Guerrilla Gardeners, il gameshow di La5, grazie al successo della prima stagione che si è conclusa il 15 giugno, è già proiettato verso l’edizione del prossimo anno. Un’occasione per tutte le imprese del settore per uscire dall’anonimato: ce ne parla Riccardo Pasini, ceo di Prodotto e produttore creativo di Guerrilla Gardeners.
Guerrilla Gardeners: il giardinaggio diventa un gioco
L’ultima puntata di Guerrilla Gardeners è andata in onda il 15 giugno e, in attesa delle tante repliche già programmate, i promotori del game show di La5 stanno già pensando all’edizione del prossimo anno. Ricordiamo che Guerrilla Gardeners è un format televisivo che parla di piante e giardinaggio attraverso la formula del game show. Due squadre per un totale di quattro concorrenti si sfidano con prove pratiche e sulla conoscenza di notizie relative alla cultura del verde. Condotto da Annalisa Mandolini, Guerrilla Gardeners è realizzato da Prodotto, Fattori di Videoevoluzione in collaborazione con Rti e Publitalia Branded Entertainment ed è andato in onda per 6 puntate dall’11 maggio al 15 giugno su La5 in late prime time.
Per conoscere in anteprima l’andamento del format e sapere se è in programma un’edizione anche nel 2018, abbiamo incontrato Riccardo Pasini, ceo di Prodotto e produttore creativo di Guerrilla Gardeners.
800.000 utenti coinvolti
GreenRetail: Si è appena conclusa la prima edizione di Guerrilla Gardeners, il game show di La5 dedicato al mondo del giardinaggio: ha confermato le aspettative?
Riccardo Pasini: Guerrilla Gardeners è nata per contribuire a rendere popolare un argomento che sembra essere riservato solo a un gruppo ristretto di appassionati. Il giardinaggio invece è cosa di tutti e Guerrilla Gardeners l’ha dimostrato, intercettando l’interesse di un pubblico diverso da quello solito che compra le riviste di settore o guarda (per quanto pochi siano) i pro-grammi specializzati dedicati al verde.
GreenRetail: Che numeri ha fatto il programma?
Riccardo Pasini: Valutando i dati a disposizione in questo momento (inizio giugno – ndr), il programma è cresciuto puntata dopo puntata arrivando a ottenere un ascolto medio cumulato di circa 170.000 persone, intercettandone ogni settimana oltre 800.000. Quello che è interessante è il profilo dei telespettatori, che si riconferma essere un pubblico istruito, leggermente più femminile, molto forte nella fascia 25-44 e al nord.
Il ruolo delle industrie nel format
GreenRetail: L’edizione appena conclusa ha ospitato prestigiosi marchi: come si è svolta la brand integration?
Riccardo Pasini: Il format è stato talmente cucito addosso alle esigenze del comparto che è diventato automaticamente l’ambiente ideale e spontaneo per raccontarne tutti i suoi prodotti. Compo, Fiskars, Fitt e Flob sono partner che, grazie alla forte coerenza col racconto, hanno beneficiato di una grande visibilità all’interno del programma: non solo con i prodotti in utilizzo, ma anche attraverso brevi tutorial o momenti di gioco, che ne hanno messo in luce le caratteristiche distintive.
GreenRetail: C’è stato un prodotto più difficile da raccontare rispetto ad altri?
Riccardo Pasini: Integrare il linguaggio del game show a quello più didattico ci ha permesso di poter dare spazio anche al prodotto più specifico, entrando nel dettaglio delle sue caratteristiche, cosa che in altri programmi sarebbe stato difficile fare. Faccio l’esempio del tubo di irrigazione Yo-Yo: oltre ad aver mostrato il distintivo packaging e aver visto il prodotto in azione, si è raccontato nel dettaglio attraverso le immagini la sua leggerezza, maneggiabilità, elasticità e snodabilità. Il tutto tramutandolo da un oggetto pratico ad un oggetto del desiderio.
GreenRetail: Anche l’e-commerce ha avuto spazio nel programma?
Riccardo Pasini: Sì, abbiamo trovato questa soluzione perché molte aziende hanno una limitata distribuzione sul territorio, ma in compenso hanno strutturato un buon servizio di shopping online che le fa arrivare ovunque. Flob ne è un esempio: sono una piccola ma dinamica e originale startup, una sorta di Amazon del verde. Non si sono fermati davanti all’essere una realtà piccola, ma sono stati lungimiranti e hanno partecipato al programma uscendo dal loro cono d’ombra.
In vista dell’edizione 2018
GreenRetail: Ci sarà una nuova edizione nel 2018?
Riccardo Pasini: Guerrilla Gardeners è un programma nato da una collaborazione tra Prodotto, Fattori di Videoevoluzione, la direzione intrattenimento di Rti e Publitalia Branded Entertaiment ed è completamente supportato da quelle aziende che vogliono rendere il giardinaggio un tema di più popolare e alla portata di tutti. Quindi la parola ora spetta alle aziende. Dato l’ottimo riscontro ottenuto da chi ha preso parte a questa edizione, però, sono ottimista.
GreenRetail: Perché un’azienda dovrebbe diventare vostro partner?
Riccardo Pasini: Perché Guerrilla Gardeners consente finalmente di promuovere i propri prodotti green in modo originale e a un pubblico nuovo, pronto ad essere fidelizzato. Un’opportunità dunque da non farsi scappare per ampliare il proprio mercato.