Non si pagheranno i contributi previdenziali per il florovivaismo per il primo semestre: “Ho appena firmato, subito dopo averlo ricevuto dal Ministero del Lavoro – ha spiegato la Ministra Teresa Bellanova nel comunicato ufficiale –, il Decreto con cui consentiamo l’esonero contributivo per i primi sei mesi del 2020 per le filiere agroalimentari. Il 16 settembre, come già avevo detto in molte delle aziende visitate in queste settimane, scatterà l’esonero dei versamenti previdenziali”.
Sono 426 i milioni di euro previsti dal Decreto Rilancio, finalizzati all’esonero straordinario dai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro dovuti per il periodo dall’1 gennaio al 30 giugno 2020. Anche la filiera florovivaistica è compresa tra i beneficiari, insieme alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, vitivinicole, dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura. Come precisato da Assofloro, sono incluse anche imprese con codice Ateco 81.30 (cura e manutenzione del paesaggio, inclusi parchi, giardini e aiuole).
Niente contributi previdenziali per il florovivaismo: il giudizio positivo di Assofloro
Obiettivo, come più volte ribadito dalla Ministra ed esplicitato nello stesso decreto, il rilancio produttivo e occupazionale delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Dopo la firma della Ministra Bellanova, il Testo è stato immediatamente inoltrato al Mef per l’adozione definitiva del Provvedimento.
“Il settore Florovivaistico – ha piegato spiegato Nada Forbici, presidente di Assofloro – è tra i settori agricoli che maggiormente impegnano manodopera per la produzione. L’esonero dal versamento dei contributi è quindi un aiuto concreto ed importante. Un indennizzo indiretto, in grado di generare per le aziende benefici immediati: oltre al risparmio e quindi il poter mantenere liquidità all’interno delle aziende, un abbattimento almeno per il 2020 dei costi di produzione, un valore aggiunto per le aziende che con grande sacrificio cercheranno di mantenere i posti di lavoro. L’esonero dei contribuiti è un giusto riconoscimento per chi da tempo si impegna ad occupare dipendenti in modo regolare, contro la pianga del lavoro sommerso che affligge pesantemente anche il nostro settore”.