Il 24 novembre si tenuto il Convegno Nazionale Compag, annuale appuntamento della Federazione delle Rivendite Agrarie, quest’anno in remoto, incentrato sull’importante tema della “Strategia verde europea, con i rischi e le opportunità che essa comporta”.
“Una strategia – spiega il comunicato ufficiale di Compag – ambiziosa e ispirata certamente da buone intenzioni, ma dalla scarsa applicabilità (data l’assenza di regolamenti attuativi e le scadenze irrealizzabili) e non priva di contraddizioni e ripercussioni”.
“Nei nostri convegni abbiamo sempre parlato di sfide, cambiamenti e opportunità – ha esordito Fabio Manara, presidente di Compag -. Oggi però le nostre aziende affiliate si trovano a un bivio: da una parte la Comunità Europea intende ridurre drasticamente l’impiego della chimica in agricoltura (con la riduzione del 50% nell’uso dei pesticidi a fronte dell’aumento del 25% delle coltivazioni biologiche entro il 2030), dall’altro, per riuscirci, va fatta formazione. Una formazione che prima godeva del sostegno delle multinazionali, mentre oggi è tutta sulle spalle delle nostre aziende”.
Convegno Nazionale Compag 2021: opportunità del Pnrr
Sebbene Compag non abbia praticamente mai attinto ai fondi pubblici, viene ora fortunatamente in aiuto il Pnrr (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) che prevede investimenti nel settore per 6,8 miliardi di euro. Molti i progetti che Compag sosterrà nel 2022, tra cui la promozione delle attività di filiera, l’aggiornamento della piattaforma per il rilascio dei patentini abilitanti all’uso dei fitofarmaci, corsi di formazione da parte di esperti indipendenti che analizzeranno la possibilità di sostituire i prodotti chimici con quelli alternativi, ma soprattutto un servizio di supporto alle aziende per accedere ai contributi del Pnrr affrontando insieme a loro quel percorso così ostico, che troppo spesso fa desistere i meno preparati.
Interessante l’intervento di Graeme Jones, vice capo unità della Dg Sante, la direzione generale della Commissione responsabile della politica dell’Ue per la sicurezza alimentare e la salute e del monitoraggio dell’attuazione della normativa. “Per raggiungere gli obiettivi della strategia F2F – ha spiegato Graeme Jones – bisognerà aumentare l’agricoltura biologica facendo un uso sempre maggiore della produzione integrata e riducendo al massimo la chimica, individuando rapidamente dei sostituiti e incrementando la disponibilità di pesticidi a basso rischio”. Ha ricordato, inoltre, che non si tratta di vincoli stringenti ma di semplici target di ispirazione. Obiettivi ambiziosi ma non irraggiungibili,eanche la Commissione sta lavorando intensamente per raggiungerli.
Invito alla coesione anche da Federchimica Agrofarma
Sulla necessità di una maggiore coesione si è espresso anche Lorenzo Faregna, direttore di Federchimica-Agroarma, il quale ha spiegato come, negli ultimi 20 anni, il numero di molecole disponibili sia stato decurtato del 60% a causa delle stringenti normative. A fronte però del miglioramento della professionalità di agricoltori e distributori di mezzi tecnici, oltre agli investimenti delle industrie che hanno portato soluzioni sempre più efficaci. È la stessa industria, infatti, a investire su principi attivi a bassa pericolosità intrinseca (che va misurata anche tenendo conto dell’esposizione al rischio) o addirittura naturali (i soci di Agrofarma producono il 60% dei prodotti biologici in commercio). Fondamentale dunque parlare di complementarietà più che di “prodotti alternativi” e smettere di demonizzare tutto ciò che è chimico. Perché l’impegno verso il naturale è condiviso e partecipato, e chimico non significa necessariamente più pericoloso dell’alternativa naturale.
“Siamo orientati alla ricerca e al futuro – ha affermato Lorenzo Faregna – ma sono necessari incentivi e supporti. L’industria non si tira indietro: abbiamo investito 10 miliardi nell’agricoltura digitale entro il 2030, 4 miliardi in R&S in agrofarmaci utilizzabili dall’agricoltura biologica, e ci siamo impegnati a formare 1 milione di agricoltori a livello europeo. Chiede solo un contesto di norme certe. La politica deve tutelare sistema registrativo che è fra i più sicuri al mondo”.
Il futuro chiama alla coesione per fare innovazione e arrivare insieme alla transizione ecologica e digitale prevista dal PNNR. Compag rimane in prima linea per creare dialogo e incentivare la formazione.