domenica, Dicembre 22, 2024

Bene Zoomark 2021, benissimo il pet food in Italia

Vola il mercato del pet food in Italia: lo conferma il nuovo rapporto Assalco-Zoomark, presentato durante la prima giornata di Zoomark, che lo scorso novembre ha riunito un buon numero di espositori e visitatori a Bologna.

Si è svolta dal 10 al 12 novembre Zoomark In­ternational 2021 presso Bologna Fiere con l’intervento di oltre 450 espositori, per il 60 per cento esteri e provenienti da 44 pa­esi; buono il bilancio sul fronte delle presenze internazionali perché, no­nostante le limitazioni imposte dalla pandemia negli spostamenti da al­cune aree geografiche, gli operatori esteri sono stati fra i protagonisti di questa edizione dell’evento; po­sitivo anche il fronte del business, vivace e sostenuto da un mercato in espansione e ricco di novità, che a Bologna ha potuto far incontrare i suoi attori durante l’unico appunta­mento internazionale del 2021 per il comparto pet care, anticipando di sei mesi lo svolgimento dell’evento (ricollocato inizialmente a maggio 2022 per l’emergenza pandemica).

“Abbiamo lavorato intensamente all’organizzazione di questa edizio­ne di Zoomark International – ha dichiarato Gianpiero Calzolari, pre­sidente di Bologna Fiere – perché ritenevamo fondamentale offrire al settore un’occasione di incontro dopo la lunga interruzione imposta dalla pandemia. Un sincero ringraziamento per la collaborazione alle associazioni di riferimento, Assalco e Anmvi, alle aziende che hanno cre­duto al successo della manifestazio­ne confermando la partecipazione e agli operatori che da ogni parte del mondo ci hanno raggiunto a Bolo­gna. Il successo di questa edizione è per noi stimolo a nuovi obiettivi e a nuove sfide internazionali”.

Ad accogliere gli operatori nazionali e internazionali oltre 400 novità di prodotto e un nuovo layout espositi­vo funzionale e rigoroso nel rispetto delle normative in materia anti-Covid che ha consentito a espositori e operatori di intervenire e di lavorare intensamente in assoluta sicurezza.

Il prossimo appuntamento con Zoo­mark International sarà presso Bo­logna Fiere a maggio 2023.

Il Rapporto Assalco-Zoomark

pet food

I numeri del settore, presentati at­traverso il XIV Rapporto Assalco- Zoomark durante il convengo inau­gurale dell’evento, hanno stimato a 62,1 milioni il numero di pet pre­senti in Italia, con l’incremento di 1 milione di famiglie “proprietarie” di almeno un animale domestico rispetto alla precedente rilevazione. Complice anche l’avvento del Covid e il conseguente cambiamento degli stili di vita di molti di noi (si pensi per esempio alla possibilità di pas­sare più tempo con i propri amici animali e a quella che il Rapporto definisce “umanizzazione del pet”), il mercato dei prodotti per l’alimen­tazione dei cani e gatti in Italia ha sviluppato, nell’anno terminante il 27 giugno 2021, un giro d’affari di 2.431 milioni di euro per un totale di 664.218 tonnellate vendute.

In un anno caratterizzato dal pro­trarsi dell’emergenza sanitaria, il mercato ha accelerato il trend di crescita in atto da diversi anni, as­sestando un incremento del fattura­to complessivo del +8% e dei volumi del +5,7%.

All’interno di queste quote, le prin­cipali piattaforme distributive gro­cery, petshop tradizionali e catene petshop – sviluppano un giro d’affari pari a 2.338,7 milioni di euro e mo­strano un trend positivo del +6,4%.

Gli alimenti per cane e gatto

pet food

Nell’anno terminante il 27 giugno 2021 a totale mercato rilevato da Iri (grocery + petshop tradizionali + catene petshop), tutti i principali segmenti degli alimenti per cani e gatti mostrano tendenze a valore positive rispetto allo scorso anno. Nel dettaglio, il segmento degli alimenti umidi è ancora il più im­portante: registra 1.133 milioni di euro circa, che equivalgono al 48,4% di quota sul totale mercato e fa segnare un incremento di fat­turato pari al +7,1%.

Il segmento degli alimenti secchi vale 964 milioni di euro e detiene il 41,2% di quota, composta per il 23,6% dal secco cane e per il 17,6% dal secco gatto.

Gli snack funzionali e fuoripasto (spuntini con obiettivi funzionali, come favorire l’igiene orale, o a ca­ratterizzazione gastronomica, soli­tamente somministrati come ricom­pensa/premio o più semplicemente per tenere occupato l’animale) con­tinuano a mostrare dinamiche posi­tive (+13,6% a valore).

Ancora una volta si riscontra una crescita a valore superiore a quel­la a volume che conferma l’orienta­mento da parte dello shopper alla composizione di un carrello di mag­gior valore attraverso la scelta di prodotti premium, di alta qualità, formati più piccoli con un rapporto €/kg più alto, alimenti dietetici a supporto di patologie specifiche nel canale specializzato e prodotti che cavalcano i trend emergenti (biologi­ci, vegani, senza glutine, ecc.).

I canali “tradizionali” del pet food

Come abbiamo accennato in pre­cedenza, il Rapporto effettua una distinzione tra i canali distributivi principali del pet food, ossia gro­cery, catene petshop e petshop tradizionali, che nel loro insieme hanno sviluppato un giro d’affari di 2.338,7 milioni di euro per un tota­le di 644.455 tonnellate vendute e quelli che vengono definiti “canali emergenti” (petshop Gdo e gene­ralisti online), la cui incidenza è più che raddoppiata nell’ultimo anno raggiungendo il 3,8% del fatturato del mercato.

In termini generali, l’aumento strut­turale di domanda per il mercato pet food, legata come abbiamo det­to a un mix di fattori tra cui il lega­me sempre più forte con il proprio animale da compagnia, oltre all’au­mento di nuove adozioni, è stato as­sorbito da tutti i principali canali di vendita, specializzati e generalisti: i negozi del canale specializzato, anche durante i primi mesi di pan­demia, hanno continuato a svolgere la loro attività giudicata “non differi­bile” poiché necessaria per integrare quella della Gdo, in quanto tali strutture commercializzano specifici alimenti con particolari fini nutrizio­nali, destinati ad animali da compa­gnia con problemi di salute, oltre a prodotti per l’igiene e antiparassita­ri specifici per la disinfezione degli animali e dell’ambiente domestico, non reperibili nella grande distribu­zione, nonché farmaci veterinari.

Secondo i dati del Rapporto 2021, il grocery (canale formato dall’in­sieme di ipermercati, supermerca­ti, Lsp – libero servizio piccolo, tra­dizionali inclusi i micromaket sotto i 100 mq e discount) canalizza il 56,5% del fatturato complessivo del mercato pet food (ossia 1.373 milioni di euro) e il 75,9% dei vo­lumi (503.835 tonnellate). Nell’an­no terminante a giugno 2021, si riscontra un incremento del fat­turato del +6,2% e dei volumi del +4,5%.

In generale, i punti vendita groce­ry offrono al consumatore la con­venienza tipica del canale che si compone di promozioni, praticità, velocità e comodità d’acquisto. Da un punto di vista assortimenta­le, offrono una maggiore ampiezza di gamma rispetto al petshop sulla fascia di prezzo media, pur con una presenza importante e crescente della fascia premium.

Tra i canali grocery, un’attenzione particolare va rivolta ai discount, che a partire dalla seconda metà del 2020 hanno visto un’accele­razione della crescita, fenomeno trasversale su tutti i mercati. Nel panorama degli alimenti per cani e gatti, il canale discount, con un’in­cidenza del 27,4% sui volumi e del 12,1% sul fatturato, ha sviluppato nel periodo in analisi una crescita a due cifre: +18% in fatturato e +13% in volumi.

I petshop tradizionali (4.857 punti vendita) rappresentano il principa­le canale del trade – non grocery – in cui sono distribuiti i prodotti per animali da compagnia in Italia. In termini di incidenza sviluppano solo il 14,2% dei volumi (che corri­sponde a 93.953 tonnellate circa), ma generano il 26,9% dei valori (653,6 milioni di euro di fatturato). Nell’ultimo anno il canale mostra una crescita rispetto allo scor­so anno di +1,3% di fatturato e di +0,3% di volumi.

Analizziamo infine le “catene petshop”, ossia i negozi specializza­ti nella vendita di alimenti e articoli per animali (oltre 750 punti vendita) dotati di una struttura organizzata di almeno 7 punti vendita di proprietà. Si parla quindi di Agrizoo2, Arca­planet, Croce Azzurra, Fauna Food, Italpet, L’isola dei Tesori, Maxi Zoo e Zoomarket. Questo canale nel 2021 ha rappresentato il 12,8% dei valori e il 7% dei volumi, sviluppan­do un totale di 312 milioni di euro di fatturato con vendite per 46,7 tonnellate e continuando quindi a crescere con dinamiche del +19,7% a valore e +13,8% a volume rispetto all’anno precedente.

I petshop tradizionali, con poco più della metà dei punti vendita dei soli supermarket (4.857 vs 9.127), fat­turano mediamente circa il doppio per punto vendita (134.579 euro/ anno contro i 76.053 euro/anno dei supermercati). Le catene, con l’assortimento più ampio e profon­do, garantiscono però un fatturato per punto vendita mediamente pari a 5,6 volte quello di un petshop tradizionale. Ciò conferma una dif­ferenza sostanziale in caratteristi­che, redditività e target dei pro­dotti veicolati sui tre canali ed in particolare tra petshop tradizionale e catene.

I nuovi attori della distribu­zione

Ai 3 canali di sbocco principali sopra descritti si aggiungono due formati relativamente nuovi: petshop Gdo e generalisti online. Per petshop Gdo si intende un format distributivo cre­ato di recente da alcuni retail della Gdo (Conad, Coop, Selex, ecc.) che consiste in punti vendita specializ­zati che puntano sull’assortimen­to (ampio con presenza di prodotti premium, funzionali, dietetici) e sul servizio (personale qualificato, ser­vizi di toelettatura e, a volte, vete­rinari) per contrastare la crescente competizione delle catene petshop. Nell’ultimo anno questo canale (sti­mato in 86 punti vendita dal Rap­porto) ha generato un fatturato pari a 43,6 milioni di euro, raggiungen­do un’incidenza sul mercato pari a 1,8% sul totale fatturato degli ali­menti per cani e gatti.

Come sappiamo, a partire dalle pri­me settimane di emergenza Covid, a causa delle chiusure e delle restri­zioni alla mobilità, si è riscontrata una forte accelerazione della cresci­ta dell’e-commerce, che ha raggiun­to livelli eccezionali durante il primo lockdown.

Anche per l’acquisto di alimenti per cani e gatti l’e-commerce rappresen­ta un canale di sbocco sempre più importante: accanto agli operatori specializzati nella vendita di prodot­ti per animali (vertical e-commerce – dato non disponibile), negli ultimi anni abbiamo assistito allo svilup­po delle vendite degli operatori ge­neralisti online (gruppi della Gdo e Amazon – dato invece rilevato da Iri) con un’accelerazione delle vendite a partire dai primi segnali dell’emer­genza sanitaria.

Il fatturato sviluppato nell’anno ter­minante a giugno 2021 attraverso le vendite online di alimenti per cani e gatti da questi operatori generali­sti è stato di 49 milioni di euro: no­nostante rappresentino ancora una quota minoritaria rispetto al valore complessivo delle vendite sviluppa­te dai negozi fisici della Gdo, il tas­so di crescita sviluppato (+104% del fatturato rispetto allo scorso anno), rende interessante il monitoraggio di questo canale che ha raggiunto un peso pari al 2% sul totale fattu­rato dal pet food in Italia.

Non solo cibo per cani e gatti

I segmenti alimenti per altri animali da compagnia e accessori e lettiere sono, come negli anni passati, ana­lizzati solamente sui tre format della Gdo, ovvero ipermercati, supermer­cati e Lsp (libero servizio piccolo).

Il mercato degli alimenti per i pic­coli animali da compagnia ha visto nell’anno terminante a giugno 2021 un fatturato di poco superiore ai 12 milioni di euro, con una crescita a volume dell’1,9%. Il segmento principale è quello dei prodotti per gli uccelli ornamentali, che copre il 42,9% del valore e poco meno del 50% dei volumi. Seguono gli alimenti per roditori (31,4% del fatturato e 39,6% a volume). I pro­dotti per l’alimentazione dei pesci e delle tartarughe rappresentano rispettivamente il 12,6% e l’11,8% di questo segmento di mercato.

L’aumento della popolazione degli animali d’affezione e il maggior tempo trascorso con il proprio pet durante la pandemia ha sostenuto la crescita dei prodotti per l’igiene, i giochi e gli accessori. Le rileva­zioni Iri presso Gdo hanno confer­mato un giro d’affari di 75 milio­ni di euro nell’anno terminante a giugno 2021, in crescita del 4,1% rispetto al periodo precedente. In questa categoria i segmenti più di­namici sono stati i prodotti per l’i­giene (tappetini assorbenti igienici, salviette, shampoo, spazzole, deo­doranti, ecc.), in crescita del 7,1%, e i giochi, con un incremento in va­lore del 14,6%. Le lettiere per gat­to, rilevate separatamente, hanno sviluppato nello stesso canale un fatturato di oltre 78 milioni di euro, in aumento del 4,6% a valore.

Il Rapporto completo è scaricabile qui.

www.zoomark.it
www.assalco.it

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