Nel 2020 e nel 2021 le vendite di attrezzi manuali e per l’irrigazione sono state trainate dall’aumento delle famiglie che si sono dedicate al giardinaggio durante l’emergenza sanitaria. Il 2022 si preannuncia un anno difficile, anche a causa dell’aumento dei costi delle principali materie prime utilizzate per realizzare forbici, zappe, pompe a spalla o tubi per irrigare. Ne abbiamo parlato con le principali imprese del settore.
Purtroppo i mercati consumer degli attrezzi manuali e degli strumenti per l’irrigazione non sono analizzati da istituti di ricerca e non è semplice stimare con certezza i contorni economici di questi comparti. La prima difficoltà è il labile confine che intercorre tra un attrezzo “hobby” e uno “professionale”: nessuno vieta infatti al consumatore di acquistare una cesoia professionale, anzi molti lo fanno, così come è noto che i garden center e centri diy sono frequentati da professionisti.
Un altro scoglio è l’alto numero di categorie di prodotto considerate, che vede coinvolto un numero imprecisato di imprese. Accanto infatti ai grandi brand, italiani e internazionali, c’è un tessuto produttivo spesso altamente specializzato nella produzione di pochi articoli: pensiamo per esempio al mondo degli attrezzi per la potatura.
Per cercare di colmare questa lacuna ogni anno interpelliamo le principali imprese del settore, con lo scopo di realizzare un “sondaggio” per tracciare i contorni di questo comparto e fotografarne gli andamenti e i principali trend.
Da questa analisi possiamo stimare che il mercato degli attrezzi manuali destinati agli hobbisti abbia sviluppato nel 2020 un giro d’affari di circa 55 milioni di euro sell in, pari a un giro d’affari totale di quasi 100 milioni di euro, con una ripartizione quasi paritetica del mercato tra gli attrezzi per coltivazione e gli utensili da taglio, leggermente preponderanti.
Il mercato dei sistemi per l’irrigazione di superficie destinati agli hobbisti arriva invece vicino ai 60 milioni di euro sell in, pari a un giro d’affari stimabile in 110 milioni di euro. In questo caso c’è una preponderanza del comparto dei tubi, seguito dalla raccorderia e dagli avvolgitubo.
Un 2020 positivo per le vendite di attrezzi manuali e irrigazione
Anzitutto abbiamo chiesto alle imprese un giudizio sull’andamento delle vendite nel 2020. Dopo il crollo delle vendite a causa del lockdown primaverile, molti comparti merceologici del gardening hanno recuperato le perdite nel corso dell’anno: è successo anche con l’irrigazione e con le attrezzature manuali?
“Il mercato degli attrezzi e dell’irrigazione, nonostante la flessione iniziale a causa della pandemia, ha recuperato tutto il terreno perso – dichiara Diego Zambelli, responsabile marketing di Husqvarna Italia che distribuisce Gardena -, crescendo e chiudendo il 2020 in positivo”.
“Il 2020 per noi è stato un anno eccezionale – spiega Emilio Marchionni, direttore commerciale di Hozelock Italia -. A parte l’aumento dei consumi di chi ha un balcone o giardino, abbiamo conquistato quote di mercato importanti”.
Anche il mercato dei tubi, particolarmente trainante nell’irrigazione, ha confermato il trend generale: “Il comparto dell’irrigazione ha fatto registrate buone vendite, derivate dal cambiamento delle abitudini degli italiani a causa della pandemia – conferma Giuseppe Anastrelli, sales manager Garden Division di Fitt -; non solo i cittadini italiani, ma quelli di tutta Europa si sono ritrovati a vivere maggiormente la casa e gli spazi annessi. I volumi persi nei mesi di chiusura sono stati solo parzialmente recuperati. Generalmente, i consumatori hanno preferito l’acquisto di prodotti con buone performance e non il primo prezzo”.
“Parlando in particolare di tubi innovativi, non abbiamo subìto flessioni nel 2020 – afferma Paolo De Nora, amministratore di Euroequipe -, ma sicuramente c’è stata una crescita più moderata di quella attesa. Il trend su tubi estensibili e super leggeri è stato confermato nonostante l’anno particolare. A proposito di attrezzi da taglio, proprio nel 2020 abbiamo inserito un accessorio poco diffuso ma molto richiesto: la pratica custodia soft touch per le forbici e i seghetti”.
Anche il mercato delle attrezzature ha confermato buone performance nel 2020, considerando che parliamo di un panorama industriale che spazia dai prodotti in plastica agli attrezzi in legno e metallo.
“La chiusura primaverile per il lockdown ci aveva preoccupato – rivela Lorena Piazza, amministratore di Officine Piazza nota per il brand Handy -, ma nel corso dell’anno abbiamo recuperato, per finire l’anno con un incremento di fatturato”.
“L’andamento del 2020 è stato sorprendentemente in linea con il 2019 ed anzi per alcune referenze c’è stata anche una crescita – dichiara Davide Scorsin, responsabile vendite mercato italiano di Epoca -. Il motivo di tutto ciò sta nel fatto che non appena ci sono state le riaperture dei punti vendita, e fortunatamente era ancora tarda primavera, i cittadini si sono riversati ad acquistare i prodotti utili per il loro giardino, colmando in alcuni casi totalmente il gap dei mesi di chiusura. Inoltre tutte le limitazioni dirette e indirette che ci sono state nel proseguo dell’anno hanno portato il consumatore a concentrarsi maggiormente sulle aree verdi presenti nella propria abitazione, aumentando le vendite di settore”.
L’onda verde del 2020 sta continuando anche nel 2021
Anche i primi 6 mesi del 2021 sono stati coinvolti da lockdown e limitazioni, specialmente in alcune regioni, ma la nuova voglia di verde espressa dalle famiglie italiane nel 2020 sembra proseguire anche quest’anno.
“Anche il 2021 – spiega Diego Zambelli di Gardena – sta garantendo risultati con trend positivi e in crescita, soprattutto nel canale online che ha ricevuto una notevole spinta dall’emergenza sanitaria”.
“L’andamento delle vendite di settore nel 2021 è stato in linea con quello del 2020 – afferma Davide Scorsin di Epoca -. Penso sia stato un buon risultato vista la situazione contingente che stiamo tutti vivendo. Mi auguro fortemente che questo trend che si sta verificando ormai da quasi due anni sia in realtà la base per una nuova crescita di questo mercato e di tutte le realtà che ci lavorano”.
“Il trend nel 2021 è del + 50% sia su tubi estensibili sia su tubi superleggeri – dichiara Paolo De Nora di Euroequipe -: abbiamo ottenuto le certificazioni di atossicità e conferma della idoneità per l’utilizzo in campo alimentare dei nostri tubi. Pensandoci bene, infatti, il tubo da giardino è spesso utilizzato per uso alimentare: chi non ha mai bevuto a canna l’acqua, effettuato un travaso di vino e altro ancora? Quindi il trend è più che positivo e caratterizzato dalla ricerca della qualità!”
“Il trend si mantiene ancora positivo – concorda Giuseppe Anastrelli di Fitt -: sembra infatti che la volontà dei consumatori di vivere maggiormente il giardino e gli spazi all’aperto sia diventata un’abitudine consolidata e non più una scelta dettata da esigenze sanitarie”.
“Non solo abbiamo confermato la tendenza percentuale di aumento a doppia cifra ma abbiamo continuato a mangiare quote di mercato – conferma Emilio Marchionni di Hozelock Italia -. Il logo Hozelock è sempre più conosciuto e importante nel settore irrigazione”.
“Le vendite nel 2021 sono estremamente positive – spiega Maurizio Tollis responsabile sviluppo di Gi-Esse Salvador -. C’è un evidente ritorno al made in Italy anche su questi prodotti. Qualità a un prezzo accettato e, soprattutto, la pronta disponibilità hanno favorito le nostre vendite. Vendite che vivono una nuova felice e meritata impennata, grazie al maggior tempo passato dai consumatori in giardino e a dedicarsi al bricolage e, in particolare, alle difficoltà di reperibilità di tali prodotti, in gran parte provenienti dall’Estremo Oriente”.
Il “ritorno al made in Italy” è sicuramente alimentato dalle difficoltà di reperire prodotti in Estremo Oriente oltre che da un aumento sensibile dei prezzi di trasporto. Il Covid ha bloccato interi settori produttivi e reso più difficili gli spostamenti e l’incidente nello stretto di Suez non ha aiutato. Non solo i compratori italiani sono tornati a rivolgersi alle industrie italiane ed europee, ma anche le più importanti insegne d’Europa hanno intensificato nel 2021 le relazioni con il made in Italy.
Sarebbe una situazione ideale, se non fosse che anche le materie prime sono irreperibili e quindi con prezzi alle stelle: “Il 2021 è un anno alquanto strano su diversi fronti – osserva Lorena Piazza di Officine Piazza -: i prezzi della materia prima, gli incrementi dei listini, la difficoltà di reperimento del materiale. In Handy l’andamento delle vendite è più che positivo. Notiamo che per alcuni prodotti il ritardo negli approvvigionamenti dall’Estremo Oriente ha generato una richiesta maggiore nel mercato locale. I clienti riscoprono la convenienza dell’acquistare da noi, grazie alla qualità del prodotto e soprattutto del servizio a 360° che la nostra azienda è in grado di fornire. Riscontriamo un aumento delle richieste sia da parte dei nostri clienti di lunga data sia da parte di nuovi potenziali partner commerciali sui mercati italiani ed esteri”.
Gli aumenti delle materie prime come impatteranno sul mercato del gardening?
Acciaio, legno e plastica, le principali materie prime utilizzate per realizzare attrezzi manuali e prodotti per l’irrigazione, hanno registrato aumenti record. Per non parlare di semilavorati quasi introvabili, come i componenti elettronici per le centraline.
Abbiamo chiesto alle aziende se sarà un fenomeno destinato a ridimensionarsi e se prevedono un aumento dei prezzi nel 2022. Nella lettura delle risposte dobbiamo considerare che i diversi mercati (plastica, acciaio, legno, ecc.) stanno vivendo dinamiche differenti.
“La scarsità delle materie prime ha inciso negativamente sulle vendite del 2021 – spiega Giuseppe Anastrelli di Fitt -. Cause di forza maggiore non ci hanno permesso di sfruttare appieno il trend positivo delle vendite. Riguardo all’aumento dei prezzi, ormai non vi sono più dubbi che non si tratti di una bolla speculativa e nemmeno di una fase di breve durata. Tutti gli indicatori ci portano a pensare a un periodo di durata pluriennale in cui le materie prime si attesteranno a prezzi mai rilevati fino ad ora. Parte di questo fenomeno deriva anche dall’aumento dei prezzi energetici. Non escludiamo, quindi, ulteriori aumenti anche nel 2022, al momento però difficili da stimare”.
“Attualmente, dopo un picco vertiginoso nei primi mesi del 2021, la situazione si sta ultimamente normalizzando anche se ci sono ancora delle categorie di materie prime che continuano ad aumentare – dichiara Davide Scorsin di Epoca -. Alla luce di ciò stiamo continuando a monitorare costantemente la situazione e già nel corso del 2021 siamo stati costretti ad aggiornare i listini con aumenti a seconda della tipologia di prodotto. Per il 2022 ci riserviamo la possibilità di mettere mano ancora ai listini anche a stagione in corso, vista la situazione molto dinamica dei prezzi delle materie prime”.
“Hozelock ha sostenuto gran parte degli aumenti delle materie prime aumentando il listino 2021 molto poco rispetto a quanto sarebbe stato lecito attendersi e questo sarà fatto anche per il 2022 – afferma Emilio Marchionni di Hozelock Italia -. Non è solamente una questione di aumenti ma anche di etica. Gli stipendi di tutti noi rimangono uguali e i prezzi aumentano. Coscientemente abbiamo fatto il possibile per aumentare il meno possibile e sopravvivere al momento che purtroppo non prevediamo cambierà nel corso del 2022”.
“Possiamo confermare aumenti delle materie prime da noi utilizzate (acciaio, plastiche, legno carta, cartone) intorno al 20% – spiega Maurizio Tollis di Gi-Esse Salvador -. A questi vanno aggiunti i costi aumentati delle forniture dei servizi energetici e, infine, i costi di trasporto. Proprio in questo periodo stiamo calcolando quanto sarà l’impatto di tutto ciò sulla produzione di ogni singola diversa referenza. Gli aumenti ci saranno a partire da questo autunno. Tuttavia senza immediati scossoni per il consumatore finale, così da evitare possibili contrazioni delle vendite: abbiamo deciso di spalmare gli aumenti in più tranche nel 2022. Nel frattempo, fiduciosi, attendiamo nel 2022 il termine delle speculazioni sui costi delle materie prime, così da limitare quanto più possibile l’effetto dannoso di aumenti eccessivi e poco convenienti per tutti”.
“Confermo: il trend è quello della qualità – dichiara Paolo De Nora di Euroequipe -: spendere bene i propri soldi è sempre un must con cui dovremo convivere, visti i tanti aumenti generalizzati che stiamo subendo. Non sono ottimista sul rientro degli aumenti, anche le ultime notizie sull’energia elettrica confermano una politica di governo assente. Lamentarsi serve a poco: dovremo come al solito fare noi imprenditori e consumatori cambiamenti strutturali che ci consentano di restare in equilibrio. Il 2022 mi preoccupa particolarmente per il minore potere di acquisto verso il quale stiamo scivolando, per tale ragione abbiamo dato il nostro contributo, puntando su tecnologia produttiva e qualità made in Italy. Gli aumenti per il 2022 li abbiamo già comunicati e sono molto contenuti, inferiori al 7% medio. I consumatori, sono certo, faranno sempre più attenzione alla qualità e durabilità del prodotto e noi faremo di tutto per essere al loro fianco”.
“Un aumento fisiologico dei listini di tutte le aziende del settore è previsto per il 2022, proprio a causa della carenza di molte materie prime e del conseguente aumento esponenziale dei costi di produzione – conferma Diego Zambelli di Gardena -. Riteniamo tuttavia che questo fenomeno sia destinato a ridimensionarsi anche se non siamo in grado di definirne con certezza i tempi”.
“Al momento non ci sono segnali di rallentamento sui prezzi della materia prima – conclude Lorena Piazza di Officine Piazza -. Le aziende sono di fronte a una scelta: non servire i propri clienti o mantenere la continuità di servizio assorbendo parte degli enormi aumenti che sono ancora in atto. Noi, come produttori, ci troviamo a gestire una varietà di materiali diversi e stiamo servendo i nostri clienti e facendo il possibile per contenere gli aumenti e i prezzi. È chiaro che comunque dobbiamo sottostare all’andamento del mercato, che attualmente non ci consente di fare previsioni per la prossima stagione”.
www.epocaspa.com/it
www.fitt.com/it
www.gardena.com/it
handygiardino.com
hidroself.com
www.hozelock.it
www.salvadorgiulio.it