La primavera fortemente piovosa ha ridotto le vendite di concimi per hobbisti nel 2018: un calo parzialmente recuperato nella seconda parte dell’anno, grazie a un clima quasi estivo fino a novembre. Ne abbiamo parlato con le più importanti imprese del settore: ecco le loro considerazioni.
Già nel 2017 il mercato dei fertilizzanti hobbistici non era cresciuto nonostante una stagione meteorologica molto favorevole: è evidente che nel 2018, con la primavera più piovosa degli ultimi decenni, le vendite di concimi non possano avere brillato. Con una perdita significativa di vendite nei mesi primaverili, parzialmente recuperata in autunno, grazie a un clima più favorevole e quasi estivo.
In mancanza di dati di mercato ufficiali, abbiamo inter vistato le principali imprese del settore e possiamo stimare una leggera contrazione, pari a circa 25 milioni di euro sell in, per un giro d’affari totale di circa 46 milioni di euro (prezzi al pubblico).
Ma vediamo come hanno commentato l’andamento del 2018 le principali imprese del settore.
Vendite di concimi: la parola alle aziende
“Il 2018 è stato un anno molto influenzato dalla stagionalità, anche se subito dopo la primavera c’è stata una ripresa che ha ridotto il gap accumulato – spiega Maria Chiara Siciliani, product manager della divisione H&G di Cifo –. Sicuramente possiamo dire che, nell’ultimo trimestre, un buon fatturato della nutrizione è stato fatto dalle specialità biostimolanti, prodotti specifici contro lo stress che favoriscono la ripresa di piante in difficoltà”.
“Nonostante il pessimo marzo di quest’anno, il 2018 si è concluso poco sotto le vendite del 2017, registrando un andamento stabile – spiegano dall’ufficio marketing di Compo Italia -. Sicuramente per il 2019 si spera in una primavera meno piovosa, così da eguagliare e superare l’ottima annata 2017. Preoccupa il nuovo decreto per uso non professionale degli agrofarmaci: il cliente finale non scinde immediatamente il concetto di prodotto per la difesa e prodotto per la nutrizione. Il futuro veto all’utilizzo di molti prodotti per la difesa, che oggi sono liberamente acquistabili, può trascinare al ribasso il comparto dei concimi, instillando nel consumatore finale un’avversione per tutto ciò che è chimico”
“Il mercato dei concimi, nonostante una primavera poco favorevole lo scorso anno e una diminuzione del sell out, resta un settore importante e strategico nel mondo dei prodotti per la cura e la protezione del verde – spiega Enrico Cesarin, responsabile marketing di Zapi -. Le vendite sono rimaste stabili e per alcuni segmenti sono anche aumentate, specialmente nel settore di concimi granulari casa. Abbiamo visto un calo del concime per il tappeto erboso. Il trend che sta emergendo da parte dei consumatori finali è la spinta all’acquisto influenzata in gran parte dall’efficacia del prodotto, ma anche dalla sua attrattività estetica. L’estetica accattivante di un packaging, capace di parlare di se stesso in modo autonomo sullo scaffale, è il primo impulso che spinge il consumatore all’acquisto”.
“L’andamento del mercato nel 2018 a nostro avviso è stato fluttuate: dopo un inizio incerto, si è assistito a una coda di stagione lunga, che crediamo abbia aiutato la vendita. Oltre al fattore climatico, tanta incertezza è stata generata dalla normativa sull’impiego degli agrofarmaci a uso non professionale – conferma anche Angela Novembre, marketing manager di Copyr -. Nel 2019 a nostro avviso assisteremo a dei cambiamenti relativi agli assortimenti dei prodotti per le piante, a causa delle limitazioni normative degli agrofarmaci. A proposito dei canali di vendita, si riscontra una maggiore presenza e richiesta nel canale online”.
“L’andamento climatico primaverile particolarmente piovoso nei mesi di marzo e aprile ha indubbiamente influito negativamente sui consumi da nord a sud e, in diversi casi, lo stock di fertilizzanti è ancora ben presente sul canale – spiega Lorenzo Cassinelli, responsabile vendite Italia di Sementi Dom Dotto –. Noi siamo in controtendenza grazie all’inserimento della linea nutrizione Optimus in importanti distributori e catene del Diy, che ci ha fatto registrare una crescita molto sostanziosa, a due cifre. Il consumatore si riconosce sempre meno nei prodotti dal marchio griffato ed è alla ricerca di prodotti effi caci, in grado di risolvergli un problema al giusto prezzo. Per il 2019 ci aspettiamo di confermare la forte crescita ottenuta nel 2018 e una primavera positiva dal punto di vista climatico”.
“Nonostante una primavera negativa, chiudiamo l’anno con una buona crescita di fatturato, sia in termine di volume, sia in termine di marginalità”, conferma anche Nicola Scarselli, responsabile Garden di Tercomposti.
“Il mercato della cura delle piante si lascia alle spalle un periodo di flessione – spiega Giuseppina Corsetti, responsabile marketing Plant Care di Blumen Group -. Il trend è positivo per il biologico, determinato anche dal cambiamento dello scenario regolatorio. E anche nei prossimi anni ‘trasformazione’ sarà la parola chiave per questo settore. Il mercato della cura del verde domestico, pur con il rallentamento dell’ultimo periodo imputabile a crisi globale dei consumi e andamento altalenante del clima, potrà trarre sicuramente un nuovo impulso dal lancio di prodotti, ideati soprattutto per contesti di orto urbano su terrazze e balconi, che non richiedono sforzi particolari da parte dell’hobbista. I consumatori scelgono prodotti sicuri per la propria salute e per l’ambiente in cui vivono. Questa scelta è legata anche al nuovo scenario regolatorio”.
“Sicuramente la primavera piovosa ha influenzato l’inizio non brillante della stagione, che tuttavia poi è riuscita in parte a recuperare il gap iniziale chiudendo con un dato leggermente positivo. Il segmento dei prodotti naturali/biologici è quello che registra il tasso di crescita più elevato – spiega Claudio Perucchini, marketing manager di Sbm Life Science -. Per il 2019, ci aspettiamo che la baseline torni a crescere, aiutata da una primavera ‘normale’, e che il segmento dei naturali continui la sua accelerata supportato da un trend di consumo sempre più orientato al bio e al naturale”.
“Il mercato nel 2018 ha effettiva-mente risentito di una primavera molto piovosa – conferma Lorenzo Gallo, presidente di Geogreen –. La partenza è stata lenta e ci ha sicuramente penalizzato ma, siccome le vendite si sono protratte più a lungo rispetto agli anni precedenti, alla fine siamo riusciti a recuperare e a incrementarle. Il cliente è sempre più interessato a prodotti sostenibili da un punto di vista ambientale. Non necessariamente questo aspetto coincide unicamente con il comparto del biologico. Le nostre aspettative per il 2019 sono di consolidare la nostra presenza presso i rivenditori che ci hanno dato fiducia e di attrarne di nuovi. Vorremmo inoltre far capire al consumatore finale l’importanza di fornire alle piante, oltre ai tradizionali concimi, anche alcune specialità nutrizionali che vanno a integrarne le esigenze essenziali di meso e microelementi, che agiscono sulla crescita della pianta e che riducono eventuali impatti di stress ambientali e climatici”.
Prodotti e canali più specialistici
Secondo i dati del nostro sondaggio, rileviamo un aumento dei concimi granulari e una certa stabilità dei concimi liquidi. Il consumatore ha sempre meno tempo e predilige la praticità d’uso dei granulari, che assicurano alla pianta gli elementi nutritivi per 3/5 mesi.
Nel comparto dei fertilizzanti liquidi assistiamo a una sempre maggiore innovazione nelle formulazioni, anche in un’ottica bio, e a un grande miglioramento dei packaging. Non solo nella funzionalità, come i tappi dosatori, ma soprattutto nell’estetica, che in alcuni casi li rende simili ai flaconi dello shampoo.
Tra le specialità crescono le vendite di concimi universali mentre, tra i canali, cala la Gdo a vantaggio dei canali più specializzati.
I concimi bio valgono già il 20% delle vendite
L’attenzione del consumatore verso prodotti più naturali è perfettamente rispecchiata nei cataloghi delle imprese del settore: un po’ tutte hanno creato linee bio ad hoc per soddisfare questa esigenza. Secondo i dati del nostro sondaggio, possiamo stimare che nel 2018 i fertilizzanti bio abbiano rappresentato il 20% delle vendite totali. Ma qual è il loro reale tasso di crescita e che impatto avranno in futuro nell’offerta di fertilizzanti?
“I prodotti bio, non solo i fertilizzanti, rappresentano il futuro del mercato del giardinaggio – spiega Nunzia Guerra, responsabile marketing di Ital-Agro –. Per questo abbiamo lanciato la linea Naturen, studiata per nutrire e proteggere le piante con prodotti consentiti in agricoltura biologica. Una gamma che nel 2019 è stata ulteriormente ampliata”.
“Confermiamo i dati in crescita del biologico, prodotti che i consumatori seguono e richiedono, preferendoli alle formulazioni tradizionali – spiega Maria Chiara Siciliani di Cifo –. Il consumatore è disposto anche a spendere qualcosa in più, soprattutto se il prodotto è destinato alla concimazione di colture rivolte al consumo (ortaggi, aromatiche, frutticole). Volendo stimare un tasso di crescita annua, possiamo parlare, per il futuro, di un +6/10%”.
“Il trend del biologico è oggettivamente in crescita, seppur lievemente: è stimata del +5% rispetto all’anno precedente – spiegano dall’ufficio marketing di Compo Italia –. Compo Italia prevede un continuo crescere del biologico: garden center e vivai, ma anche la grande distribuzione specializzata, organizzano sempre più l’area o scaffale biologico. Per questo motivo anche quest’anno abbiamo aggiunto al nostro portfolio più prodotti a uso biologico rispetto alla concimazione classica”.
“La filosofia della nostra azienda abbraccia da oltre 50 anni l’approccio sostenibile e quindi l’impiego di prodotti biologici – spiega Angela Novembre, marketing manager di Copyr –. Siamo fortemente convinti che in futuro sempre più consumatori ci seguiranno su questa strada”.
“Siamo sicuri che il segmento biologico sia in crescita, così come quello dei prodotti che, pur non essendo certificati per l’agricoltura biologica, comportano un minor impatto ambientale, sia nel loro ciclo produttivo sia nell’applicazione sulle colture – spiega Lorenzo Gallo di Geogreen –. Il futuro della concimazione quindi sarà legato a prodotti di questa tipologia: altamente per formanti e in grado di rendere le piante più vigorose e resistenti agli stress ambientali. In questo modo si contribuisce a ridurre l’utilizzo di prodotti anche di tipo curativo”.
“È ormai consolidato che il naturale non sia più solo un trend emergente ma una realtà concreta – spiega Claudio Perucchini di Sbm Life Science –. Il consumatore bio però non si accontenta più solo del biologico, ma cerca all’interno del segmento le formulazioni più innovative e sicure e che gli diano la certezza del risultato. Il consumatore, insomma, è pronto a convertire le quote del chimico nel naturale, a patto di ricavarne un’efficacia analoga e una maggiore sicurezza. La crescita del segmento negli ultimi 3 anni è in doppia cifra, un segnale chiaro, quindi, della direzione in atto”.
“Il trend di crescita del biologico negli ultimi anni è sì aumentato ma non in linea con le aspettative – fa da contraltare Lorenzo Cassinelli di Sementi Dom Dotto –. Probabilmente assisteremo a una maggiore e rapida crescita dopo il 2 maggio 2020, quando tra i prodotti per la cura e protezione delle piante si avrà una forte connotazione bio e, pertanto, questi ultimi faranno anche da traino al comparto dei fertilizzanti”.
“Il mercato del concime biologico è sicuramente interessante per le aziende e Zapi Garden ha lanciato quest’anno ben tre referenze di concimi liquidi e granulari bio – spiega Enrico Cesarin di Zapi –. I consumatori finali sono infatti sempre più attenti e consapevoli nella scelta dei prodotti da utilizzare per la cura del proprio orto e balcone. Il trend è sicuramente in crescita. Il concime tradizionale tuttavia detiene ancora una grande quota di mercato che progressivamente calerà a favore di quello biologico”.