25 anni fa, nel 1998, un gruppo di garden center ha iniziato a condividere le importazioni e la selezione dei prodotti: una esperienza da cui è nato il Consorzio Garden Team nel 2001. Ne abbiamo parlato con il suo presidente e co-fondatore, Silvano Girelli.
Consorzio Garden Team: l’unione fa la visione e anche la forza
Oggi i gruppi d’acquisto e i consorzi di dettaglianti sono una realtà consolidata nella Gdo/Gds, ma nel 1998 il sistema distributivo del mercato italiano del giardinaggio era completamente diverso: le insegne del bricolage erano agli albori del loro sviluppo, l’e-commerce e gli smartphone erano solo nei film di fantascienza e anche lo stesso concetto di garden center moderno multi merceologico era ancora sfocato e sviluppato da poche decine di “pionieri”.
L’inizio della collaborazione nel 1998 di un gruppo di garden center è stata quindi un’importante innovazione, anche perché parliamo di alcune delle principali realtà italiane, come Viridea, Flover, Fasoli Piante o Florarici. Un seme che ha dato vita a un progetto di sviluppo che ha portato alla nascita del Consorzio nel 2001, alla creazione dell’ufficio import a Verona nel 2003 e al salto di qualità con la centrale servizi di Milano nel 2007, quest’ultima con la finalità di redigere contratti e griglie con i fornitori europei e coordinare la comunicazione.
Oggi il Consorzio Garden Team riunisce 13 insegne in rappresentanza di una rete di 30 garden center, particolarmente presenti nel nord ma con negozi anche in Basilicata e Calabria. La superficie espositiva totale supera i 156.000 mq: il 70% dei punti vendita supera i 5.000 mq ma ospita anche store da 1/2.000 mq.
Stiamo parlando di centri giardinaggio tra i più prestigiosi in Italia: in ordine alfabetico Bia Home & Garden (Parma), Dichio Vivai (2 store a Matera), Fasoli Piante (2 garden a Novara e Vercelli), Florarici (Brescia), Floridea (TV), Flover (6 garden a Verona, Brescia, Monza e Modena), Garden Anna (Gorizia), Garden Coretto (Cosenza), Il Germoglio (Venezia), Iperverde (Sondrio), Rauch Garden & Home (Bolzano), Rosaflor (Vicenza) e Viridea (11 store tra Pavia, Milano, Torino, Vicenza, Brescia e Firenze).
Per saperne di più abbiamo incontrato Silvano Girelli, presidente di Garden Team e uno dei pionieri di quel gruppo di lavoro nato nel 1998.
L’attitudine alla condivisione
GreenRetail: Cosa è successo 25 anni fa?
Silvano Girelli: 25 anni fa è nata la prima forma di collaborazione e di condivisione degli acquisti che poi ci ha portato a fondare il Garden Team, creata ufficialmente nel 2001 con la nascita del Consorzio. Avevamo una attitudine alla condivisione: o ce l’hai o non ce l’hai! Normalmente il mondo dei garden center è molto chiuso e la propensione a condividere non è da tutti. Ma soprattutto non è da tutti farla durare 25 anni e con costanti tassi di crescita.
GreenRetail: Quando si pensa a un consorzio d’acquisto spesso ci si focalizza sugli sconti degli acquisti, senza considerare il grande patrimonio di conoscenza che un gruppo di colleghi imprenditori inevitabilmente nasconde…
Silvano Girelli: È un settore che ha molte specializzazioni al suo interno e spaziamo in campi davvero completamente diversi. Penso alle competenze che devi avere per gestire il reparto pet fino ai prodotti per il giardino, le piscine, le decorazioni natalizie, ecc. È difficile che una piccola azienda abbia al suo interno tutti questi know how: spesso c’è una forte specializzazione in un settore, le piante o gli animali, e molti negozi sono nati e si sono sviluppati in base alle passioni e alle competenze dei promotori. Spesso con layout espositivi difformi, perché rispondevano un po’alle competenze dei singoli.
La partecipazione a un gruppo d’acquisto e la condivisione del lavoro offre una maggiore omogeneità e permette ai singoli negozi di analizzare e bilanciare le storture dovute alle varie professionalità. Pensiamo per esempio alla formazione: i garden che hanno introdotto in un secondo tempo l’animaleria hanno potuto mandare il personale nei reparti degli altri soci, per una formazione sul campo con le merceologie che avrebbero trattato. Quando ci vengono sottoposti questi bisogni cerchiamo sempre di indirizzare e soddisfare le richieste.
Non solo: il fatto di far parte di un gruppo ti dà la possibilità di avere la certezza della continuità.
Se un bravo compratore va in maternità o si trasferisce, so che all’interno del Consorzio posso contare su una continuità di competenze. Sono meno esposto al rischio.
Talvolta non è semplice spiegare questi aspetti a chi non ha l’attitudine alla condivisione. Per fortuna abbiamo sempre impostato rigorosamente il gruppo d’acquisto come attività senza scopo di lucro: quindi cerchiamo di trasferire i costi in modo reale piuttosto che chiedere un contributo mensile fin da subito. Questa è stata la formula che ci ha permesso di lavorare per 25 anni con ordine.
La selezione dell’offerta e la Business Intelligence
GreenRetail: Quanto è importante il “ti faccio spendere meno” per ampliare gli affiliati?
Silvano Girelli: L’esperienza è iniziata con le importazioni comuni che davano dei risultati più eclatanti per il costo più basso. Anche in questo campo però ci siamo affinati moltissimo: prima i soci dovevano acquistare grandi quantità, oggi grazie alla logistica interna possiamo lavorare anche con piccoli colli e esigue quantità. È un percorso che si è perfezionato nel corso di 25 anni e oggi i nostri soci hanno il grosso vantaggio di ricevere in negozio un prodotto che ha il prezzo già inserito e un logo originale.
Oltre al “ti faccio spendere meno” è però importante anche il “cosa compro”, cioè la selezione dei prodotti. Nel tempo si è instaurato un confronto onesto tra i partner e abbiamo creato gli strumenti per misurare le prestazioni. Dal 2007, con la nuova centrale servizi, abbiamo costituito un sistema di BI (Business Intelligence – ndr) che elabora i dati di vendita di tutti i negozi. Non parliamo più quindi di sensazioni ma di numeri certi, proprio quelli che un po’ mancano nel nostro settore. Perciò quando ricompriamo un prodotto lo facciamo perché abbiamo constatato che funziona. In Garden Team il linguaggio è comune perché si basa su numeri concreti che tutti condividiamo.
GreenRetail: Affidarsi ai dati comporta anche il superamento di alcuni pregiudizi, per esempio: “da me è sempre funzionato così”…
Silvano Girelli: Oppure “la mia zona è diversa”. Alcuni pregiudizi limitano lo scambio ma effettivamente bisogna riconoscere che in alcuni casi ci possono essere delle differenze oggettive tra le varie zone: con più o meno balconi, più o meno ricche, con giardini o condomìni. Ma i nostri prodotti sono selezionati in modo razionale tra i più auto-vendenti, tenendo conto dei numeri di tanti punti vendita e non solo di quelli del singolo garden, che spesso sono frutto delle azioni che mette in atto.
GreenRetail: Come siete strutturati oggi?
Silvano Girelli: Abbiamo due sedi di lavoro. A Verona abbiamo sette persone in ufficio che seguono tutto l’impor t che viene distribuito dalla logistica locale e poi c’è la centrale servizi di Milano.
Oltre a referenziare più di 100 fornitori, c’è una costante attenzione ai prodotti alto-rotanti, che vengono evidenziati dai capisquadra che redigono le griglie, sfruttando i dati della BI. Per gli acquisti abbiamo creato delle squadre con i migliori compratori per ogni reparto: si incontrano, visitano i punti vendita, selezionano i fornitori e visitano le aziende e le fiere. Anche in questo campo abbiamo compiuto numerosi passi in avanti in questi 25 anni: da un’attività spontanea ad un processo condiviso ed organizzato.
Inoltre, siccome i nostri garden hanno layout diversi, i prodotti vengono classificati tenendo conto di queste esigenze espositive differenti.
Le private label contro l’e-commerce
GreenRetail: Riuscite a comunicare insieme? Tra i vostri soci ci sono brand importanti come Viridea e Flover, ben conosciuti nei propri bacini d’utenza dai clienti, mentre il logo Garden Team dice poco…
Silvano Girelli: Si, facciamo comunicazione insieme fin dove si può. Per esempio la squadra comunicazione di Garden Team realizza 9 volantini commerciali e un magazine che vengono stampati in circa 2 milioni di copie per ogni uscita, dove la prima pagina viene brandizzata con le varie insegne.
Questa comunicazione serve a promuovere e valorizzare i nostri marchi: nei vari mondi cerchiamo di fornire sempre più un’immagine di prodotto selezionato e di qualità. Per quanto riguarda il mondo della decorazione per la casa e le festività il nostro marchio è Home Decor, la linea Nutrimi con prodotti per cani e gatti e il marchio Garden Team per l’emporio e l’arredo giardino.
GreenRetail: Avere prodotti “unici”, brandizzati con un marchio commerciale di proprietà della catena, è una delle leve che i rivenditori “fisici” possono utilizzare per uscire dalla trappola del confronto prezzi, che inevitabilmente favorisce solo l’e-commerce. Lasciando magari ai retailer “fisici” l’onere del post-vendita su acquisti incassati da altri. Per sviluppare una private label però è necessario essere in tanti…
Silvano Girelli: È nato tutto da queste considerazioni. Sia per avere un’offerta un po’ diversa legata al mondo del garden, soprattutto nei nostri temi più importanti, sia per avere un prodotto originale non confrontabile nel prezzo. Perciò sta crescendo sempre di più la quota dei prodotti a nostro marchio e che vendiamo solo noi.
Il nostro regolamento prevede che i negozi abbiano una certa distanza tra loro, per assicurare le esclusive di zona, vendano i prodotti allo stesso prezzo e si coordinino nei periodi promozionali anche sull’e-commerce.
Ci interessa portare avanti questo progetto e la disponibilità ad ampliare i prodotti con un nostro marchio è stata rinnovata anche nelle ultime riunioni. C’è voglia di progetto comuni e differenti.
2023: un anno ancora difficile da valutare
GreenRetail: Come giudicate l’andamento delle vendite nel primo semestre 2023?
Silvano Girelli: Siamo moderatamente contenti. Le piante hanno “tenuto”, ma ci sono delle flessioni nelle vendite di piscine, barbecue e parte dell’arredo giardino. Non stiamo però commentando dei numeri negativi. In alcuni comparti riscontriamo ribassi di prezzo figli di stock e rimanenze eccessive sul mercato. L’importante è proporsi sempre al cliente come centro iper-specializzato.
GreenRetail: I centri giardinaggio trattano diverse categorie merceologiche e alcune hanno risentito maggiormente degli aumenti delle materie prime, pensiamo ai concimi, altre meno. Quanto stanno incidendo l’inflazione e gli aumenti di prezzo sulle vendite?
Silvano Girelli: Nell’ultimo incontro anche noi abbiamo commentato i dati e non è semplice trarre delle conclusioni chiare. Il giro d’affari è in aumento ma bisognerebbe analizzare se ha compensato o meno l’inflazione. Magari abbiamo fatturato di più ma venduto meno pezzi.
Per esempio abbiamo notato che la cura delle piante, quella che noi chiamiamo “emporio”, è cresciuta meno delle piante stesse.
Quindi i clienti hanno comprato più piante ma hanno speso un po’ meno per gli accessori. Le situazioni poi variano per ogni garden center e dipendono anche dalle attività che vengono organizzate per aumentare il flusso dei clienti sul punto vendita.
Qualcuno ha lamentato una riduzione dello scontrino medio, piuttosto che una diminuzione del numero dei clienti.
Le piante si sono dimostrate un settore vitale e per noi importante anche per tutta l’attività di ricerca e promozione che il Consorzio ha fatto, perché il verde vivo è la bandiera dei garden center.
Questi risultati li dobbiamo a tutti quelli che ci hanno creduto e si sono adoperati in questi anni per far crescere il nostro gruppo.