Nata da un’idea di Romano Bellamico, Verdemax è oggi un punto di riferimento per i negozi specializzati nel giardinaggio. In questi quarant’anni ha saputo evolversi e cogliere le esigenze del mercato, spesso anticipandole. Ce ne parlano Guglielmo Torelli e Manuel Croci.
Dietro la storia di molte imprese italiane spesso si celano degli imprenditori visionari, dotati di una sensibilità più acuta e capaci di cogliere in anticipo le opportunità del mercato e di tradurle in prodotti, imprese e lavoro per molte famiglie. Dietro Verdemax, di cui quest’anno ricorre il 40° anniversario, emerge la figura di Romano Bellamico, già fondatore di Rama Motori, oggi Rama Spa, storico rappresentante in Italia del brand statunitense Briggs & Stratton. I viaggi negli Usa e la conoscenza diretta di un’offerta più avanzata rispetto a quella europea sono stati tradotti da Romano Bellamico nel lancio di prodotti avanguardistici per le esigenze del mercato italiano.
Lo stesso brand Verdemax, una divisione dedicata al gardening consumer da sempre controllata da Rama, nasce quarant’anni fa, nel 1985, per identificare un particolare tubo microforato per l’irrigazione dell’orto: allora un’innovazione per il mercato italiano. Oggi Verdemax è un punto di riferimento per i centri giardinaggio, grazie a un catalogo di 400 pagine e oltre 1.800 referenze in pronta consegna: ma non ha mai perso lo spirito innovativo del suo fondatore e in questi quarant’anni spesso è stata anticipatrice delle tendenze del mercato italiano. Già negli anni Novanta Verdemax è stata una delle prime imprese del settore a offrire un assortimento completo di laghetti e di serre per il terrazzo, 15 anni fa ha proposto una linea di soluzioni per la raccolta dell’acqua piovana quando la siccità non era ancora all’ordine del giorno e più recentemente ha lanciato la linea di abbigliamento per giardinaggio Outfit.
Per ricordare i primi quarant’anni di Verdemax, abbiamo incontrato Guglielmo Torelli e Manuel Croci, rispettivamente direttore e responsabile vendite dell’azienda emiliana.
![Guglielmo Torelli](https://www.greenretail.it/wp-content/uploads/2025/02/Guglielmo-Torelli.jpg)
direttore di Verdemax
![Guglielmo Torelli](https://www.greenretail.it/wp-content/uploads/2025/02/Guglielmo-Torelli-3.jpg)
vendite di Verdemax
L’intuizione di Romano Bellamico
Cosa succedeva nel 1985?
Guglielmo Torelli: Verdemax è una divisione di Rama Spa ed è sempre stato un brand. Nel 1985 fu scelto come marchio per un tubo poroso che Romano Bellamico, titolare di Rama, aveva scovato negli Stati Uniti: una soluzione innovativa e da interrare per irrigare con una scarsa dispersione di acqua. In Italia distribuivamo sia i tubi per l’agricoltura sia per il settore hobbistico e avevamo anche costruito un’attrezzatura per interrare facilmente il tubo: tutto con marchio Verdemax, il massimo del verde.
Tu sei in Verdemax dagli inizi: chi era Romano Bellamico?
Guglielmo Torelli: Romano ha sempre avuto un occhio particolare per i prodotti: studiava molto, pensava sempre a cose nuove e aveva la caratteristica di essere proiettato in avanti. Lavorava molto con gli americani e sappiamo che negli anni Ottanta e Novanta il mercato statunitense era avanti di qualche anno rispetto a quello europeo. Oggi grazie al web le novità le conosciamo in tempi minori, ma quarant’anni fa il mercato americano era spesso anticipatore delle tendenze che avremmo visto in Europa. Anche se il tubo poroso aveva un mercato negli Usa, poteva però non funzionare in Italia: invece Romano ha saputo creare interesse e ha diffuso la conoscenza del marchio Verdemax, utile in seguito per il lancio delle altre linee di prodotto.
Manuel Croci: Romano Bellamico guardava sempre avanti: non è mai facile essere tempestivi per cogliere il momento del bisogno del cliente. Mi ricordo che per primo, quindici anni fa, ci mostrò le bordure americane in lamina di metallo da infilare nel terreno: un articolo che abbiamo visto sul mercato italiano solo qualche anno fa.
Quando Verdemax si trasforma da brand di prodotto a marchio “ombrello” multispecialistico?
Guglielmo Torelli: Il primo prodotto con marchio Verdemax ha aperto all’azienda il mondo del giardinaggio hobbistico e nel 1986 abbiamo realizzato il primo catalogo, allora di poche pagine, in cui accanto al tubo poroso presentavamo i prodotti per l’irrigazione dell’americana Gilmour, i laghetti dell’inglese Remanoid, una linea di grigliati inglesi e le luci per giardino a energia solare dell’americana Malibù. Sempre dagli Stati Uniti importavamo anche una linea di attrezzi per la coltivazione. Molte gamme di prodotto erano innovative per il mercato italiano: nel 1986 eravamo i primi in Italia a proporre una linea di laghetti e di lampade solari.
Un altro traguardo è l’ingresso nella sede ormai storica di Boretto: quando avviene?
Guglielmo Torelli: Verdemax cresceva ogni anno e aveva caratteristiche differenti dall’attività storica di Rama: così nel 1992 viene trasferita nell’attuale sede di Boretto (RE). Allora occupavamo solo 4.000 mq, adatti per poter gestire le richieste del tempo, oggi ci siamo molto ampliati. Il cambio di sede e la creazione di un team di persone dedicato a questa attività ci ha permesso di focalizzare meglio il tipo di business e darne sviluppo.
È stato lo spunto per ampliare la gamma e abbiamo guardato anzitutto al mondo dell’orto, in modo particolare all’ampia offerta di tutori, teli e coperture: abbiamo iniziato la distribuzione delle reti spagnole Intermas e della linea francese Nortene in Italia. In seguito, per le fluttuazioni dei prezzi del mercato, abbiamo iniziato a produrre con marchio Verdemax tutto questo programma. È stata la prima gamma consistente di prodotti a marchio Verdemax. Fino agli anni Duemila abbiamo inserito ogni anno delle proposte sempre nuove, come i laghetti e le pompe Heissner o le colorate balconiere francesi della Sofa Decor: linee di prodotto che ci hanno permesso di proporre sul mercato prodotti esclusivi che altri non avevano. Anche l’idea dei box espositivi già pronti per l’esposizione nel punto vendita: un piccolo dettaglio a cui allora nessuno aveva pensato.
Oggi il vostro catalogo propone solo prodotti con marchio Verdemax: quando avete smesso di distribuire brand internazionali?
Manuel Croci: Il cambio di rotta è avvenuto dal 2000, quando abbiamo deciso di proporre soltanto articoli con marchio Verdemax. Un passaggio non facile: abbiamo dovuto interrompere molte collaborazioni e avviare nuove linee di produzione.
In quegli anni “scoppia” la globalizzazione e molte produzioni si spostano dall’Europa verso l’Estremo Oriente…
Guglielmo Torelli: Noi fin dall’inizio siamo stati un’azienda di produzione: nel primo catalogo del 1986 c’era una carriola, allora con vasca in termoformatura, che abbiamo ancora oggi ed è sempre stata prodotta in Italia. E nel corso della nostra storia abbiamo sempre prodotto nel nostro paese e distribuito brand leader europei e statunitensi di riconosciuta qualità.
Dal 2000 anche noi ci siamo mossi maggiormente verso l’Estremo Oriente, per noi una novità. Però abbiamo approcciato la globalizzazione con un’impostazione da produttore: quindi con articoli disegnati in Italia, in base alle esigenze del nostro mercato. Non ci è mai interessato importare prodotti già reperibili sul mercato per applicare la nostra etichetta: vogliamo intervenire sul design, sugli stampi, sulla scelta delle materie prime riciclate e certificate e sulle caratteristiche tecniche. Tutta la linea degli attrezzi da taglio è composta da articoli disegnati e brevettati da noi e realizzati con nostri stampi: sono quindi prodotti unici e introvabili sul mercato. Ed è con questa mentalità che abbiamo sviluppato tutte le gamme che oggi caratterizzano la nostra offerta. Una scelta che ci ha permesso di emergere sul mercato.
Tengo però a precisare che molte linee di prodotto sono state sempre prodotte in Italia e in Europa, come le soluzioni per la raccolta piovana o le serre. Negli ultimi anni inoltre ci stiamo sempre più orientando verso produttori europei: per esempio i manici dei nostri attrezzi sono prodotti in Europa.
Negli ultimi 10 anni avete introdotto molte novità, tra cui gli attrezzi a batteria…
Manuel Croci: Il 2011 è stato un anno importante perché abbiamo deciso di concentrarci sulla proposta più tecnica della nostra gamma. Abbiamo sviluppato la gamma degli attrezzi da taglio, con una serie di brevetti depositati come il design dell’impugnatura e il manico a forma di goccia che permette di lavorare con meno sforzo. Abbiamo sviluppato anche l’irrorazione in modo importante, sia manuale sia a batteria. Nel 2019 abbiamo avviato l’inserimento di una gamma di attrezzi a batteria. Siamo stati tra i primi a proporla nel nostro mondo.
L’ultima novità è la linea Outfit dedicata all’abbigliamento per il giardinaggio. Come è nato questo progetto?
Manuela Croci: Outfit è una linea unica, pensata, disegnata e sviluppata da noi. Negli ultimi anni, anche a seguito del Covid, sono aumentati molto gli appassionati di giardinaggio, le persone che amano dedicarsi a questo tipo di attività. E quando nasce una passione sei anche più invogliato a vestirti con i prodotti giusti per affrontarla al meglio: chi fa jogging usa una maglia tecnica, le scarpe giuste, il porta-smartphone, ecc. Lo stesso vale anche per il giardinaggio, ma senza dimenticarci l’estetica.
Non solo prodotti: i servizi per i negozi specializzati
Verdemax però non è solo “prodotti”, ma soprattutto “servizi”: siete nati negli anni Ottanta per rispondere all’esigenza del commercio moderno specializzato, allora nascente, di migliorare le vendite a libero servizio. Quindi con sistemi espositivi auto-vendenti, facili da leggere per il cliente e self service…
Guglielmo Torelli: L’attenzione al layout espositivo e alla presentazione dei prodotti nel punto vendita sono da sempre una caratteristica di Verdemax. Nel 2003 ci siamo posti l’obiettivo di vendere un progetto e non un prodotto. A un negozio specializzato offriamo una gamma di 1.800 referenze, tutte affiancate da una soluzione espositiva nata per occupare meno spazio possibile ma per presentarle in modo corretto e chiaro. Per spiegare immediatamente al consumatore la misura, il tipo di utilizzo, il materiale, ecc. Tutti i progetti che affrontiamo, il packaging, l’espositore, lo studio del layout, la comunicazione, i nuovi servizi che abbiamo lanciato negli ultimi anni: tutto è dedicato alla vendita del prodotto.
A proposito di servizi recenti, possiamo parlare del servizio Home Delivery e del vostro shop B2B?
Manuel Croci: L’Home Delivery permette al rivenditore di concludere la vendita anche di prodotti momentaneamente assenti nel negozio. Abbiamo tante referenze, è difficile averle tutte. Per non perdere la vendita il rivenditore può collegarsi al nostro B2B Portal e predisporre l’ordine e la consegna direttamente a casa del cliente. Vale per i prodotti esauriti ma anche per gli articoli ingombranti, per cui il cliente richiede una consegna a domicilio. E questo è un aspetto molto interessante. Tutte le aziende dicono di essere “orientate al cliente”: questo secondo noi è un modo efficace per aiutare la filiera nel processo di vendita. È un servizio pensato e sviluppato proprio per aiutare i rivenditori a non perdere neanche un’occasione di vendita.
Il B2B Portal è uno shop dedicato ai rivenditori specializzati. Rispetto all’e-commerce abbiamo deciso di non vendere direttamente ma di tutelare la nostra filiera. Fornendo cioè dei servizi ai punti vendita per facilitare la vendita dei nostri prodotti anche online. Come il servizio Home Delivery o il dropshipping. Molti dei nostri clienti hanno e-shop e vendono online: noi li supportiamo per vendere meglio.