Nell’ambito di Leverano in Fiore, amministratori locali e produttori florovivaistici hanno trovato un accordo per trasformare il Mercato dei Fiori di Leverano in un polo della sostenibilità.
I temi dell’ecosostenibilità sono ormai all’ordine del giorno e l’esigenza di ridurre l’impatto sull’ambiente e la carbon footprint condiziona le scelte di tutte le imprese che guardano al futuro. Anche il mercato florovivaistico non è esente da questo processo e sono sempre di più i produttori, italiani e internazionali, che si dotano di certificazioni che testimoniano l’adozione di buone pratiche agricole (Gap) e l’attenzione verso l’ambiente e la società, comprensiva dei lavoratori e del territorio in cui si inserisce l’azienda. Mps è il sistema di certificazione più diffuso nel florovivaismo europeo, ma sono almeno 16 i marchi che, con le loro differenziazioni, testimoniano l’attenzione verso il Gap, l’ambiente e la società.
L’esperienza di Leverano
In quest’ottica è interessante l’iniziativa del Comune di Leverano (LE) che il 4 giugno ha organizzato il convegno “La sostenibilità come modello strategico di rilancio per il nuovo Mercato dei Fiori di Leverano”, come evento conclusivo della manifestazione Leverano in Fiore. Un evento internazionale dedicato all’arte floreale, giunto quest’anno alla sua 40a edizione e che coinvolge tutte le vie del centro storico della cittadina, trasformate in un giardino a cielo aperto con sculture floreali, luminarie e spettacoli. Una manifestazione resa possibile dalla presenza del Mercato dei Fiori di Leverano, che coinvolge più di 400 aziende florovivaistiche: un’attività storica che giustifica il fatto che Leverano è nota come “la città dei fiori”.
Il confronto pubblico del 4 giugno, tra i rappresentanti degli imprenditori e gli amministratori locali, ha dato vita a un ricco e stimolante dibattito sul necessario e quanto ormai indifferibile cambio di direzione nelle politiche di sviluppo locale: con il duplice obiettivo di conquistare i mercati internazionali e soddisfare la volontà condivisa dell’intera comunità leveranese di un futuro più sostenibile.
Una produzione sostenibile e certificata trova infatti maggiori sbocchi sui mercati internazionali, dove marchi come Mps sono obbligatori, ma garantisce anche un minor impatto sul territorio dove le imprese operano. Specialmente nei territori contraddistinti dalla presenza di molte piccole imprese, spesso sviluppate nel corso degli anni anche a ridosso dei centri abitati. Il sindaco di Leverano, Marcello Rolli, ha aperto i lavori ricordando come lo sviluppo delle aree coltivate stia interessando in modo pervasivo anche il tessuto periurbano e pertanto risulta sempre più sentita l’esigenza di orientare tutti gli operatori del comparto, anche con l’ausilio di strumenti regolamentari, affinché adottino modelli di comportamento consapevoli e responsabili per prevenire e contenere impatti che possono condizionare la qualità della vita di tutta la comunità. Come per esempio l’utilizzo delle risorse idriche, la contaminazione dell’aria con prodotti fitosanitari e l’alterazione degli equilibri ecosistemici delle molteplici e bellissime riserve naturali che impreziosiscono la penisola salentina.
Rocchino Gatto, florovivaista e consigliere comunale delegato per Leverano in Fiore, ha illustrato il progetto in corso di realizzazione del nuovo Mercato dei Fiori di Leverano: la nuova struttura si ispira alle piattaforme digitali e logistiche delle aste nei mercati olandesi e prevede criteri di premialità di accesso per il conferimento in favore dei produttori che si doteranno di un sistema di qualità certificato.
Antonio Paglialunga, presidente dell’associazione Leverano in Fiore, ha sottolineato che l’incremento della “reputazione di sostenibilità” dei prodotti locali è utile non solo per la riconoscibilità in ambito internazionale ma anche per garantire a tutti gli addetti alla manipolazione, dalla produzione alla rivendita, al consumatore, maggiori tutele di incolumità in termini di rischi di contaminazione con prodotti nocivi per la salute.
Angelo delle Donne dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia ha sottolineato come, per raggiungere un livello efficace di sorveglianza sul rispetto delle buone pratiche agricole da parte degli operatori, non si possa prescindere da un sistema coordinato e condiviso di monitoraggio nel quale fare confluire i report delle attività condotte dalle associazioni di categoria, dagli enti locali e organismi pubblici e privati deputati al controllo.
Antonio Florio, consulente tecnico di diverse realtà agricole di spicco in Puglia, ha fornito una panoramica generale sui diversi sistemi di certificazione volontari applicabili alle imprese del settore floricolo e ornamentale, soffermandosi sui criteri di selezione ottimali e sulle linee di indirizzo fornite da Floriculture Sustainability Initiative (Fsi), un’organizzazione partecipata dai principali leader internazionali nel mercato di settore, che ha stabilito tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2025 il livello minimo del 90% di prodotti floricoli certificati immessi nei circuiti distributivi internazionali.
Marcel Vooren, account manager di Royal Flora Holland per il sud Europa, ha rappresentato la più grande associazione di produttori di fiori e piante ornamentali al mondo, che con 5 mercati all’asta in Olanda e un’innovativa piattaforma digitale (Floriday) ha registrato un fatturato record di 5,2 miliardi di euro nel 2022. Ha altresì rimarcato come le politiche per la sostenibilità di Royal Flora Holland richiedono ai propri soci produttori un graduale coinvolgimento nei sistemi di certificazione volontaria.
Antonio Fracassi, coordinatore per Italia e Grecia di Mps Certificazioni, ha concluso descrivendo come la sostenibilità debba poter essere accertata sulla base di criteri obiettivi, misurabili e trasparenti al consumatore finale e illustrando le caratteristiche generali dello schema di certificazione ambientale Mps Abc, che coinvolge oggi 3.200 aziende in 46 nazioni e di cui 200 hanno sede in Italia.
Al termine si è instaurato tra gli intervenuti un interessante dibattito nel quale è emerso l’interesse affinché venga stilato un memorandum di intenti finalizzato a definire un percorso condiviso di iniziative per la sostenibilità non limitato al settore floricolo ma esteso a tutte le componenti della comunità di Leverano.
Leverano e l’eccellenza dei fiori
Per saperne di più abbiamo incontrato Rocchino Gatto, floricoltore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Leverano In Fiore.
GreenRetail: Quest’anno Leverano In Fiore ha raggiunto la sua 40a edizione e ormai attira più spettatori di una partita di calcio, pur parlando di fiori. Possiamo tracciare un bilancio di questi quarant’anni?
Rocchino Gatto: Negli anni Ottanta e fino ai primi anni Duemila il fiore per Leverano è stato una risorsa produttiva ed economica fondamentale per lo sviluppo di numerose aziende agricole che oggi vantano un primato molto importante sul mercato olandese. Dai primi anni 2000 e fino a oggi il mercato del fiore ha visto continui alti e bassi e molte aziende non preparate commercialmente hanno dovuto chiudere o diversificare in altri settori.
GreenRetail: Che “numeri” avete raggiunto quest’anno?
Rocchino Gatto: Per i visitatori non riesco a fornire un numero esatto poiché tutte le strade di Leverano sono state coinvolte: abbiamo stimato oltre i 150.000 visitatori. Gli spazi espositivi hanno occupato più di 20.000 mq e hanno partecipato 60 aziende agricole.
Leverano in Fiore organizza anche il concorso internazionale Arteflorando: quest’anno hanno partecipato 8 team con professionisti provenienti da 12 nazioni, che hanno coinvolto oltre 120 persone messe a disposizione dall’organizzazione per la realizzazione delle installazioni artistiche.
GreenRetail: Quanto è importante il Mercato dei Fiori di Leverano e il tessuto produttivo per lo sviluppo della mostra?
Rocchino Gatto: La grande riuscita dell’evento Leverano in Fiore è chiaramente resa possibile da tutti i produttori di fiori che frequentano il nostro mercato e che omaggiano ogni anno milioni di steli per creare quella vetrina di colori e qualità da mostrare a tutti quei visitatori, sia privati sia aziende commerciali, che raggiungono il nostro centro storico.
Greeline: Avete organizzato un interessante programma di convegni: Coldiretti ha scelto Leverano per lanciare il 1° Congresso Nazionale del Fiore e avete ospitato il dibattito sulla sostenibilità dei fiori…
Rocchino Gatto: Vogliamo far diventare il nostro evento uno dei più grandi a livello internazionale e far conoscere Leverano nel mondo per l’eccellenza del fiore.
Il convegno sulla sostenibilità è stato voluto sia dall’amministrazione comunale sia da alcune grandi aziende agricole che oggi già stanno puntando tutte le proprie risorse su un fiore ottenuto da un’agricoltura sostenibile, volendosi così presentare su mercati nazionali e internazionali con un prodotto differente dal convenzionale.
Il futuro è questo e gli amici di Leverano in Fiore saranno all’altezza di portare un prodotto sano sui mercati e di affidare alle mani dei fioristi di tutto il mondo un’offerta floricola pulita e certificata.