Assofloro diventa nazionale, come avevamo già anticipato, proponendosi di assumere il ruolo di unica associazione di rappresentanza istituzionale per il mondo del verde, del paesaggio e dell’ambiente. Ne abbiamo parlato con Nada Forbici, presidente di Assofloro.
Il 17 giugno, in occasione della conferenza milanese “Florovivaismo in Lombardia: problemi e prospettive”, Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia, ha annunciato l’ampliamento dell’Associazione dall’ambito regionale a quello nazionale, con il conseguente cambio di nome: semplicemente Assofloro. Il cambio di statuto consentirà perciò di aggregare altri enti e associazioni di tutti gli ambiti del verde, del paesaggio e dell’ambiente, con l’obiettivo di rappresentare le istanze di tutto il settore nei tavoli ministeriali e regionali e contribuire a compattare la filiera, per una maggiore presenza e rappresentatività a livello istituzionale.
Assofloro diventa nazionale: un passaggio coerente
L’annuncio del 17 giugno, da un certo punto di vista, non è una novità ed è soltanto l’ufficializzazione di un incarico che, di fatto, già sta svolgendo Assofloro negli ultimi cinque anni. Ricordiamo che Assofloro è già un’associazione di secondo livello, poiché è nata per riunire le istanze delle principali associazioni provinciali lombarde. Inoltre ha già ampliato i suoi orizzonti verso l’Italia, poiché da due anni sono entrate in Assofloro la Società Italiana di Arboricoltura (Sia) e l’Associazione Arboricoltori, entrambe nazionali. Infine Assofloro Lombardia si è fatta carico, nel 2015, di promuovere un’attività di collaborazione tra le tante associazioni del settore: un lavoro che ha portato risultati concreti, come per esempio il Bonus Verde. Per saperne di più abbiamo incontrato Nada Forbici, presidente di Assofloro.
Una “associazione di associazioni”
GreenRetail: I successi che avete ottenuto in questi anni ci dicono che c’era l’esigenza di un “polo” nazionale capace di riunire le istanze di tutto il mondo florovivaistico. Cosa vi ha spinto a questo passo?
Nada Forbici: Da tempo si avvertiva l’esigenza di una associazione nazionale rappresentativa di un settore, quello del florovivaismo, che a fronte dell’importanza che sempre di più sta assumendo, trasversale anche ad altri settori economici e produttivi, è ancora molto frammentato. Situazione che in passato ha spesso determinato poca rappresentatività e, quindi, debolezza, soprattutto a livello istituzionale. L’esigenza del riconoscimento di un livello nazionale era avvertita anche all’interno di Assofloro Lombardia, per il lavoro che già da anni veniva svolto, per tutto il settore. La spinta definitiva è avvenuta anche dalle associazioni nazionali che, negli ultimi due anni, si sono aggregate ad Assofloro, la Società Italiana di Arboricoltura e l’Associazione Arboricoltori, portando le competenze in ambito arboricolturale. Il passaggio ad associazione nazionale non è altro che il proseguimento del cammino intrapreso da diversi anni e che ha visto Assofloro in prima linea lavorare, insieme ad altri, per tutto il settore, nella risoluzione di problematiche e per creare strumenti ed opportunità per le aziende della filiera, promuovendo al tempo stesso l’importanza del verde urbano per l’ambiente e la sua corretta cura e gestione. In questo cammino sono stati tanti gli enti e le associazioni che si sono avvicinati ad Assofloro chiedendo di poter aderire in modo attivo, anche per portare in evidenza e trovare soluzioni a problematiche specifiche dei propri associati.
GreenRetail : Assofloro è già una associazione di secondo livello in Italia nel nostro settore: da un certo punto di vista fa parte della vostra natura aggregare delle associazioni? Se non lo facevate voi, chi altro?
Nada Forbici: Assofloro è l’unica associazione di secondo livello presente in Italia del settore del florovivaismo. È cioè una associazione di associazioni. Nel settore, oggi, non ne esistono altre. A differenza di altre associazioni che si definiscono nazionali e che associano direttamente imprese, Assofloro associa enti ed associazioni. È una differenza sostanziale perché a essere rappresentati sono interi comparti del settore: quelli produttivi, vivaistico e serricolo, quelli manutentivi, del verde pubblico e privato e quelli specializzati, come ad esempio quello arboricolo. E con le modifiche statutarie abbiamo ora la possibilità di aggregare non solo il comparto florovivaistico ma tutta la filiera del verde, dell’ambiente e del paesaggio, comprendendo – per fare un esempio – anche enti e associazioni che rappresentano i produttori e i commercianti di attrezzature utilizzate per la realizzazione e la cura del verde o gli enti impegnati in progetti di contrasto al cambiamento climatico attraverso il verde; certo per noi un maggiore impegno ma a cui oggi non si poteva più dire di no. Attualmente sono 700 le aziende presenti sul territorio nazionale rappresentate dalle nostre associazioni; non sono poche ma lo consideriamo un inizio, in quanto è nella natura di Assofloro l’aggregazione. In questi anni abbiamo sempre cercato di condividere il lavoro insieme ad altri, purché si trattasse di realtà serie, coerenti ed effettivamente rappresentative, prerogativa necessaria per una seria rappresentatività nei confronti delle istituzioni. Cosa purtroppo non scontata, ultimamente, nel panorama dell’associazionismo di settore.
GreenRetail : Vogliamo parlare dell’esperienza del Cnffp di cui Assofloro Lombardia fa parte e che avrebbe dovuto riunite le istanze delle tante associazioni del settore? Come mai non è decollato?
Nada Forbici: Assofloro è stata una delle associazioni fondatrici dell’idea del Cnffp (Coordinamento Nazionale della Filiera del Florovivaismo e del Paesaggio): il tentativo di coordinare diverse associazioni nazionali della filiera, con la convocazione al tavolo di Montichiari nel 2015 delle principali associazioni del settore. Il Coordinamento, dopo una fase iniziale di forte entusiasmo legata al lavoro per l’ottenimento del Bonus verde, non è al momento decollato in modo ufficiale. Cioè a oggi non è riuscito a costituirsi in modo formale. Unirsi, coordinarsi, non è semplice perché vuol dire trovare delle mediazioni e sostenere in modo convinto e coerente quelle che sono le decisioni della maggioranza, senza pensare che possa venire meno l’autorità o la rappresentatività di ciascun aderente, come del resto funziona in tutte le grandi organizzazioni. È nel dna di Assofloro la condivisione e l’aggregazione, nella convinzione che solo così si possono ottenere risultati, perché democraticamente discussi e condivisi. Siamo fieri di questo nostro modus operandi, che ci viene riconosciuto anche dalle realtà esterne al settore, con cui ci siamo trovati a lavorare. Assofloro non vuole sostituirsi a nessuno e nemmeno invadere il campo di alcuno; semplicemente vogliamo continuare a lavorare per il settore come abbiamo da sempre fatto, continuando a coinvolgere quelle associazioni che hanno mostrato serietà e coerenza. Il nome “Lombardia”, ce lo hanno sempre fatto notare le istituzioni a livello di Camera e Senato, era diventato stretto e ha avuto sempre meno senso man mano che aumentava il lavoro, per tutto il settore, a livello nazionale. Perché molto del nostro lavoro, per risolvere problematiche all’interno della filiera, cercare e promuovere opportunità per le aziende, si gioca a livello nazionale.
GreenRetail : Quindi la Lombardia non avrà più una associazione di secondo livello?
Nada Forbici: La sezione regionale di Assofloro rimarrà attiva, anche perché la Lombardia, come per altri settori economici del nostro paese, anche per il florovivaismo è una delle regioni più importanti e strategiche. Lo dimostra, oltre al numero delle aziende di settore presenti, anche il fatto che per primi in Italia abbiamo un assessorato che unisce verde, cibo e agricoltura: una visione della filiera che Assofloro ha sempre sostenuto, perché il florovivaismo è strettamente legato al territorio e alle altre filiere produttive che concorrono nella riqualificazione del paesaggio, nella rigenerazione delle città, nella creazione di un’economia che guarda al benessere e alla salute dei cittadini. Una visione che Assofloro sta applicando anche a livello nazionale, con la contaminazione tra settori produttivi diversi, e che ha già ottenuto risultati che sono stati definiti storici. Con l’Assessore Fabio Rolfi stiamo lavorando in modo proficuo e pensiamo che, come spesso avviene, molto del lavoro che si farà in Regione Lombardia, verrà mutuato da altre regioni e a livello nazionale. È stato così, per esempio, per la normativa che ha eliminato dai rifiuti gli scarti vegetali derivanti dalla manutenzione del verde, ottenuta grazie a un intenso lavoro in collaborazione con Coldiretti, prima a livello regionale e più di recente con una legge nazionale. Vedremo in seguito se avremo la forza e l’interesse di fare nascere altre sezioni regionali, come ci stanno chiedendo, anche se in questo momento non è la nostra esigenza primaria. Coerenza, serietà ed effettiva rappresentanza sono le parole chiave di cui ha bisogno il nostro settore e intorno alle quali riteniamo ci possano essere forme di aggregazione concreta e reale.
Il futuro del Bonus verde
GreenRetail : Pur essendo “solo” un’associazione lombarda, è indubbio che grazie al vostro lavoro tutti i florovivaisti italiani hanno tratto benefici. Penso per esempio all’invenzione del Bonus verde nel 2017 e – anche se meno visibile – l’ancor più difficile rinnovo nel 2018. Ora che Assofloro è un’associazione nazionale, quanto potrà essere ancor più decisiva sui tavoli governativi?
Nada Forbici: Ora che Assofloro potrà aggregare altre associazioni sul territorio nazionale avrà la possibilità di operare con maggiore efficacia e incisività sui tavoli della politica nazionale. Come già sta facendo ora, ma con maggiori competenze che derivano dalle nuove associazioni aggregate. Per quanto riguarda il Bonus verde, il lavoro per il rinnovo è passato in sordina, qualcuno probabilmente pensa che sia stato un passaggio automatico, ma non è così e non sarà così neanche il prossimo anno. In mezzo c’è stato un cambio di Governo e questo ha voluto dire un cambio di interlocutori istituzionali e un’azione di sensibilizzazione sui nuovi governanti che, quando è nato il Bonus verde, erano all’opposizione. Quest’anno serviranno un dossier e dati ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, e non sarà semplice reperirli, ma ci impegneremo per farlo, monitorando la situazione e lavorando per la stabilizzazione del Bonus. I lavori si intensificheranno già da metà settembre, quando verrà incardinata la nuova Legge di Bilancio. Nelle varie interlocuzioni che abbiamo già avuto con i rappresentanti del Governo si è parlato di alzare la percentuale detraibile del 36%. La situazione finanziaria poco stabile del nostro paese ci preoccupa non poco per il rinnovo del Bonus. Ma, in ogni caso, oltre al rinnovo e possibilmente alla stabilizzazione, proveremo a proporre e a fare inserire qualche elemento migliorativo. Da sempre sosteniamo che il Bonus verde è ampiamente migliorabile sotto più aspetti: oltre che per la percentuale di detraibilità del 36% (che vorremmo fare passare al 50%, come le altre detrazioni fiscali), potrebbe essere alzato il tetto dei 5.000 euro, si potrebbero inserire altre attività da portare in detrazione e ridurre l’Iva per gli in-ter venti agevolati al 10%, mettendo così davvero in crisi il ricorso al lavoro nero che danneggia gravemente tutto il settore.
La contaminazione per il verde diffuso
GreenRetail : Oltre all’attività di lobbying politica, è giusto ricordare che Assofloro ha avvicinato il florovivaismo agli altri mondi imprenditoriali. Quanto è importante questa attività per Assofloro?
Nada Forbici: Questo è il punto di forza della nostra associazione, è ciò che ci differenzia da altri ed è un aspetto che ci piace evidenziare e rimarcare perché fa parte della nostra visione del settore. Assofloro ha lavorato in questi anni per avvicinare il mondo del florovivaismo a tutti gli altri settori economici ed imprenditoriali, che non sono mai stati considerati e di conseguenza erano estranei al nostro campo. Il settore edile, i progettisti, i ricercatori ma anche gli economisti, gli amministratori di condominio, i medici, tutto il comparto dell’ambiente, per fare alcuni esempi. Un sistema economico ma anche ambientale e legato alla salute che gravita intorno al nostro mondo e che sempre di più ha a che fare con il verde, per i benefici del verde sull’economia, la salute, l’ambiente, la rigenerazione delle città in chiave sostenibile ma che il nostro mondo non ha mai considerato. Assofloro ha creduto nell’importanza di questa “contaminazione”, che è diventata dilagante e che è in continua evoluzione, perché avvicina sempre più soggetti e non si può più fermare. Lo avvertiamo in modo molto forte perché ogni giorno abbiamo testimonianza dell’interesse primario di rappresentanti di altri settori che si avvicinano ad Assofloro, attraverso proposte di lavoro comune, su progetti che sempre di più investono sul verde per il miglioramento della vita nelle città e per la risoluzione di problematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici. Tutti sono ormai consapevoli del ruolo primario che il verde gioca da questo punto di vista ed è un altro grande risultato del lavoro fatto in questi anni, insieme, anche con chi si occupa di comunicazione e che da subito ha creduto insieme a noi a questa nuova visione strategica del verde e, quindi, del nostro settore.
GreenRetail : Perché le altre associazioni ed enti dovrebbero aderire ad Assofloro?
Nada Forbici: Sono convinta che a parlare siano i fatti, cioè tutto ciò che Assofloro ha ottenuto in questi anni, attraverso un lavoro costante e intenso, per tutto il settore, anche per chi non era o ancora non è nostro associato. Anche questa è una questione di stile che ci piace sottolineare perché fa parte del nostro modo di lavorare. Non portiamo interessi di pochi ma lavoriamo su aspetti che riteniamo strategici per tutto il nostro settore e non solo. Ciò che abbiamo ottenuto sono fatti concreti, attraverso una rappresentanza reale, agendo in modo propositivo e rispettoso delle istituzioni e delle esigenze del settore. Lo abbiamo fatto in modo democratico, valorizzando le competenze e guardando non agli individualismi o altri interessi di pochi, ma al bene dell’intero settore che vuol dire, sempre di più, il bene delle città e dei cittadini. Anche in questo vogliamo segnare un confine rispetto a un certo modo di lavorare che si è visto negli anni passati e che ancora oggi si vede a vari livelli istituzionali, dove vengono messi davanti gli interessi di pochi, se non addirittura interessi privati, piuttosto che interessi comuni. Sono fiera di sottolineare anche questo nostro modo diverso di lavorare, che ci contraddistingue. Credere in Assofloro, associandosi, significa sostenere questo stile di agire e questa visione strategica del comparto, apportando a sostegno delle cause forze nuove, nuove competenze e voglia di fare per il settore. Continueremo a lavorare a testa bassa, come abbiamo sempre fatto, per il raggiungimento di obiettivi concreti, nella maggiore condivisione possibile, perché la storia di questi anni, la storia di Assofloro, dimostra che “insieme” si ottengono importanti risultati, a beneficio di tutto il settore, della nostra economia e per la salute e il benessere del nostro paese.