domenica, Dicembre 22, 2024

Boom di vendite di vasi per hobbisti nel 2021

Trainato dagli acquisti dei “neo green lovers” e in parte dagli aumenti di prezzo, il giro d’affari dei vasi per hobbisti è cresciuto a doppia cifra nel 2021. Sono aumentati anche i volumi, a testimonianza di una nuova domanda di soluzioni per il verde. Ne abbiamo parlato con le principali imprese del settore.

Boom di vendite di vasi per hobbisti nel 2021

Il mercato dei vasi hobbistici ha chiuso il 2021 con una generale soddisfazione degli operatori del settore, che hanno visto il consolidamento dell’incremento registrato nel 2020 spinto da un’ulteriore importante crescita nel 2021.

In mancanza di analisi di mercato, abbiamo intervistato le principali imprese del settore e il sondaggio che abbiamo proposto ci suggerisce un giro d’affari totale di circa 200 milioni di euro sell in, pari a un giro d’affari totali con prezzi al consumo di circa 350 milioni di euro. Il 70% delle vendite è rappresentato dai vasi in plastica a iniezione, mentre terracotta e i vasi in plastica rotazionali si contendono rispettivamente il 14% e il 16% del mercato.

L’aumento delle vendite è in parte trainata da una nuova domanda di “verde”, che ha spinto le vendite di piante e ovviamente di vasi, e in parte dagli aumenti di prezzo che nel corso del 2021 sono iniziati a emergere in modo generalizzato. Ma, come vedremo, le industrie del settore indicano anche un aumento dei volumi venduti: quindi la crescita non è semplicemente gonfiata dall’inflazione, ma c’è una domanda emergente che chiede di essere soddisfatta.

I recenti aumenti di prezzo delle materie prime e dell’energia hanno coinvolto in modo diretto i produttori di vasi in plastica e in terracotta, con ripercussione sulla disponibilità dei prodotti e sull’andamento dei prezzi nel 2021. Una tendenza sicuramente destinata a continuare anche nel 2022 anche a causa del conflitto in Ucraina.

Per analizzare l’andamento delle vendite nel 2021 e capire cosa aspettarci per l’anno in corso abbiamo intervistato le principali imprese del settore. Hanno risposto al nostro invito Arca Vasi, Edelman, Elbi, Garden Italia Vasi, Miplast, Monacis, Nicoli, Plastecnic, Serralunga, Stefanplast, Telcom e Teraplast. Ecco le loro risposte in ordine alfabetico.

Trend e risultati del mercato dei vasi nel 2021

Greenline: Come giudicate l’andamento del mercato dei vasi per hobbisti nel 2021? Le vendite sono aumentate, rimaste stabili o diminuite? Quali trend di consumo stanno emergendo?

Mario Cornero, direttore commerciale di Arca Vasi: “L’anno 2021 è stato tutto sommato positivo. Abbiamo riscontrato un rilevante aumento delle vendite a valore e a volume non accompagnato – purtroppo – da un proporzionale incremento della marginalità a causa dell’aumento dei costi dei fattori produttivi. Il trend di crescita è dovuto sia a elementi contingenti quali la pandemia sia a elementi di più lungo periodo come un sempre maggiore interesse da parte dei consumatori per il “mondo del verde”. Tra i trend, notiamo uno spostamento dai canali di vendita tradizionali all’e-commerce”.

Fabio Casotto, agente Italia di Edelman: “Il 2021 ha segnato per noi un risultato inatteso, registrando il raddoppio dei numeri di vendita del segmento vasi (con volumi che erano già importanti nei valori). Il trend più interessante che abbiamo registrato è il sensibile avvicinamento delle nuove generazioni alle piante e al mondo dell’home decor; premiando così l’impegno che abbiamo sempre avuto nella ricerca di forme, materiali e colori, migliorando l’ambiente nella nostra quotidianità e ispirandosi alle tendenze generazionali. Le circostanze temporali del vissuto modificano gli orientamenti esistenziali: questo è sempre stato il nostro punto di partenza per la creazione di proposte/collezioni, investendo risorse ed energie in ricerca e sviluppo su questi argomenti”.

Ufficio marketing di Elbi: “Il 2021 ha visto un incremento del fatturato di tutte le aziende come risultato del necessario aumento dei listini di vendita a causa dell’incremento del costo di materie prime, trasporti ed energia. Nel nostro caso abbiamo avuto fortunatamente anche un incremento di quantità vendute di circa un 15%. Auspichiamo un trend positivo anche per il 2022”.

Maria Frontini, Ceo di Garden Italia Vasi: “Il 2021 si è rivelato un anno positivo per il nostro settore che evidenzia come la scoperta della passione per il verde durante il lockdown non sia stata una moda passeggera, ma al contrario la diffusione e il consolidamento di pratiche green, quali gli orti sul balcone e la cura del giardino, siano diventati gli hobby più praticati dagli italiani”.

Pierluigi Migliorati, Ceo di Miplast: “L’andamento del mercato nel settore dei vasi hobbistici in plastica, nonostante l’aumento concreto delle materie prime, è alquanto positivo e in graduale aumento, grazie in modo particolare agli incentivi sul verde”.

Piero Colucci, direttore commerciale di Monacis: “Potrebbe sembrare un paradosso, vista la condizione sanitaria che abbiamo sostenuto, ma per quanto ci riguarda le vendite sono aumentate sensibilmente, sia nel canale online sia in quello tradizionale. I nostri agenti hanno lavorato molto e con soddisfazione, hanno interloquito con la clientela sia con telefono sia con video e sono stati raggiunti obiettivi interessanti. Sono emerse delle esigenze di socialità diverse e condizionate da nuove regole che ormai condizionano dehors e spazi all’aperto, che prediligono l’estetico bello ma più ridotto e con prodotti da danno più protezione e privacy. Per esempio nel nostro catalogo abbiamo inserito tavolini e sedie pensate per piccoli gruppi, due massimo quattro persone”.

Stefano Meo, direttore commerciale di Nicoli: “Per noi il 2021 si è chiuso con un aumento di fatturato superiore al 50%, in parte dovuto all’aumento di listini, ma in grandissima parte dovuto alla nostra penetrazione di mercato con nuovi prodotti che hanno allargato la gamma dei nostri clienti”.

Fabio Zanardi, sales director di Plastecnic: “Se solo un paio di anni fa ci avessero detto che a breve sarebbe successo quello che poi è effettivamente successo, avremmo sicuramente suggerito al nostro interlocutore di rivolgersi a uno specialista, ma a uno bravo… Poi c’è stato il Covid, il lockdown, l’Italia a colori, gli indici Rt, i tamponi, il Green Pass… e un mercato che è esploso.
Il 2020 è stato, nonostante la chiusura di tutte le attività per un tempo che è sembrato infinito, un ottimo anno. “Le persone sono state in casa di più”, ci siamo detti, “hanno avuto più tempo da dedicare ad abbellire gli ambienti e agli hobby”. In effetti tutto ciò che ha riguardato la decorazione e l’abbellimento e la manutenzione dell’ambiente domestico ha fatto registrare un segno più. Al momento di consuntivare il 2020 abbiamo fatto un sospiro di sollievo e ci siamo detti che sicuramente il mercato era diventato un po’ più grande e che, fatti tanti “primi impianti” in lockdown o in “smart working”, nel 2021 si sarebbe potuto mantenere solo una parte di quell’incremento, dando per scontato che qualcosa, rispetto al 2020 sarebbe andato perso. Poi è arrivato il 2021 e, alla seconda revisione di budget al rialzo, si è cominciato a parlare di “megatrends”, di tendenze già in atto da tempo che, lasciato l’alveo dei “segnali deboli” avevano cominciato a manifestarsi in maniera evidente. Qualcuno dunque “lo aveva sempre saputo”. C’erano già segnali inequivocabili che il mercato hobbistico di piante e accessori sarebbe stato in crescita perché all’origine di quest’onda ci sono veri cambiamenti negli stili di vita che portano, fra l’altro, più attenzione alla qualità estetica e sostanziale della vita: quale miglior hobby del giardinaggio quindi?
Nel frattempo i prezzi delle materie prime sono andati alle stelle, le stesse sono diventate risorse scarse, i listini sono stati rivisti, nei garden hanno cominciato a entrare fasce di popolazione più giovani e…i numeri sono ancora in incremento. Che dire? Forza “Megatrends”!

Maurizio Reversi, responsabile commerciale di Serralunga: “Le vendite nel 2021 sono aumentate rispetto al 2020 ma anche al 2019. Il consumatore hobbista è sempre più esigente in termini di ecosostenibilità, qualità del prodotto e colorazioni naturali. Il trend è sicuramente di una maggiore attenzione all’acquisto e alla durabilità nel tempo del prodotto, unitamente a una maggiore ricercatezza estetica”.

Paolo Percassi, direttore commerciale Italia di Stefanplast: “Le vendite nel 2021 hanno fatto registrare una crescita a due cifre, trainata indubbiamente dalla necessità di allestire spazi esterni nei bar e ristoranti, ma anche per migliorare quelli domestici”.

Maria Cucci, direttore commerciale settore hobbistica di Telcom: “Il 2021 ha segnato un notevole incremento dei fatturati che tiene conto anche degli aumenti dei prezzi effettuati durante l’anno. A fine 2021 si è assistito a un’impennata di ordini prestagionali (prenotazioni per il 2022) che conferma la tendenza ad approvvigionarsi in anticipo rispetto agli anni precedenti per far fronte alla primavera che deve ancora iniziare. Le previsioni dell’anno in corso pongono un grosso punto interrogativo visti anche gli ultimi avvenimenti”.

Ufficio marketing di Teraplast: “Considerando l’andamento del mercato nel nostro settore, possiamo dire che il 2021 è stato un anno positivo durante il quale le vendite hanno seguito la crescita registrata già nel 2020. I nuovi trend di consumo dimostrano che l’interesse per la cura delle piante è in continua crescita e viene dedicato sempre più spazio alle piante sia in ambiente indoor sia outdoor. Inoltre al pubblico già consolidato si è aggiunta un’importante fetta di nuovi consumatori affascinati dalle tendenze del momento.
La predilezione per le piante di dimensioni più ridotte (come per esempio le piante grasse) è uno dei trend che sta emergendo e sul quale abbiamo lavorato per proporre articoli come i vasi Veleta e Sierra, ideali per composizioni originali di piante succulente in ambienti indoor. Inoltre, la sostenibilità continua a dimostrarsi come un interesse reale, al quale i consumatori prestano attenzione e dedicano tempo per informarsi sui materiali utilizzati per la realizzazione del prodotto che stanno per acquistare”.

Un 2022 ricco di insidie se non torniamo alla normalità

Greenline: Il 2021 sta lasciando in eredità un aumento generalizzato di tutte le materie prime, trasporti ed energia compresi. In che modo questi aumenti incidono nella produzione e distribuzione dei vasi per hobbisti? Prevedete aumenti di prezzo generalizzati? Quali aspettative avete per il 2022?

Mario Cornero, direttore commerciale di Arca Vasi: “Gli aumenti dei costi dei principali fattori produttivi (in particolare, polimeri ed energia) e dei trasporti è stato, è e sarà anche nei prossimi mesi di forte impatto sui conti economici, creando maggior conflittualità fra industria e trade in fase di rinnovo dei contratti e di applicazioni dei nuovi listini. La conseguente spinta inflattiva e la riduzione del poter d’acquisto potrebbero frenare la crescita del settore che aveva iniziato a mostrare buone prospettivo di sviluppo”.

Fabio Casotto, agente Italia di Edelman: “Dopo un lungo periodo di stabilità nelle proiezioni di produzione/distribuzioni, ci troviamo, come tutti, a dover affrontare variabili inaspettate, quasi una corsa ad ostacoli:

  • trasporti Far East: pare stabilizzata su valori importanti, almeno per i prossimi 24 mesi;
  • trasporti continentali: l’adeguamento necessario ha inciso su un aumento dei prezzi. Di non poco conto è l’incidenza dell’aumento del legno e quindi dei pallet;
  • gas: alcuni prodotti in vetro sono stati eliminati dalla collezione, improponibili per il prezzo di vendita al pubblico e nel rapporto contenitore/pianta;
  • capacità produttiva non sufficiente dei nostri partner alla richiesta di mercato: questo ci ha spinto alla ricerca di nuove fonti/prodotti;
  • pandemia negli ambienti di produzione: la riduzione del personale per Covid ha portato alla conseguente riduzione di capacità produttiva quindi a un ritardo nel piano di distribuzione;
  • limitata possibilità di spostamento extra Eu per la ricerca di nuove soluzioni: la pandemia ha prodotto anche questo aggravamento.

Sulla base di questi fattori abbiamo dovuto rivedere tutti i nostri prezzi, adeguandoli alla situazione attuale e per il 2022”.

Ufficio marketing di Elbi: “Il 2021 è stato un anno particolare, difficile da prevedere, ma tutto sommato non disastroso. Anzi, le aziende del verde hanno comunque potuto lavorare con molte difficoltà ma con risultati discreti. Questo grazie ovviamente al consumatore finale che non ha rinunciato alla cura del proprio spazio vitale. E ha avuto comprensione e pazienza. In questo scenario particolare, in cui stiamo uscendo da una pandemia che ha messo in ginocchio l’intera economia globale e allo stesso tempo sentiamo la minaccia di una guerra tra potenze politiche ed economiche, è molto difficile fare previsioni. L’auspicio è per tutti che questi due macro eventi mondiali possano risolversi nel migliore dei modi così da permettere al sistema Economia di ristabilizzarsi e riprendersi. Un ulteriore aumento dei prezzi di vendita metterebbe a dura prova il consumatore finale. È necessario quindi che i governi adottino delle azioni e strategie volte al contenimento dei costi di materie prime ed energie, e facciano in modo che queste non vengano a mancare sul mercato”.

Maria Frontini, Ceo di Garden Italia Vasi: “Il forte rialzo delle materie prime e soprattutto la difficoltà nel reperirle non ha risparmiato nessuno nel 2021, ovviamente neppure la nostra società che ha cercato di reggere all’urto, ripianificando innanzitutto i ritmi della produzione con l’ottica sempre di ridurre al minimo eventuali disagi da ciò derivanti. Si è preferito inoltre rivedere i listini soltanto con piccoli aumenti, assorbendo in larga parte i rincari con l’auspicio che nel 2022 le cause che hanno determinato l’impennata, quale ad esempio la forte ripresa della domanda dopo i mesi bui della pandemia, cessino di produrre i loro effetti sui mercati e che di conseguenza l’andamento dei prezzi si stabilizzi”.

Pierluigi Migliorati, Ceo di Miplast: “Purtroppo prevediamo degli aumenti di prezzo esponenziali sul prodotto finito, a causa della marcata penalizzazione che tocca il nostro settore a livello globale”.

Stefano Meo, direttore commerciale di Nicoli: “Da una prima valutazione dell’andamento dei mercati, direi che gli aumenti dei vari prodotti spaziano da un 15% fino a un 30%; ovviamente questo tipo di aumenti in parte potrà disturbare la “tranquillità” commerciale sul 2022, ma non dobbiamo mai dimenticare che il mercato del giardinaggio ha sempre tratto vantaggio più dai momenti di crisi che non dai momenti di espansione economica”.

Emilia Bonanomi, direttore generale di Plastecnic: “Tutte le componenti di costo dei vasi sono toccate da questi aumenti che sembrano non terminare e nemmeno stabilizzarsi e in questo momento è anche difficile fare previsioni. Partiamo dai costi della materia prima: i polimeri che acquistiamo, sia vergini sia rigenerati da scarto urbano, hanno subìto aumenti continui dovuti anche alla scarsa reperibilità che ci ha visto costretti ad accettare qualunque prezzo pur di poter assicurare la disponibilità dei prodotti ai nostri clienti e non c’è nessun elemento che ci possa far ipotizzare che la situazione possa migliorare.
I costi dell’energia, che rappresentano una buona parte del costo di lavorazione del prodotto, sono aumentati a tre cifre e a oggi non si sono ancora stabilizzati essendo fortemente dipendenti anche da scelte politiche mondiali.
Tutti i costi di commercializzazione del prodotto, dagli imballi al trasporto, sono aumentati in modo esponenziale e per alcuni materiali come il cartone e i bancali in legno c’è scarsa disponibilità.
Abbiamo subìto e stiamo subendo aumenti importanti anche dell’acciaio e dell’alluminio che sono necessari per la realizzazione degli stampi. Presentare prodotti nuovi e innovativi è una componente importante del nostro business, pertanto anche gli stampi dei prodotti realizzati per il 2022 e quelli in preparazione incideranno pesantemente sul nostro bilancio.
Siamo stati costretti ad aumentare i nostri prezzi anche se in modo contenuto; la maggior parte degli aumenti li abbiamo assorbiti come azienda, riducendo i margini e lavorando sull’ottimizzazione dell’efficienza dovuta agli incrementi dei volumi.
La nota positiva è che il mercato dei vasi è in fermento e si sono avvicinati al verde anche nuovi consumatori più giovani. Negli ultimi mesi, anche a livello statistico, sono state condotte delle analisi relative a questo fenomeno tutto green. Emerge un identikit preciso dei neo green lovers, si tratta soprattutto di donne e millennials. I dati, oltre ad analizzare lo stato dei fatti, ci fanno ben pensare che non si tratti più di una tendenza passeggera ma di un fenomeno consolidato e in evoluzione”.

Maurizio Reversi, responsabile commerciale di Serralunga: “Gli aumenti generalizzati e continui a partire dal 2021, in un periodo di ripresa economico, sono certamente un grave problema che ci ha costretti, nonostante i nostri i sforzi di sostenere una buona parte degli incrementi, a rivedere i nostri listini. Prevediamo e ci auguriamo che il prezzo delle materie prime tenda a stabilizzarsi mentre non siamo ovviamente in grado di fare una previsione sull’andamento dei costi energetici per il 2022. I costi energetici incidono in maniera sostanziale sul costo industriale del nostro prodotto. Siamo pertanto preoccupati per una possibile contrazione della domanda”.

Paolo Percassi, direttore commerciale Italia di Stefanplast: “Gli aumenti ci sono stati e ci saranno ancora e sicuramente incideranno sul sell out”.

Maria Cucci, direttore commerciale settore hobbistica di Telcom: “Come già accennato, il 2021 ha segnato il raddoppio del costo delle materie prime che ha costretto i vari produttori del settore a ritoccare i propri listini in più di un’occasione durante l’anno. A oggi le materie prime non accennano di certo a diminuire ma per ora si sono assestate sul prezzo più alto del 2021. Di certo, gli ultimi aumenti di energie e trasporti non ci lasciano sereni”.

La sostenibilità della plastica: tra preconcetti e buone abitudini

Greenline: Il tema dell’ecosostenibilità sta diventando determinante e i vasi in plastica scontano il peccato originale di essere derivati del petrolio. Qual è la vostra opinione? Come immaginate il futuro dei vasi hobbistici?

Mario Cornero, direttore commerciale di Arca Vasi: “A nostro parere la plastica – se inserita in un circolo virtuoso – presenta caratteristiche pienamente compatibili con la crescente esigenza di eco-sostenibilità in quanto si tratta di materiale che per sua natura permette il riciclo totale e che presenta caratteristiche funzionali, estetiche e di costo difficilmente eguagliabili. Per quel che riguarda Arca, in un’ottica di crescente attenzione ai temi dell’ecosostenibilità, le colorazioni di maggior rotazione delle principali linee, sia garden sia coltivazione, sono realizzate con minimo il 98% di plastiche riciclate selezionate, anche derivanti dalla raccolta differenziata domestica, oltre che al 100% riciclabili. In questo modo garantiamo un impatto ridotto sull’ambiente conservando le stesse qualità funzionali ed estetiche di prodotti che hanno fatto la nostra storia sul mercato”.

Fabio Casotto, agente Italia di Edelman: “La sensibilità alla bio-sostenibilità è cresciuta come linguaggio commerciale ed è giusto che le produzioni siano orientate a un miglioramento progressivo in questa direzione. È un percorso lungo e necessario di ricerca a soluzioni concrete. I prodotti che abbiamo sono sempre più orientati in questa direzione”.

Ufficio marketing di Elbi: “Come sempre la comunicazione la fa da padrona: teniamo bene a mente che il vaso in plastica NON INQUINA, perché la plastica è atossica. Siamo noi consumatori che dobbiamo avere più rispetto per l’ambiente e conferire i vari rifiuti in maniera corretta (non dobbiamo disperdere rifiuti nell’ambiente!): l’economia circolare inizia da noi e dalle nostre abitudini. Solo con un corretto conferimento dei rifiuti è possibile mettere in moto una vera economia circolare basata sul riutilizzo delle materie derivanti dai prodotti giunti a fine vita.

Maria Frontini, Ceo di Garden Italia Vasi: “Premettendo che la nostra azienda si occupa principalmente di produzione di vasi in polietilene, siamo consapevoli che pur essendo 100% riciclabili derivano dal petrolio, pertanto, al fine di alleggerire la nostra impronta sull’ambiente abbiamo adottato un approccio più ecosostenibile, che include l’utilizzo nel ciclo produttivo di materia prima derivante anche da beni riciclati.
Al momento il metodo rotazione, tramite il quale avviene la produzione dei nostri articoli, ci consente di usare soltanto del materiale parzialmente rigenerato; tuttavia permane l’obiettivo di riuscire a produrre dei vasi non solo 100% riciclabili, ma anche riciclati al 100%”. In un futuro molto prossimo siamo certi che la scelta diffusa di pratiche più “green” da parte di tutti gli operatori del nostro settore ci porterà a ottenere un mercato ricco di vasi a ridotto impatto ambientale”.

Pierluigi Migliorati, Ceo di Miplast: “Le recenti normative come la plastic tax e le maggiori sensibilità ambientaliste degli ultimi anni stanno ponendo le materie plastiche in cattiva luce agli occhi del grande pubblico dei consumatori. Questa demonizzazione della plastica certamente porterà a minori consumi della stessa, facendo arretrare e mettendo fortemente in crisi il nostro settore già in evidente sofferenza”.

Stefano Meo, direttore commerciale di Nicoli: “In genere la plastica paga un po’ l’atteggiamento green. Non dobbiamo dimenticare che quando una azienda, come Nicoli fa da molti anni ormai, usa plastica RICICLATA E RICICLABILE, fa tutto quanto in suo potere per gestire al meglio la riduzione di maggior inquinamento. Ovviamente resta indispensabile il corretto atteggiamento dell’utente: se ricicla la plastica nel modo corretto, portandola alla discarica come previsto dalle norme sul riciclo indicate città per città, non genera mai ulteriore inquinamento”.

Silvia Rossi, responsabile marketing di Plastecnic: “Condividiamo che ogni filiera debba prendersi carico del fine vita del prodotto che immette sul mercato. Riteniamo importante che si creino dei sistemi di raccolta degli oggetti plastici e che ci si impegni a riutilizzare la plastica raccolta per darle una seconda vita nell’ottica di un’economia circolare.
Oggi la plastica e i materiali plastici affrontano una forte campagna denigratoria. Un dito puntato contro che però non pone l’attenzione su quale sia il reale problema e il cui risultato è la sola demonizzazione. Il problema della plastica non è la plastica in sé, ma come questa viene gestita. Quindi siamo tutti coinvolti, dal produttore al consumatore. E anche nella circostanza in cui si attuassero tutte le soluzioni che ogni giorno vengono proposte per risolvere il problema dei rifiuti di plastica, la situazione cambierebbe poco se non si dovesse passare attraverso un processo di sensibilizzazione e di cambiamento culturale riguardo a come il consumatore gestisce i rifiuti, in particolare quelli plastici.
Sulla questione, anzi paradosso, della plastica si fa interessante anche la voce di Chris De Armitt, autore di The Plastic Paradox: sulla base di ricerche condotte, il chimico sostiene che il problema dei rifiuti di plastica incide meno dello 0,5% sul totale rifiuti. Una percentuale minima eppure così enfatizzata. Ciò che non viene a sufficienza ricordato è che le plastiche sono materiali di grande valore perché: sono flessibili, sono resistenti, sono molto leggere, hanno un rapporto costo/longevità molto elevato, hanno ottime proprietà termiche, elettriche e chimiche. Grazie alle plastiche si sono potuti creare cellulari, Tv a schermo piatto, si è aumentata la resa di batterie nell’elettronica. La plastica ha rivoluzionato l’industria della salute (la situazione Covid dovremmo ricordarla bene tutti), delle energie rinnovabili e dei trasporti rendendo i veicoli sempre più leggeri e consentendo così di ridurre le emissioni di CO2.
La situazione maggiormente auspicabile sarebbe quella di convertire il nostro tradizionale modello economico lineare in uno circolare. Tutti dovrebbero aderire a questo modello e noi di Plastecnic per primi ci impegniamo nel farlo. Potenzieremo il progetto, iniziato qualche anno fa, “re-use re-love” verso la riduzione dell’impatto ambientale e l’utilizzo di plastica riciclata in percentuali sempre maggiori.
Perché la plastica è una risorsa fondamentale, non un ostacolo da superare”.

Maurizio Reversi, responsabile commerciale di Serralunga: “Il rispetto per l’ambiente è un tema che è sempre stato vicino al nostro cuore. Produciamo vasi e arredi da stampaggio rotazionale in 100% LLDPE anche second life o 100% da materiale rigenerato dagli scarti di produzione. I nostri prodotti sono riutilizzabili illimitate volte. Al termine della loro vita, i nostri oggetti possono trasformarsi in polvere plastica per dare nuova vita ad altri oggetti, per “una virtuosa economia circolare”. Non da ultimo i nostri vasi da stampaggio rotazionale hanno una vita molto lunga, oltre 10 anni, che concorre a rafforzarne l’ecosostenibilità. I nostri vasi sono resistenti ai raggi Uv, alle escursioni termiche, agli urti. La plastica se usata con attenzione può essere un materiale prezioso”.

Paolo Percassi, direttore commerciale Italia di Stefanplast: “L’attenzione al green e all’ecologia in generale saranno determinanti in futuro. La nostra azienda è pronta e presenterà a breve linee di prodotto che soddisferanno queste esigenze”.

Maria Cucci, direttore commerciale settore hobbistica di Telcom: “In Telcom l’interesse per la sostenibilità è iniziato con azioni sostenibili messe in atto da più di 10 anni: 14.000 mq di pannelli fotovoltaici, riciclo interno degli scarti di produzione, standard Uni En Iso 14001, risparmio di acqua e materiale 100% riciclabile.
Le azioni future sono indirizzate a rafforzare l’impegno dell’azienda verso l’ambiente e l’obiettivo del 2022 è quello di presentare nuove linee Green prodotte con materiali riciclati post consumo, rigenerati (che utilizziamo già da alcuni anni) o ancora materie prime riciclate al nostro interno. Le azioni future, con l’implementazione degli strumenti sul prodotto/punto vendita/visual e brand, puntano a una forte comunicazione a favore del consumatore finale. Il vaso da hobbistica entra a tutti gli effetti nell’economia circolare”.

Ufficio marketing di Teraplast: “Attraverso il brand Tera offriamo da anni un’alternativa sostenibile per coltivare le piante in vasi realizzati con plastica riciclata e riciclabile certificataPlastica Seconda Vita” dall’Ippr – Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo. Crediamo nell’economia circolare e stiamo perseguendo questa strada con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni per riutilizzare risorse già disponibili e ridurre gli sprechi. Siamo convinti che il vaso che saprà contraddistinguersi per il design innovativo e per la sostenibilità nei materiali impiegati per la sua realizzazione (rifiuti urbani e scarti di produzione di varia natura) continuerà ad occupare uno spazio importante e a essere considerato come un complemento d’arredo capace di valorizzare la pianta”.

www.arcavasi.it
www.edelman.it
www.elbi.it
www.gardenitaliavasi.it
www.miplast.it
www.monacis.it
www.nicoli.com
www.plastecnic.com
www.serralunga.com
www.stefanplast.it
www.telcomitalia.eu
www.teraplast.com

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