Bardin Garden Store ha un nuovo punto vendita. Dopo 6 anni di progettazione di cui 3 dedicati alla costruzione, il nuovo negozio, progettato da Severino Sandrini di Mc Sinergie, si presenta con una veste completamente rinnovata e con un garden center moderno e ben concepito, che ha completamente sostituito quello precedente. Ce ne parla Andrea Bardin, il suo promotore insieme alla moglie Monica.
Bardin Garden Store: un negozio al passo con i tempi
Dopo un lungo progetto di ristrutturazione, da questa primavera Bardin Garden Store si presenta ai propri clienti con una veste completamente rinnovata e con un centro giardinaggio moderno e ben concepito in ognuno dei suoi elementi. In un’area totale di circa 30.000 mq, ospita un garden center coperto di 7.000 mq, una serra di coltivazione di 2.000 mq, un vivaio di 3.000 mq e un parcheggio di 6.000 mq.
Ubicato a Lancenigo di Villorba, alle porte di Treviso, il centro Bardin Garden Store che conosciamo oggi rappresenta un’evoluzione di un’attività familiare iniziata negli anni Sessanta, già allora specializzata nella produzione di piante orticole e floricole con vendita al dettaglio, con il nome Bardin e Mattiuzzo Ortofloricoltura. La prima svolta avviene nel settembre del 1999 quando Andrea Bardin e la moglie Monica rilevano l’attività e danno vita a un percorso di rinnovamento e di crescita, in linea con le tendenze dei garden center europei.
La struttura originaria, come spesso succede, non risponde più alle esigenze del mercato moderno (banalmente, un bel parcheggio) e alle sempre maggiori limitazioni normative, così nel 2009 nasce l’idea di costruire un nuovo garden center in sostituzione della vecchia struttura. Un progetto ambizioso, realizzato in anni in cui il mercato non ha premiato gli imprenditori del nostro mercato e che anche solo per questo merita un plauso.
L’evoluzione di un garden
GreenRetail: Quando è nato questo progetto?
Andrea Bardin: L’esigenza è nata da una serie di criticità: il garden vecchio era piccolo, non c’erano gli spazi adatti per dare il giusto risalto che serve a tutti i reparti, avevamo poco parcheggio, inoltre sorgeva sotto i cavi dell’alta tensione. Lavoriamo su questo progetto da circa sei anni e non è stato facile: oltre alla costruzione, abbiamo dovuto acquistare anche tutti i terreni sui quali è costruito oggi il garden, un pezzetto alla volta.
GreenRetail: La costruzione quando è iniziata?
Andrea Bardin: Siamo partiti con i primissimi lavori, che comprendeva-no le serre e il magazzino, nel 2014 e li abbiamo conclusi nel 2016. Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare nel garden vecchio che sorgeva dove ora c’è il parcheggio, su circa 3.000 mq coperti. Infine, il vivaio e le serre di coltivazione sono stati costruiti nell’estate 2016. Dopo aver realizzato un nuovo garden, abbiamo demolito la vecchia struttura e realizzato il parcheggio. Questa è la prima primavera che affrontiamo con il garden “completo”.
Il verde anzitutto
GreenRetail: L’offerta di verde vivo è davvero molto ampia e di qualità ed è la prima cosa che si nota entrando nel negozio: quanto è importante il verde per voi?
Andrea Bardin: Abbiamo sempre considerato importanti le piante e, a mio parere, sono quello che distingue un centro giardinaggio da ciò che non lo è. Abbiamo dato evidenza alle piante subito all’entrata, non a caso, e abbiamo fatto in modo che lo spazio dedicato al verde fosse ben diviso dal resto. Nel progetto abbiamo voluto realizzare anche la serre per la nostra produzione, non aperte al pubblico. Cerchiamo di dare qualcosa in più ai nostri clienti e sulle piante offriamo un prodotto coltivato e finito da noi.
GreenRetail: Il verde è dominante, ma in realtà tutti i settori sono ben sviluppati all’interno del punto vendita: dall’arredo al pet, dai barbecue ai prodotti tecnici…
Andrea Bardin: Noi puntiamo e crediamo nella completezza di tutti i settori. Secondo noi è una delle armi che abbiamo: cioè la capacità di accostare la pianta al pet, al natale, all’arredo, all’area tecnica, al vivaio. Perché più occasioni diamo al cliente per visitare il Centro Giardinaggio e migliore è il risultato.
GreenRetail: Un giusto mix dovrebbe dare anche stabilità al punto vendita, bilanciando le eventuali défaillance di alcuni settori…
Andrea Bardin: L‘ideale è avere tutti i reparti mixati in modo corretto per non perdere occasioni di vendita. Per noi le piante sono importantissime, ma non penso di essere sbilanciato: se arriva una primavera troppo piovosa, noi abbiamo comunque lavorato bene anche su altri reparti. Chi punta, per esempio, solo sulla pianta, di fronte a un maggio piovoso soffre.
Aprire un garden nel 2017
GreenRetail: Come sta andando questa prima primavera?
Andrea Bardin: Il 2017 sta andando abbastanza bene, per ora. La primavera era partita molto bene, poi abbiamo rallentato a maggio, tuttavia rimaniamo con un segno positivo.
Sta dando buoni risultati anche il vivaio, che per noi è una novità. Prima avevamo dei piccoli lembi al fuori dell’area coperta lungo il perimetro, neanche 1.000 mq, mentre ora abbiamo una zona ben identificata, con percorsi molto lineari che invitano alla visita esterna. Infatti anche la pianta da vivaio sta andando bene e abbiamo un grosso aumento. Sarebbe bello in futuro riuscire a coprirlo, con una tettoia, però abbiamo il vincolo dei cavi dell’alta tensione.
GreenRetail: State inaugurando in queste settimane anche il reparto pet. Non credi che l’emergente concorrenza delle catene di pet shop possa essere un problema? Dieci anni fa non c’erano tutte queste catene, così aggressive sui prezzi…
Andrea Bardin: Purtroppo anche qui abbiamo la concorrenza di Arcaplanet, due MaxiZoo e altri negozi pet. Anche per noi non sarà facile far funzionare questo reparto, ma ci stiamo provando e ci crediamo. Se avessimo potuto arrivarci 5-6 anni fa ci avrei fatto la firma.
Per promuovere il reparto pet, il prossimo sviluppo sarà la fattoria didattica: già da settembre 2018 ospiteremo le scolaresche che potranno usufruirne, seguendo tre percorsi, l’orto didattico, il frutteto didattico e la fattoria didattica. Il progetto è già definito, verrà costruita nei primi mesi del 2018.
GreenRetail: Come giudichi la concorrenza dell’e-commerce? So che avete provato anche con un e-shop ma avete interrotto…
Andrea Bardin: Abbiamo interrotto perché è un’attività che richiede competenze dedicate e sinceramente anche tempo: la nostra priorità è il successo del nuovo negozio, il progetto su cui stiamo investendo.
L’online è destinato a crescere e il reparto su cui soffriamo maggiormente la concorrenza sono i barbecue: nel senso che sono sempre di più i clienti che vengono a farsi spiegare la macchina e poi vanno a comprarsela online.
GreenRetail: Vedi il rischio di una disintermediazione su questi prodotti, cioè un rapporto diretto tra produttore e consumatore, saltando il negozio?
Andrea Bardin: Spero di no, perché se è vero che a volte abbiamo perso alcune vendite, è anche vero che tutti sono venuti da noi a farsi spiegare il prodotto. È difficile che un italiano compri online un barbecue da 1.500 euro online, senza prima averlo visto e aver avuto una consulenza.
È un fenomeno difficile da evitare e arginare: dobbiamo, come “punti vendita fisici”, mettere in campo delle risorse in più, che online non si trovano, dobbiamo coinvolgere di più i clienti. Noi per esempio stiamo organizzando anche una scuola di cucina. Inoltre mi sembra che quest’anno i nostri fornitori siano più sensibili al problema e ci stiano aiutando maggiormente a trovare un equilibrio, tra il prezzo che si trova online rispetto a quello dei negozi.
GreenRetail: A proposito di e-commerce, voi fate parte di Giardinia e quindi potete offrire dei prodotti originali, per esempio nei mobili e nel Natale, oltre che i prodotti a marchio Giardinia. Quanto è importante per te far parte di un Consorzio?
Andrea Bardin: Molto: su arredo, decor e Natale il lavoro con Giardinia per noi è fondamentale. Siamo veramente contenti dell’attività di selezione e creazione di nuovi pro-dotti che stiamo realizzando, che sta dando buoni risultati. Credo che in futuro il lavoro con il Gruppo si svilupperà ulteriormente e che faremo ancora di più.