lunedì, Novembre 25, 2024

L’impatto ambientale di piante e fiori verso la certificazione europea

Durante l’ultima riunione mondiale dei florovivaisti si è parlato anche dell’impatto ambientale di piante e fiori e di progetti volti a misurarlo e mitigarlo.

Dal 17 al 21 settembre si è svolta a Suncheon, in Corea del Sud, la 75esima edizione del Congresso dell’International Association of Horticultural Producers (Aiph), l’as­sociazione internazionale che riunisce i florovivaisti mondiali dal 1948, attualmente presieduta dall’italiano Leonardo Capitanio. Nell’incontro del 19 settembre è stato dedicato ampio spazio alla carbon footprint dei prodotti florovivaistici e all’esigenza di migliorare la trasparenza, verso rivenditori e consumatori finali, attraverso un’eti­chettatura che informi dettagliatamente riguardo l’impatto ambientale.

“Ai coltivatori e agli stakeholders del settore della floricoltura vengono poste frequentemente domande del tipo come gestite l’acqua? e quanta plastica usate? Una visione affidabile degli impatti ambientali dei prodotti orticoli offre grandi opportunità, aiutando i coltivatori a ridurre il loro impatto e a mitigare le emissioni” ha spiegato Albert Haasnoot, responsabile della so­stenibilità per Royal Flora Holland e partecipante al progetto Flori Pefcr, attualmente in fase di sviluppo, per arrivare a norme europee univoche sull’impatto ambientale di piante e fiori e dei prodotti della floricoltura in generale.

Uno dei compiti di Flori Pefcr è di analizzare i diversi marchi di certificazione coinvolti, per armonizzare le regole per il calcolo dell’impronta ambientale delle piante in vaso e dei fiori recisi a livello comunitario. La metodologia aiuterà a prevenire il gre­enwashing fornendo un unico standard per tutto il settore.

“La comparabilità tra i vari marchi è discutibile – ha dichiarato Albert Haasnoot -. Esiste il rischio di greenwashing poiché le aziende possono avanzare affermazioni senza fondamento. E poi le aziende che fanno uno sforzo reale non vengono ricono­sciute per il loro lavoro”.

Mps fa parte del gruppo di lavoro Flori Pefcr e il suo calcolatore Horti Footprint sarà uno degli strumenti utilizzati nel progetto.

Flori Pefcr esamina l’interno ciclo di vita di un prodotto e ne valuta le fasi rispetto a 16 impatti documentati. Ciò produce una mappa dell’impronta di un prodotto durante tutta la sua vita, indicando quando e dove si trovano i punti “caldi”. I produttori avranno così uno strumento per individuare i difetti e migliorare le proprie performance.

www.aiph.org

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