Cyber criminalità e commercianti: le vittime della cosiddetta cyber criminalità sono molte più di quante si pensi. Malware, attacchi DoS, black hat hacking, phishing: dietro queste parole, infatti, si nasconde un giro d’affari stimato in 1,8 miliardi di euro, che nel 2017 ha colpito più di 250.000 negozi italiani. In media 7 commercianti su 100 sono stati vittime di un cyber-attacco: a Milano 12 su 100.
Cyber criminalità: la ricerca di Confcommercio e Intellegit
I commercianti italiani dimostrano di non conoscere il problema (1 su 2), di usare solo antivirus e firewall come sistemi di protezione e nel 44% dei casi non denunciano le estorsioni subite alle forze dell’ordine. È quanto emerge dalla ricerca “La cyber-criminalità contro gli esercizi commerciali in Italia” realizzata da Confcommercio in collaborazione con Intellegit, una start up dell’Università degli studi di Trento, che ha studiato il periodo da novembre 2016 a ottobre 2017, con focus su Milano, Roma e Bari.
Nella quantificazione del danno, oltre alle perdite dirette (854 milioni di euro) i ricercatori hanno calcolato anche i costi di protezione sostenuti dai retailer (885,6 milioni di euro) e il tempo perso per risolvere il problema (54,46 milioni di euro). Per un totale di circa 1,8 miliardi di euro di investimento totale.
L’analisi di vulnerabilità condotta sui siti web ha evidenziato come 1 sito su 2 sia poco o per nulla sicuro (48% del totale del campione) e quindi molto esposto ad attacchi da parte dei cyber criminali. Il 90% utilizza software antivirus, ma meno del 10% si assicura: l’8,4% a Milano, il 7,4% a Bari, il 10,6% a Roma.