare successo ha riscosso la Weber Cup, una gara amatoriale a tappe attraverso tutta l’Italia il cui scopo principale è proprio far capire quanto sia facile, accessibile e appagante il mondo del barbecue grazie agli attuali strumenti a disposizione.
I dispositivi Weber, sia nella gamma a gas sia in quella a carbone, garantiscono altissime performance e dispongono di accessori ad hoc che consentono di preparare su barbecue qualsiasi pietanza. Le richieste di una clientela sempre più numerosa con poco tempo e poco spazio a disposizione, però, inducono oggi a scegliere sempre più spesso soluzioni elettriche o a gas, registrando un incremento del 28% sul gas e del 40% sull’elettrico. Il mercato dei modelli a carbone, comunque, resta sempre florido perché favorito da una clientela fidelizzata. Alla vasta scelta di dispositivi a carbone, vista la crescita del 24%, Weber ha aggiunto quest’anno anche il Master Touch GBS Premium, una innovativa kettle in grado di offrire tre funzioni in una: grigliare, arrostire e affumicare con un unico dispositivo”.
“Le vendite sono aumentate e il trend è ormai sempre in crescita da dieci anni a questa parte e non dà segnali di cedimento – conferma anche Davide Apollonio, ceo e direttore commerciale di Ferraboli –. Anzi: i barbecue a carbone sono sempre i re nelle quantità e si alza anche il livello qualitativo, che fino a poco tempo fa riguardava quasi solo il gas”.
In effetti un dato interessante da rilevare è il maggior aumento a valore del mercato dei barbecue rispetto ai volumi: ciò significa che il consumatore si sta orientando maggiormente verso acquisti ad alto valore aggiunto. Ed è una tendenza che ben si vede anche nell’evoluzione dei prodotti oggi disponibili in commercio. Le gamme dei barbecue a gas sono in costante ampliamento (Weber ha lanciato quest’anno 6 nuovi modelli di Spirit II) e anche le prime soluzioni di tecnologia digitale stanno facendo capolino: come i termometri bluetooth che possono essere connessi a un device (smartphone o tablet) e garantiscono una misurazione ottimale della temperatura anche a distanza, consentendo al griller di avere il controllo della situazione in ogni momento. Ma possiamo citare anche i sistemi di accensione sempre più semplificati, il sistema di gestione della raccolta grassi più lontano possibile dal calore oppure le barre fl avorizer che conferiscono al cibo l’irrinunciabile sapore affumicato.
“Ci sono differenze di performance tra barbecue a gas e a carbone – spiegano dall’ufficio commerciale di Ompagrill –. In Italia la vendita dei modelli a gas sta crescendo rispetto a quelli a carbone: i nostri modelli, per esempio, si accendono in modo veloce, sono pronti alla cottura in pochi minuti e utilizzano materiali, come l’acciaio, di facile pulizia”.
“Per i nostri brand il 2018 è stato un anno straordinario, ma la forte crescita è stata influenzata dalle strategie di investimento sul mercato italiano e non dalla crescita del medesimo nella nostra categoria merceologica: nuovi clienti e nuove linee di prodotto hanno indirizzato il fatturato verso una crescita destinata e durare nei prossimi anni – spiega Elvio Corna dell’ufficio commerciale di Landmann Italia –. I risultati più interessanti sono stati realizzati dalle linee più professionali dei barbecue a carbone, quindi le performance ci indicano un mercato interessato al comparto del carbone di alta fascia”.
Le conferme ci arrivano anche dai rivenditori: “Nel 2018 abbiamo assistito ad un aumento di vendite di oltre il 60% nella categoria barbecue, nonostante il clima instabile non abbia aiutato la stagionalità – spiega Fabrizio Quattrini, e-commerce manager di BricoBravo, uno dei portali più importanti del settore –. Anche se le ricerche sono sempre più indirizzate verso i modelli a gas, le percentuali di acquisto sono piuttosto bilanciate tra i diversi modelli”.
Negozio fisico o e-shop?
Il barbecue è un tipico prodotto da showrooming: viene così detto il comportamento del cliente che si reca nel negozio specializzato per toccare con mano i prodotti e farseli spiegare da un addetto qualificato, per poi concludere l’acquisto online.
Ciò è vero in parte: il consumatore molto attento al prezzo può avere questo comportamento, ma l’appassionato spesso tende a fidelizzarsi a un rivenditore specializzato. Molti centri giardinaggio stanno percorrendo questa strada con un certo successo: dedicando al barbecue un ampio spazio espositivo, organizzando show cooking e corsi per approfondire le varie tecniche di cucina con il barbecue, ingaggiando personale qualificato per formare sempre più il consumatore finale.
Oggi il “commercio fisico” continua a fare la parte del leone, con ferramenta, centri giardinaggio e centri bricolage ai primi posti, ma le vendite online stanno aumentando progressivamente, pur rappresentando al momento soltanto circa il 6% del mercato. Ciò è sicuramente anche dovuto al ritardo con cui le imprese italiane (rivenditori, grossisti e produttori) stanno affrontando l’opportunità dell’e-commerce: l’offerta online è ancora limitata e pochi rivenditori specializzati hanno aperto un e-shop o l’hanno aperto da poco.
“Crescerà sempre di più l’online: questo è certo – spiega Davide Apollonio di Ferraboli –. Ma la Gds, il brico e la ferramenta saranno ancora per molto tempo il vero faro di riferimento. Perderà vendite soprattutto la Gdo, che spesso pensa solo al prezzo”.
“La vendita online è decisamente una soluzione appetibile per molti, ma non soddisfa in alcun modo la clientela che, oltre all’acquisto, è interessata all’interazione, al consiglio dell’esperto – conferma Alessandro Radin di Weber Barbecue Italia –. La rete distributiva di Weber si avvale principalmente dei negozi specializzati (garden center/ferramenta 60%) e del canale Diy (40%) per commercializzare i propri prodotti. Il focus è sui punti vendita che possono garantire un’esposizione in linea con il posizionamento premium del brand, in modo da far percepire ai consumatori i valori del brand stesso e la qualità del prodotto. Spesso, infatti, si tratta di prodotti che vanno spiegati, soprattutto quando si tratta della fascia alta di gamma”.
“Sicuramente poter esporre prodotti anche di grandi dimensioni, dando la possibilità di toccarli con mano, ne agevola l’acquisto presso i negozi fisici – conferma anche Fabrizio Quattrini di BricoBravo –. Escludendo le pochissime grandi marche del settore (come Weber), non sono attualmente presenti sul mercato brand che possano ispirare fiducia solo vedendo il marchio, come succede per esempio per gli elettroutensili. Trattandosi di un bene che serve a cucinare, la sicurezza è essenziale e i clienti preferiscono vedere e testare il prodotto con le proprie mani”.
“Il costante aumento del settore e-commerce è reale e inevitabile. Il mondo del barbecue ha tutti i presupposti di appeal, social, valore unitario e dimensione d’imballo per diventare sempre più un prodotto interessante per i clienti dell’online – spiega Elvio Corna di Landmann Italia –. Tuttavia i negozi fisici, specializzati e non specializzati, sono destinati e crescere ed evolversi, puntando su ciò che l’online non può offrire. Showroom, show cooking ma soprattutto una guida all’acquisto tramite i sensi, tatto, olfatto e gusto, che per ora possono essere coinvolti solo in un negozio fisico, ma che nella scelta di un barbecue incidono e incideranno ancora tanto”.
Accessori: quanto valgono?
I prodotti accessori sono una componente interessante del mercato del barbecue e di anno in anno le industrie investono per ampliare l’offerta. Non si tratta soltanto di sacchi di carbone, ma di una gamma molto ampia.
“Il segmento combustibili e accessori riveste una parte molto importante nell’offerta di Weber – spiega Alessandro Radin di Weber Barbecue Italia –. Con ben 250 voci, spaziano dagli accessori di cottura a quelli multiuso, dai carrelli ai termometri, dai combustibili ai vari tipi di legna per affumicatura fi no ai libri e al merchandising. Un mondo articolato e completo, che aiuta il fruitore a ottenere il massimo della funzionalità dal suo barbecue. I numeri aumentano di anno in anno e si attestano nel 2018 al 35% del fatturato complessivo”.
“Il mercato degli accessori è per noi una priorità e un fiore all’occhiello – spiega Mariano De Furia, dell’ufficio marketing di Landmann Italia –. Valgono circa il 30% del fatturato, ma permettono di estendere la finestra stagionale delle vendite: quella dei barbecue è molto concentrata in primavera ed estate, mentre gli accessori esprimono buoni risultati anche fuori stagione, senza dimenticare che è una categoria con la marginalità media più alta del comparto barbecue”.
“Gli accessori rappresentano una buona fetta di mercato dal punto di vista quantitativo, anche in questo settore – conferma Davide Apollonio di Ferraboli –. Aumenta la richiesta di qualità, anche se una vera e propria concorrenza di accessori cinesi a oggi non c’è”.
Quale 2019
Come si sono preparate le imprese del settore per il 2019? Quali strategie intendono mettere in atto?
“Per il 2019 abbiamo grandi aspettative – ci risponde Fabrizio Quattrini di BricoBravo –, sperando anche in un clima estivo che favorisca le belle giornate e quindi la voglia di cucinare e mangiare all’aperto. Prevediamo anche un aumento delle vendite dei barbecue di grandi dimensioni e con pesi importanti, come quelli in muratura. È sempre più comodo che il prodotto arrivi direttamente nelle proprie abitazioni, invece di trasportarlo personalmente o pagare un supplemento agli store fisici”.
“Vogliamo moltiplicare il nostro fatturato nel prossimo biennio – spiega Davide Apollonio di Ferraboli –. Abbiamo definito accordi pluriennali con grosse catene estere e stretto accordi con i nostri clienti storici italiani. La parola d’ordine è ‘crescere’!”.
“Il mondo del barbecue è molto stagionale e richiede una programmazione precisa delle stime di vendita: la maggior parte degli ordini per la stagione 2019 viene fatta a settembre dell’anno precedente, normalmente in concomitanza della fiera Spoga+Gafa, quindi le stime del 2019 sono già dati oggettivi, e nel nostro caso misurano un risultato di raddoppio del fatturato rispetto al 2018 – spiega Mariano De Furia di Landmann Italia –. Tale risultato potrà essere ulteriormente migliorato dall’andamento climatico della stagione che attualmente è partita molto bene, portando un forte incremento di tutto il comparto giardino rispetto al 2018. Siamo quindi molto ottimisti per i risultati del 2019. I gruppi internazionali, come Leroy Merlin, forti e avvantaggiati dall’esperienza “globale” messa loro a disposizione dai colleghi di altri paesi europei, hanno trasformato il reparto barbecue da stagionale a permanente e quindi uno spazio consistente è sempre presente per 12 mesi all’anno. Il barbecue in Italia ha ancora tanto da dire e da dare, e credo che questa direzione del throughout the year sia semplicemente un percorso imprescindibile. Là dove c’è un mercato sviluppato appieno lo hanno capito e lo stanno sfruttando. I più rapidi e i più attenti non si esimeranno da sfruttare totalmente questa opportunità anche in Italia”.
“Nel 2019 intendiamo proseguire la strada fi no ad ora tracciata, ovvero portare la cultura del barbecue in più famiglie possibili – spiega Alessandro Radin di Weber Barbecue Italia –. Fare barbecue per Weber rappresenta uno stile di vita. Significa apprezzare la vita all’aria aperta, la convivialità, i sapori genuini. Significa star bene e saper godere di ciò che si ha, semplicemente. Faremo pertanto attività studiate per avvicinare il cliente finale a questo tipo di cucina. Organizzeremo show cooking e contest amatoriali in tutta Italia. Ci concentreremo, come sempre, anche sui dealer, affinché siano preparati e competenti sul prodotto. A prescindere dalle stime di crescita, vorremmo continuare a veder maturare in Italia la predilezione per la cottura su griglia. Oggi si può grigliare sempre, d’estate come d’inverno, con eccellenti risultati anche per i neofiti. La tecnologia, i termometri iGrill e gli accessori aiutano”.