Il nuovo passaporto per le piante è entrato in vigore il 14 dicembre: come dice il sito del Ministero delle Politiche Agricole, “tutte le piante e i prodotti specificati dalla nuova normativa fitosanitaria potranno essere commercializzati e movimentati all’interno del territorio europeo solo se accompagnati da un passaporto delle piante (PP) o da un passaporto delle piante per Zone protette (ZP)”. L’obiettivo è di migliorare la sanità del verde vivo e limitare il rischio di altre emergenze fitosanitarie, come la Xylella o il Punteruolo rosso.
Il nuovo passaporto per le piante
Le piante in vendita al pubblico dovranno avere un’etichetta adesiva sul vaso o come collarino, nella quale compaiano: la bandiera Ue, la dicitura “passaporto delle piante/plant passport”. la denominazione botanica, il codice del produttore, il codice di tracciabilità aziendale e la sigla del Paese di origine.
Il numero del passaporto non dovrà essere scritto nella fattura o nel documento di trasporto.
Il nuovo passaporto deve essere applicato su ogni unità di vendita, cioè la più piccola unità commerciale utilizzabile nella fase di commercializzazione. Quindi su ogni singola pianta, oppure su ogni vassoio, cartone o carrello: dipende a chi si vendono le piante.