Il mercato dei fertilizzanti hobbistici non ha vissuto un buon anno nel 2016, ma il 2017 si apre all’insegna dell’ottimismo e dell’investimento in nuovi prodotti. La confusione di normative del settore degli agro farmaci a uso non professionale sta condizionando anche le vendite di fertilizzanti. Ne abbiamo parlato con le imprese leader.
Mercato dei fertilizzanti hobbistici: 48,3 milioni di euro nel 2016
Nonostante le aspettative, i consumi di fertilizzanti a uso hobbistico hanno segnato un trend negativo anche nel 2016. In mancanza di dati ufficiali, abbiamo intervistato le più importanti imprese del settore, che ci hanno confermato la tendenza negativa. Possiamo stimare un giro d’affari totale con prezzi al con-sumo di circa 48,3 milioni di euro, pari a un fatturato sell in di circa 26,4 milioni di euro, con una flessione dell’8% sul 2015. Un risultato molto lontano dai quasi 30 milio-ni di euro di dieci anni fa, nel 2006, poco prima della crisi finanziaria.
“Purtroppo anche il 2016 non ha brillato – spiega Massimo Chelini, direttore commerciale di Ital-Agro –; la sperata inversione di tendenza non c’è stata e il mercato ha segna-to un altro dato decisamente negativo, stimo attorno a un -7/8%. Per quanto riguarda Ital-Agro l’anno si è chiuso in modo positivo grazie al lancio di una nuova linea di concimi granulari in piccola taglia che ha subito riscontrato il gradimento dei nostri clienti.”
“Nel 2016 il mercato dei fertilizzanti presenta nuovamente una decrescita rispetto al 2015 – conferma anche Laura Galli, responsabile marketing e comunicazione di Compo Italia –. Tendenzialmente il mercato si sta spostando su prodotti universali, eventualmente anche consentiti in agricoltura biologica, soprattutto per la coltiva-zione di ortaggi, piante da frutto e aromatiche. Sicuramente c’è anche una maggiore attenzione al dosaggio del fertilizzante, utilizzato quasi con parsimonia, oltre a un crescente sviluppo della pratica domestica del compostaggio per avere un ammendante fai da te dai rifiuti organici. Il 2017 dovrebbe comunque presentare un assestamento del mercato dei fertilizzanti, dando una definizione più sicura dei volumi.”
Aspettative positive per il 2017 e nuove spinte ecologiche vengono confermate anche da altre imprese: “Le nostre previsioni per il 2016 in merito al mercato dei fertilizzanti hanno avuto conferma – spiega Daniele Grisotto, responsabile della divisione Home&Garden di Copyr –: vendite complessivamente in calo rispetto all’anno precedente e un’inversione di tendenza nell’ultima parte dell’anno. Inversione che lascia aperta la speranza a un 2017 di progressivo recupero delle vendite.”
“Nel 2016 c’è stato un assestamento sui prodotti tradizionali e un incremento sui prodotti più specifici e destinati al biologico – conferma Roberto Fissore, titolare di Fissore Fertilizzanti –. È in questa direzione che ci stiamo orientando, confidando in una stagione favorevole sia dal punto di vista meteo che per quanto riguarda la congiuntura economica.”
“Le vendite del 2016 per la nutrizione del marchio Verde Vivo hanno dato dei risultati positivi rispetto al 2015 sia nel sell in che nel sell out – conferma Genny Baldan, responsabile marketing di Kollant, che distribuisce la linea Verde Vivo –: riteniamo che le contrazioni maggiori si siano verificate nei prodotti di primo prezzo, mentre l’offerta di Verde Vivo, avendo un posizionamento qualitativo e di prezzi più elevato, non ha risentito di questo fenomeno. Pensiamo che l’unico modo per rimanere nei punti vendita e accrescere la quota di mercato sia continuare a in-novare; infatti nel 2017 abbiamo compiuto investimenti significativi in R&D per trovare dei prodotti nuovi, accattivanti ed emozionanti. Il 2017 vedrà il lancio di una novità unica nel suo genere per il mercato, ovvero una linea di fertilizzanti profumati. Questa innovazione è frutto di una sinergia tra le aziende del gruppo Adama che ha permesso di realizzare un prodotto in grado di anticipare l’esigenza del consumatore, che è quella di non sentire un cattivo odore mentre ci si sta prendendo cura del proprio giardino. Il concime profumato Verde Vivo è un fertilizzante granulare universale con una titolazione bilanciata adatta a tutti i tipi di piante; le profumazioni del prodotto sono due: Erba appena tagliata nel formato da 4 kg per superfici medio-grandi e Arance e agrumi nel formato da 1 kg per piante in vaso o piccole superfici. Questo tipo di prodotto innesca il desidero di acquisto anche in consumatori che normalmente non considerano la nutrizione come essenziale. Ci aspettiamo quindi dal 2017 numeri molto impor tanti.”
Nonostante la crisi di consumi di questi anni, il mercato dei concimi hobbistici continua quindi ad attirare l’attenzione delle imprese. Anche di quelle che provengono da altri settori: “Nel 2015 per la prima volta abbiamo lanciato sul mercato un unico concime liquido biologico chiamato Cuore di Concime come supporto a una linea totalmente biologica di terricci chiamata Cuore di Terriccio – ci spiegano dall’ufficio marketing di Vigorplant –. La volontà è di tenere alta l’attenzione sul prodotto attraverso attività in store con l’obiettivo di favorirne la visibilità e suppor tare le rotazioni.”
Confermato il sorpasso dei granulari sui liquidi
Nel 2016 viene confermato un fenomeno già emerso nel 2015, quando i fertilizzanti granulari hanno compiuto il sorpasso rispetto ai concimi liquidi nel cuore dei consumatori. Nello scorso anno il 44% del giro d’affari totale sell in è andato ai concimi granulari, contro il 43% dei concimi liquidi.
Dieci anni fa il rapporto era inverso: 46% contro 44% a vantaggio dei liquidi.
Per quanto riguarda le specialità, segnaliamo aumenti nei concimi universali e flessioni nei concimi per piante verdi e gerani.
Cresce il ruolo dei garden center (33% delle vendite) mentre perde quote le Gdo (13% delle vendite nel 2016).
Gli effetti negativi del decreto sui fito farmaci
Benché le norme sui fito farmaci a uso non professionale non impattino direttamente sul mercato dei fertilizzanti a uso hobbistico, abbiamo notato una contrazione degli acquisti in entrambi i settori: quasi come un effetto domino.
Abbiamo chiesto alle imprese se sono d’accordo.
“Concordiamo senz’altro – spiega Daniele Grisotto di Copyr –, tant’è che proprio questa considerazione è stata alla base delle nostre previsioni per il 2016. Il clima di incertezza sugli agrofarmaci ha prodotto un naturale atteggiamento di prudenza all’acquisto da parte dei rivenditori, che si è tradotto in una generale riduzione nell’approvvigionamento di tutti i prodotti per la nutrizione e la difesa delle piante.”
“Siamo più che d’accordo – concorda Laura Galli di Compo Italia –. Operiamo in entrambi i segmenti e ci rendiamo conto che il consumatore medio non ha in testa una distinzione netta tra fertilizzanti e fitofarmaci. Entrambi sono prodotti chimici, quindi si influenzano a vicenda se uno dei due si trova di fronte a un’evoluzione normativa che influenza la distribuzione nel mercato italiano.”
“Sicuramente i fitofarmaci a uso non professionale hanno subito una contrazione negli acquisti maggiore rispetto ai fertilizzanti hobbistici – spiega Roberto Fissore di Fissore Fertilizzanti –: una certa correlazione tra i due comparti esiste e il clima di incertezza normativa in cui ci troviamo non è favorevole per acquisti in tranquillità e sicurezza da parte dei rivenditori.”
“Concordo in pieno – afferma Massimo Chelini di Ital-Agro –, questa situazione di incertezza non aiuta: tutto il comparto dei prodotti chimici destinati alla cura delle piante è come congelato in attesa del tanto discusso Decreto. Di cui peraltro sembra non ci sia ancora una data certa di uscita: quindi prepariamoci a vivere un’altra stagione all’insegna dell’incertezza.”
“Siamo assolutamente d’accordo – conferma anche Genny Baldan di Kollant Verde Vivo –. Abbiamo riscontrato un’incertezza diffusa che ha portato a una contrazione del valore degli ordini in generale, compresa anche la nutrizione. Questo perché molti clienti, attendendo chiarimenti sulla normativa, hanno gestito alcuni acquisti, compresi i fertilizzanti, in modo più oculato, ottimizzando la gestione delle scorte a magazzino e in alcuni casi riducendo il numero di fornitori/referenze per ridurre il rischio di impresa. Questa situazione è stata più evidente all’inizio del 2016, mentre verso la fine dell’anno c’è stata una ripresa che ha portato a numeri più interessanti del 2015. Per supportare i clienti in questo difficile periodo di transizione, Kollant con Adama sta mettendo in atto azioni di informazione, organizzando eventi che spiegano la normativa e mettono in luce quali sono le opportunità presenti sul mercato. Riteniamo che una strategia volta alla trasparenza e al dialogo con i clienti sia l’unica possibile, nonché la più coerente con il percorso intrapreso da Kollant.”
Altre normative in arrivo
Oltre al decreto sui fito farmaci a uso non professionale, ci sono altre normative in arrivo destinate a modificare i contorni di questo mercato, come per esempio il nuovo Regolamento Europeo (entro il 2018) per i prodotti fertilizzanti marchiati CE.
Queste nuove normative porteranno vantaggi o svantaggi allo sviluppo del mercato dei fertilizzanti hobbistici?
“Il nuovo Regolamento Europeo per i fertilizzanti aprirà opportunità a tutte le aziende del settore perché il principio di base sarà l’economia circolare, con ampio respiro sia sul riciclo sia sulla libera circolazione dei prodotti a livello europeo – afferma Laura Galli di Compo Italia –. Si prevede inoltre l’introduzione di categorie che attualmente sono regolamentate solo a livello nazionale.”
“Le normative sono purtroppo necessarie per regolamentare settori complessi come il nostro – spiega Massimo Chelini di Ital-Agro –: quello che chiede l’industria è di avere chiarezza e soprattutto tempi certi e sufficienti alla gestione e allo smaltimento delle scorte. In un settore come il nostro, di dimensioni contenute e per giunta stagionale, la parte più complessa e onerosa è la gestione delle scorte, intese non solo come prodotti finiti ma anche materiali di confezionamento; non avere il tempo per una corretta gestione, dovuta ai cambiamenti dettati dalle normative (che a volte si susseguono a ritmi vertiginosi), comporta pesanti influenze negative sui nostri bilanci.”
“Ogni norma dettata dal buon senso e con un testo comprensibile e facilmente applicabile non può che essere migliorativa – conferma anche Roberto Fissore di Fissore Fertilizzanti –. Il periodo di gestazione di tali regolamenti pare però dilatarsi sempre di più con limiti alle fasi di ricerca e produttive delle aziende.”
“Le novità in discussione all’interno del nuovo Regolamento Europeo sembrano evidenziare, al momento, più dei cambiamenti formali che sostanziali – spiega Daniele Grisotto di Copyr –. Solo con la versione definitiva si potrà esprimere un concreto giudizio sulla norma, anche in considerazione degli ampi tempi, attualmente previsti, per l’adeguamento dei prodotti.”