Il 18 ottobre è stato inaugurato a Canneto sull’Oglio (MN) il nuovo stabilimento di Agribios Italiana, che proprio quest’anno festeggia il suo 50° anniversario dalla fondazione. Una operazione di ristrutturazione e ampliamento su cui Agribios Italiana ha investito 5 milioni di euro.
La nuova sede occupa un’area totale di 60.000 mq e la struttura copre ora 25.000 mq, con un aumento di 9.000 mq. L’ampliamento ha interessato la zona uffici e servizi e ha aumentato la capacità di stoccaggio delle materie prime, fondamentale per assicurare ai consumatori la miglior sostanza organica per i propri concimi. Inoltre lo stabilimento è ora dotato di un impianto di abbattimento polveri e odori, con un bioscrubber, a dimostrazione di come l’azienda tenga sempre alta l’attenzione rivolta alla qualità dell’aria e delle comunità locali.
Fondata nel 1973 da Gian Paolo Ravagnan, Agribios Italiana è un’azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di fertilizzanti organici e organo-minerali per l’agricoltura biologica e integrata con sede a Villafranca Padovana (PD). Gli importanti investimenti fatti negli ultimi anni e la lungimiranza dimostrata nei confronti dei continui cambiamenti nel mondo dell’agricoltura hanno portato l’azienda a chiudere il 2022 con un giro d’affari di circa 24 milioni di euro: un risultato positivo e in netta crescita rispetto all’esercizio dell’anno precedente. Parte del merito è attribuibile al brand Il Paese Verde: la divisione home & garden creata nel 2010 e dedicata agli hobby farmer con soluzioni rispettose dell’ambiente.
“Oggi più che mai si vede l’importanza di un player nazionale alla base della catena alimentare – ha spiegato Giovanni Gabriele Ravagnan, Ceo di Agribios Italiana e figlio del fondatore -. Tutto ciò che mangiamo è reso edibile grazie alla tutela, alla cura e alla concimazione dei terreni agricoli. Lo stabilimento di Canneto sull’Oglio oggi rappresenta un asset fondamentale per fornire una sostanza organica di grande qualità, assolutamente indispensabile per la sostenibilità dell’agricoltura e dei terreni. Il tutto in un’ottica di economia circolare, restituendo alla terra quello che ci dona, creando un circolo virtuoso a favore di un futuro sempre più sostenibile”.