Fitt scrive ai propri clienti e partner, spiegando nei dettagli, in una lettera, tutte le decisioni prese dall’inizio dell’emergenza sanitaria: dall’iniziale scelta di favorire lo smart working, alla chiusura nel momento più delicato, alla successiva messa in sicurezza dell’azienda con la riapertura dei poli logistici in Italia e all’estero.
Fitt scrive ai propri clienti: responsabilità individuale e collaboratori al primo posto
Nella comunicazione che Fitt scrive ai propri clienti e partner, Alessandro Mezzalira evidenzia come, in un’era globalizzata come la nostra, le decisioni di ogni individuo influenzino potenzialmente la vita di altre persone, concentrandosi poi sulle misure adottate dall’azienda a tutela dei propri dipendenti e dei propri partner commerciali.
“Cari clienti e partner,
Siamo di fronte a un fenomeno che non ha precedenti nella storia perché è figlio di questo tempo: nelle ultime poche decine di anni il mondo è diventato più piccolo, le connessioni tra i luoghi e le persone sono diventate una fitta rete di collegamenti attraverso cui ciò che accade in un luogo del pianeta diventa immediatamente un fatto globale.
Questo ci dimostra più che mai che le azioni che compiamo ogni giorno nella nostra vita quotidiana hanno delle ripercussioni, positive o negative, in ogni parte del pianeta perché le nostre vite non sono mai state così connesse e interdipendenti. Questo deve farci riflettere con grande attenzione su un concetto fondamentale: la responsabilità. Dobbiamo sentirci tutti responsabili di ciò che accade nel mondo; mai come oggi il singolo, con le sue scelte e le sue azioni, può fare la differenza per tutti. Il senso di responsabilità deve pervadere e guidare ognuno di noi in quanto singolo individuo, ma anche le singole imprese in quanto collettività di individui.
Fitt ha deciso di mettere i collaboratori al primo posto attivando a fine febbraio disposizioni di sicurezza quali la cancellazione degli spostamenti, l’estensione dello smart working (già attiva in azienda prima dell’emergenza) al maggior numero di lavoratori possibile e l’attivazione di tutti i presidi di sicurezza e igiene in tutte le sedi. Quando però la situazione è diventata più critica del previsto, prima che le disposizioni del governo lo imponessero, abbiamo deciso di fermare la produzione in Italia per proteggere le più di 600 persone impiegate nel territorio nazionale. Successivamente abbiamo esteso la chiusura anche agli stabilimenti europei in Francia, Spagna e Polonia.
Ci troviamo, per la maggior parte dei nostri mercati, in altissima stagione e fermare è stata una decisione difficile. Ma nel fare impresa non esistono solo le scelte di business e mettere a repentaglio la salute dei nostri collaboratori non era accettabile.
Ora che la situazione sta migliorando possiamo tornare a supportare l’attività dei partner e dei clienti che ci scelgono da più di 50 anni: per questo motivo, dopo tre settimane di chiusura totale, abbiamo deciso di riaprire i nostri poli logistici lunedì 6 aprile per far fronte alle numerose richieste ricevute, e da martedì 14 aprile, tutti i plant europei hanno ripreso l’attività, seppur a regime parziale, sia nei reparti produttivi che negli uffici in modalità di smart working.
Le decisioni sono state prese perché siamo sicuri di poter garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza che la circostanza impone, per i nostri collaboratori e per tutti coloro che entrano in contatto con Fitt.
Mai come in questo periodo eccezionale i nostri valori di comunità e d’impresa ci sostengono e ci guidano nella gestione delle varie fasi di adattamento e riattivazione del nostro lavoro al vostro servizio. La comprensione e collaborazione reciproca è sicuramente la chiave per uscire assieme e vincenti da questo momento.
Con l’augurio di ritrovarci presto alla fine questa grande sfida vi mando un caloroso saluto.”
Alessandro Mezzalira
Ceo di Fitt