Il 2019 è stato un buon anno per il mercato del barbecue in Italia, nonostante la primavera piovosa. Ne parliamo con le principali imprese del settore.
Il mercato del barbecue in Italia nel 2019 ha confermato un trend positivo, che possiamo stimare in 490.000 pezzi venduti per un giro d’affari di circa 76 milioni di euro. Cresce la quota dei barbecue a gas, sia sui volumi sia sui valori: quasi il 55% del fatturato del settore viene dalle macchine a gas. Per capire le tendenze abbiamo intervistato le principali imprese del settore ed ecco le loro risposte sull’andamento del mercato nel 2019.
“Il 2019 ha confermato il trend di crescita del comparto barbecue in Italia – afferma Alessandro Radin, amministratore delegato di Weber Barbecue Italia -. Nonostante una situazione climatica che non ci ha agevolato nei mesi di picco da fine aprile (freddo e pioggia) a metà luglio (temperature eccessive), l’anno si è chiuso positivamente e ha mostrato numeri interessanti fi no a novembre. Il comparto ha infatti registrato un incremento del 10% rispetto all’anno precedente”.
“Andamento più che positivo – conferma anche Gianni Guizzardi, titolare di Broil King Italia -. Differenze di performance solo per quanto riguarda prodotti altamente qualificati rispetto a prodotti di qualità medio bassa, non certificati e costruiti con materiali scadenti”.
“Fra aziende che crescono ed altre che calano il volume globale è tendenzialmente stabile – spiega Fabio Santo, amministratore di Hot e importatore di Outdoorchef e Char-Broil -, diciamo che sta aumentando l’acquisto consapevole, quello che porta in direzione di brand solidi, riconoscibili, con assistenza e storicità consolidata, a discapito di private label senza particolari punti di appeal o di convenienza. Il mercato del barbecue economico sta via via scemando, anche in Gdo, per trasferirsi nei marketplace e nelle piattaforme online”.
Il mercato del barbecue nel 2019: il gas meglio del carbone
La comodità e la praticità dei barbecue a gas si stanno affermando con sempre maggiore successo anche in Italia. Possiamo stimare che 1 barbecue venduto ogni 3 è a gas e che ormai questi articoli rappresentano circa il 55% del giro d’affari, superando forse per la prima volta i modelli a carbone.
“I modelli a gas hanno registrato una crescita maggiore (+18%), grazie alla loro facilità di utilizzo – conferma Alessandro Radin di Weber Barbecue Italia -. La scelta di lanciare il modello a gas Weber Spirit II a 3 bruciatori ha fatto sicuramente avvicinare una nuova tipologia di utenza che ora può permettersi un barbecue performante a fronte di un investimento accessibile”.
“Per il mix tra barbecue a gas o a carbone, penso ai molti impegni quotidiani, al lavoro incessante e ai problemi di tutti i giorni che influenzano la nostra quotidianità e diminuiscono il nostro tempo libero; in quest’ottica i barbecue a gas, grazie alla loro praticità e velocità, sono sempre più popolari – spiega Stefano Berton, direttore commerciale di Fògher -. Per le performance, grazie alle nuove tecnologie, soprattutto sul reparto a gas, direi che i due prodotti si equivalgono”.
“Il mondo generalista va verso il gas, inesorabilmente – concorda Fabio Santo di Hot – mentre il mondo degli specializzati e degli appassionati rimane fidelizzato al grill a carbone o al business nascente ma già potentissimo dei grill a pellet alimentare”.
Il barbecue si vende davvero online?
Il barbecue è un tipico prodotto da showrooming, cioè l’attitudine di scegliere l’acquisto nel punto vendita “fisico”, scroccando l’assistenza del personale specializzato, ma di finalizzarlo con l’e-commerce per risparmiare. Eppure, secondo i dati in nostro possesso relativi al 2018, le vendite online rappresentavano “solo” il 6% del mondo barbecue in Italia. Il consumatore molto attento al prezzo può avere questo comportamento, ma l’appassionato spesso tende a fidelizzarsi a un rivenditore specializzato, anche in virtù delle molte iniziative riservate al settore (shop in shop, cooking show, ecc.). Il 25% delle vendite si fa nei centri giardinaggio, il 23% nei centri bricolage e le ferramenta di prossimità valgono circa il 26%. Fatta questa premessa, quali sono i canali vincenti per la vendita di barbecue? Lo abbiamo chiesto alle imprese del settore.
“Indubbiamente, il canale vincente per la vendita di barbecue resta quello fisico – spiega Claudia Guion, dell’ufficio marketing di Campingaz -. Il barbecue per molti è da considerarsi ormai come parte integrante dell’arredamento della propria abitazione. Ciò implica che il barbecue sia esteticamente bello, elegante e in linea con i gusti del consumatore. Proprio per questo, è importante per chi acquista poter vedere e toccare con mano il barbecue, azioni non permesse dalla vendita attraverso canali online. Tuttavia, è importante accompagnare il canale fisico con dei canali online (per esempio piattaforme social come Facebook, Instagram, ecc.), che permettano di mostrare al proprio pubblico – e non – i propri barbecue, relativi accessori, punti di forza, innovazioni, tecnologie e così via. Sicuramente, con l’evolversi della tecnologia e i canali di vendita, ci saranno cambiamenti significativi a riguardo. Credo comunque che, per un prodotto come il barbecue, la vendita tramite canale fisico rimarrà la prediletta”.
“Soprattutto per chi si affaccia al mondo del barbecue per la prima volta sono fondamentali i consigli del negoziante che sa guidare il neofita al prodotto più adatto alle sue esigenze – afferma Alessandro Radin di Weber Barbecue Italia -. Spesso tra il consumatore e il dettagliante si crea un rapporto di fiducia che spinge ad acquisti ripetuti per completare il barbecue con la vasta gamma di accessori che Weber mette a disposizione. L’acquisto di per sé è già un’esperienza, è l’entrare in un mondo tutto da scoprire, ricco di stimoli, per creare ogni volta una ricetta nuova. Per questo motivo la rete distributiva di Weber si avvale principalmente dei negozi specializzati (60% garden center/ferramenta) e del canale Diy (40%) per commercializzare i propri prodotti. Il focus è sui punti vendita che possono garantire un’esposizione in linea con il posizionamento premium del brand in modo da far percepire ai consumatori i valori del marchio e la qualità del prodotto. Sta crescendo comunque anche la vendita online soprattutto su siti proprietari dei rivenditori Weber, ma è un canale destinato soprattutto a una clientela esperta, che attraverso la raccolta di informazioni sa esattamente di che barbecue ha bisogno perché spesso ha già potuto testare la qualità di un prodotto Weber”.
“La vendita vera e propria rappresenta solo la fase finale di questo processo, per tanto non possiamo limitarci a ragionare solo sulle percentuali di vendita online ma dobbiamo analizzare l’intero processo – spiega Stefano Berton di Fògher -. I consumatori oggi si muovono tra diversi canali e piattaforme online e offline, spesso arrivando a una decisione di acquisto solo dopo essere entrati a contatto con diversi di questi; quindi un approccio multicanale diventa fondamentale per accompagnare il cliente nel suo percorso. Fògher riconosce nel rivenditore specializzato un player fondamentale, non solo un canale di vendita ma un vero e proprio partner, in grado di fornire un’assistenza completa, a partire dall’identificazione del bisogno del cliente”.
“Il mercato premierà, e lo sta già facendo, la preparazione degli addetti e la pluralità e copiosità espositiva: angoli scarni, vendite a catalogo o commessi poco preparati oramai stanno scomparendo – sostiene Fabio Santo di Hot -. I negozi o si ingrandiscono, pluralizzano e fanno formare il personale, o altrimenti son destinati a scomparire schiacciati dall’online”.
Quanto valgono gli accessori?
Non di sole “macchine”, come vengono chiamate le griglie dagli addetti ai lavori, vive il mercato del barbecue. La gamma di accessori e combustibili è molto ampia e vale quasi il 30% del comparto.
“La gamma di accessori Weber si arricchisce ogni anno di nuovissime referenze per accompagnare l’evoluzione dei griller più appassionati – spiega Alessandro Radin di Weber Barbecue Italia -. È una gamma molto ampia, che conta fino a 250 prodotti, dagli accessori di cottura a quelli multiuso, dai carrelli ai termometri, dai combustibile ai vari tipi di legna per affumicatura fino ai libri e al merchandising. Un modo articolato e completo, che aiuta il fruitore ad ottenere il massimo della funzionalità dal suo barbecue. Per noi gli accessori e soprattutto i combustibili rappresentano il 43% del fatturato complessivo (+13% rispetto all’anno precedente)”.
“Gli accessori rappresentano senz’altro una fetta significativa del mercato del barbecue, anche se non comparabile all’andamento del solo barbecue – precisa Claudia Guion di Campingaz -. Questo, a mio parere, perché gli accessori – proprio come suggerisce il nome – sono prodotti complementari all’utilizzo del barbecue. Con questo intendo dire che un utilizzatore di barbecue alle prime armi o non particolarmente esigente difficilmente comprerà un elevato numero di accessori, ma si accontenterà delle prestazioni offerte dal proprio barbecue. Al contrario, un appassionato dell’outdoor cooking sarà sempre alla ricerca dell’accessorio di ultima generazione per sfruttare al meglio il suo barbecue e sbizzarrirsi con nuove ricette. Le vendite degli accessori, a mio parere, sono in aumento, in quanto il settore dell’outdoor cooking e, in particolare, del barbecue, è sempre più apprezzato dai consumatori. Tuttavia, come dicevo, l’andamento è indubbiamente inferiore rispetto a quello del barbecue”.
“Negli ultimi anni ho visto un importante aumento della vendita degli accessori e penso che oggi valga più del 30%, ma potrebbe arrivare anche al 40% – conferma anche Stefano Berton di Fògher -. Anche grazie ai media, che stanno portando quotidianamente nelle nostre case la cucina e la cultura degli chef stellati, nasce nelle persone la voglia di sperimentare, di provare nuovi alimenti, nuovi metodi di cottura e il desiderio di arricchire i piatti con presentazioni da vero artista. Molto spesso, tutto questo passa proprio attraverso l’utilizzo di accessori per la cottura e la presentazione. Anche i bbq stanno vivendo un’evoluzione importante e da semplici “griglie” stanno diventando delle vere e proprie cucine all’aperto e i vari accessori giocano un ruolo fondamentale, permettendo diverse modalità di utilizzo adattandole a ogni tipo di preparazione. Per esempio, visto che la cottura indiretta si sta diffondendo sempre di più, Fògher ha brevettato una soluzione di estrazione dei fumi dalla camera di combustione che, combinata con uno speciale accessorio, permette di cuocere senza che i cibi vengano contaminati dei gas combustibili”.